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Autore: Sharon9395    06/09/2015    1 recensioni
La vita tra i Candidi non era male: tranquilla, dedita alla verità, all’onestà e alla giustizia.
Kat teneva sì alla giustizia e alla verità. Ma dentro di se sentiva la spinta verso una vita diversa. Una vita spericolata, una vita degna di essere vissuta.
Il test era stato chiaro. O meglio… inconcludente. Quindi doveva scegliere da sola. Magari tra i Candidi o tra gli Abneganti sarebbe stata al sicuro, la avrebbero aiutata. Ma quella, sapeva in cuor suo, non essere la sua strada.
Voleva sentirsi utile, completa e, soprattutto, libera. E tutto questo poteva trovarlo solo in una fazione: gli Intrepidi.
Afferrò con decisione il coltello, si procurò un piccolo taglio nella parte interna della mano e lasciò cadere il suo sangue sui carboni ardenti. Il suono prodotto, fece serpeggiare lungo la sua schiena un brivido freddo. Kat aveva scelto e, ormai, non poteva più tornare indietro.
“La fazione prima del sangue”.
Genere: Avventura, Azione, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Eric, Four/Quattro (Tobias), Tris, Un po' tutti, Zeke
Note: Missing Moments, Movieverse, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo IV

 

P.O.V. ERIC

 

Dopo che la ragazza se ne andò, decise di recarsi anche lui in mensa.

Si sedette con Luc e altri ragazzi.

Parlavano di quanto fosse carina l’amica riccia di Kat.

<< Già te ne vai? Dai, resta un po’. Perché non ci dici il tuo parere su Clarke? >> chiese Luc, ridendo come un beota.

<< Non ho nessun idea >>. Infastidito da quei commenti idioti e dagli sguardi di alcune ragazze che non riusciva a capire come avessero fatto a superare l’iniziazione, si allontanò e prese la via di casa.

Una volta arrivato si gettò sul divano, osservò per un momento quel dannato coltello e poi decise di vedere qualcosa in Tv.

Nulla era di suo gradimento, ma lasciò un canale che mandava in onda un vecchio horror.

Tutto ciò che passava in Tv era vecchio, di un passato ormai diventato quasi una leggenda come i draghi o i folletti dei libri di Kat.

Non riusciva a dormire era sopraffatto dai pensieri, non capiva cosa gli stesse accadendo. Per molto tempo era riuscito a fare della sua arroganza e della sua freddezza il suo scudo protettivo. Guardò per un momento il coltello e ricordò il suo vero essere.

Il coltello gli raccontava una storia ogni volta che lo guardava, e quella storia era la sua.

 

Eric era un giovane erudita e viveva in una famiglia tranquilla: il padre Ron, la madre Emma e sua sorella minore, Jane.

I suoi genitori speravano che un giorno la sua passione per la tecnologia lo avrebbe portato a fare grandi scoperte. Ma lui si sentiva diverso. Non aveva voglia di passare la sua vita dedito allo studio e alla ricerca. Voleva una vita… spericolata, che gli facesse provare il brivido del rischio. Qualcosa che ogni giorno lo facesse sentire vivo.

Aveva un amico, Andrew, anche lui spericolato e anormale per essere il figlio di due puri eruditi.

I due ragazzini avevano pianificato che qualunque fosse stato l’esito del test attitudinale, avrebbero scelto gli Intrepidi. Perché lo sapevano, se lo sentivano: loro erano degli Intrepidi.

Eric durante il test era risultato un intrepido, proprio come previsto. Andrew, invece, non disse nulla. E pensò che fosse risultato un erudita o comunque di un’altra fazione e che per questo non avesse voglia di parlarne.

 

Il giorno della scelta arrivò presto.

La sala dedicata alla Cerimonia era enorme e divisa in tanti settori quante erano le fazioni. Ognuna di queste aveva colori ben precise e, infatti, tutti indossavano abiti del medesimo colore: gli Eruditi il blu, gli Intrepidi il nero, i Candidi il bianco ed il nero, gli Abneganti il grigio e i Pacifici vestivano di giallo e arancione.

Eric ed Andrew si sedettero in quello riservato agli Eruditi.

I loro posti erano esterni e quindi si trovavano vicino ai Candidi.

<< Guarda quella al tuo fianco >> sussurrò Andrew indicando una ragazza con lunghi capelli castano scuro, occhi a mandorla e vestita di bianco e nero.

<< Si… è carina >> rispose Eric a disagio.

Chiamarono “Stevens Kathleen” e proprio la ragazza loro vicina si alzò.

Andò sul palco rialzato. Non aveva dubbi, evidentemente, perché fu veloce: si procurò un piccolo taglio sulla mano e poi, fece cadere il suo sangue nella coppa che conteneva i carboni ardenti degli Intrepidi senza alcuna esitazione.

