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Autore: Queila    07/09/2015    4 recensioni
Siamo nel dopo-guerra e Ron e Hermione vivono insieme... hanno anche un animale domestico che non sta esattamente nelle grazie di Ron XD Piccolo episodio di vita quotidiana tra Grattastinchi e il rosso.
Genere: Commedia, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Grattastinchi, Hermione Granger, Ron Weasley | Coppie: Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Di gatti, anelli e strane ricette

 
“Mione! Dove sono i miei calzettoni fortunati?” la voce di Ron arrivò dal secondo piano cristallina alle orecchie della ragazza.
“Quali, Ron?”
“Ma come quali? Quelli rossi e oro!” il ragazzo era vagamente seccato: era in ritardo per il suo primo giorno di lavoro ed Hermione, dopo due anni di convivenza, non ricordava i calzini che portava da quando si conoscevano.
“Ah, quelli! Li ho lavati e riposti nel cassetto, Ron, come faccio sempre. Ora scendi per il caffè prima che si raffreddi!”.
Ron si guardò intorno con fare spaesato. Aprì il cassetto, ma nulla; guardò nell’armadio e sotto il letto: stesso risultato. Stava per controllare in bagno, quando notò un groviglio di peli fulvi acciambellato sulla sedia: Grattastinchi se ne stava in beatitudine sventolando la coda annoiato.
Ron socchiuse gli occhi per mettere meglio a fuoco la scena, e fu lì che li vide: brandelli di lana dei colori di Grifondoro spuntavano dalla fauci del grosso felino. Il ragazzo ebbe l’impulso di strangolare il gatto, Hermione lo fermò appena in tempo: era stata spaventata dalle urla che Ron stava ancora lanciando.
“Fermo!” incitò la ragazza.
“Ha mangiato i miei calzettoni fortunati, Mione! Capisci?”  urlò paonazzo in viso Ron.
“Capisco che è un gatto, Ronald, non puoi fermare i suoi istinti animaleschi… te li ricomprerò…” rispose la giovane portandosi indietro la massa di capelli ricci che le incorniciava il viso.
Ron rimase a bocca aperta per qualche secondo.
“Perché lo difendi sempre? Avevo quei calzini dal primo giorno a Hogwarts! Li indossavo durante il giorno della battaglia, hanno un valore, Miseriaccia!” il rosso cercò di mettere più enfasi possibile nel discorso, mentre Grattastinchi lo guardava con aria soddisfatta.
“Piuttosto di preoccuparti dei calzini, guarda l’orologio! Sono già le otto: devi andare!”
Ron, trafelato, soffiò un bacio a fior di labbra sulla bocca dell’amata e si precipitò giù per le scale, rischiando di rompersi l’osso del collo per la fretta; uscì da casa allacciandosi le scarpe e annodando la cravatta, alla fine non aveva indossato i calzini.
Alcuni giorni dopo, Ron si rese conto che la scatolina blu, riposta ordinatamente nella sua parte di armadio, era misteriosamente vuota.
Il ragazzo assunse tutte le colorazioni di rosso, fino a raggiungere un blu cianotico: si era deciso a fare la proposta a Hermione e quell’inspiegabile sparizione gli provocò la repentina scomparsa di tutto l’ossigeno in corpo.
Il rosso cominciò la ricerca. Rivoltò il divano, il letto e l’armadio, ma nulla, tentò di scovare qualcosa anche in cucina e nei bagni, ma con lo stesso risultato: l’anello non si trovava.
Passò di sfuggita davanti a Grattastinchi e un luccichio attirò il suo sguardo.
“Dannato gatto, lo hai preso tu, vero?”
Di tutta risposta quello, con la solita aria annoiata, fuggì via senza far rumore.
A Ron venne in mente un’idea.
“Dov’è quel maledetto cemputer di Hermione?”
Trovato, lo aprì e quasi non ebbe un mancamento. Premette spasmodicamente tutti i tasti, ma nulla: quell’arnese infernale non accennava a dare segni di vita; così lo rimise a posto e si avviò verso la cucina.
“Cosa non piace ai gatti?”
Aprì tutti i cassetti e gli sportelli per trovare qualche ingrediente che potesse schifare in qualche modo il grosso gatto rossiccio, li riunì tutti sul piano della cucina, prese una scodella e cominciò a versarceli dentro.
Iniziò con la carne trita, poi il caffè amaro, alcuni pezzettini di cioccolata fondente e per dare al tutto un odore sgradevole, versò mezzo bicchiere di aceto, prese la bacchetta e mescolò il tutto con molta cura.
Una volta pronta la ricetta, si accovacciò tra il pavimento e il divano nella ricerca della famelica creatura. Lo trovò lì sotto intento a godersi una mattinata tranquilla in assenza della sua padroncina.
“Da bravo, Grattastinchi, mangia la pappa” la voce di Ron risultò davvero falsa: il gatto invece di avvicinarsi, percepito l’orrendo odore provenire dalla ‘pappa’, scappò in fretta.
A Ron venne da piangere… avrebbe dovuto comprare un nuovo anello a Hermione, avrebbe posticipato ancora la proposta.
Si alzò con le mani tra i capelli e guardò attentamente alla base delle scale, dove Grattastinchi si era fermato. Notò che il gatto stava giocando con un piccolo oggetto che il ragazzo riconobbe immediatamente; si precipitò sul gatto, cercando di afferrarlo, ma nel farlo inciampò sul vecchio tappeto che la madre gli aveva regato per la nuova casa.
“Miseriaccia!”
Il felino, irritato da tutto quel rumore, salì le scale per rifugiarsi al piano di sopra, ma senza lasciare una piccola vittoria a Ron: l’anello brillava sul primo scalino.
Il Grifondoro si trascinò sui gomiti e afferrò il gioiello, gridando di gioia.
In quel momento la chiave girò nella serratura della porta, e sull’uscio apparve Hermione.
Ron, dalla sua espressione, capì che quella notte avrebbe dormito sul divano.
 
 
 
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NdA:
Il contest prevedeva la preparazione di una ricetta all’interno della storia. Il pacchetto da me scelto è stato “Ron che cucina a Grattastinchi” e mi è venuto in mente subito questo episodio, Non sono pienamente soddisfatta, ma in qualche modo mi piace la storia. Non criticate troppo Ron, scusatelo, non è una cima, ma comunque è un amorino xD. Mi sono informata un attimo su Grattastinchi per vedere che fine avesse fatto e la zia Row non lo specifica, quindi ho immaginato fosse sopravvissuto alla battaglia e fosse tornato da Hermione in qualche modo.
Fatemi sapere che ne pensate.
Alla prossima,
:*
  
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