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Autore: Mercy Amell    04/09/2015    2 recensioni
Veronica, diciottenne annoiata ed un po' sfigata, decide di scrivere un blog intitolato "Diario di un'amante di uomini", in cui narra dell'abbondanza delle sue cotte durante la vita. Veronica è infatti una grande amante dell'altro sesso, sebbene non abbia mai avuto una storia. Voleva essere un gioco divertente, qualcosa di simpatico, finché viene colta alla sprovvista da una "cotta malsana" che, usando il suo blog come principale confidente, racconterà giorno per giorno, recando al blog un successo inaspettato.
"Nella mia breve ed insignificante vita ho avuto cotte per ogni tipo di ragazzo: biondo con occhi azzurri, moro con occhi scuri, moro con occhi verdi, biondo con occhi castani, rosso con occhi verdi e persino con i capelli tinti (che schifo). Tante tipologie diverse di "uomo", tutte a me molto gradite. Devo esser sincera, ho un debole per i bei ragazzi, che siano bianchi o neri, gialli o verdi. [...] Tuttavia, nessuna di queste cotte ha mai comportato un vero e proprio "casino" per me, tutte, a parte quest'ultima.
Ciao, miei cari lettori, mi chiamo Veronica e, nonostante abbia diciotto anni, mi sono presa una cotta grande e grossa per un uomo di trentadue."
Genere: Comico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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20 - 07 - 2015