La ragazza si avviò verso il settore dedicato alla fazione da lei appena scelta e si sedette nei primi posti liberi.

Qualche nome più tardi fu il turno di Eric. Altezzoso e risoluto salì sul palco, anche lui si tagliò sulla mano facendo cadere il suo sangue nella coppa degli Intrepidi. In quel momento, ascoltando il suono del sangue che bruciava a contatto con i carboni ardenti, sentì una scossa percorrergli lungo la schiena. Si sentiva al posto giusto.

Sedette vicino a Kathleen. La ragazza si complimentò e gli chiese il nome stringendosi la mano. Quella fu la prima volta in cui i loro destini si incontrarono.

Fu poi il turno di Andrew, che scelse, anche lui, proprio come era stato deciso, gli Intrepidi.

 

Dopo la cerimonia, uscirono dalla sala e non ebbero neanche il tempo di salutare le loro rispettive famiglie.

Tutti gli Intrepidi iniziarono a correre verso un treno in movimento. In un primo momento i tre non capirono cosa stesse succedendo. Poi, un ragazzo gli si avvicinò e gli urlò << Dovete correre per prendere il treno! >>.

Così, anche loro iniziarono a correre il più velocemente possibile: Eric raggiunse presto il treno, seguito da Andrew. Kathleen, invece no, era rimasta indietro, stava per perderlo, ma lui allungò il suo braccio e la aiutò a salire.

<< Grazie >> disse la ragazza con il fiatone. << Non ero preparata a questo >>.

<< Nessuno lo è >> rispose ridendo un altro ragazzino, dagli occhi azzurri e i capelli castani.

<< Io sono Tobias >> si presentò.

<< Kathleen >> gli strinse la mano, << e questi sono miei due amici appena conosciuti Eric ed Andrew >>.

Tobias (che di lì a poco avrebbe scelto come nome “Quattro”) presentò loro una ragazza riccia con gli abiti di un arancio sgargiante. Si chiamava Clarke ed era nata tra i Pacifici.

 

Ad un certo punto gli altri Intrepidi cominciarono a saltare nel vuoto e Clarke notò che saltavano per poi atterrare sul tetto di un palazzo. Presero la rincorsa e si lanciarono nel vuoto. Per qualche istante restarono sospesi in aria a metri e metri dal suolo, cadendo, poi, sul tetto. Probabilmente quella era la cosa più pericolosa che tutti loro avessero mai fatto nella propria vita, fino a quel momento.

 

Eric e Kathleen, che cambiò il suo nome in “Kat”, legarono subito. Non si dividevano mai.

 

Si era formato un bel gruppo:

Kat, Eric, Tobias, Clarke, Andrew e Zeke. Quest’ultimo era un Intrepido vero e proprio. Era nato tra gli Intrepidi e vi era rimasto.

Spesso si vedevano con gli amici che avevano nelle altre fazioni nelle serate in cui non erano troppo stanchi a causa dei durissimi addestramenti.

Kat prese una cotta per Tobias. Chi non si sarebbe infatuata di uno come lui? Mentre Eric e Clarke divennero i suoi migliori amici.

 

Eric, spostò il suo pensiero su un altro evento del passato…

 

Una mattina di aprile, durante gli incontri con i famigliari, lui ricevette una visita del tutto inaspettata.

Jeanine, Capofazione degli Eruditi, era andata a fare visita a lui, un semplice soldato che lavorava al Comando.

 

<< Ciao, Eric. Immagino tu sappia già chi io sia. Devo chiederti un favore… sarò breve, arriverò subito al punto. Tra di noi, cittadini impegnati a svolgere il nostro dovere, si nascondono degli individui pericolosi per tutta la società. Li chiamiamo Divergenti >>.

 

Il ragazzo rimase impalato come uno stoccafisso e stupito, cos’ avrebbe dovuto risponderle? Non sapeva nulla di questi “Divergenti” e se anche avesse saputo qualcosa non vedeva come lui, un ragazzino di 16 anni e mezzo, potesse fare qualcosa… ma la mente di Jeanine era brillante… aveva bisogno di qualcuno che si sporcasse le mani al posto suo, e chi meglio di quel ragazzino?

 

<< I Divergenti –continuò con disinvoltura - sono coloro che al test che precede la scelta risultano idonei a più fazioni. Questa loro caratteristica.. particolare ed… - ci mise un po’ per trovare il termine adatto- innaturale, fuori dalla normalità, li rende un grosso pericolo per tutti noi, perché non hanno una collocazione precisa e, non potendo essere controllati, farebbero saltare in aria tutto il sistema che ha mantenuto la pace finora. Nessuno vuole una guerra civile, no? >> chiese ammiccando e sorridendo.

A fatica il ragazzino si fece coraggio e rispose << No, nessuno la vorrebbe… ma io cosa posso fare? Sono solo un soldato… >>.

<< Tu mi servirai, insieme ad altri, a scovare i Divergenti >>.

