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Autore: Phoenix12    05/09/2015    2 recensioni
So di aver una storia in corso, ma è più forte di me, è già da un po' che voglio scrivere su questi due, e quando mi è venuta la giusta ispirazione, non ho potuto fermarmi.
Sono piccoli pezzi di vita di Deidara e Sasori, piccoli spezzoni della maturazione del loro rapporto, divertenti dolci tristi..
Spero sia di vostro gradimento^^
Fatemi sapere cosa ne pensate.
Buona lettura^^
**
[DeiSaso]
“Ti amo Dei.”
“Ti amo Saso.”
Genere: Fluff, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Akasuna no Sasori, Akatsuki, Deidara | Coppie: Sasori/Deidara
Note: Missing Moments, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Naruto Shippuuden
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Lui non voleva entrare nell’Akatsuki, l’aveva detto appena li aveva visti, l’aveva ribadito dopo averli sentiti parlare, lo diceva ora che ne faceva parte.
Colpa dell’Uchiha, se non l’avesse sconfitto con quei suoi occhi del cavolo ora lui non sarebbe costretto a stare lì.
Ma non avrebbe conosciuto lui.

“L’arte perdura nel tempo, è eterna!”
“Ma che stai dicendo?! L’arte è un effimero istante, un’esplosione!”
“Tu non capisci niente..”

Com’era divertente litigare assieme a lui, nessuno dei due voleva mai cedere, tutti e due dovevate avere l’ultima parola.

“Marionettista da quattro soldi!”
“Squallido dinamitario!”

Sempre a litigare, sempre a far prevalere la propria concezione d’arte.
Ma eravate così simili,  due facce della stessa medaglia, che aspettavano solo di ricongiungersi.
Opposti nel carattere e nell’aspetto.
Capelli biondi come il sole e capelli rossi come il sangue.
Occhi azzurri cielo e occhi nocciola.
Espansività e riservatezza.
Esuberanza e controllo.
Alla fine eravate due opposti che dovevano completarsi.

“Non sai da quanto aspetto questo momento..” disse il biondo mentre gli baciava il collo
“E che aspettavi?” domandò il rosso portando le mani nei suoi capelli e liberandoli dall’elastico che li imprigionava, facendo scorrere le dita tra quelle ciocche di sole ora libere.
“Il momento giusto..” gli soffiò nell’orecchio.
Fece scivolare le mani fino alle sue gambe e lo sollevò tenendolo per le cosce, depositandolo poi sul letto salendo sul suo corpo
“Credi di poter star sopra Dei?”
“Certo, io sono più grande.”
“A dir la verità, io avrei più del doppio dei tuoi anni..”
“Ma il tuo corpo è ancora quello di un sedicenne Danna.” Disse baciandolo e finendo lì la conversazione.

Eravate così diversi, nessuno si sarebbe mai aspettato una cosa simile.. o forse no.
Forse tutti sapevano di voi, ma hanno sempre taciuto.
Magari lo sospettavano, sarebbe stato anche ovvio.
Il vostro era un rapporto troppo forte per essere di due persone che non facevano altro che litigare.

“Forza, dillo.”
“Cosa?! Neanche per sogno, dillo te.”
Sasori e Deidara continuavano a bisbigliare seduti uno accanto all’altro nella cucina nell’Akatsuki, osservati da tutti gli altri membri.
Pain si schiarì la voce catturando l’attenzione dei due ragazzi che si zittirono “Dovete per caso dirci qualcosa?” chiese con la solita calma, ma lasciando trapelare un velo di curiosità.
“Si ecco.. a proposito di questo emh.. Deidara deve dirvi una cosa.” Assentì Sasori
“Che? No no Danna, diglielo tu.”
“Dai su, uno dei due parli!” intervenne Konan incuriosita da questa nuova piega che stava prendendo il pranzo.
“Dai parla.”
“No, avevamo deciso che l’avresti detto tu!”
“Ma sei stato tu a proporre la cosa, quindi, parli tu Danna.”
“No, sei stato tu, io ho detto che ero d’accordo, l’idea era tua non provare a fregarmi Dei, dillo tu.”
“Solo perché l’ho proposto non vuol dire che sarò io a dirlo! Su Danna parla.”
“Neanche per sogno, avevamo detto che..”
“Allora voi due! Sembrate una coppietta in crisi!” esclamò Kisame ridendo
I due ragazzi si ammutolirono immediatamente diventando dello stesso colore dei capelli di Sasori.
“Non è che voi vi siete..”
Il silenzio piombò nella sala.
“Beh, alla fine non l’ha dovuto dire nessuno dei due..” fiatò Sasori

