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Autore: Bad Bionda Bana    05/09/2015    1 recensioni
Taei, una normale ragazza interessata di giornalismo, porta sulle sue spalle il peso di un passato difficile e doloroso. Spinta dal dovere di scoprire la verità sul suo passato, si ritroverà a fare i conti con un segreto ancora più grande.
Genere: Avventura, Dark, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo Personaggio, Quasi tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Per tutto il giorno ho guardato male Minho tra una scartoffia e l’altra. Di sicuro me l’avrebbe pagata per ciò che aveva fatto, ma prima devo capire cosa fosse successo dopo che mi aveva riportata a casa.
-Taei.- una voce mi riporta alla realtà –Non distrarti.- mi dice quasi severo Kibum.
-Si, scusi signor Kim.- scuoto la testa per allontanare per il momento tutti quei pensieri e riporto la mia attenzione a quella piccola riunione.
-Mi aspetto che ognuno di voi cerchi qualche notizia per l’uscita della settimana prossima durante il fine settimana. Documentatevi, fate foto, registrate interviste su tutto ciò che trovate, poi vedremo quali notizie tenere e quali scartare.- mostra un sorriso più che tirato –Naturalmente godetevi un po’ di riposo anche. Buon fine settimana.- e se ne ritorna nel suo ufficio. Il suo tono mi è sembrato molto più da “vedete di sgobbare o vi caccio via a calci nel sedere, che di bambocci come voi ne trovo finché voglio”. Alzo gli occhi al cielo e ritorno al mio lavoro, per quei pochi giorni avrei dovuto mettere da parte la mia ricerca e tutto ciò che ci girava intorno per trovare un buon articolo per il giornale, non potevo deludere Kibum. Però devo assolutamente ritrovare i miei appunti e farmi aggiustare il computer.
Finito di lavorare mi dirigo subito in un negozio di elettronica per far controllare il mio computer, spero vivamente che sia solo un piccolo guasto facile da aggiustare, ma dentro di me so già che dovrò cambiarlo perdendo così tutti i miei dati.
-Mi dispiace, ma le uniche soluzioni sono o formattarlo o sostituirlo.- dice il tecnico scuotendo la testa –E sinceramente, penso che anche lo formattasse, non durerebbe ancora per molto, le consiglio di sostituirlo direttamente.-
-Capisco.- annuisco a sguardo basso –Può mostrarmi alcuni computer? Se sono abbastanza piccolini è anche meglio, sono solita portarmelo un po’ dappertutto.- il tecnico mi mostra i computer che ha in negozio e opto per il modello più piccolo che ha, e per mia fortuna è anche uno dei più economici.
In moto mentre torno a casa, passo davanti alla biblioteca, e mi ricordo che insieme ai miei appunti ho perso anche il libro che avevo preso in prestito, probabilmente avrei dovuto ripagarglielo. Mi fermo un secondo giusto per dirlo alla bibliotecaria lasciandole i soldi per il nuovo volume, il quale non avrei mai avuto il coraggio di chiedergli in prestito, lo avrei consultato solo in biblioteca. Risalgo in moto e torno a casa per buttarmi rovinosamente sul letto, so benissimo che dovrei mettermi già in cerca di una storia e tutto, ma al momento ho solo bisogno di un po’ di riposo. Purtroppo non faccio nemmeno in tempo a chiudere gli occhi che subito qualcuno suona il campanello di casa. Decisamente controvoglia mi alzo per andare ad aprire.
-Chi è?- chiedo quasi infastidita, poi rimango sorpresa.
-Ciao Taei, spero di non averti disturbata, anche se dal tono con cui hai aperto e dai capelli spettinati immagino tu ti fossi appena buttata per un pisolino.-  Taemin ridacchia imbarazzato grattandosi la testa –Se vuoi passo un altro giorno.-
-No no, figurati, entra pure.- gli sorrido per tranquillizzarlo scostandomi per lasciarlo passare –Come mai sei qua? E come sai dove abito?- gli chiedo curiosa.
-Ieri sera ti ho vista uscire da un locale con un ragazzo. Non sembravi molto in te e il tipo a prima vista mi piaceva gran poco, così ho preso la tua moto e ho seguito la sua macchina rimanendo a distanza.- risponde facendo spallucce –Avevi lasciato le chiavi attaccate, qualcuno avrebbe potuto rubartela, per non parlare che hai la copia delle chiavi di casa attaccate. Sono entrato per lasciarle sul mobile in entrata e ho colto l’occasione per andare avanti con la tua ricerca.- sorride porgendomi una busta.
-Sono i miei appunti?- sgrano gli occhi aprendo la busta e controllando tutti i fogli –Grazie al cielo, pensavo di averli persi per sempre, per di più il mio computer si è rotto e ho perso tutti i documenti.- sbuffo e poi lo guardo –Per caso tu sai che cosa è successo al mio computer?- riflette per qualche secondo.
-Se non ricordo male, mentre quel tipo tentava di tenerti in piedi in qualche maniera, gli era caduta la tua borsa per terra, forse la botta ha mandato in tilt il computer. Non sa nemmeno reggere una ragazza.- commenta ridendo di Minho. Da annotare, farmi pagare il computer nuovo da quell’idiota.
-Capisco.- sbuffo di nuovo –Ti ringrazio di tutto. Ti va qualcosa da bere?- andiamo in cucina e apro il frigo cercando qualcosa da offrirgli.
-Mi basta un bicchiere d’acqua, è una bella passeggiata arrivare fino qua.- ridacchia.
-Sei venuto fino qui a piedi?- prendo due bicchieri e verso dell’acqua fresca da frigo ad entrambi –Non hai la macchina?- gli porgo il suo bicchiere.
-Si, ma preferisco camminare.- beve tutto in un sorso –Ed è più salutare. Anche ieri sera sono tornato a casa a piedi dopo averti lasciato la moto in garage.- ma prima che possa chiedergli dove abita, Taemin poggia il bicchiere sul tavolo anticipandomi –Ora devo andare, devo arrivare in biblioteca in tempo per il mio turno.- sorride e si dirige verso la porta.
-Vuoi che ti chiami un taxi?- lui declina la proposta scuotendo la testa –Allora ci si vede in giro, e grazie ancora per gli appunti.- lo saluto e vedendolo andarsene chiudo la porta tornando in camera.

