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Autore: eolide98    05/09/2015    1 recensioni
Dopo aver sconfitto Giano, i semidei italiani si trovano ad affrontare una nuova minaccia. Gea sta risorgendo e , mentre in America Jason, Piper e Leo si imbarcano in un'impresa, Jake ed Alexdanno la caccia a Matthew e Victoria. ma qualcosa va storto... tra eventi impensabili, alleane incredibili, profezie contorte, i semidei di Neapolis vanno alla ricerca della propria storia. Nuovi nemici stanno arrivando, la profezia di Eris è prossima all'avverarsi e due, nuovi e potentissimi mezzosangue fanno il loro ingresso in scena.
Sequel de " Le Lame di Giano"
Appartenente alla serie "Neapolis, i dimenticati"
Genere: Avventura, Azione, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Nuova generazione di Semidei, Nuovo personaggio
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Neapolis, i dimenticati'
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NOEL


 

Il tornado non accennava a rallentare la sua corsa.

Noel vedeva chiaramente gli alberi, dietro di lui, sradicati dal terreno e gettati in pasto al vortice,

Jake correva davanti a tutti. Tra le mani stringeva le Raffiche, le magiche spade in grado di controllare le correnti. –Jake!– Lo chiamò Noel –Puoi fermare questa cosa?!?- Il figlio di Eolo si voltò verso il ragazzo, un’espressione di puro terrore dipinta sul volto.

-È troppo potente, da solo non ci riesco!- Jake era evidentemente spaventato, inoltre lo scontro con i figli della terra e la colata magmatica lo avevano lasciato praticamente senza energie.

-E se ti aiutassi io?- Noel si ricordò solo in quel momento di Patrick. Il ragazzo era parecchio scosso ma, nonostante tutto, stava offrendo il suo aiuto.

-Il mio fuoco può contrastare quel tornado, ne sono certo! Potresti aiutarmi a farlo turbinare nel senso opposto a quello della tromba d’aria!- Jake si fermò ed Alex per poco non gli cadde addosso.

-Chi ci garantisce che TU riuscirai a controllarti?- la tromba d’aria continuava ad avanzare, mentre Jake osservava Patrick, il volto un misto di speranza e puro terrore.

-Io forse non posso controllarmi, ma lui- disse il ragazzo indicando Noel –può farlo al mio posto!

 

I tre ragazzi erano allineati. Noel stringeva Organon quasi come se da quella spada dipendesse la sua vita (ed in un certo senso era proprio cosi). Jake era esausto, sudato ed abbastanza scosso. La felpa di colore chiaro gli fasciava il corpo lasciando, però, scoperti gli avambracci.

Noel si diede mentalmente dello stupido per essersi concentrato sulle braccia dell’altro ragazzo.

-Come funziona questo tuo potere speciale, Patrick? Sei una specie di Hulk che diventa rosso quando si arrabbia?- quella di Jake sarebbe dovuta essere una battuta scherzosa, ma il figlio di Efesto gli rifilò un’occhiataccia.

-Non appena Nerone, o chiunque ci sia nella mia testa, avvertirà il pericolo prenderà posses…- il flusso di parole fu interrotto dal rumore del tornado che oramai sovrastava ogni altro suono.

Fu in quel momento che Patrick prese fuoco.

 

Le fiamme avvolsero il ragazzo

-NERO CLAUDIUS IMPERATOR!- gridò una voce che Noel ricordava fin troppo bene. Jake scoccò un’occhiataccia al figlio di Ares.

Organon si illuminò mentre Noel si avvicinava a Patrick.

-Noel, presto, usa la spada!- la voce di Jake giunse al ragazzo chiara e forte anche attraverso la tempesta.

Patrick, purtroppo, aveva sentito. Il ragazzo puntò gli occhi su Noel: rubini fatti di fiamme e follia distruttiva.

