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Autore: Arcadia_    06/09/2015    8 recensioni
Dal testo:
«Stamattina non mi credevano quando ho detto dov’è nata la prima chitarra Gibson» spiegò Kendall alzandosi e controllando la situazione dei capelli degli amici.
«A Kalamazoo, nel Michigan. – rispose Carlos, sempre informato su tutto – Ma questo non spiega il perché le loro teste luccichino più di quella di R2D2»
«Abbiamo scommesso e, dato che ha vinto Kendall, dobbiamo fare quello che vuole lui. – piagnucolò Logan – Ma che razza di nome è Kalamazoo?»
«Sembra il nome di un personaggio dei Flintstones. – continuò James – Quanto durerà ancora questa tortura? Inizia a pizzicarmi la pelle»
«Andate pure. – Logan e James scattarono verso il bagno della camera – Dato che continuavano a prendermi in giro perché sono biondo, ora lo saranno anche loro»
[Fun facts trovati in giro per il web sui nostri ragazzi rivisti a mo' di piccole fanfiction]
Genere: Commedia, Generale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Big Time Rush
Note: Missing Moments, Nonsense, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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#10 - Kendall
 
«Ehi Kendall, mi servono gli spartiti della nuova canzone. – Dustin entrò nella stanza con il capo chino su dei fogli – E dobbiamo andare dal commercialista e poi da Susan, ha detto che ha pronte le nuove felpe e ovviamente tu non mi sta ascoltando»
«Gli spartiti per Susan e le felpe dal commercialista, ho capito Dustin. – Kendall infilò la mano nel pacchetto di patatine e ne mangiò alcune – Ancora una puntata e mi vesto»
Dustin alzò gli occhi al cielo e si sedette accanto all’amico sul letto, «Kendall, hai venticinque anni. È ora che tu la smetta di guardare i cartoni animati, anche se è Spiderman» disse, guardandosi attorno e osservando l’imbarazzante sveglia rossa e blu che l’amico si ostinava a tenere sul comodino.
«Non mi piacciono i film, Andrew Garfield non è abbastanza convincente e Tobey Maguire è orribile. – si tolse gli occhiali da vista – Quindi mi guardo i cartoni»
Il ragazzo alzò le mani, in segno di resa, «Dal momento che hai una televisione super intelligente, che a momenti prepara anche i toast, mettili in registrazione e vestiti. – ci riprovò Dustin – Sei in mutande e ho il cellulare pronto per instagrammarti, o peggio, twittarti»
In un nanosecondo il biondo si alzò e aprì l’armadio, cercando un paio di jeans scuri e una maglietta pulita, mentre l’amico continuava a leggere distrattamente i fogli che Kathy gli aveva dato nel salire.
«Mettiti la maglietta di Spiderman e ti uccido. – spostò gli occhiali sulla punta del naso – Insomma, con tutti i supereroi che esistono, proprio Peter Parker dovevi preferire? Perché? Cos’ha in più di Captain America o Iron Man?»
Kendall alzò le spalle, «Puoi per favore smetterla? Tu hai i My Little Pony sugli auricolari da concerto» gli ricordò prendendo una camicia a quadri.
«Io ho perso una scommessa, è diversa la cosa»
«Sì, certo» borbottò il biondo e finì di vestirsi, poi andò spedito in bagno.
Dustin finì di leggere le nuove normative per la casa discografica e si mise a giocare con il cellulare, ma l’amico ci stava impiegando decisamente troppo in bagno.
«Kendall?» chiamò alzandosi e bussando alla porta.
«Un attimo» rispose quello. Sembrava in difficoltà.
«Va tutto bene? Te l’avevo detto di non mangiare tacos a colazione»
«N-non è per quello. – rispose Kendall e si sentì un rumore, come qualcosa che si schiantava a terra – Dannazione!»
«Kendall? Che stai combinando?»
«Non entrare!»
Troppo tardi. Dustin entrò e guardò perplesso l’amico, in piedi sul gabinetto, lo spazzolino in bocca e due flaconi di shampoo in mano.
«Kendall, che diavolo stai facendo?» chiese il moro, divertito e anche curioso.
«Mi stavo lavando i denti ed è comparso quel coso» e indicò per terra. Dustin ci mise un po’ a capire cosa l’amico stesse indicando e infine lo vide, un sottilissimo e minuscolo aracnide.
«E poi tu eri il fan numero uno di Spiderman»
 
Fun fact: Kendall ama Spiderman, ma ha paura dei ragni.
 
