Fanfic su artisti musicali > One Direction
Ricorda la storia  |      
Autore: Idiomatique    07/09/2015    1 recensioni
Louis Tomlinson sa tante cose, davvero.
L’unica che gli sfugge e che, teme, gli sfuggirà per sempre è perché cazzo Harry Styles non lo ha tenuto?
Genere: Angst, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Ma ogni storia ha la stessa illusione, sua conclusione, 
e il peccato fu creder speciale una storia normale. 

Louis conosce tante cose.
Sa l’alfabeto greco perché sua nonna gli ha fatto apprezzare la lingua e la cultura, sa che il Rhode Island è il più piccolo Stato d’America, sa che Franz Kafka si vergognava del proprio fisico e che Oscar Wilde al contrario era così vanitoso che usò ogni tipo di tintura per coprire i capelli grigi, forse da qui gli è nata l’idea per scrivere Il ritratto di Dorian Gray, suppone Louis.
Sa a memoria tutta la rosa della sua squadra del cuore e, seppur con qualche incertezza, anche quella delle più grandi e famose squadre internazionali.
Sa le nozioni basilari della chimica, della storia e di qualsiasi altra materia scolastica grazie agli infiniti ripassi fatti con le sorelle che ancora vanno a scuola.
Sa finire di leggere un libro in un’ora, se ci si mette. Sa addirittura scrivere qualche parola in cinese, mentre è estremamente sicuro di parlare fluentemente il francese.
È anche certo di risultare un po’, forse troppo, presuntuoso ma, beh, Louis sa davvero un sacco di cose.
L’unica che gli sfugge e che, teme, gli sfuggirà per sempre è perché cazzo Harry Styles non lo ha tenuto?



Si sono conosciuti quando Harry aveva i capelli riccissimi, gli occhi ancora innocenti e le maniglie dell’amore che Louis si era ritrovato a venerare. Quest’ultimo era invece un po’ più grande, aveva una scodella al posto dei capelli e la spregiudicatezza tipica di chi nasconde in realtà una grande fragilità.
Louis sa tante cose ma non ha assolutamente idea di come Harry Styles possa essergli accaduto. Semplicemente, è accaduto.
Si erano conosciuti una sera di Ottobre nel pub cittadino più frequentato dai ragazzi, Louis aveva subito adocchiato Harry e gli si era avvicinato, insieme al suo gruppo di amici, proponendogli una scommessa basata su quanta birra riuscissero a bere. Il premio che spettava al vincitore era il numero del perdente. Aveva vinto Louis, che la sera stessa, nel suo letto, aveva iniziato a mandare messaggi al ragazzo appena conosciuto.
Cinque mesi dopo, si prodigava nell’ennesima e-mail in cui si apriva totalmente, raccontandogli tutto sé stesso.
Louis inizialmente pensava che Harry fosse magico perché davvero, gli tirava fuori certe frasi che non sapeva nemmeno di essere in grado di formulare, certi pensieri che sperava reconditi e nascosti a tutti, certe paure che non si azzardava a mostrare a nessuno. Ma con lui poteva.
Ed era bellissimo perché Harry ascoltava, non giudicava ma restava.
Louis sa tante cose e sa anche che l’uso dei tempi verbali è importante, che restava è guarda caso al passato e che per l’appunto Harry non c’è più.



Harry è stato il suo primo tutto.
La prima vacanza senza familiari, il primo vero bacio, la prima sigaretta smezzata nel balcone di casa, la prima volta. Ma anche la prima persona a sapere del rapporto, che rapporto non è, con suo padre.
Louis gli ha raccontato di suo padre o, meglio, di quello che ha solo dato il seme, l’anno scorso. Un passo molto difficile per lui, ma Harry era lì e non aveva aperto bocca, non aveva giudicato, non aveva riso e non lo aveva preso in giro per il padre che non ha.
Lo aveva semplicemente abbracciato e sussurrato: “Io ci sarò per sempre, Louis, per sempre. Non farò come tuo padre, io non ti abbandonerò mai. Anzi, sai che ti dico?”, Louis per rispondere aveva scosso la testa in un modo molto goffo perché troppo impegnato nel bacio che poco dopo si stavano già scambiando, “Ti dico, Louis, che sarai tu il primo che si stuferà di me e che mi lascerà, vedrai!”, aveva esclamato.
Louis tra un bacio e l’altro gli aveva dato dello stupido e del bestemmiatore seriale, ché lui non si sarebbe mai stufato di Harry, magari il contrario.
Ci aveva visto giusto, in effetti.