-Non ci riuscirai di nuovo!- una fiammata gettò Noel per terra mentre il tornado avanzava ulteriormente.

Jake si voltò verso Patrick, spada alla mano.

-No!- gridò Noel, la voce che si perdeva nella tempesta –Entra nel tornado, rallentalo. A lui ci penso io!- il figlio di Eolo non parve apprezzare molto l’idea. Poi, però, il ciclone ruggì alle loro spalle. Jake si portò tre dita ad artiglio all’altezza del cuore e poi le fece scivolare via: un vecchio segno per scongiurare la sfortuna. Si voltò verso il tornado ed il vento lo sospinse al suo interno ad una velocità pazzesca.

 

Noel si rese conto di aver avuto una pessima idea quando Patrick (pardon Nerone) iniziò a lanciargli addosso delle palle di fuoco.

Parò le prime tre scariche utilizzando Organon, ma la quarta lo colpì in pieno, facendolo rotolare per un paio di metri. Lo spirito dell'imperatore, intanto, se la rideva di gusto, aprendo e chiudendo i palmi e generando fiamme colorate.

Noel si rimise all'impiedi a fatica, puntellandosi sulla gamba sinistra. Era arcistufo di starsene disteso a terra, ridotto malissimo e pieno o di lividi e scottature.

Nerone (o Patrick, a Noel tutta quella faccenda non era ancora molto chiara) si avvicinava a piccoli passi, calpestando la terra. Dal palmo della mano destra fuoriuscì un getto di fiamme molto sottile, continuo, che formava una sorta di lunga spada fatta di fuoco.

-Fantastico! La torcia umana ha anche una spada di fuoco incandescente, ci manca solo un'armatura, uno scudo ed una lancia...- immediatamente le fiamme iniziarono ad avvolgere la figura di Patrick. Serpeggiavano sul suo petto, bruciando, a tratti, il giubbotto, e scendevano fino alla punta delle dita di entrambe le mani. In pochi secondi il ragazzo di fronte a Noel si ritrovò vestito di tutto punto, con tanto di armatura di fuoco e scudo incandescente.- Perchè non sto mai zitto?- chiese il figlio di Ares a sé stesso, lanciandosi all'attacco.

La tempesta ululava alle loro spalle, raffiche potentissime spazzavano il terreno, sempre nello stesso punto, a pochi metri di distanza da Noel e Patrick, alberi divelti e schegge di legno riempivano l'aria, ma non oltrepassavano mai una certa posizione: evidentemente Jake stava tenendo sotto controllo il tornado da solo. Sfortunatamente, per quanto avesse potuto sforzarsi, il ragazzo non sarebbe mai riuscito, da solo, a bloccare l'uragano: difendersi dal magma era stato fin troppo impegnativo, Noel si chiedeva ancora come facesse ad essere ancora in piedi.

La spada di fiamme calò sul figlio di Ares, che fece appena in tempo a spostarsi, evitando di essere colpito. Patrick tentò di prenderlo in pieno petto con lo scudo di fuoco, ma il ragazzo deviò il colpo con la spada e si preparò ad un affondo. Se le abilità di combattimento di quella creatura, qualunque cosa fosse, erano pari a quelle del ragazzo, forse Noel aveva qualche speranza di vincere. Il ragazzino provò a colpire il suo avversario, ma un albero particolarmente grosso si schiantò su Patrick, buttandolo a gambe all'aria. Sarebbe stato anche un gran colpo di fortuna, se solo il tronco non fosse stato incenerito immediatamente da una fiammata potentissima.

 Noel non aspettò che il suo avversario si riavesse dallo sconcerto, afferrò Organon con entrambe le mani ed iniziò a farla roteare.

-Non ci riuscira…- la torcia umana rimase imbambolata ad osservare la spada che si muoveva.