Prima di riuscire a formulare una frase concreta e con un senso, in questa pagina, ho scritto svariate volte "sjkadhshslsdjsldhifgs", per intenderci. Questo mio delirio mentale è causato da Scrivimi Ancora, meglio conosciuto come "mio film preferito", e questa non è stata la prima volta che l'ho guardato. Anzi, sarà stata la ventesima come minimo. La bellezza di questo film, oltre che nella storia in sé (un po' romantica lo sono, lo ammetto), sta in Sam Claflin: attore, inglese, bello da far paura. Capirete perciò che il mio amore incondizionato verso l'altro sesso è rivolto anche a tutti gli attori, cantanti, ballerini, piloti, calciatori, astronauti e chi più ne ha più ne metta. Detto ciò, prima di vedere Mauro, ero convinta che non esistesse nessuno più bello di Sam Claflin, almeno non mortale: mi sbagliavo. Mauro, per il mio cervellino da mosca, è molto più bello del famoso attore inglese, e ciò mi preoccupa. Forse sto perdendo la mia indole di "amanta di uomini", in fondo me ne piace soltanto uno da troppo tempo! Saranno già due settimane, un'infinità di tempo!
Ma, come al solito, sto divagando. Purtroppo non sono mai stata capace di portare avanti dei discorsi di senso compiuto per tanto tempo, quindi tanto vale raccontarvi la mia giornata, come faccio molto spesso.
Ieri, cioè domenica, la giornata è stata un mortorio incredibile ed ho dovuto sopportare un pranzo in famiglia ed un mal di testa prepotente, causato dall'eccesso di alcol della sera precedente. Dovevate vedere mia zia quando mi ha vista mezza brilla, era eccitata come una tredicenne davanti a Zac Efron. Ha promesso di non dire nulla alla mamma, tutto molto ovvio: mi ha portata ad ubriacarmi in un locale pieno di adolescenti impazziti mentre lei, la mia zietta che in teoria doveva tenermi sotto controllo, se n'è andata a limonare con il suo fidanzatino, lasciandomi alle premurose cure di un trentaduenne con l'ormone impazzito peggio di un quindicenne. In fondo, se la mamma venisse a sapere di questa storia, a rimetterci sarebbe principalmente mia zia. Quindi le conviene stare zitta.
Oggi invece, lunedì, dopo essermi fatta una bella passeggiata per il mercato paesano e dopo una ricca colazione al bar di Francesco (devo considerarci anche il caloroso saluto di un Mauro raggiante, ovviamente), appena rientrata alla base ho trovato una piacevole sorpresa: mia mamma, mio papà, quella peste di mio fratello Riccardo e, udite udite, la mia probabile migliore amica Elisa. Ecco, questa è decisamente una cosa che non ti aspetti.
I quattro se ne stavano davanti alla porta d'ingresso con bagagli e bagaglini, ed appena mi hanno vista entrare tutta pimpante (non c'entrava niente Mauro, lo giuro) mi hanno prima scrutata curiosi, e poi mi sono saltati sopra. Tutti tranne Riccardo che, a tredici anni spaccati, è il ragazzino più apatico e privo di sentimenti che io conosco. Forse ha preso dalla sorella.
"Guarda che sorpresa che ci hanno fatto!" la nonna sembrava veramente essere entusiasta, ed io ho pensato che, invece, avrebbero potuto avvertire, così mi sarei preparata mentalmente. Ma, ovviamente, se si tratta della mia famiglia e della mia probabile migliore amica, non c'è nulla di normale.
Ho abbozzato un sorriso, salutato tutti e poi, come se niente fosse, sono stata trascinata nella mia camera (o forse dovrei dire nostra) da Elisa. Provate ad indovinare un po' cosa volesse, quella pazza!
"Voglio conoscerlo" ha detto, una volta chiusa la porta alle sue spalle. Veloce la ragazza, non c'è che dire.
"Ciao anche a te, mia cara amica, sono felice di vederti. Sì, grazie, sto molto bene! Hai proprio ragione, c'è un gran caldo fuori e, soprattutto, sono VERAMENTE felice che tu mi abbia avvertita del tuo arrivo" ed è scoppiata a ridere. Dovevo sospettarlo, Elisa ride sempre, anche nei momenti meno probabili. Cosa avrà da ridere poi, veramente non lo so.
"Su piattola - piattola? - fammelo conoscere! Prometto che non ti metterò in imbarazzo" potrei elencare circa cinquataquattro situazioni in cui la mia cara amica mi ha messo in imbarazzo senza alcun ritegno, ma non ho proprio voglia di star a perdere tempo. Soprattutto perché ora come prima, quando me la sono trovata davanti, sono sicura che lei se le ricordi tutte perfettamente.
"Avanti Elisa, è ora di pranzo, non hai fame?" la mia amica ha mimato un "no" bello chiaro con le labbra. E non potevo biasimarla, d'altronde. So di averle parlato di Mauro fino allo sfinimento, descrivendolo in ogni minimo particolare: dagli occhi esageratamente verdi alle labbra carnose, dai capelli scuri al perfetto fondoschiena. Sì, gliel'ho guardato, che c'è di strano? Non sono mica una santa!
"Ok, afferrato il concetto, andiamo" mi sono arresa abbastanza facilmente, cos'altro potevo fare con quella che continuava a martoriarmi? Per carità, a "quella" voglio un bene dell'anima, soprattutto perché è passata sopra il dettaglio di avere un'amica patologicamente sfigata, ma quando si tratta delle mie cotte, mi assilla finché non le vede con i propri occhi. Ah, che bella l'amicizia.
E così ho fatto preparare Elisa, mi sono data una rinfrescata, e siamo uscite di casa con una scusa abbastanza banale. Lei voleva vedere Mauro e, poiché io sono anche una stalker, sapevo benissimo dove trovarlo: in piscina.
In un modo o nell'altro, un po' grazie a mia zia ed un po' grazie alle domande che ho rivolto a Mauro da brilla, sono riuscita scoprire che quella piscina è gestita da lui. Lo vedevo meglio come centralinista in un call center a luci rosse, ma pazienza.
Durante il viaggio verso la piscina - fatto a piedi sotto il sole cocente e quaranta gradi all'ombra - ho dovuto sopportare una Elisa fin troppo emozionata all'idea di vedere "l'uomo dei miei sogni". Ho continuato a ripeterle per tutto il tragitto di smetterla di blaterarle, ma, a quanto pare, ci vedeva già perfettamente all'altare o con quattro pargoletti. Che schifo.