Purtroppo non ho resistito, sapendo che ora i miei appunti sono più forniti la tentazione di controllarli è troppa, uscirò domani in cerca di notizie. Per di più sono convinta che una notizia non va cercata, è lei che trova il giornalista. E con questa convinzione mi siedo alla mia scrivania tirando fuori il mio computer nuovo. Con mio grande sollievo vedo che Taemin è riuscito ad ottenere il nome della famiglia nobile e dei vari discendenti.
-La famiglia Kang.- cerco l’elenco telefonico sperando che non ci siano tante famiglie con quel cognome, e con mia grande fortuna ce ne sono solo due. Potrei chiamare per verificare quale delle due sia, così da potermi risparmiare un viaggio inutile nel caso la prima dalla quale vado fosse quella sbagliata. Prendo il telefono e compongo il primo numero, mentre ascolto il rumore dello squillo aspettando che qualcuno risponda mi sento d’un tratto nervosa, certo non è la cosa più normale chiamare una famiglia sconosciuta per chiedere di una casa abbandonata da tempo. Nel momento in cui qualcuno risponde mi si raggela il sangue, balbetto un po’ la mia domanda ricevendo una gentile risposta negativa. Visto che ci sono faccio uno squillo all’altra famiglia, giusto per non piombargli senza preavviso davanti casa, ma tutto ciò che sento è il suono del telefono occupato. Almeno ci ho provato. Mi trascrivo l’indirizzo su un foglietto, sarei andata nel pomeriggio inoltrato, una passeggiata non mi avrebbe fatto male. Mi torna in mente che mi ero trascritta il nome dell’autore del libro che avevo consultato in biblioteca, così cerco tra i vari appunti. Dopo averlo trovato su un foglietto cerco anche Kim Hyungu nell’elenco telefonico e mi scrivo anche il suo indirizzo, non è distante dalla casa dei Kang, posso fare un salto anche da lui oggi pomeriggio. Purtroppo anche il suo telefono squilla a vuoto.
Do un’occhiatina all’orologio e vedo che è ormai l’ora di pranzo, per di più il mio stomaco inizia a brontolare. Vado in cucina ed inizio a prepararmi un po’ di riso con i vari condimenti, una volta pronto mi siedo sul divano e accendo la televisione, cerco un film per liberare la mente per un’oretta.