-Adesso, caro il mio psicopatico, ferma quella tromba d’aria, immediatamente!- Noel si rese conto che Jake aveva quasi perso il controllo sulla tromba d'aria. Oramai il vento spazzava il terreno e soffiava velocissimo. Ed il ciclone aveva iniziato ad avanzare, doveva sbrigarsi!

-Patrick, devi provare a riprendere il controllo, tu sei l’unico in grado di dare una mano a Jake- gli occhi del ragazzo assunsero nuovamente il loro color cioccolato, Organon, intanto, continuava a vorticare.

-A…Aiutare Jake…-sussurrò Patrick

-Esatto amico! Ferma quella tromba d’aria, avanti!-il figlio di Efesto concentrò la sua attenzione sul tornado, poi dai palmi delle sue mani iniziarono a fuoriuscire delle strane fiamme di un arancione acceso, che colpirono il ciclone.

 

Jake si scostò appena in tempo. Non appena il fuoco entrò in contatto con la tromba d’aria iniziò a vorticare nel verso opposto rispetto a quello del vento.

Il figlio di Eolo cadde a terra, a pochi centimetri di distanza da Noel e Patrick. I due erano ancora parecchio concentrati ma il roteare delle fiamme aveva quasi totalmente bloccato il ciclone.

-Jake!- urlò, allora, Noel –ADESSO!

Il ragazzo strinse in pugno le Raffiche e le conficcò per terra. Si scatenò un’onda d’urto che mandò tutti a gambe all’aria.

Noel finì per terra e gli si annebbiò lo sguardo, mentre il ciclone si dissolveva in un vortice di fiamme e polvere.


 

Si svegliò solo qualche ora dopo. Gli faceva male la testa, come se un'enorme pietra lo avesse colpito sulla testa. Nella semioscurità riuscì ad identificare la sagoma di Patrick, piegato su di una specie di coperta e quella di Alex, accoccolata in fondo a quello che sembrava un'enorme cassone, con indosso il giubbotto di Jake. Si rese conto di star viaggiando su qualcosa, probabilmente un camion, solo quando tentò di alzarsi. Uno scossone lo fece cadere e, probabilmente, se le braccia di Jake non lo avessero sostenuto, il ragazzino si sarebbe fatto parecchio male.

-Fa attenzione, pulce, sei ancora troppo debole...- Noel arrossì, sperando con tutto sé stesso che l'amico non si accorgesse, complice l'oscurità, del suo repentino cambio di colore. Di norma un “ non chiamarmi così o ti ammazzo”, sarebbe stato d'obbligo, ma in quel caso particolare Noel decise di tacere.

-Quanto ho dormito?- chiese il ragazzino

-Abbastanza, siamo in viaggio già da un paio d'ore. Contando anche il tratto di percorso nel quale hai dormito, e sbavato, sulle mie spalle, direi almeno da quattro ore.- Nonostante la frase di Jake fosse dovuta sembrare provocatoria ebbe solo l'effetto di far arrossire il povero Noel che continuava a chiedersi per quale motivo, in quell'occasione per la prima volta, avesse sbavato durante il sonno.

-Avresti dovuto svegliarmi...

-Andiamo Noel, eri esausto! So quanta energia richieda l'utilizzo di Organon! Tu hai usato il suo potere due volte nello stesso giorno, in più hai sconfitto da solo un branco di figli della terra. Era normale che tu fossi stanco. Piuttosto, potresti scoprirti il braccio destro e venire più vicino, per favore?- il ragazzino, abbastanza incerto, si liberò della pesante giacca di pelle che teneva indosso, gettandola da una parte. La felpa rossa, scurita e troppo larga per lui era macchiata nel punto preciso del quale Jake stava parlando. Noel si rese conto del perchè solo pochi attimi più tardi, tirando su la manica. C'era un'enorme fasciatura macchiata di sangue. Il figlio di Ares si avvicinò all'amico, che sedeva quasi sul bordo del cassone del camion. Jake sembrava esausto. Il viso solcato da due pesanti occhiaie, le spalle contratte ed i muscoli di torace e collo in tensione. Gli occhi erano vuoti e, per un attimo, Noel ebbe l'impressione che il veleno di Nesso che scorreva nelle sue vene, avesse iniziato a fare effetto anche sulla sua capacità di combattere, resistere, andare avanti.