I primi mesi della loro relazione, Harry sembrava un gattino sempre in cerca di attenzioni che non voleva esser lasciato da solo.
Louis si ricorda alla perfezione, purtroppo, di tutti gli sms ricevuti quando era fuori a divertirsi che pressappoco recitavano non voglio disturbarti mentre sei fuori… e a Louis ci erano voluti mesi per fargli capire stizzito che no, lui non lo disturbava mai.
In realtà godeva di queste piccole premure, si sentiva importante.
Sentiva di essere la felicità di qualcuno e sentiva che qualcuno si preoccupava di disturbarlo, si preoccupava per lui.
Quando si vedevano Louis scherzava sempre dicendogli “Beh, non mi mandi un messaggio chiedendomi se mi disturbi, visto che sono fuori?” ed Harry sorrideva tanto e tanto Louis si innamorava, mentre si faceva accarezzare le guance ed il collo dalle sue mani paffute, ancora da bambino.
Mani piccole, dalle dita però affusolate, che adorava intrecciare con le proprie, che adorava sentire sue. Mani delicate che lo sfioravano e che lo toccavano con una leggerezza disarmante.
Quelle stesse mani che adesso sono cresciute e che lo hanno stretto a sé, ma non nel modo desiderato.
Quelle stesse mani che adesso lo hanno distrutto.



Louis ha sempre sofferto della mancanza di un padre.
Le serie tv americane sono piene delle frasi cliché mio padre è il mio supereroe, del rapporto padre-figlio in cui ci si chiama campioni. Louis non aveva il suo supereroe personale da assumere come modello nella vita. A dire la verità, Louis aveva anche discretamente paura di assomigliargli.
Aveva raccontato anche questo ad Harry, che come al solito lo aveva rassicurato.
Gli raccontava proprio tutto, anche della sua amicizia con Zayn, della quale però Harry si era ingelosito. Si era rifiutato di vederlo, di parlargli, di ascoltarlo.
Si era semplicemente chiuso in camera sua, “Scusami tesoro, ma Harry mi ha chiesto di mandarti via”, era stata la risposta di Anne quando si era presentato a casa sua.
Mutismo. L'unico messaggio di vita ricevuto da parte di Harry, una mail piena di mi dispiace, una mail in cui gli aveva spiegato di essere geloso del migliore amico di Louis, una mail che aveva concluso con sono un coglione, ok? Non mi cercare, Lou, tanto non ti rispondo.
Louis naturalmente lo aveva cercato, ma al cellulare non rispondeva, così era ricorso anche lui alla casella di posta elettronica ed aveva tentato di spiegargli che quello che lui e Zayn avevano era completamente diverso da quello che lo legava a lui.
Harry aveva continuato a non rispondergli, né alla mail né ai successivi messaggi e chiamate e adesso, col senno di poi, Louis sa che avrebbe dovuto smettere di cercarlo.



Adesso Louis si è fatto un taglio più moderno, non sembra più abbia una scodella appoggiata sulla testa. Vorrebbe dire di essere cresciuto, ma sarebbe una bugia, è sempre il solito nano. Naturalmente questo non lo dice agli altri, gli altri devono credere che Louis sia altissimo.
Chi è altissimo invece è Harry, i cui capelli sono stati fatti crescere e una folta chioma ha preso il posto dei riccioli perfetti dei suoi 16 anni.
I loro amici li prendevano sempre in giro perché sembrate una coppia di sposini.
Louis era felice perché era bello immaginarsi sposato con Harry, avrebbe amato di lui anche i capelli bianchi, le rughe e le frasi dette mille volte perché la memoria delle persone anziane spesso fa cilecca, ma a Louis non sarebbe importato proprio nulla, lo avrebbe ascoltato parlare delle stesse cose anche per millenni, non si sarebbe mai annoiato.
Louis era felice ed era innamorato. Aveva trovato un lavoro stabile, conviveva da quattro anni con un ragazzo meraviglioso e tutto procedeva per il meglio.
Louis sa tante cose ed ipotizza che ci sia una specie di legge non scritta secondo la quale quando tutto va per il verso giusto inevitabilmente, poi, finire dritti nella merda è davvero, ma davvero facile.



