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Autore: ImYoshiko    06/09/2015    1 recensioni
Voi credete al destino? Skye Margareth Hudson non più. Dopo la fine della sua storia d'amore col ragazzo che credeva l'amore della sua vita, Skye non riesce a fidarsi più di nessuno. Ha perso la fiducia sia negli altri che nell'amore, non crede che prima o poi ci sarà di nuovo qualcuno disposta ad amarla.
Eppure, il destino certe volte gioca brutti scherzi e Skye si ritrova a vivere l'anno più sconvolgente e pieno d'amore di tutta la sua vita. Come reagirà alle emozioni che prova? E soprattutto, riuscirà a fidarsi ancora una volta?
Genere: Fluff, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
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Quel giorno probabilmente fu uno dei più strani della mia vita. Quella mattina mi svegliai con circa tre chiamate dalla mia migliore amica Tayla. Con gli occhi ancora mezzi chiusi composi il numero e la chiamai velocemente. La sua voce squillante fu un incubo per le mie povere orecchie, specialmente di prima mattina. "Pronto?" dissi con la voce ancora impastata a causa del sonno. Guardai velocemente la sveglia per controllare l'ora ed erano ancora le dieci del mattino, così decisi di rannicchiarmi ancora un po' fra le coperte in attesa che Tayla proferisse parola.

"Skye!Ho provato a svegliarti ma come al solito non ci sono riuscita!"disse euforica, come se non aspettasse altro, ma probabilmente è stato un bene per lei non avermi svegliata.

"Tay,è sabato perché dovrei svegliarmi presto?" dissi scocciata mentre sentivo la freschezza del cuscino sulla mia guancia destra e la pesantezza del cellulare sulla sinistra.

"Ricordi i miei cugini di cui ti ho parlato tanto?" disse sempre con quel tono esuberante che mi irrita tutti i giorni. Spesso mi chiedo come faccia ad essere sempre così allegra.

"Ti riferisci a quelli che ti trattano da cameriera da fine luglio?"dissi stuzzicandola un po' e alzandomi poggiando la schiena contro il legno freddo del letto.

"Si esatto, proprio loro. Ho già chiamato Reyna per informarla perciò non fare la guastafeste. Roy fa il compleanno oggi e di sera usciamo,tieniti pronta per sette di sera e vestiti carina" disse prima di attaccare. Sbuffai pensando a come mi aveva appena definita. Una guastafeste. Che ingrata, se solo ripensassi a tutto ciò che ho fatto per aiutarla quando ha organizzato feste clandestine all'insaputa dei suoi genitori vorrei picchiarla. Mi alzai di scatto dal letto e mi fiondai in bagno. Mi guardai allo specchio e notai che i miei capelli erano arruffati,così iniziai a pettinarli sciogliendo i nodi. Poco dopo i miei lunghi capelli biondi erano ritornati alla normalità, lisci come spaghetti. Li appuntai e mi infilai sotto la doccia per darmi una sciacquata veloce. L'acqua fredda iniziò a bagnarmi il viso ed io provai subito una sensazione di freschezza. Sperai che non finisse mai, ma le cose belle sono sempre destinate a finire. Quando uscii dalla doccia legai velocemente un asciugamento all'altezza del seno.Tornai in camera mia e iniziai a vestirmi. Indossai un pantaloncino  e una maglia poi scesi di sotto e andai a fare colazione. Come sempre i miei genitori avevano ripreso al lavoro e mio fratello era già tornato al college. Aprii il frigo e tirai fuori il succo all'arancia versandone un po' nel bicchiere. Mi sedetti su una sedia e poi iniziai a controllare i vari social network. Mi arrivarono alcune notifiche di tumblr e su instagram. Le controllai velocemente e poi salii di nuovo in stanza. Indossai la tenuta da jogging e dopo esser uscita di casa inizia a correre per l'isolato fino al parco.

Durante la pausa scolastica mi dedicavo sempre un po' alla cura del mio corpo, specialmente perché non voglio perdere il posto di libero nella squadra di pallavolo per qualche chilo in più. Non sono grassa ma non voglio salire di una taglia perché mi piaccio così con lamia 40 e non sono bassa, semplicemente sono diversamente alta, 1.60 di pura stronzaggine. Da un paio di anni a venire mio padre ha perso il lavoro e da quel giorno tutti hanno iniziato ad essere troppo gentili con me, come se avessi bisogno della loro carità o della loro pietà così decidi di chiudermi in una bolla di stronzaggine anche se infondo sono eccessivamente buona. Fortunatamente ha ripreso a lavorare però io non sono ancora riuscita ad aprirmi con facilità con chiunque. Solo Tayla e Reyna sono le uniche a conoscermi quasi quanto mi conosco io ed io mi fido così tanto di loro che potrei morire pur di salvarle.