Arrivo sul portico della casa della famiglia Kang, sono un po’ nervosa, per tutto il tempo da casa mia ho avuto dei ripensamenti, ma ormai sono qui, non posso tirarmi indietro. Suono il campanello e attendo qualche secondo davanti alla porta. Nessuna risposta. Nessun rumore all’interno della casa. Provo a suonare di nuovo, ma tutto ciò che percepisco è l’eco del campanello.
-Non troverà nessuno.- sento una voce alle mie spalle trasalendo –Scusi, non volevo spaventarla.- mi giro e vedo un signore anziano che si regge a fatica su un bastone.
-Non si preoccupi.- faccio uno dei miei migliori sorrisi –Sa per caso dove posso trovarli?-
-Se ne sono andati, si sono trasferiti.- mi risponde lui scuotendo la testa.
-Ma il loro indirizzo è ancora presente sull’elenco telefonico, e il telefono ancora collegato.-
-La ditta di traslochi deve ancora finire i lavori ed essendo questo un paesino piccolo penso passerà molto prima che aggiornino gli elenchi.- il signore ridacchia –Aveva bisogno di qualcosa di particolare, magari ho qualche informazione che le può essere utile.-
-Lei li conosceva?- chiedo, il signore annuisce –Sto facendo una ricerca per un probabile libro, e volevo sapere se la famiglia Kang fosse discendente della famiglia nobile che abitava nella casa abbandonata al limitare del bosco.- il signore sembra farsi serio d’un tratto.
-Non so chi le abbia dato questa informazione, ma si sbaglia. Non c’è alcun discendente vivo di quella famiglia.- ciò che dice mi lascia un po’ confusa. Questo vuol dire che Taemin ha ricavato un’informazione sbagliata, però mi sembra strano –Signorina, le consiglio di non curiosare su quella casa, non ora almeno. Non ora che si avvicina il giorno.- e senza darmi il tempo di fargli altre domande, il signore se ne va lasciandomi più confusa di prima. Prendo il blocchetto dalla borsa cancellando il nome della famiglia Kang. Una persona normalmente penserebbe ad un semplice sbaglio, ma non io, ci sono troppe cose che iniziano a non quadrarmi, e come minimo anche il nome o l’indirizzo dello scrittore è sbagliato. Decido comunque di andare da questo signor Kim Hyungu, così da avere la certezza una volta per tutte che qualcosa non va. Quando arrivo davanti a casa sua suono il campanello col suo nome scritto sopra e poco dopo un signore apre la porta.
-Se è qui per abbonamenti o contratti vari, non sono interessato.- dice iniziando a chiudere la porta.
-Non sono qui per certe cose, volevo chiederle se è lei lo scrittore del libro sulla storia di questo paesino.- il mio sguardo è serio, deciso.
-Signorina, ha sbagliato persona. Ora se non le dispiace tornerei alla mia cena. Arrivederci.- faccio un piccolo inchino con la testa mentre il signore chiude la porta. Come sospettavo.
Torno verso casa e passo davanti alla biblioteca, così decido di entrare, chiedo alla bibliotecaria se hanno già provveduto a sostituire il volume che avevo perso assicurandole che voglio solo leggere il nome dell’autore e non lo prenderò in prestito. Cerco tra i vari libri e lo prendo.
-Kang Pyongga, lo sapevo!- ripongo il libro quasi buttando giù la mensola, la bibliotecaria mi lancia uno sguardo fulminante per dirmi di non urlare. Uscendo dalla biblioteca prendo il telefono con l’intenzione di chiamare Taemin, deve aver manomesso i miei appunti e ora dovrà spiegarmi il perché.
-Pronto? Taei, come va?- risponde sereno, forse un po’ sorpreso per la mia chiamata improvvisa.
-Non lo so, sono andata a parlare con la famiglia Kang, ma si da il caso che si siano trasferiti, e comunque un vecchietto mi ha detto che non sono i discendenti della famiglia nobile della casa abbandonata, e che non ci sono parenti vivi. Poi sono andata a casa dell’autore del libro che cercavo di prendere quando ci siamo conosciuti e non era lui. Devi dirmi qualcosa sui miei appunti Taemin?- suono quasi acida.
-Non capisco quale sia il problema, essendo una leggenda è possibile che ci siano errori.- fa una piccola pausa –Aspetta, per caso il signore dal quale sei andata si chiamava Kim Hyungu?-
-Si, proprio lui, perché?-
-Hyungu è un amico della mia famiglia al quale devo portare un pacco, scommetto che il nome dell’autore invece è Kang Pyongga, giusto?-
-Si, ho appena controllato in biblioteca. Allora è stato un malinteso.- sospiro –E io che pensavo mi volessi portare fuori strada per chissà quale assurdo motivo.- ridacchio.

-Scusami te, ho sbagliato io.- lo sento ridere –Hey, visto che hai chiamato, ti va di uscire a cena? Per farmi perdonare.- guardo l’orologio, è già ora di cena –Prendo questo tuo silenzio come un si, ti raggiungo tra qualche minuto, non muoverti dalla biblioteca.- e riattacca prima che possa dire qualcosa. Alzo gli occhi al cielo e mi siedo sul muretto in attesa, forse mi sono fatta prendere un po’ troppo dallo sconforto e dalle parole di quel vecchietto, in fondo Taemin mi sta facendo un favore aiutandomi.





Salve a tutti, di nuovo kkk Ho deciso di pubblicare un capitolo anche oggi perché il prossimo fine settimana non tornerò a casa per una festa di compleanno! Sempre in giro sto hahaha Comunque, come al solito spero che il capitolo vi sia piaciuto e che continuerete a seguire questa storia! Grazie per le recensioni e ci vediamo tra due settimane col prossimo capitolo! 

  
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