Louis è seduto sul divano che Zayn condivide con Liam nel loro piccolo appartamento che sa sempre di patatine fritte e pollo arrosto, e sta discretamente fingendo di ascoltare il suo amico che con minuzia di particolari gli descrive l’ultima puntata di una serie tv di cui lui non ha mai sentito parlare, strano, per lui che sa così tante cose.
“Davvero, è una stronza!” sbotta improvvisamente Zayn “proprio Derek doveva far morire, Louis? Ti rendi conto?” e Louis, no, Louis non si rende conto, perché è reduce dall’ennesima litigata con Harry e non si rende conto più di niente, francamente.
Scuote la testa, cerca di mormorare una scusa che però gli rimane incastrata in un singhiozzo e porca puttana no, le lacrime proprio non erano necessarie né tantomeno volute.
“Louis…” soffia Zayn, con una mano sulla bocca e l’espressione affranta. “Dio, sono sempre il solito egoista di merda, scusami. Lou, che è successo? Parlami” e Louis parla.
Parla e non si ferma neanche quando le lacrime gli scendono dritte sulle guance fino ad arrivargli in bocca, le ingoia, tanto tra poco le sentirà di nuovo farsi spazio tra le proprie ciglia, un moto perpetuo.
Parla e gli racconta che non ce la fa più, che non capisce e non viene capito, che la vita è una merda, Zaynie. E Harry Styles è la merda più grossa dell’universo.



Tutto è iniziato a fine 2013, quando Harry ha conosciuto ed è diventato amico di un ragazzo, Spencer.
Louis lo sentiva più distante, più freddo, così ha chiesto se andasse tutto bene ed Harry ha tradotto queste domande innocenti come frecciatine dettate dalla gelosia.
Poi hanno nascosto il vaso rotto sotto il tappeto, hanno fatto finta di niente e sono andati avanti.
Si sono trascinati per un paio di mesi finché a Giugno del 2014 c’è stata la seconda battaglia intestina che li ha visti ferirsi a vicenda.
Louis ha passato tutte le sere del primo mese di Luglio a dormire sul divano di Zayn, che si faceva letteralmente in quattro pur di tirarlo su e dove Louis non riusciva a fare qualcosa c’era lui che rammendava.
Poi, ad Agosto, Harry ha bussato timidamente alla porta, ha sorriso a Louis ed insieme hanno nascosto anche il secondo vaso sotto il tappeto e hanno messo giù le armi.
Il primo a ferire, ad Ottobre, è stato Louis.
Sentiva, anzi, no, aveva la certezza che fossero ormai estranei, due persone che abitano insieme ma che non hanno nulla da dirsi se non buongiorno, vai prima tu in bagno?, buona giornata, buonanotte.
Il primo a ferire è stato Louis che non ce la faceva più a divorare rospi interi per trattenersi. 
Ha ferito Harry parlando di messaggi che non arrivavano, di silenzi troppo prolungati, di amici nuovi e mai conosciuti, di mondi che non si incontrano. 
Louis sa tante cose, sa anche come è fatto Harry. La persona più buona, gentile, infantile e testarda del mondo. Ma anche La merda colossale di cui parlava a Zayn.
Louis sa tante cose e sa che questa volta i cerotti non basteranno, quelli li ha già provati le precedenti volte e hanno ceduto subito.
Spera che lo scotch sia più resistente e che lo faccia andare avanti un pochino di più.



Louis si sente patetico. Patetico come quando a 14 anni scriveva email a suo padre (padre?) puntualmente ignorate. Adesso quelle mail si sono trasformate in lettere, nove per la precisione, contenenti ognuna circa 1850 parole (Louis vorrebbe fingere di non averle contate una per una, ma purtroppo lo ha fatto) che sono state come da copione bellamente ignorate.
Louis si sente patetico, dilaniato e insoddisfatto.
Si sente patetico perché continua a scrivere, senza successo, ad Harry, ma questa cosa, scrivere, lo tranquillizza. In qualche modo strano e contorto si assicura ancora della sua esistenza. 
Si sente anche piuttosto incazzato, a dirla tutta.
Con Harry, che è un coglione, e con sé stesso, che è coglione pure lui ché non ha ascoltato i saggi consigli che gli dispensava Zayn a Giugno quando “Louis” gli mormorava accarezzandogli i capelli e cercando di farlo calmare dopo il pianto “Louis viene un momento nella vita in cui bisogna avere amici che ti aiutano a dire basta. Ed io sono qui per questo, Louis. Devi dirgli basta. Non ti merita”.
Louis sa tante cose, sa che è in clamoroso ritardo con i regali di Natale da fare ai propri cari perché adesso è Dicembre, litiga con Harry da 3 mesi e non vede una via d’uscita.



