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Autore: Shinji Kakaroth    06/02/2009    2 recensioni
La fic gioca ancora sul triangolo Lelou-C.C.-Karen e l'ambientazione questa volta è il periodo natalizio. Karen scopre che C.C. vive nella stanza accanto a quella di Lelouch, riuscirà il nostro eroe a eliminare i sospetti che le verranno?
Genere: Romantico, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kozuki Karen, Lelouch Lamperouge, Nunnaly Lamperouge, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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Non erano neppure le dieci di mattina quando le lezioni conclusero la giornata, dando il via alle tante agognate vacanze natalizie.
Diversi studenti prepararono i bagagli diretti alle proprie abitazioni negli insediamenti, i più fortunati e ricchi si dirigevano all'aeroporto per fare ritorno in madrepatria e riabbracciare le famiglie da cui vivevano separati per mesi e mesi.
Altri, come Rivalz, non volendo tornare a casa per questioni personali, preferivano passare il Natale all'Istituto, magari con gli amici del posto oppure con la propria fidanzata.
La ragazza in questione però, risultava davvero introvabile per il povero sfortunato del consiglio studentesco.
Sin da quand'era entrato a farne parte era rimasto ammaliato dalla bellezza, dalla presenza di spirito e dll'allegria innata del bel Presidente del Consiglio Studentesco, Milly Ashford.
Il suo sorriso tendea a rischiarare la mattinata più cupa e la sua voce allegra a rasserenarlo.
Il suo era un'amore a senso unico purtroppo.
La ragazza sembrava già innamorata di qualcuno inoltre era già fidanzata e promessa sposa di un bislacco nobile britanno. Ogni volta che provava a dichiararsi e farle capire quel che provava, lei ingenuamente malinterpretava le sue parole o le sue azioni. Era davvero di coccio, in poche parole, ma a lui piaceva anche quel lato di lei.
Era completamente andato e il suo migliore amico, Lelouch lo sapeva bene e più volte gli aveva raccomandato di dichiararsi in maniera schietta e diretta, in modo di non dare adito a dubbi.
Purtroppo ogni volta che ci provava succedeva qualcosa, un cottrattempo, un'emergenza.
Insomma, se la fortuna e cieca, la sfortuna ci vedeva benissimo e sembrava avere un occhio di riguardo verso di lui, il suo prescelto.
Anche quel giorno s'era presentato in classe con un regalo nella cartella, un braccialetto d'oro bianco e argento con dei gattini a ciondolo racchiuso in un pacchettino rosso, ma purtroppo, allo scoccare della fine delle lezioni, dopo essersi fiondato nella classe del Presidente, finì col solito pugno di mosche, visto che Milly aveva già lasciato l'aula, per quel che gli aveva raccontato un senpai suo compagno di classe.
La scena che vide una volta tornato in classe lo lasciò sbalordito.
Lelouch che s'avvicinava alla fragile Kallen e le chiedeva d'uscire.
Non credeva ai suoi occhi!
La scena gli diede nuovo ardore, tanto che cominciò a correre per tutti i corridoi strillando "PRESIDENTEEEEEEEEEEEEEEEEEEEE!"
Purtroppo il suo grido sarebbe rimasto inascoltato, visto che Milly era nella sala del Consiglio Studentesco a fare le ultime ordinazioni per la festa di natale che sarebbe avvenuta il giorno dopo, per tutti gli studenti rimasti nel campus e per quelli degli insediamenti che avessero voluto passare il proprio Natale circondati dai propri compagni.

"Dovrei sbrigare delle faccende agli insediamenti per la festa di domani. Mi potresti dare una mano?" chiese Lelouch con garbo tale da non sembrare neppure se stesso agli occhi della rossa.
"Perché lo chiedi proprio a me?" chiese al ragazzo, con la sua finta espressione di calma, di fronte a tutti gli altri compagni di classe. Anche se ormai al Consiglio Studentesco avevano tutti capito che tipo fosse, in classe voleva almeno mantenere una parvenza di ragazza fragile e delicata.
"Shirley è tornata a casa a festeggiare il Natale con sua madre," fece con uno sguardo un po' triste "Nina prepara i bagagli per tornare in Britannia e Rivalz..." si voltò sentendo lo strillo del ragazzo nel corridoio "Be', è afflitto da altri problemi di cuore più urgenti e Suzaku è ancora alla base."
Il ragionamento del ragazzo filava, nonn c'era proprio nulla da ridire, ma continuava a domandarsi il motivo di un tale invito alla vigilia di Natale.
"Io non posso portare pesi o..." cominciò mettendo le mani avanti.
"Non preoccuparti, dobbiamo solo decidere alcune pietanze e bevande per il catering." si alzò dal banco, dov'era poggiato "Ho bisogno di un parere femminile per un regalo."
Qualcosa sembrò muoversi nel suo petto, un sussulto imprevisto.
"V-Va bene..." disse senza pensarci.
"Allora andiamo." gli fece Lelouch, tendendole la mano per aiutarla ad alzarsi dal suo posto.
Karen prese gentilmente la mano del ragazzo e si alzò, seguendo il ragazzo nel corridoio fino alla club house.