In fondo se lo aspettavano tutti, prima o poi doveva succedere.
Eravate nukenin, ninja traditori, senza più una casa e una famiglia.
Ma vi andava bene così, avevate una nuova casa e una nuova famiglia, l’Akatsuki.
E cosa più importante eravate insieme.
Ma non tutto dura in eterno, anche quella felicità era destinata a svanire, spazzata via dalla guerra, dalle battaglie, dalla ricerca del potere.

“SASORI!!” il biondo corse verso quel corpo riverso a terra, immobile.
“Danna alzati..” disse scuotendo quel corpo freddo, rigido, privo del soffio vitale “.. ALZATI SASORI!!” gridò.
Gridò e pianse.
Lo scosse per un braccio, come faceva di mattina per svegliarlo, ma questa volta non si svegliò, non aprì gli occhi, non lo guardò assonato sorridendogli. Non lo fece. Non poté farlo.
“Sasori..” Deidara poggiò il viso sul suo petto, vicino al suo cuore infilzato dalle due lame, riusciva a sentire quelle lame infilzarsi anche nel suo petto, ed erano strazianti, bruciavano e allo stesso tempo lo congelavano.
“Deidara..vieni via..” Itachi lo afferrò per le spalle allontanandolo dal corpo esamine del marionettista.
Ma Deidara si ribellò, non voleva abbandonarlo, dovette intervenire anche Kisame per non farlo riavvicinare, scalciava urlava, ma non lo lasciavano andare.
Era in lacrime, Deidara, gridava e urlava, chiamava il nome di Sasori, ormai morto, malediceva quella ragazzina e la vecchia per quello che avevano fatto, pregava il suo Sasori di svegliarsi, ma questo non successe.
“Sasori.. no! NO!!”

Non eri più tu, Deidara. Eri l’ombra di te stesso.
Te ne stavi rinchiuso nella vostra  stanza, senza dire una parola, senza fare niente.
Versavi solo lacrime per la sua perdita, guardando le sue cose come le aveva lasciate lui l’ultima volta, e ti sembrava quasi un sacrilegio solo spostarle.

E allora piangi, Deidara, e ti arrabbi Deidara.
Piangi per Sasori, ti arrabbi con gli shinobi di Konoha e di Suna.
Piangi perché te ne sei andato, lasciandolo da solo.
Piangi perché l’hai lasciato a combattere da solo con le due ninja.
Piangi perché saresti potuto essere lì con lui, nei suoi ultimi momenti di vita, avresti potuto essere lì mentre esalava l’ultimo respiro.
Piangi perché l’hai perso per sempre, perché non lo potrai più vedere.
Piangi perché ti mancherà, perché ormai Sasori non è più con te, e non lo potrà più essere.
Piangi perché sei rimasto solo, perché te l’hanno portato via.
Piangi perché lo amavi, più della tua arte, più della tua vita.
E ti chiedi cosa sarebbe successo se fossi stato li con lui, cosa sarebbe successo se aveste combattuto insieme, come sempre.
Ma non credi che avrebbe sacrificato la sua stessa vita per proteggerti anche se fossi stato lì?

Ormai ti resta solo un corpo straziato dal combattimento su cui piangere.
I ricordi di voi due insieme sono ciò che ti resta di lui.
Il risentimento e l’odio, la voglia di farla pagare a quei ninja ti assale.
La voglia di farla pagare a quelli che ti hanno distrutto ciò che restava del tuo cuore.
Dovranno pagare, per questa sofferenza, dovranno pagare per aver ucciso Sasori, dovranno pagare, tutti.
“Aspettami Sasori, non manca molto al nostro prossimo incontro. E porterò con me i colpevoli di questo e imploreranno il tuo perdono..”
 
“Ti amo Dei.”
“Ti amo Saso.”

   
 
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