<< E poi? Una volta trovati? >> chiese con curiosità con l’ avidità tipica di chi vuole saperne sempre di più.

<< Non è funzionale al tuo lavoro, saperlo. – rispose come se fosse infastidita da quella domanda che oltrepassava i limit i- Conosci Andrew? Siete amici, giusto? >>.

<< Si, ma cosa c’entra lui? >> chiese nuovamente, mentre la voce gli tremava come quella di un ragazzino spaventato.

<> dichiarò con fermezza.

Eric, a quelle parole, rimase sbalordito, scioccato. Divenne di pietra. Non poteva crederci. Ma, recuperata la lucidità, capì immediatamente cosa Jeanine voleva chiedergli di fare. Voleva che se ne sbarazzasse.

<< Non lo farò. Dovrà cercare qualcun altro >>. Rispose sempre con la voce tremante, ma questa volta si sentiva nel suo tono anche il coraggio di chi non avrebbe mai tradito quello che considerava al pari di un fratello. Andrew era suo fratello. Non importava cosa gli avesse fatto. Poteva torturarlo o giustiziarlo, ma non avrebbe accettato mai.

<< Dovrai solo consegnarmelo, non altro … non gli farò del male >> disse, guardando verso la porta.

<< No. Non accetterò. >>

<< Sapevo che avresti risposto così… ti darò, allora, un incentivo per farlo >>.

Prese dalla sua valigia un arnese, simile ai vecchi Tablet di una volta, con la differenza che anche questo era un ologramma. Lo accese e partì un video, sembrava in diretta. Come se stesse avvenendo davvero in quell’istante. Le immagini inquadravano la sua famiglia… un dolore o meglio un senso di vuoto, un vuoto pesante, però, nello stomaco lo prese alla sprovvista, mentre capiva cosa quella donna gli stava facendo: minacciava di uccidere i suoi famigliari. Era disposta a tutto per ottenere ciò che voleva. Anche uccidere innocenti, se necessario.

<< Vedi, se non lo catturerai per portarlo da me, li farò saltare in aria >> disse Jeanine con un sorriso malefico stampato sul volto.

<< NO! NON PUOI FARE QUESTO! >> urlò Eric con la rabbia che lo pervadeva da capo a piedi, tanto che la vena sul collo iniziò a pulsare in modo innaturale ad un ritmo elevatissimo.

 

<< Invece, posso eccome – rispose con tranquillità, come se tutto fosse nella norma, probabilmente per lei minacciare innocenti era normale, se non…divertente. Si, si stava proprio divertendo ad inculcare paura, rabbia e ansia in quel ragazzo che sarebbe diventato la sua macchina da guerra- Guarda attentamente, noti qualcosa di strano vicino al televisore? >>

Era stata piazzata, proprio lì, una bomba. Se fosse scoppiata al momento giusto nessuno di loro si sarebbe salvato. Niente sarebbe più rimasto di loro. Neanche un dito.

Eric era in preda al panico, la rabbia salì ancora di più; era sul punto di scoppiare. Non sapeva cosa fare. Ma doveva scegliere. I nervi stavano per crollare. Non avrebbe resistito a tutta quella tensione. Intanto Jeanine era totalmente divertita da quella situazione. Era una donna sadica. La dilettava vedere le persone prese dal panico.

Lui non era un traditore. Però, pensò che non aveva parlato di uccidere Andrew, ma solo di catturarlo… probabilmente sarebbe sopravvissuto… mentre la sua famiglia no, se non avesse accettato, di sicuro non sarebbe sopravvissuta. Mentre per Andrew c’era speranza. Era sull’orlo del baratro.

<< Non hai molto tempo per decidere. O prendere o lasciare >> disse la donna, mettendogli ancora più ansia e più tensione di quanta non ne avesse già.

Era combattuto, non sapeva cosa fare. “Ma si, Andrew, sopravvivrà, non ha parlato di uccidere” pensò di nuovo. Senza ragionare, seguendo l’istinto disse urlando << E, VA BENE! LO FARO’! MA GIURA- le puntò contro il coltello che aveva estratto dalla tasca- CHE NON FARAI LORO DEL MALE E NEMMENO AD ANDREW>>.

<>.

 

 

Angolo autrice:

Buonasera! Sono tornata con due nuovi capitoli :) mi scuso per il terzo che è decisamente corto, ma serviva come introduzione a questo. Con il quarto si inizia a scoprire parte del passato di Eric, un passato che lo ha costretto a cambiare. Spero vi piaccia, un grazie a c hi legge, a chi recensisce ( in particolare ad Alex_001, primo recensore :D ), a chi la segue ecc ecc. Insomma, grazie. Un bacio e al prossimo capitolo :*

p.s. so che non combacia con il libro, ma mi sono basata essenzialmente sui film nell'attesa che i libri arrivino :)

  
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