Tutto in quella città mi ricordava la mia vecchia vita, quella da bambina senza principi che alla prima occasione rischiava la vita per apparire forte di fronte agli altri. Ero giovane, non che ora sia adulta, forse la mia testa lo è. Portavo i capelli a caschetto e chili di trucco, vestiti non adatti all'età che avevo e una pistola finta nascosta sotto la felpa. A quei tempi tutto sembrava perfetto, il brivido che provavo a fuggire o spaventare una copietta era pane per i miei denti; poi c'erano loro, i miei migliori amici e Brandon. Non potevamo neanche definirci ladri... ci piaceva solo rubacchiare qua e là per poi comprarci da mangiare o un video gioco nuovo. A sedici anni Brandon iniziò a frequentare gente brutta, un giorno arrivò a casa mia tutto fiero, aveva un nuovo tatuaggio e secondo lui significava l' appartenenza ad un nuovo gruppo. Due giorni dopo capì cosa volesse dirmi, faceva parte di una gang e ne era felice, perché lui tutto quello ce l'aveva nel sangue. Io ero più piccola di due anni e probabilmente non capivo cosa significasse perché non ne avevo paura, ero eccitata. Brandon era il ragazzo perfetto ai miei occhi, capelli neri e occhi verdi..un sorriso circondato da due fossette, delle mani il doppio delle mie e delle braccia calde fatte apposta per abbraciarmi. Ero la sua principessina e tutti lo sapevano, non potevo essere toccata perché ero sua e per me tutto stava al posto giusto. Dal nulla una sera mi aveva baciata ed era scoppiato quell'amore adolescenziale che sembra poter durare per sempre. Quella sera persi la verginità e il cuore, perché con lui era così o tutto o niente. Eravamo la coppia completa, quella che non ha bisogno di litigare per movimentare la relazione. Per me lui era la prima e ultima storia, ero il suo punto debole e probabilmente per lui sarei sempre stata il suo problema al cuore. Il nostro amore era arrivato portando i brividi e se n'è andato lasciando i lividi. Perché in fondo il nostro amore era eterno finché è riuscito a durare. È successo tutto cosi in fretta che forse non ricordo neanche io bene, eravamo abbracciati davanti a casa mia. " bella, dai ci vediamo domani" " dici sempre così ma poi ci vediamo dopo una settimana o di più" " ti prometto che domani ci vediamo e ti porto al cinema, a vedere quel film che adori tanto.Giuro..sai che sei bellissima?" " sai che sei un lecchino?" sorrisi. " ti amo, bella" " anche io" Iniziai a piangere senza motivo e lui rise. " non è un addio bella, sai che sono invincibile" E poi più nulla, Brandon che cade per terra e io che rimango ferma a fissare il vuoto, poi cado anche io e piango su di lui. Tutto è come in un fermo immagine, sembra un'altra vita, mi ricordo del cielo che sembrava piangere con me e l'unica cosa che pensavo era che dopo di lui non ci sarebbe stato più niente perché lui era la mia casa, la mia famiglia e il mio amore. E pensavo al fatto che tutto sarebbe andato avanti, anche il cielo che quella sera sembrava triste si sarebbe ripreso. Camminavo per quella città e mi sembrava tutto cosi famigliare ma estraneo che ero spaventata. La gente sembrava riconoscermi, così abbassavo lo sguardo perché sapevo a cosa pensavano. Ero lì per lui, ce l'avevo scritto in fronte che ero lì per lui. Arrivai davanti alla sua foto attaccata sopra una tomba grigia che non aveva nulla in comune con lui, non mi ricordava il suo sorriso. Sorrisi lo stesso perché lui avrebbe fatto così, con Brandon non contava quello che ci stava attorno per lui eravamo importanti solo noi, era un piccolo stronzo che mi era entrato dentro e non sarebbe mai più uscito e penso che questo lui lo sapesse dall'inizio. Quanto mi disse di amarmi lo disse alla sua maniera. Con un ragionamento contorno ma sensato. " se ami qualcuno glielo devi dire, anche se sai che non è la cosa giusta, anche se sei certo che ti creerà problemi, anche se sai che questo distruggerà la tua vita lo devi dire e forte" E io lo urlai, con tutto il fiato che avevo. Perché lui aveva ragione, il nostro amore non era giusto eppure io lo urlai forte. Anche dopo anni tenevo a Brandon come l'amore della mia vita, come quel per sempre che era durato pochissimo ma che per me era stato il più bello. Stare senza lui è un pugno nel cuore continuo, probabilmente quando sarò davvero grande cambierò idea ma ora voglio pensarla così. Brandon è l'angelo che mi ha dato la felicità e il diavolo che me l'ha portata via.