*
 
#11 – Carlos
 
La domenica era il giorno preferito di Carlos. Niente impegni sul set, nessuna corsa contro il tempo per arrivare a un’intervista, assolutamente niente.
Poteva stare con Alexa tutto il giorno e rilassarsi, andare a fare una passeggiata oppure giocare con i suoi adorabili gattini.
«Carlos, ci sono i ragazzi» esclamò la sua dolce metà dal fondo delle scale. Il latino provò a ignorare quella sveglia e si coprì con un lenzuolo fino ai capelli.
«Ehi, Carlitos. – esclamò Logan saltando sul letto accanto a lui – Sveglia, oggi si va a fare shopping»
«Perché?»
«Come perché? Perché sono iniziati i saldi e tra un po’ andiamo in tour. Ho bisogno di nuovi giochi per la play» gli fece presente Kendall.
«Ti prego, dimmi che non condividerò il tour bus con te» lo supplicò Carlos sedendosi sul materasso. Era risaputo che più cose il biondo portava, più ne avrebbe sparse per il bus, creando uno spiacevole effetto accampamento.
«Starò con Logan, come sempre. – sbuffò Kendall – Andiamo?»
Dopo cinque minuti, Carlos fu pronto e, una volta salutata la moglie, saltò sulla macchina di James assieme agli altri.
Girarono quasi tutta Rodeo Drive, incontrarono qualche fans e fecero molto shopping, cosa abbastanza strana dal momento che né lui né James erano dei patiti della moda, a differenza di Kendall.
«Che catering hanno chiamato per il tour? – chiese James in un momento di pausa. Avevano cambiato zona e ora si trovavano in un gigantesco centro commerciale – Spero non quello dell’altra volta»
«Non avevano la SevenUp» mormorò Carlos sconsolato.
«Già. – Logan lo guardò divertito – Anziché girare per bar e locali, abbiamo fatto venti tappe del tour a svaligiare supermercati solo per la tua malsana voglia di gassosa»
«Non è semplicemente gassosa, è SevenUp!» lo riprese Carlos.
«Brutte notizie allora, abbiamo lo stesso catering» s’intromise Kendall, dal momento che aveva chiamato il loro manager per risolvere il dubbio.
«Fantastico»
Carlos iniziò a guardarsi attorno e, nell’area ristoro dove si trovavano, vide un distributore di bevande.
«C’è un negozio fai da te da queste parti?» chiese agli amici.
«Sì, giù da basso ce ne sono due, perché?» chiese a sua volta James.
«Devo prendere un paio di cose»
Logan lo guardò perplesso, ma acconsentì e, preso un carrello, entrarono nel primo negozio di bricolage.
I ragazzi seguirono Carlos tra le varie corsie, cercando di capire a cosa gli servissero i tubi, le pinze, il telo ermetico e tutte le componenti in plastica che stavano riempiendo il carrello.
La risposta arrivò due settimane dopo con l’inizio del tour, quando i Big Time Rush ebbero il loro distributore personale di SevenUp nel backstage.
 
Fun fact: Carlos vorrebbe un distributore solo della sua bevanda preferita.
 
*
 
#12 – Logan
 
«Il primo concerto del Better With U Tour è ufficialmente concluso. – esclamò Logan entusiasta – E voi perché siete nella mia camera d’albergo quando le vostre sono esattamente in fondo al corridoio?» chiese, guardando gli amici sdraiati chi sul letto, chi sulle poltrone della stanza.
«Appunto Logan, sono in fondo al corridoio, quindi troppo lontane. – puntualizzò Kendall prendendo un cuscino – Possiamo dormire qui?»
«Te lo puoi scordare. – recuperò il piccolo trolley e lo poggiò sul tavolo – Ho bisogno di stare lontano da voi e dal vostro sudore per almeno quattro ore, inoltre vorrei dormire, non giocare alla playstation tutta notte»
«Come sei noioso Logiebear» disse James sbadigliando.
Logan non diede retta agli amici e, messo il cellulare sotto carica e collegato al Wi Fi dell’hotel, si mise a cercare il beauty case e il pigiama per la notte.
«Oh, Logie ha fatto la valigia nella camera di sua sorella. – scherzò Carlos – Shampoo all’albicocca? Crema per le mani? Latte detergente?»
«Ho la pelle sensibile» si difese riprendendo i vari flaconi.
«Quelle passano, ma queste? – chiese Dustin prendendo un paio di pantofole dalla borsa – Andiamo Logan, delle pantofole rosa? Con i coniglietti?»
«Ecco, quelle n-non sono mie. – il moro scosse la testa – Ho sbagliato a prenderle, v-volevo prendere le mie infradito militari. Sono di Presley»
«E vorresti farmi credere che tua sorella ha il quarantaquattro di piede? – chiese James divertito provandosi le pantofole – Oh, sono anche comode»
«Le piacciono le ciabatte larghe» s’inventò Logan.
In quel momento il cellulare suonò, segnale di un nuovo messaggio.
«Leggo io. – si offrì Kendall – È tua sorella, chiede com’è andato il concerto»
Logan sospirò, «Rispondile te» e tornò a parlare con i ragazzi, cercando di convincerli che le pantofole non erano sue.
A un certo punto, il biondo si alzò e fece una foto ai coniglietti rosa che decoravano quelle strane ciabatte da camera.
«Che c’è? Tua mamma voleva sapere se avevi portato veramente le tue pantofole preferite»
 
Fun fact: “Una volta siamo entrati in camera di Logan e abbiamo trovato delle pantofole rosa con dei coniglietti”


 
Angolo Autrice
Hola gentaglia!
Ebbene, sono tornata con la quarta parte di questo assurdo esperimento che, a giudicare dalle recensioni, vi sta piacendo! Non sapete quando sia felice di questa cosa!
Bene, ecco a voi le altre tre flash fic, ne ho ancora alcune in cantiere, devo decidere quali fare e poi boom! -Sì, signor Finnegan, boom!- finalmente potrò dire completata una storia su EFP! #mecommossa.
Non sono molto in vena di chiacchiere, o forse non ho voglia di scrivere ancora a pc -mistero- quindi vi abbandono miei cari, ci rivedremo con la quinta parte non appena questa raggiungerà le quattro/cinque recensioni (se sono sei non mi offendo eh!)

 
Jade
  
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