Louis si sta preparando perché tra pochi minuti il 2014 lascerà spazio al 2015 ed è emozionato perché deve mandare in tempo il messaggio ad Harry, messaggio che ha scritto nel pomeriggio, con cura, devozione e amore.
Sente il braccio sudaticcio di Zayn attaccarglisi al collo e capisce che il famoso countdown è arrivato, così si reca, bicchiere in una mano, insieme agli altri fuori in giardino, dove Liam sta malamente tentando di aprire una bottiglia di champagne.
Mentre tutti festeggiano la mezzanotte Louis non perde tempo, prende il cellulare, va tra le note, copia incolla il messaggio e lo manda ad Harry. Solo a quel punto inizia a sperare di esser finalmente capito e si permette di andare a festeggiare insieme agli amici.

 
Nuovo messaggio: ore 00:00
A: Amore.

Ciao Harry, ho scritto questo messaggio sul divano della nostra casa mentre in tv davano per l’ennesima volta Un matrimonio all’inglese, ricordi, il film con Colin Firth? Ecco, sono qui e ti dico che ti amo tantissimo e che tantissimo mi manchi.
Scusa se ti ho chiesto troppo, scusa se ho preteso, scusa se ti sono stato troppo addosso, scusa se non ho rispettato i tuoi spazi, scusa se ti sono sembrato geloso di Spencer ma ti giuro amore mio che non è così, anzi!!, non ti avrei chiesto di salutarlo tutte le volte che eri con lui, no?
Veniamoci incontro, Harry. Capiamo dai nostri errori e miglioriamoci, ti va? Io non ti posso promettere niente perché sono scorbutico, voglio atteggiarmi a ragazzo forte ma dentro sono debole e fragile però per favore accettami. Ti prego, accettami.
Ti auguro un buon 2015 e ci auguro di passarlo insieme.
Ti amo, ti amo tanto
Louis.

 
Louis sta aiutando Calvin a mettere in ordine la casa dopo i festeggiamenti della sera precedente, ha un mal di testa atroce non dovuto all’alcool ma a una notte insonne passata in attesa di un messaggio che non è arrivato.
Si concede di dormire solo durante il viaggio di ritorno a casa, nella macchina di Zayn che profuma di nuovo, con la voce calda di Liam che canta l’ultima di Marina and the Diamonds.

 
Nuovo messaggio: ore 04.15 pm
Da: Amore.
Buon Anno anche a te, Louis.
 
Louis sa tante cose ed è consapevole di essere quasi tutta una facciata, è consapevole di essere debole e fragile e sa che Harry lo ha appena rotto.


