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Autore: F R A G M E N T S    05/09/2015    0 recensioni
Asa rimase in silenzio. Continuò a guardare la linea dell'orizzionte segnata dal pallido rossore del sole che stava per nascere. Già, forse Ai aveva ragione, suo padre ripeteva continuamente che la luce su quella terra aveva un unico comandamento, l'alba. Quand'era piccolo semplicemente ignorava il significato di quella frase e riprendeva a giocare distrattamente, mentre adesso che i ventun anni si erano affacciati prepotenti e la vita gli aveva sottratto il padre si ritrovava spesso a pensare cosa significasse quella frase perché ancora non riusciva a comprendere a pieno il significato.
[...]
«E' lì.» disse Kala ad Ai e Asa.
Quando Ai si avvicinò al letto e scrutò il viso del giovane una sensazione nuova le invase il petto, nonostante il volto fosse quasi completamente coperto dalle fasciature la ragazzina rimase a fissarlo facendo correre lo sguardo lungo la figura del giovane. Ispidi capelli biondi, pelle candida.
«Lui somiglia alla luce» mormorò.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Naruto Uzumaki, Nuovo Personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Naruto Shippuuden
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Gli occhi ambrati, ridenti e malinconici, erano calamitati dall'orizzonte: una linea troppo netta per non averne paura.
«Ci hai mai pensato Asa?» strillò dal retro della carovana: « Il mondo somiglia ad una grossa conchiglia»
«Perché?» domandò il fratello maggiore continuando a guardare la strada di fronte a sè.
Ai si tamburellò due dita sul mento, rimboccandosi subito dopo una ciocca di capelli scuri dietro all'orecchio.
«Perché ti dà tutto ciò che riceve.» sentenzia infine guardandosi la punta dei piedi nudi:«Prendi la luce ad esempio, il mondo ne riproduce l'eco, diffondendola su tutta la terra. »
Asa rimase in silenzio. Continuò a guardare la linea dell'orizzionte segnata dal pallido rossore del sole che stava per nascere. Già, forse Ai aveva ragione, suo padre ripeteva continuamente che la luce su quella terra aveva un unico comandamento, l'alba. Quand'era piccolo semplicemente ignorava il significato di quella frase e riprendeva a giocare distrattamente, mentre adesso che i ventun anni si erano affacciati prepotenti e la vita gli aveva sottratto il padre si ritrovava spesso a pensare cosa significasse quella frase perché ancora non riusciva a comprendere a pieno il significato.
Lanciò uno sguardo veloce alla sorella minore: Ai era semplice, le gambe abbandonate al vento e al vuoto, il corpo sottile e aggraziato steso contro il legno ruvido della carovana. Ma c'era una cosa che Asa invidiava alla sorella, Ai aveva sempre quel sorriso spontaneo scolpito sul viso dall'ovale perfetto e dai tratti delicati e puliti. 
Tornò a fissare lo sguardo sulla strada che li avrebbe ricondotti al loro piccolo accampamento, senza nemmeno accorgersene un sospiro sfuggì dalle labbra sottili e quasi sempre serrate del ragazzo.
«A volte ho paura Asa.»
«Io ci sarò sempre.» risponde lui prontamente.
«Lo so, ma questo non mi toglie la paura.»
«Allora stai vivendo.»
Ai sorride stringendo appena gli occhi, fa ondeggiare le gambe e si mette in piedi con un agile balzo, i capelli la inseguono, una cascata nera nera scomposta dal vento e trattenuta solamente da un lembo di stoffa verde che le fascia la fronte in modo da impedire ai ciuffi ribelli di sfuggire. 
Ai si avvicinò ad Asa da dietro sorprendendolo con un abbraccio e per un attimo anche lui comincia a sentirsi vivo.
«La luce entra in ogni cosa figlio mio, ti attraversa la pelle arrivando dentro la carne» 
Questo ripeteva suo padre.
Ai appoggiò il naso contro la sua cute strofinandolo appena, per poi posarvi un bacio leggero. Asa aveva sempre adorato quei semplici gesti affetuosi, era in quei momenti che riusciva a sentirsi veramente vivo anche lui, gli ricordavano di essere fatto di muscoli, ossa, sangue pulsante. Gli ricordavano la felicità provata nei giorni precedenti alla distruzione del loro villaggio, prima di doversi adattare, prima di dover diventare salti in banco per poter vivere arrivando a viggiare da una terra all'altra come disperati su quella carovana insieme ai pochi sopravissuti alla distruzione delle loro terre.
«Asa, guarda!» esclamò Ai riportandolo alla realtà, era vicini all'accampamento qualche metro e sarebbero arrivati.
«C'è anche Kala, ci sta aspettando!» gracchiò come un vecchio trasmettitore rotto tant'era la felicità, così decise , spiccò un balzo e atterrò poco avanti al vecchio mulo prendendo a correre nella direzione di Kala.
La vecchia donna aveva aperto le braccia pronta ad accoglierla e a stringerla in un tenero abbraccio, così Ai aumentò la velocità della corsa ignorando le urla esasperate del fratello maggiore e si gettò di slancio in braccio alla donna riempiendole le guance di baci.
«Oh, Kala mi sei mancata così tanto!» esclama senza smettere di depositare baci sulle goti rugose dell'anziana:«Io e Asa abbiamo guadagnato abbastanza da comprare qualcosa per il prossimo viaggio!»
«Oh mia cara» esalò la donna accarezzandole i capelli scuri e scompigliati: «Mi sa che dobbiamo ritardare la nostra partenza.»
Mille emozioni si disegnano sul viso della ragazzina. Dalla timore alla paura, dalla rabbia alla frustrazione, fu nel momento in cui Asa la raggiunse che quel terremoto che si era creato dentro di lei finì. Ai inspirò il profumo fresco del fratello e si calmò decidendosi finalmente ad ascoltate la vecchia. 
«Durante la vostra assenza abbiamo trovato un ragazzo, è gravemente ferito, non potevamo non prestargli soccorso.»
Ai tirò un sospiro di sollievo. Niente attacchi, niente morte. Solo un ragazzo.

«E' lì.» disse Kala ad Ai e Asa.
Quando Ai si avvicinò al letto e scrutò il viso del giovane una sensazione nuova le invase il petto, nonostante il volto fosse quasi completamente coperto dalle fasciature la ragazzina rimase a fissarlo facendo correre lo sguardo lungo la figura del giovane. Ispidi capelli biondi, pelle candida.
«Lui somiglia alla luce» mormorò.

NdA:
Piacere a tutti, mi presento; io sono Fragments. Ho iniziato a scrivere da poco e questa è la prima volta in assoluto che pubblico qualcosa di mio in questo fandom, ad essere sincera l'idea di pubblicare una mia storia proprio qua mi spaventa perché -tramite altri account- avevo letto e seguito alcun fan-fiction veramente bellissime, però se siete arrivati fino in fondo -e vi state annoiando a leggere le mie note d'autore- vuol dire che un poi così pessimo lavoro non l'ho fatto (o magari era così terribile che siete arrivati alla fine solo per potermi insultare ahah).
Concludendo, spero che vi sia piaciuta e che vi vada di lasciarmi un piccolo commento -sia positivo che negativo-.
Grazie mille a tutti e arrivederci al prossimo capitolo! 
   
 
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