"Io vado in camera a cambiarmi, vedi se trovi qualche vestito adatto a te nel vestibolo del Presidente." le fece, mentre si dirigeva verso la sua stanza.
Il vestibolo del Presidente era un'enorme stanza dedicata unicamente ai vestiti, di ogni genere e fattura, praticamente una stanza adibita ad armadio. E non c'erano solo vestiti, ma anche scarpe e altre suppellettili da usare o abbinare, come cappelli, spille, borse, clip e nastri, insomma, qualsiasi cosa si indossasse.
Era stato proprio lì che l'altra sera la ragazza aveva recuperato un pigiama per quella notte "fuori casa" ed ora vi faceva ritorno per prendre dei vestiti per uscire.
Quella proposta da parte di Lelouch l'aveva lasciata un po' sconcertata, ma alla fine dei conti era solo un servizio per il Consiglio Studentesco, di certo non si trattava di un appuntamento romantico.
Lelouch non aveva mai dimostrato un attaccameno particolare nei suoi confronti, nulla più che amicizia spensierata, anhe se la sua alterigia e la sua superbia finivano sempre per farla irritare più che mai.
Stava camminando tra gli scaffali, verso i lunghi espositori in metallo su cui erano appesi ordinatamente gli abiti.
Le sezioni erano principalmente tre.
La prima, quella più esigua, comprendeva le divise scolastiche di varia taglia e sezione, da quelle per l'asilo a quelle delle superiori. La seconda era quella che interessava a lei, vestiti casual e non per la vita di tutti i giorni, maschili e femminili di varie taglie, compresi pigiami per la notte e grembiuli da cucina. La terza era quella che occupava più spazio e dove preferiva passare il meno possibile.
La temutissima sezione cosplay, ricca di costumi e divise per ogni genere di preferenza, dagli animali alle divise da cameriere, dai costumi da gothic lolita a quelli più indecenti che facevano arrossire anche le ragazze più esuberanti.
Era l'apoteosi dell'eccentricità, comprendendo al suo interno anche capi per il crossdressing, che ogni tanto veniva organizzato per la gioia del Presidente all'interno dell'istituto, soprattutto verso le ricorrenze di San Valentino e del White Day.
Evitò di passarci vicino, visto che quella zona sembrava farle venire il mal di testa semplicemente con uno sguardo.
Entrò nelle prime file e scelse alcuni capi di vestiario.
Un maglione rosso e un jeans scuro un po' largo. Scelse una cintura per non farselo scivolare di dosso e inforcò le sue scarpe, dopo aver preso una giacca di pelle, per poi tornare nella stanza che aveva occupato la sera prima, per lasciare la sua divisa ben piegata.
Purtroppo nel corridoio incontrò lei.
"Dov'è che vai, così bene agghindata?" le lanciò una frecciatina, mentre Karen le veniva incontro verso la sua stanza. Indossava la divisa scolastica femminile. Non ricordava d'averla mai vista in giro per il campus, ma quello di certo non era la sua preoccupazione principale. Il campus era grande ed era normale che non si potesse conoscere tutti.
Eppure la sua presenza proprio lì era così strana.
Forse si trattava di un piano di Zero? Voleva tenerla d'occhio per provare la sua fedeltà nei suoi confronti?
Oppure era proprio a Lelouch che stava mirando? In fondo lei non sapeva niente delle origini del ragazzo.
Dai modi altezzosi e la puzza sotto al naso sembrava certamente figlio di un nobile.
Probabilmente durante quella giornata avrebbe potuto approfondire la cosa, cercando di scoprire qualcosa al suo riguardo.
"Sono per caso affari tuoi?" rispose indispettita.
"No. Hai ragione..." rispose C.C., lasciando Karen sbigottita da quel tono arrendevole, ma dopo averla sorpassata ed aver aperto la porta della sua camera, le giunse all'orecchio il resto della sentenza "...sempre che tu non stia mirando al mio ragazzo."
La rossa si voltò di colpo, fissando C.C. con sguardo irato.
"Andiamo a fare dei piccoli servizi." rispose alla ragazza dai lunghi capelli.
"Davvero? Che bello!" le rispose fingendo entusiasmo "Un attimo che mi preparo e si fiondò verso la sua stanza provvisoria, dove Lelouch l'aveva costretta l'altra sera a spostare tutte le sue cose.
"A-Aspetta, non intendevo io e t..." ma l'altra era già sparita a preparsi, dopo aver carpito un invito con l'inganno "Che stupida che sono!" derelitta abbassò il capo, fissandosi le punte delle scarpe.