“Stai scherzando.” La laconica risposta che riceve dalla voce di Zayn, modificata a causa dei messaggi vocali di whatsapp che il moro odia perché mi fanno una voce così orribile, Tommo, ma a Louis segretamente piace, lo rilassa e lo fa ridere, con quel buffo accento che si ritrova.
“No, Zayn, non sto scherzando” si sente dire tra le lacrime. “Anche se mi piacerebbe molto, lo ammetto”
Sta facendo colazione, sono le 08:12 di un mercoledì di metà Febbraio e lui sta già piangendo perché da due giorni aspettava a gloria la risposta di Harry ai suoi cinque, cinque, messaggi vocali della durata di circa 10 minuti ciascuno durante i quali Louis aveva anche pianto e singhiozzato come un bambino.
In quei due giorni Louis aveva incrociato le dita, sia di mani che di piedi, con la speranza che Harry capisse, che tornasse Harry.
E invece “Come potrei stare scherzando, scusami?” commenta in modo piuttosto brusco. “Ti pare un bello scherzo dire Hey Zayn sai cosa Harry ha risposto ai miei messaggi deliranti in cui piangevo? Eh Zayn, lo sai? Mi ha mandato un messaggio con scritto Cielo, quante volte ti ho detto che odio i messaggi vocali lunghi? Ma figurati se lo capisci!! Ah Zayn non contento mi ha anche detto che no fucking way, guarda, onestamente, ti dico che ho smesso di ascoltare ai primi minuti del primo messaggio vocale. Come al solito non hai capito una sega.” Louis si blocca per respirare, per poi squittire “Scusami Zayn ma ti sembra uno scherzo? No che non sto fottutamente scherzando. Mi ha risposto così, Zayn”
Ci vogliono cinque minuti prima che Louis possa ricevere un “No, scusami, hai ragione Louis”
E Louis scoppia a piangere perché davvero non ce la fa più, perché sono 5 mesi che litiga con Harry e perché è davvero troppo. Preme sul microfono e “Zayn, io non so più cosa fare” dice. “Lui non mi capisce. E con chi ho condiviso io i miei 4 anni? Chi è quello? Io Zayn te lo giuro, gli ho scritto infinite  email, gli ho scritto a mano una lettera che gli ho poi mandato tramite foto su whatsapp e anche lì mi ha detto che non capisco un cazzo ma che cazzo ne vuole sapere lui di cosa posso o non posso capire io, quando è il primo che non capi” Louis sbuffa, ha un problema con il nuovo iPhone, non riesce a tenere premuto a sufficienza il microfono e i messaggi vocali gli partono quando meno se lo aspetta e soprattutto quando non li ha finiti. Ragion per cui si trova costretto a dover prestare maggior attenzione e a premere con più forza con il pollice quando parla di nuovo. “Eccomi, scusa ma sai che ho un problema con questo maledetto modo di comunicare” prende un sorso del suo caffellatte per poi ricominciare “non voglio annoiarti. Mi sto annoiando da solo, per la miseria! Non voglio perderlo, non voglio, perché inevitabilmente perderei anche me stesso e scusami Zayn scusami, ti sto annoiando, adesso la smetto, ciao” stacca il pollice dallo schermo touch, finisce la sua tazza e spenge il cellulare quando vede i quattro messaggi vocali di Zayn che non vuole proprio ascoltare, ora come ora.
Louis sa tante cose e sa con certezza di stare malissimo, sa di piangere quasi tutti i giorni e sa che a Harry, invece, visto il suo non fare nulla, la situazione sta bene così.



Louis esce dalla doccia rigenerante più allegro, perché ha ottenuto una tregua e ha ottenuto Harry.
Certo, ha dovuto di nuovo piangere al telefono ed implorarlo, letteralmente implorarlo, di continuare a parlargli, ma ce l’ha fatta.
Si sente felice perché forse le cose andranno come si era prefissato, si vede già anziano con i nipotini e con Harry che li guarda sorridente.
Mentre prende la metro manda un messaggio del buongiorno ad Harry, che gli risponde in modo molto freddo. Sarà un caso, pensa Louis, che non si perde d’animo e si lancia nell’accurata descrizione della sua giornata e conclude con tantissime xxxxxxxxx e cuoricini.
Louis sa tante cose e sa anche che no, non era di certo un caso, perché Harry ha risposto solo okay, e anche ai successivi sms ha risposto in maniera assai glaciale e da menefreghista e che tu sia maledetto, Harry Styles di merda.



Sono tre giorni che Louis non risponde ad Harry. Ed Harry non l’ha cercato.
Al quarto, si decide a chiamarlo e “Grazie per non aver deluso le aspettative” esclama, pungente. “Sapevo che non mi avresti cercato come invece avrei fatto io”
Sente dall’altro lato della cornetta Harry sbuffare e dire, stremato. “Ma che cosa vuoi ancora, Louis?”
Louis sa che vorrebbe tante cose, tutte riguardano Harry, naturalmente, ma purtroppo non può averle.



Louis sta guardando Harry Potter alla televisione, è un sabato sera di Maggio e sono sei giorni che si fa forza per non scrivere ad Harry, che gli ha chiesto tempo.
Poi però riprende in mano il cellulare, malefica tecnologia, rilegge le loro conversazioni, vede le loro foto, collega ogni singola cosa a un momento della loro storia e gli scrive. E sbaglia.
Sbaglia approccio perché lo sa che l’ironia e il sarcasmo non avrebbe davvero dovuto usarle, ma Louis quando sta male sa usare solo quelle.

 
Nuovo messaggio: ore 10.21 pm
A: Harry
Beh, hai finito di fare lo stronzo o vuoi continuare ancora per molto?
 

