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Autore: Hyperviolet Pixie    06/02/2009    4 recensioni
« Tua madre è sempre perfetta. Tua zia è una baldracca, ma anche lei è perfetta. Hai qualche altro parente da presentarmi che sia perfetto?» Stava gridando sottovoce coi denti stretti gesticolando quasi freneticamente. Se non avesse indosso la maschera, Draco avrebbe persino potuto vedere che era diventata rossa dalla rabbia.
« Mio padre lo conosci già.»
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Pansy Parkinson | Coppie: Draco/Pansy
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Diciamo che mi è stato insegnato che per ogni cosa che succede c'è sempre e comunque un antefatto. Di conseguenza se Pansy porge la mano a Draco nel sesto libro non lo fa solo sperando, ma perché probabilmente si sono già tenuti per mano in precedenza. La storia non è esattamente classificabile. È una sorta di presa per il culo. I problemi non sono affrontati, quello che mi interessava fare era dare una ragione al comportamento di Pansy sul treno. Se vi piace, ditemelo così magari mi viene voglia di scrivere altro xD


Blue Masquerade


Blue masquerade, strangers look on
When will they learn this loneliness?
Temptation heat beats like a drum
Deep in your veins, I will not lie

Cry little sister – Aiden



La situazione era degenerata nel momento in cui aveva scovato una ragazza chiusa a chiave in una stanza della magione intenta a tirare di coca. Fino a quel giorno non aveva mai provato né visto una droga babbana, eppure aveva capito che quello che Pansy stava facendo non era esattamente una cosa innocente. Senza degnarlo di un'occhiata, aveva risistemato la busta contente la polverina bianca incriminata all'interno della pochette, si era alzata in piedi e se n'era andata facendo bene attenzione a rimettersi correttamente la maschera blu e argento.
Si era chiesto se, per puro caso, era diventato invisibile, oppure se le aveva fatto qualcosa di male. Con uno sbuffo infastidito si era risistemato la cravatta ed era tornato alla festa organizzata per beneficenza. O forse era l'anniversario dei suoi genitori, non lo sapeva. Forse addirittura il compleanno di sua zia Bellatrix.

I Malfoy non avevano più dato nessun tipo di festa da quando il padrone di casa era stato allontanato. Ovvero uno degli eufemismi più frequenti utilizzati per dire che il padrone era a marcire per il resto dei suoi giorni ad Azkaban. Narcissa Black si era rimboccata metaforicamente le maniche e, solo per dare il contentino alla sorella maggiore, aveva organizzato una magnifica festa di mezza estate. Erano stati invitati pochi eletti e ad ognuno, insieme all'invito, era stata recapitata una maschera blu e argento.
Ovviamente, era inutile dire che alla festa si sarebbero presentati molti importanti alleati del Lord Oscuro e che, se la magione dei Malfoy non fosse stata schermata in maniera tanto accurata, gli auror avrebbero potuto benissimo riempire nuovamente la prigione. E Pansy al posto di divertirsi cosa faceva? Tirava cocaina e lo ignorava.
La sala della festa era decisamente sovraffollata rispetto ai suoi standard. Non riusciva a riconoscere Pansy in tutto quel tripudio e quell'ostentazione esagerata di pizzi e merletti.

« Il vestito della signora Malfoy è squisito.» stava commentando un'anziana signora che Draco riconobbe come la nonna di un suo compagno di corso, Blaise Zabini.
« Ah, Bellatrix sembra una
proterva meretrix*. Azkaban le ha portato via tutto il buon gusto che possedeva da giovane.»

« E' demodé, oltre che estremamente volgare. »
Draco odiava tutto quel finto gioco di apparenze. Lui non era una vecchia signora che non aveva altro da fare che spettegolare.
Distogliendo lo sguardo dall'esile figura di sua zia in lontananza e insultandosi mentalmente per averle fissato troppo a lungo la schiena lasciata scoperta, andò a cercare Pansy.
Ogni tanto si fermava a salutare qualche persona o a rifiutare elegantemente qualche avance troppo spinta di qualche annoiata signora di mezz'età.

Il suo sbaglio era stato di finire a letto durante la festa precedente a casa Yaxley con Estelle McMillan, trent'anni, sposa fresca, ma soprattutto annoiata, adesso ogni signora era convinta che lui potesse essere un passatempo ideale. Dio, la nobiltà vera o presunta era decisamente stancante.

Ma ancora non aveva trovato Pansy.

Aveva visto sua madre Narcissa scolarsi l'ennesimo bicchiere di champagne e fare finta di niente con un sorriso stampato sulle labbra fini e gli occhi sempre più vacui. Aveva visto zia Bellatrix -eccome se l'aveva vista con quell'abito che lasciava ben poco all'immaginazione!- mentre seccata ascoltava gli improperi del marito. Aveva visto Daphne Greengrass e sua sorella Astoria sogghignare mentre Theodore accompagnava la sua adorante fidanzata Millicent Bulstrode -scelta da suo padre-, in un valzer diffamante.

Avrebbe voluto chiedere a una delle due sorelle dove si trovasse Pansy, ma non ne aveva voglia. Quelle due gli davano l'orticaria quando erano assieme.

Si arrese all'evidenza: non avrebbe mai trovato Pansy durante una festa in maschera, a meno che lei non volesse farsi trovare.

« Oh, Draco.» squittì una signora poco distante da lì. « Come ti sei fatto grande! Assomigli sempre di più a tuo padre.»

