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Autore: Sapphire Zephyr Cat    07/09/2015    2 recensioni
Da Essere di bontà, luminosità, purezza ad Angelo della morte e dell'orrore, il passaggio può essere veramente veloce e facile...
Genere: Angst, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Crack Pairing
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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Sono un angelo.

L'angelo più candido.

L'angelo più casto.

L'angelo più incorrotto.

L'angelo più puro.

L'angelo più amato dalla Sacra Entità, conosciuta dagli uomini con il volgare nome di Dio.

Mai mi sono macchiato di peccato, mai sono stato corrotto dall' impurità , mai ho mostrato simpatia per il Maligno.

Anzi, ho combattuto gli angeli della Morte Eterna da quando ho rimembranza. I miei fratelli persi tra le ombre del Male, tentati, chi dal potere, chi dal desiderio carnale, chi dalla eterna conoscenza...

Non ho mai tradito la Sua fiducia, eppure in questo momento non posso che sentirmi nel peccato a seguire con gli occhi la creatura umana più meravigliosa in quell'atomo opaco del male* che é la terra. Un uomo dalla bellezza semplice e complessa, lo sguardo penetrante e una bocca da cui sento uscire solo parole d'amore. Sembra un angelo.

La mia attenzione viene attirata dalla Sacra Entità.

"Vieni"

Sorrido, come sempre alla sua presenza. Il desiderio costante di dolcezza che provo, in Lei viene soddisfatto, porta pace e armonia, il suo tocco distrugge i pensieri negativi per esaltare l'amore, l'amore.

"Ho bisogno di te, tu sei il primo di cui mi fido."

Annuisco, mentre l'orgoglio di tale concessione mi riempie l'animo.

"Devi andare sulla terra."

La missione mi viene spiegata con tanta cura e attenzione, ma la mia mente é presa da altro. L'uomo...

*

*

Durante tutta la durata della missione ho osservato da vicino l'uomo, John. Non posso più negare a me stesso che il mio intero animo é attratto da lui.

Lo amo.

*

*

L'anima mia sta impazzendo.

John é partito per la guerra.

Non posso permettere che un fiore così innocente venga distrutto dalla crudeltà e dalla violenza umana.

L'azione a cui anelo é contro le nostre regole, la mia onestà sarebbe spazzata via da un desiderio vaneggiante e sentimentale, ma non é proprio la Sacra Entità a esaltare l'amore?

Sulla terra é tutto più difficile, ma devo trovare John, lo devo proteggere.

*

*

In trincea c'é puzza di polvere da sparo e sudore, il rumore degli spari é assordante e continuo.

Io e John siamo amici.

Domani attaccheremo a campo aperto.

Proteggere John sarà più difficile.

Non penso più a Dio...

L'ho deluso.

 

*

*

É l'inferno.

Spari, richiami, puzza di sudore.

Odore di sangue.

Urla di dolore.

Non sono mai stato così a contatto con la sofferenza umana.

Vite piene di speranze e desideri, vite giovani, vite innocenti, spazzate via per una bandiera, agli ordini di uomini che si fregiano delle battaglie con cimiteri di croci sul petto. **

Io non uccido mai, ho pietà per questi soldati perché non sanno quello che fanno***, non si rendono conto del dolore che si provocano.

Ad un tratto ci troviamo circondati dai nemici.

Gli spari arrivano da ogni direzione.

Sono confuso, non capisco esattamente cosa accade intorno a me, non so dove sia John, sto perdendo il controllo in preda alla preoccupazione e all'ansia.

Una pallottola si dirige verso di me e per schivarla spalanco le ali, mi alzo in volo.

Solo dopo mi accorgo del terribile errore.

Tutti, nemici e amici, mi guardano terrorizzati.

Dopo un attimo d'incertezza, iniziano a spararmi, insieme.

Non sapendo come reagire colpisco un uomo, tranciandogli il petto, il primo schizzo di sangue mi sporca le ali candide.

I soldati sono orripilati da questo spettacolo, la paura aumenta e anche la violenza con cui cercano di uccidermi.

Non posso far altro che difendermi, uno dopo l'altro i soldati cadono a terra, dissanguati, esanimi, morti. Cadaveri dagli occhi vuoti, con le membra lacerate da una furia infernale, sul volto ancora un'espressione di terrore.

Le mie ali, il mio corpo, fatti di luce e candore, si sporcano di sangue. Ormai mi copre come un terribile vestito vermiglio.

Nel mio combattere noto John. Mi sta sparando anche lui.

Con un colpo lo sbatto a terra, ma lui non demorde si alza in piedi e con il coltello cerca di colpirmi le ali.

Un taglio, lungo l'ala sinistra, mi fa urlare di dolore e istintivamente colpisco con violenza l'artefice.

John é a terra.

Sta morendo.

Io ho ucciso John.

Il mio cuore si frantuma.

Una lacrima scende sul mio viso fatto di splendore.

Non avevo mai pianto prima.

Sento le ali pesanti, sotto il peso dello spesso strato di sangue umano che le ricopre.

Cado a terra in mezzo alle centinaia di corpi morti, uccisi da una forza omicida dell'orrore.

Uccisi da me.

Cado accanto al corpo di John.

Il suo viso é felice, contento di aver contribuito a fermare il mostro.

É morto euforico per aver aiutato l'umanità.

Un'altra lacrima.

Uno sguardo verso il cielo.

"Com'è potuto accadere questo a me?"

Nel pronunciare le parole sento il sangue ancora caldo colare dentro la mia bocca.

Guardo le mie mani, artefici del più terribile delitto, sono rosse di sangue fresco.

Non ho più forze, sono stanco, non voglio più combattere.

Non combatterò mai più.

Il corpo di un angelo, un tempo bianco e splendente, ora sommerso dal sangue delle sue vittime, giace su una catasta di cadaveri umani.

La guerra distrugge gli uomini, distrugge gli angeli, distrugge Dio, che perde per ogni vita una parte del suo cuore.

 

 

 

*citazione dalla poesia di Giovanni Pascoli "X agosto"

**citazione dalla canzone di De Andrè "Dormono sulla Collina"

***citazione dal Vangelo di Luca, vv 23,33-46

  
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