Ed Harry dovrebbe saperlo, Harry che sa tutto di lui e lo conosce da quattro anni dovrebbe sapere che ricorre a quelle due cose solo quando è tristissimo. Dovrebbe saperlo perché Louis ricorda perfettamente che durante le loro prime uscite gli aveva svelato che lui in realtà mica è così forte come sembra, è tutta apparenza, lui si rifugia nel sarcasmo e nelle frecciatine mirate a far male solo quando soffre. Harry lo sa, sicuramente lo ricorda.
 
Nuovo messaggio: ore 11.09 pm
Da: Harry
Vaffanculo, Louis.
 
No, a quanto pare Harry non lo sa più.


“Questo bicchiere puzza” è tutto ciò che riesce a dire per stemperare la tensione.
Rivolge un sorrisino a Niall, che riprende il calice in mano con fare protettivo, come se fosse suo figlio. “Scusami tanto se non sono riuscito a tirare fuori il più bel servizio da tavola che avessi, Sir Louis, rimedio subito chiamando la mia amica Elizabeth e sento se può prestarmi qualcosa” ribatte offeso, guadagnandosi un pugnetto da Zayn.
Sono tutti e tre a casa di Niall per l’ennesimo crollo di Louis.
“Quindi, se ho capito bene” comincia a dire Zayn, mettendo fine al bisticcio. “Harry ti aveva chiesto tempo, tu hai aspettato sei giorni, poi hai fatto il coglione, zitto, Louis” mette a tacere l’amico che aveva già aperto bocca per ribattere. “Se uno ti chiede tempo tu glielo dai. Comunque, ha ammesso che gli mancavi, che gli mancava il vostro rapporto ma si è incazzato perché gli hai scritto per primo e quindi ora non ti vuole più?”
Louis annuisce, fa per parlare ma viene interrotto dalla voce divertita e al tempo stesso stupita di Niall che “scusate ragazzi, forse noi etero a differenza di voi gay siamo meno capaci e non riusciamo ad afferrare al volo i sentimenti quindi beato te Zayn ma io non ci ho capito un cazzo. Insomma, a Louis mancava Harry e gli ha scritto. Harry ha ammesso di sentire la sua mancanza. Entrambi si vogliono bene, si amano, si mancano” prende una pausa ad effetto, per avere gli occhi dei suoi due amici puntati addosso, per poi concludere maestosamente, dicendo “Ma allora, scusate, il problema dov’è?”
Louis sa tante cose ma a questa domanda proprio non sa cosa rispondere.



Harry ha bloccato Louis su whatsapp dopo un non ti voglio più sentire byeeee e Louis ha sempre odiato quel bye, sembra così spocchioso e snob come saluto che proprio gli fa venire i brividi.
Louis allora si è incazzato e ha mandato milioni di messaggi vocali a Zayn, milioni perché naturalmente sbagliava a toccare e lasciava andare il pollice troppo presto. Ha mandato messaggi anche ad Harry, messaggi al vetriolo che finalmente lo hanno portato a farsi sbloccare.
Louis se ferito adora ferire ma sa che Harry ormai non lo vuole più e quindi dovrebbe smetterla.
Quindi, si addormenta con in testa il messaggio mandatogli da Zayn, Louis, sei proprio un pezzo di pane ripieno di cioccolato e ti meriteresti solo tanta felicità, invece il mondo è uno schifo! Ma io ti sono vicino e lui è solo un coglione perché non sa cosa si perde!!!!
Louis sa tante cose e sa che Harry forse tanto coglione non è perché, a ben pensarci, Louis non è poi così sicuro di valere qualcosa, di valere abbastanza da esser tenuto.



Louis vorrebbe vomitare addosso ad Harry tutte le parole che in 9 mesi ha ingoiato.
Vorrebbe fargli aprire gli occhi. Fargli capire una cosa così lapalissiana che persino uno a cui piace la figa (Louis sa che chi preferisce quella al cazzo è decisamente meno intelligente) come Niall ha capito.
Harry è restato per 9 mesi. Harry a suo modo è rimasto. Harry però adesso fa i capricci come i bambini e si chiude gli occhi e Louis non ha più le forze nemmeno per scostargli le mani dal volto.
E a lui va bene così.
Perché Louis sa che adesso è stanco morto e che vada al diavolo Harry Styles e il giorno in cui l’ha conosciuto.



Louis ha mandato tanti messaggi ad Harry, oggi che sono 10 mesi dalla loro litigata.
Ne ha mandati tanti ed Harry li ha letti tutti, letti ed ignorati.
Però Louis ha anche un orgoglio, per questo prende in mano il suo cellulare e compone l'ultima cosa che lo legherà a Harry.
 