Quando Lelouch uscì dalla sua stanza vide entrambe le ragazze pronte.
C.C. indossava una camicia bianca con delle sfarfallature sui polsi e un laccetto rosso legato mo di cravatta e su di essa un piumino rosso. Una gonna a scacchi le copriva le gambe avvolte da collant scuri e ai piedi indossava dei lunghi stivaletti marroncino chiaro.
Portava degli orecchini di diamante molto semplici e particolarmente morigerati, rispetto al suo solito modo di vestire e sulle labbra si poteva facilmente notare un filo di rossetto rosa confetto, appena percettibile per un occhio non altrettanto attento ai particolari come quello di Lelou.
Aveva qualcosa in mente e solo vederla fuori ad aspettarlo gli fece correre un brivido lungo la schiena.
Lui indossava una giacca lunga di renna sopra a una camicia blu e un semplice pantalone scuro.
"La compagnia s'è forse allargata?" chiese col solito tono sprezzante, diretto più a C.C. che non a Karen, ma la rossa non sembrò intuirlo e pensò che fose proprio rivolto a lei.
"Ha detto che..." dissero in coro, provando a spiegarsi, per poi finire a guardarsi storto l'un l'altra.
"Lei mi ha invitato." fece C.C. indicando la rossa.
"Io..." fece imbarazzata di fronte all'accusa "Sai, come dice sempre il Presidente, più si è, meglio è." cercò di coprire con quella scusetta la gaffe che aveva fatto qualche minuto prima.
"Giusto!" disse C.C. mettendole il braccio attorno alle spalle e posando la mano sulla spalla della rossa, con una punta di divertimento acido sul viso.
"Bene, allora andiamo." fece sbrigativo.

C'era una strana atmosfera in quel gruppetto.
L'antagonismo tra le due era proverbiale, cercando di svettare sull'altra nell'attirare l'attenzione di Lelouch. Se una indicava un certo tipo di vino, l'altra adocchiava a un piatto francese e così via, tanto che le commissioni delle ordinazioni per il ricevimento risultarono essere una pesante ordalia per i nervi del giovane principe britanno in esilio.
Aveva invitato Karen per distoglierla da possibili sospetti, eppure non aveva tenuto conto che C.C. si unisse al gruppo per rompere, con così tanta solerzia, le uova nel paniere.
Fissò l'orologio che segnava ormai le 12:50 "Dove volete mangiare?" espettorando uno sbuffo di stanchezza.
"Fastfood!" - "Pizzeria!" dissero in coro. Si fissarono male ancora una volta
"Ramen!" - "Pizza!" ancora una volta all'unisono.
"Io vado a prendere qualcosa da bere, voi intanto mettetevi d'accordo dove andare." fece rassegnato, allontanandosi in direzione di un distributore automatico.
"Se parliamo di pranzo parliamo di pizza, è ovvio." cominciò C.C., senza aspettare tanto.
"A pranzo si deve mangiare qualcosa di consistente, la pizza è qualcosa da mangiare la sera!" si ostinava ad opporsi Karen.
"Allora che ne dici di andare in un posto dove si mangi la pizza e anche altro?" propose l'altra.
"Sai che non è male come idea? E dove sarebbe questo posto?"
"E che vuoi che ne sappia? Io ho solo proposto l'idea, mica so come metterla in pratica." si bullò C.C. prendendola in giro.
Quel comportamento dell'altra la faceva davvero arrabbiare, trattandola come una qualsiasi stupida con la testa per aria.
"Piuttosto sto conducendo un'interessante missione segreta per conto di Zero." la sbaragliò con quell'affermazione "Sembra che i genitori di quel ragazzo siano persone molto influenti, ma lui non ama parlarne perché detesta venire adulato solo per la posizione dei propri genitori e non per le sue stesse abilità. Vuole farsi un nome da solo."
"E' proprio da Lelouch." fece un segno d'assenso col capo "a dire il vero un po' lo sospettavo, non è il tipo che avanza nella vita sfruttando le raccomandazioni e il nome dei propri genitori." una folata di vento freddo la fece rabbrividire per un attimo "Quindi è una specie di missione ricognitiva?" chiese alla ragazza dal crine smeraldino.
"Una specie. Devo cercare di ingraziarmi i suoi favori e cercare di arrivare ai genitori, ma è un ragazzo difficile da trattare." fece un sorrisetto stupido "Non so se mi spiego."
"Hai ragione." dovette annuire nuovamente.
"Un po' come te." scagliò l'ennesima frecciatina.
"Senti, tu..." stava per prenderla per il bavero del piumino, quando vide arrivare Lelouch e fece finta di niente.
"Allora? Vi siete messe d'accordo?" chiese porgendo due caffé caldi in lattina.
"A dire il vero..." cominciò Karen.
"Un posto dove si mangi la pizza ma anche roba giapponese." rispose subito C.C. attirandosi l'astio dell'altra, per quella sua uscita così furba ma che non portava a niente, visto che non sapevano se un posto simile ci fosse.
"Va bene." disse Lelouch girandosi.
"D-Dove stai andando?" gli chiese la rossa, fissandolo mentre s'allontanava.
"E me lo chiedi? In un posto che faccia sia la pizza che cucina tradizionale." rispose di botto, senza neppure girarsi.

Continua...

  
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