Il ragazzino si sedette di fianco al figlio di Eolo, porgendogli il braccio con cautela. Jake aveva le mani maledettamente fresche, il che era un dato assolutamente positivo visto che l'area circostante alla ferita era infiammata. Neanche fosse un medico ( o un figlio di Apollo) il ragazzo più grande svolse la fasciatura, svelando un taglio profondo di un assurdo colore nero.

-Quando sei svenuto... non ho fatto in tempo a prenderti, sei franato su un sasso, squarciandoti il braccio. Alex era esausta: lo scontro con Vesevo ed i poteri impiegati per tenere sotto controllo Patrick l'avevano prosciugata completamente. Così, appena saliti su questo coso, ho provveduto io a medicare la ferita. Non ho usato né nettare né ambrosia, non volevo che tu esplodessi o roba del genere. Mi sono limitato ad usare il disinfettante e una fascia emostatica che Alexandra teneva nello zaino...- Mnetre parlava Jake aveva afferrato una pomata, che stava nel suo zaino, poco distante da lì e aveva tolto il tappo, spremendone il contenuto sulla ferita di Noel. Il figlio di Ares fece una smorfia. Quella cosa doveva avere un effetto cicatrizzante forse per questo gli faceva tanto male.

Troppo impegnato a tenere a freno gli ormoni, Noel si rese conto molto tardi delle strane figure argentate che riempivano, a tratti, la strada sul retro del furgone. Se li ricordava bene quei cavalli senza ali, trasparenti, in grado di mutare in angeli fatti di aria ed etere. Spiriti del vento, li avevano aiutati a combattere Giano, l'estate passata. Veloci, tremendi, mortali. In genere, quando Jake era nelle vicinanze, quei mostri non potevano fare a meno di obbedirgli, per tutta la faccenda del “figlio del signore di tutti i venti e via dicendo”, ma ultimamente Noel se li trovava un po' ovunque, come se lo spiassero. Quegli esseri non gli stavano poi molto simpatici.

-Te ne sei accorto anche tu, non è vero?!- Jake interruppe il filo dei pensieri del ragazzino, riportandolo sul pianeta terra – Ci seguono da quando abbiamo lasciato il Vesuvio, fortunatamente riesco a tenerli lontani, non riescono ad avvicinarsi ma...

-Non riesci a controllarli, non è vero?

-Esatto. È un po'... non so come spiegarlo. Quando mi scontrai con Sisifo, mesi fa, avevo l'impressione che tutto mi sfuggisse di mano, non riuscivo a controllare i miei poteri. Sconfitto lui credevo che tutto si fosse risolto, ma a quanto apre c'è qualcuno che riesce a manovrare questi “Venti” e a far far loro quello che vuole. Anche la tromba d'aria... se si fosse trattato di un ciclone naturale non avrei avuto problemi a respingerlo e fermarlo... ma, quando sono entrato lì dentro...- lo sguardo di Jake si annebbiò, per un istante- lascia stare, fa come se non avessi detto nulla.- il figlio di Eolo, ripulì la ferita ed avvolse una nuova fascia bianca attorno al braccio di Noel.

-Jake, se non ti va di parlare con me lo capisco ma... se non mi dici ciò che hai visto come pretendi che possa darti una mano? Se c'è qualcosa che tu spaventa se...- Noel prese coraggio per porre la domanda che da molte ore tediava la sua mente- se tu conosci il senso della profezia... devi dircelo, lo capisci vero?- Jake si voltò di scatto verso Noel, con una faccia arrabbiata. Forse aveva sbagliato, avrebbe dovuto aspettare che il ragazzo fosse più riposato -scusami, non avrei dovuto...- il viso dell'amico si addolcì inspiegabilmente ed il figlio di Eolo gli accarezzò il braccio con dolcezza.