Nuovo messaggio: ore 12.33 am
A: 440812785290
Ciao, sono Louis e tu sei un bambino.
Adesso per me sei solo un numero nella rubrica e spero davvero di dimenticarti presto, ma dubito possa succedere.
Grazie per non aver combattuto per me, grazie per aver fatto come mio padre ed esser stato codardo. Grazie per non avermi creduto, per aver preferito agire di testa tua.
Grazie per far prevalere due miei errori su tutte le cose che ti ho fatto in 4 anni di vita assieme. Beh, devono esser state marginali, no?, visto che le ritieni di così poco conto.
Sei la persona più immatura che io abbia mai conosciuto. Vuoi avere sempre ragione, parti dal presupposto di essere nel giusto e mi hai perso.
Mi hai sempre preso in giro chiamandomi so tutto io ma la verità è che non so un cazzo, Harry. Non so come andare avanti senza di te.
So solo che non mi vuoi, che ti ho amato troppo e che amare troppo evidentemente non è un pregio come credevo, anzi. Forse avrei dovuto amarti poco, amarti meno, amarti a giorni alterni. So che sei uno stronzo con la S maiuscola, che sei infantile, ipocrita, immaturo, manipolatore e oh quanto godi nel fare del male.
Ti auguro di trovare qualcuno che, dopo averti preso il cuore per 4 anni, ti tratti nello stesso, identico modo in cui tu hai trattato me. Ti auguro di soffrire come un cane, visto che non hai sofferto per me. Ti auguro di innamorarti, di dare tutto te stesso a qualcuno che poi ti schiaccerà nello stesso modo in cui tu hai schiacciato me.
Te lo meriti.


Louis conosce tante cose.
Sa l’alfabeto greco perché sua nonna gli ha fatto apprezzare la lingua e la cultura, sa che il Rhode Island è il più piccolo Stato d’America, sa che Franz Kafka si vergognava del proprio fisico e che Oscar Wilde al contrario era così vanitoso che usò ogni tipo di tintura per coprire i capelli grigi, forse da qui gli è nata l’idea per scrivere Il ritratto di Dorian Gray, suppone Louis.
Sa a memoria tutta la rosa della sua squadra del cuore e, seppur con qualche incertezza, anche quella delle più grandi e famose squadre internazionali.
Sa le nozioni basilari della chimica, della storia e di qualsiasi altra materia scolastica grazie agli infiniti ripassi fatti con le sorelle che ancora vanno a scuola.
Sa finire di leggere un libro in un’ora, se ci si mette. Sa addirittura scrivere qualche parola in cinese, mentre è estremamente sicuro di parlare fluentemente il francese.
È anche certo di risultare un po’, forse troppo, presuntuoso ma, beh, Louis sa davvero un sacco di cose.
L’unica che gli sfugge e che, teme, gli sfuggirà per sempre è perché cazzo non è scappato subito da una persona come Harry Styles?






Ciao di nuovo, suppongo?
Avevo nella memoria del computer questa storia da due mesi ormai, e non ne potevo più quindi ho deciso di pubblicarla.
Purtroppo, è molto autobiografica. Le cose provate da Louis le ho provate in prima persona io, con qualcuno con cui ho condiviso quasi cinque anni e che, ad un tratto, ha cominciato ad allontanarsi. 

Nel testo c'è una frase che si ripete, "Louis sa tante cose", e spero non vi abbia dato noia: è semplicemente la frase che quella persona diceva a me quasi per prendermi in giro quando litigavamo.
La storia può apparire confusa, messa lì, forse non capirete nemmeno il motivo per cui Harry se ne è andato (nemmeno io ho ancora capito il motivo per cui il vero Harry che ha ispirato questa FF è andata via) ma è fatto apposta: quando mai sai spiegarti le dinamiche della vita?
Spero vi piaccia.
E se qualcuno sta vivendo una cosa simile, che sia in amore o in amicizia, una storia che fa male, vi consiglio di troncare i rapporti e di fare come Louis, cancellare il numero e cercare di non pensarci più. Vogliatevi bene.
Fatemi sapere cosa ne pensate, mi farebbe piacere.
Grazie,
B

PS; Sono stanca e non ho controllato la presenza di eventuali errori. Spero non ce ne siano. In caso contrario, perdonatemi.
 

 





















 
  
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: Idiomatique