"Oh mio Dio, non vedo l'ora di vedervi vicini! Chissà come vi rapportate!" aveva gli occhi sognanti.
"Sì, certo, vedrai che gran rapporto che abbiamo" ero ironica, ovviamente.
Una volta raggiunta la piscina, ho sentito una strana frenesia partire esattamente dal mio stomaco. All'inizio ho pensato di avere un attacco improvviso di mal di pancia, ma poi ho capito: avevo voglia di vederlo. Non ho detto niente ad Elisa perché altrimenti, conoscendola, avrebbe cominciato a fantasticare sull'amore e bla, bla, bla. Tutte cose a me sconosciute, insomma.
Abbiamo percorso la passerella di pietra e, nel giro di forse un minuto, abbiamo raggiunto la piscina. C'erano molti bambini che giocavano divertiti in acqua, le mamme che prendevano il sole stese sui lettini, ragazze sedute sul bordo lanciando occhiatine eloquenti al bagnino, e poi c'era lui: senza occhiali da sole, con la barba di qualche giorno e gli occhi assonnati. Se ne stava appoggiato con i gomiti sul bancone del bar e controllava la situazione pacatamente. Oggi, forse per la prima volta, l'ho guardato senza la voglia continua di saltargli sopra per fargli le peggio cose (roba da denuncia). Oggi, per la prima volta, mi sono lasciata acchiappare totalmente dall'emozione di vedere quell'uomo di trentadue anni che mi sta spappolando il cervello. A dimostrare tutto ciò, c'era il battito incessante del mio cuore: ero sul punto dell'infarto, credo. Ma questa non è una novità.
Nel giro di qualche istante Mauro si è voltato verso di me, mi ha squadrata per poco e poi mi ha fatto un cenno con la mano, accompagnato da un sorriso angelico. So perfettamente che l'aggettivo "angelico" non si addice per niente a Mauro (piuttosto lo definirei "Satana"), ma quel sorriso è stato qualcosa di veramente superlativo.
Ho cominciato a marciare verso di lui velocemente, cercando di lasciare Elisa qualche passo dietro di me. Lo ammetto, avevo paura di cosa potesse dire Mauro. C'è da aspettarsi di tutto da uno come lui.
"Oh, quale piacere vedere la mia bambina preferita" quell'uso spropositato di quel "mia" mi ha fatto (e mi fa) decisamente impazzire. Come lui, del resto.
"Quante volte ti ho detto che non sono una bambina, Mauro?" gli ho chiesto
sbuffando, ed intanto Elisa era già dietro di me tutta eccitata dalla visione della mia cotta segreta.
"Tante. Ma smetterò di chiamarti così solo quando mi dimostrerai di non esserlo" colpita e affondata. Ad Elisa mancava effettivamente solo un pacchetto di popcorn: io e Mauro siamo decisamente più interessanti di qualsiasi altro film.
"Ora l'unica cosa che sono disposta a dimostrarti è che voglio un ombrellone, ed anche un paio di lettini, già che ci sei!" Mauro ha sorriso beffardo facendo il saluto militare. Che cretino.
Ci ha accompagnate verso un ombrellone e poi, da bravo gentiluomo, ci ha portato due lettini, posizionandoli davanti alla nostra postazione. Più che da bravo gentiluomo, direi da bravo lavoratore, visto che quello è il suo lavoro.
"Grazie mille!" ha squittito Elisa, rivolgendo un sorriso fin troppo ampio a Mauro.
"Lei chi è?" ha chiesto il don Giovanni a me, puntando l'indice verso la mia amica estasiata.
"Sono Elisa, la sua migliore amica!" ovviamente, la mia amica non mi ha dato nemmeno il tempo di rispondere. Gli ha porso la mano e gliel'ha stretta forse con troppo entusiasmo, tanto da beccarsi un'occhiatina scettica da parte di Mauro. Sempre il solito.
"Bene ragazze, buon divertimento. Se vi serve qualcosa, sapete dove trovarmi" e si è dileguato. Avrei voluto godere della sua vista per ancora un po', in quel momento. Soprattutto perché sapevo che, finché c'era lui, Elisa non avrebbe detto nulla di compromettente. O, più semplicemente, non avrebbe cominciato l'interrogatorio.
"Dio Veronica, che gran figo che ti sei scelta! Ah, comunque ti fa il filo, è palese" non le ho nemmeno risposto, non ne valeva la pena. A volte penso che Elisa abbia dei mostriciattoli rosa per la testa. Ma, ripeto, è per questo che le voglio bene, anche per la sua fervida immaginazione.
Tuttavia, come sempre, il bello del pomeriggio è arrivato alla fine: Mauro senza maglia e con il petto completamente ricoperto da tatuaggi, mi ha raggiunta sul bordo, mentre Elisa faceva un bagno.
Ha messo i piedi in acqua e, per qualche istante, si è guardato intorno senza proferire parola. Poi ha puntato le sue iridi color smeraldo su di me e, come per magia, mi sono sentita nuda davanti a lui. Mi è piaciuto terribilmente il modo in cui mi ha guardata.
Si è avvicinato di poco al mio orecchio e, come ha fatto sabato, ha sussurrato lentamente: "non mi piace il modo in cui quelli ti stanno guardando. Io non condivido i giochi con nessuno".
Quella voce suadente mi ha fatto venire la pelle d'oca e, in fondo, mi ha fatto pensare che lui ci abbia preso gusto a sussurrarmi le cose più indiscrete all'orecchio.
Alla prossima puntata,

L'Amante degli Uomini


Mercy Amell's wall
Salve a tutte! Sono tornata con questo nuovo capitolo che, a dirla tutta, è stato un vero e proprio esperimetno per me: insomma, Veronica che comincia a capire di provare qualcosa oltre l'attrazione fisica e Mauro che continua ad ammiccare senza ritegno. Poi c'è Elisa; riguardo lei posso dirvi solamente che, nei prossimi capitoli, ci farà ridere di gusto: è una ragazza un po' fuori dalla norma.
Per il resto ci tengo tantissimo a ringraziare tutte voi che continuate a seguire ed a recensire questa storia: siete il cuore della mia fiction! Grazie mille!
Un abbraccio,
Mercy

   
 
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