Il ragazzo rimpianse il momento in cui aveva tirato dietro a sua madre la maschera e l'aveva avvertita che un simile orrore non sarebbe mai andato a coprirgli il viso. Quanto mai non l'aveva indossata e non si era mimetizzato con il resto della folla! Vide le sorelle Greengrass guardarlo mentre un po' impacciato cercava di scostarsi da quell'asfissiante presenza che era Ofelia Burke.

« Draco.» L'arrivo del suo amico Blaise l'aveva salvato.

« Blaise, hai visto Pansy?»

« Sì, era sul terrazzo.»

Non aveva voglia di ringraziarlo, si limitò a fargli un cenno con il capo sperando che lui non lo intercettasse. Camminò nuovamente per la sala, verso l'estremità opposta della pista da ballo dove una grande vetrata dava sul terrazzo e sul giardino.
Quando riuscì a uscire la vide. Era seduta sulla panchina al centro del piccolo gazebo che Lucius Malfoy aveva fatto costruire apposta per la moglie. Draco le si sedette accanto e la vide stranamente tranquilla, anche se era sicuro di aver sentito che quella polvere bianca dava uno strano senso di eccitazione e nervosismo.

« Non dirai a nessuno quello che hai visto, d'accordo?» Gli chiese Pansy continuando a fissare il vuoto dritto in fronte a sé.

« Cosa dovrei dire? Che prendi droghe babbane?» L'attaccò cercando di mantenere la voce a un tono normale.

« Non metterla giù così tragica. Posso smettere quando voglio.»

Non pensò nemmeno a contraddirla o a implorarle di smettere. Pansy sapeva a cosa andava incontro e lui non voleva farle da balia.

« Come mai sei venuta qua?» le chiese invece, cercando di apparire interessato ad un'eventuale risposta. Alla fine perché era andato da lei? Perché l'aveva cercata per tutta la sala? Perché si era preoccupato per lei? Chi era lei per apparire importante ai suoi occhi?

« Mi sto trattenendo dall'entrare in quella sala e spaccare tutti i denti ad Astoria.»
Draco ghignò. Non sapeva che Pansy aveva qualcosa contro la sorella minore di Daphne. Beh, almeno quell'informazione l'avrebbe potuta usare per ricattarla. Qualcosa tipo: “O mi fai i compiti o dico ad Astoria che la odi.” Si trovò stupido a fare quelle considerazioni. Sapeva che Pansy, di fronte a una minaccia del genere, avrebbe semplicemente alzato le spalle e se ne sarebbe fregata.

Ultimamente andavano d'accordo. Pansy non gli si appiccicava più addosso e Draco le parlava come se fosse stata un'amica.

« Odio le feste. Poi non capisco perché indossare una maschera se la maggior parte della gente lì dentro la indossa già tutti i giorni. Stupidi idioti e stupide usanze. Stupide bugie. Non ti mento dicendo che odio tutto questo.»

« Mia madre aveva bisogno di distrarsi.» Le rispose Draco allungando le gambe e desideroso di passare un braccio attorno alle spalle della ragazza.

« Potrebbe spettegolare con le vecchie comari. Ma no, figurati. Lei è Narcissa Malfoy! Deve creare lei i pettegolezzi, non parlarne e basta.»

« Noto una leggera, ma non tanto velata, critica nei confronti di mia madre.»

Pansy alzò le spalle e a Draco improvvisamente era passata la voglia di abbracciarla.

La ragazza scattò in piedi e cominciò a passeggiare nervosamente sotto al gazebo illuminato dalle lucciole.

« Tua madre è sempre perfetta. Tua zia è una baldracca, ma anche lei è perfetta. Hai qualche altro parente da presentarmi che sia perfetto?» Stava gridando sottovoce coi denti stretti gesticolando quasi freneticamente. Se non avesse indosso la maschera, Draco avrebbe persino potuto vedere che era diventata rossa dalla rabbia.

« Mio padre lo conosci già.»

La ragazza si lasciò scappare un leggero verso di frustrazione e pestando malamente i piedi a terra si allontanò. Draco la raggiunse subito e le si parò davanti.

« Non capisco che ti prende, ma spero vivamente che sia tutta colpa di quello schifo che prendi.»

Pansy alzò gli occhi al cielo e sibilò un insulto all'indirizzo del biondo.

« Anche perché non capisco questa smania di essere perfetta se poi la perfezione non esiste. Cioè, a me vai bene così come sei.» Quella frase sapeva tanto di dichiarazione e tanto basto a calmare Pansy.

« Rientriamo ora?» Draco le porse la mano e lei l'afferrò dopo un attimo di esitazione. Prima di entrare le depose un bacio su una tempia.

La situazione era tornata ai livelli normali e sperò non degenerasse più.

Notò in un angolo della sala sua madre mentre veniva rianimata da un preoccupato professor Piton. Vide zia Bellatrix mentre mandava a quel paese un gruppo di anziane comari. Vide Daphne arrossire dalla vergogna mentre Tiger e Goyle accompagnavano lei e sua sorella a ballare. Vide Theodore ghignare e Millicent piangere. Sì, era una tipica festa dei Malfoy che volgeva alla fine.


* Proterva meretrix: la mia prof di latino l'ha tradotto come ignobile puttana o qualcosa del genere xD Praticamente lo disse il caro buon vecchio Catone a proposito di Clodia “non solum meretrix, sed etiam proterva meretrix” se non erro.

   
 
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