 Arrivai fino al parco e mi fermai proprio davanti ad un chiosco e decisi di andare a prendere una bottiglietta d'acqua per dissetarmi. Dopo averla comprata decisi di sedermi sulla panchina lì vicino per riposarmi due minuti prima di tornare a casa e prepararmi per il pranzo. Dopo aver bevuto circa mezza bottiglietta la poggiai accanto a me sulla panchina e poi tirai la testa in giù per sistemare al meglio i capelli ormai sudati.Quando mi ritirai su mi girai per avere di nuovo un sorso d'acqua ma con mio stupore la bottiglia non era lì. Non fu difficile trovarla visto che proprio accanto a me un ragazzo stava finendo tranquillamente la mia acqua. "Dissetante, vero?" dissi sarcastica ma lui non sembrò cogliere il mio sarcasmo o probabilmente l'ha semplicemente ignorato."Sì era anche abbastanza fresca" disse sorridendo. Rimasi per un paio di secondi spiazzata da quel sorriso mozzafiato e per errore spostai lo sguardo sui suoi occhi talmente scuri da far paura eppure a me non fecero paura, anzi, mi sentii inspiegabilmente attratta. "La prossima volta compratela l'acqua" dissi riprendendo il controllo dei miei pensieri e delle mie azioni prima che fosse troppo tardi.Inizia a correre di nuovo per allontanarmi il più possibile da quel misterioso ragazzo eppure per qualche inspiegabile motivo lui iniziò a correre accanto a me.

"Dunque come hai detto di chiamarti?" disse e lo sentii ridere per qualche secondo probabilmente per il suo metodo di abbordaggio sempliciotto.

"Non l'ho detto"

"Davvero?Dovresti rimediare! Io sono Wes" disse. Mi voltai verso di lui e quasi d'istinto gli sorrisi e mi presentai. "Io sono Skye" poi avanzai il passo e mi allontanai velocemente.

Quando arrivai a casa oltre a puzzare come una capra indiana avevo la testa a quel ragazzo conosciuto al parco. Ripensai ai suoi occhi e al modo in cui mi scrutavano curiosi e a quel sorriso così puro e sincero.Mi diedi due schiaffi in faccia per tornare alla realtà ma probabilmente mi schiaffeggiai troppo forte perché sentii le guance andare in fiamme. Salii velocemente di sopra e mi feci una doccia e dopo aver preparato qualcosa per pranzo mi riposai.

Il tempo sembrò volare e non mi resi nemmeno conto che erano già le sei e mezza passate quando andai a prepararmi. Non mi preoccupai di risultare carina, bensì volevo semplicemente stare comoda così indossai dei jeans skinny neri, una camicia rossa con qualche striscia orizzontale nera e bianca ed un giacchetto nero in pelle,come scarpe optai per dei semplici stivaletti neri bassi. Sistemai il trucco e lasciai i miei capelli biondi al naturale. Presi la borsanera a tracolla ci infilai le chiavi e il portafogli e dopo aver scritto un biglietto per avvisare della mia uscita i miei genitori uscii di casa e mi allontanai di qualche isolato prima di arrivare da Tayla. Suonai il campanello e non mi sarei mai aspettata di trovarmi lui di fronte. Mi fissò probabilmente con il mio stesso sguardo incredulo. Sicuramente nessuno dei due si sarebbe aspettato un incontro così ravvicinato. Sorrise ed io mi persi nuovamente fra i miei pensieri. Per essere bello è bello e non lo si può negare. E'alto circa 1.80. I capelli neri si adattano perfettamente agli occhi castano scuro e a quelle labbra carnose ma non troppo. Anche se indossava una maglia bianca riuscii a capire benissimo che era ben piazzato dalle spalle larghe e dalle braccia abbastanza muscolose. Mi ripresi dal mio stato di trance dopo che lui mi rivolse la parola, feci un mezzo sorriso ed entrai in casa. Mi aspettava una lunga serata.

   
 
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