-Io, ci sono cose che devo affrontare da solo, Noel. Coinvolgere te o Alex sarebbe un'idiozia. Però... però forse dovrei parlarti di ciò che è successo all'interno della tromba d'aria. Magari u esservi d'aiuto. Ecco, io... io credo che... tempo fa, ero nella mia casa, con i miei genitori ed ho ricevuto la visita di Poseidone. Lui, mi ha avvisato, voleva che io fossi pronto a qualunque cosa. Ma quando l'ho incontrato era... era come se la sua personalità fosse divisa in due parti. Ad un tratto era vestito con un chitone e l'armatura greca e pochi secondi dopo eccolo con nulla addosso e l'effige della marina Romana sul petto. Io credo, che sia successo qualcosa agli dei e che la colpa sia di Gea. L'avversario misterioso e potente che dovremo affrontare io, non sono sicuro di quello che ho scoperto, ma credo che dovremmo fare attenzione. Lui... è forte abbastanza da spazzarvi via...- Noel arretrò, preoccupato.

-Spazzarvi? E tu?- Jake sorrise, amaramente.

-Il mio compito, se Poseidone... pardon Nettuno, ha ragione, è proteggervi da un altro tipo di nemico. Una minaccia più lugubre e silenziosa. E non è solo di Matthew e Victoria che sto parlando.

-Nesso- realizzò, alla fine, Noel. Jake annuì, ancora una volta con un sorriso finto dipinto sul volto.

-Quel mostro non sarà facile da mettere fuori combattimento ed io, visto e considerato che ho già contratto l'infezione, sono l'unico candidato ad affrontarlo. Inoltre, ovviamente, dovremo anche vedercela con Victoria e Matthew... insomma, non sarà facile, tanto più che sto gradualmente perdendo il controllo sui miei poteri. Come ti ho detto prima credo che in giro ci sia qualcuno ch si diverte tanto a mescolare le carte in tavola.

-Hai qualche idea a riguardo?- Nonostante gli argomenti non fossero esattamente “normali” Noel scoprì che parlare con Jake era piacevole. Prima di allora si erano trovati a discorrere seriamente solo un paio di volte ed il figlio di Ares non aveva mai fatto delle gran belle figure. Prima si era abbarbicato al ragazzo più grande nella speranza che non si facesse ammazzare. Poi, quando Dan era morto, aveva ingaggiato uno scontro furioso con Giano e Jake aveva dovuto salvarlo.

-No, purtroppo no. Nonostante ciò prometto di indagare...- Noel sbadigliò, anche se aveva dormito un bel po' e Jake gli lanciò un'occhiata strana. A metà tra il dolce ed il protettivo.

-Dovresti dormire...- consigliò il figlio di Eolo.- sei ancora stanco...

-No, ho dormito abbastanza, tu invece sembri esausto e per di più il veleno...- Noel non completò la frase, ma ciò che intendeva era lampante. All'interno del corpo del ragazzo c'era ancora il Sangue di Nesso, che, nel giro di nove giorni, ormai, lo avrebbe ammazzato.

-Se tu sapessi di avere solo poco tempo, Noel, lasceresti che qualcuno di potenzialmente molto più utile di te montasse di guardia? Riposati, al tuo risveglio sarò ancora qui, non preoccuparti. Penserò io a difendere questo trabiccolo. E se tutto va bene, domani ci imbarcheremo per la Francia.- Noel avrebbe voluto dire al ragazzo che la sua affermazione era stupida, o, quantomeno, che dormire era importante anche per i moribondi tendenti al suicidio. Tuttavia non potè fare a meno di tornarsene a dormire, avvolgendosi nel cappotto, mentre Jake gli sorrideva.


 

Patrick lo svegliò la mattina dopo. Il sole filtrava nel cassone attraverso un telo impermeabile di colore grigiastro. Il cassone, adesso che era sorto il sole, era ben visibile. Il camion era vuoto, fatte salve alcune vecchie coperte sparse qui e là. Ovviamente non avevano dormito in un hotel a cinque stelle ma Noel credette che come prima impresa eroica non stava andando poi tanto male.

Alex e Jake sembravano leggermente arrabbiati, quasi avessero litigato o qualcosa del genere.

-Perchè non mi hai svegliato per il turno di guardia, Jake! Sei il solito idiota!

-Avevate bisogno di dormire, ne abbiamo già parlato, Alex. Per di più avevo voglia di stare un po' da solo, a pensare!- Jake aveva alzato la voce eppure quella frase era suonata talmente autoritaria da lasciare Alex spiazzata per un attimo. Probabilmente la conversazione sarebbe proseguita ancora per un po' se un uomo particolarmente grasso non avesse spalancato il tendone.

-Cosa ci fate voi qui?- provò a chiedere il tipo in sovrappeso, prima che Patrick gli sbattesse Organon in testa, facendolo svenire.

-Hai usato la mia spada per metterlo KO?-chiese il ragazzo, stupito. Patrick arrossì leggermente, quasi fosse in imbarazzo. - E' stato forte! Quando non hai gli occhi rossi e scagli fiamme non sei poi tanto male! Adesso credo sia il momento di scendere da qui!

-Anche perchè la nostra nave parte tra poco...- concluse Alex.

-Aspetta. Quale nave scusa?- Noel forse si era perso qualche importante passaggio. Ma cavolo! Perchè era sempre l'ultimo a sapere le cose?

-Per andare in Francia ci serve un passaggio. La nave ci è sembrata la scelta migliore, visto e considerato che viaggiare sulla terra rappresenterebbe un rischio, Gea domina tutto e via dicendo, e che non abbiamo soldi per l'aereo. Sarà molto più semplice entrare lì dentro e passare inosservati.- Alex si voltò appena in tempo per vedere gli occhi di Jake oscurarsi ed il corpo del ragazzo franare sul cassone.- Jake!- la ragazza si lanciò sull'amico i cui occhi erano chiusi. - Jake... no... no!- Alex tentò di mettere le mani a coppa sul cuore del figlio di Eolo, ma non accadde nulla. Il ragazzo rimase immobile per un po' di tempo. Tutto si fermò, in quegli attimi assurdi che sembravano durare ore. Poi, il ragazzo si riprese, come se nulla fosse successo.

-Cosa...- il volto di Alex, per un istante sembrò illuminarsi – Come ti senti?- chiese la ragazza.

-Un po' debole, ma credo di star bene...

-Fammi vedere il segno!- ordinò la figlia di Apollo, dopo aver appoggiato la testa del ragazzo sulle sue gambe. Jake, dal canto suo, scoprì la porzione di pelle che recava, il giorno prima, la lettera X , simbolo indicante il numero dieci.

Alex arretrò leggermente, dopo aver scorto in quello stesso punto la scritta “VII”. A Jake restavano soltanto sette giorni di vita.


 

 

PROGRAMMA

Per i prossimi mesi le pubblicazioni avverranno in maniera differente rispetto al passato. Questa fic (Il Sangue di Nesso) edita solo su efp uscirà ogni DOMENICA (eccezionalmente per questa settimana di sabato) mentre la mia Solangelo tema supereroi di SABATO!

Una terza pubblicazione sarà introdotta almeno due o tre volte. Le pubblicazioni eccezionali sono di MARTEDI', su entrambi i profili. Se volete saperne di più su programmi e quant'altro la mia pagina facebook verrà presto aggiornata.

Potete contattarmi tramite messaggio o all'indirizzo e-mail eolide98@gmail.com

 

 

   
 
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