Lily Evans è un tutt'uno col divano, la testa appoggiata ad un bracciolo e il gatto accoccolato nell'incavo delle ginocchia piegate. Tu lo odi quel gatto, perché non ha fatto niente per meritarsi di abitare in quei posti che vorresti avere l'autorizzazione anche solo di guardare di sfuggita, senza che lei ti chieda di smetterla di fissarla.
E' che non riesci ad evitarlo. Non è una che passa inosservata, con quei capelli rossi rossi e gli occhi verdi verdi e quelle gambe lunghe che mangi con lo sguardo anche adesso che sono fasciate in quegli odiosi, coprenti, ruvidi jeans Babbani. Indossa una camicetta azzurra e tu ti chiedi spesso se il prezzo da pagare per diventare così bella fosse quello di soffrire di daltonismo, perché deve aver accettato l'offerta. Non che tu la biasimi per questo: per te potrebbe indossare anche tutti i colori esistenti insieme e sarebbe comunque la creatura più graziosa del mondo.
Ti sei innamorato di lei esattamente quattro mesi fa e oggi festeggi il quarto mesiversario del tuo amore impossibile; stai scendendo le scale del tuo Dormitorio e a gradini alterni ti domandi se sia il caso di dirglielo e finire per fare per l'ennesima volta la figura del cretino: ciao, Lily, auguri. Oggi sono quattro mesi che ti amo, le diresti, e lei ti scoppierebbe a ridere in faccia. Ti piace la sua risata e ti piace esserne la causa, e negli ultimi tempi succede spesso, quindi pensi che no, non glielo dirai. Custodirai il segreto gelosamente e festeggerai anche per lei, mese dopo mese, aspettando che lei se ne accorga da sola.
Rideva quando ti sei innamorato di lei. O meglio: ti sei innamorato vedendola ridere. Thomas Kirke doveva aver fatto una battuta, perché anche Alice e Mary e Emmeline ridevano. Ti ricordi di quanto ti sei sentito geloso a vederli insieme, allegri e spensierati, perché al suo posto avresti dovuto esserci tu. Una mano piccola e morbida si era inserita nella tua e tu avevi capito che nessuno sguardo adorante sarebbe mai valso anche solo un terzo di un'occhiataccia di Lily Evans. Avevi lasciato quella mano per sempre, perché non era la sua.
Remus dice che quello è il modo peggiore per innamorarsi: per gelosia. E' il peggiore perché te lo porterai dietro per sempre ricordandoti tutti i momenti che lei ha passato con uno che non eri tu. Forse ha ragione, e dopotutto ce l'ha sempre, ma tu sei stato stupido per un bel po' e non hai fatto in tempo a tornare intelligente e innamorarti al momento giusto. Dando per scontato che tu sia effettivamente tornato intelligente, cosa che lei mette continuamente in dubbio. Non ti dispiace neanche più sentirti dare del cretino: l'importante è che ti parli, che ti guardi, che i suoi gesti siano rivolti a te. Lily gesticola un sacco e ti piace quando ti punta le mani contro. Ti sembra che dica: proprio te, Potter, nessun altro.
Già, Potter. Non ha ancora smesso di chiamarti per cognome. Aneli come l'aria il momento speciale in cui ti chiamerà James. Lo ha detto solo una volta in tua presenza e ti è sembrato così soffice pronunciato da lei che quella sera sei corso in Guferia per scrivere ai tuoi e ringraziarli di averti dato quel nome. Sirius ti sta ancora prendendo in giro per quello ed è successo tre mesi fa.
Sirius è geloso di lei. Non lo ammetterà mai esplicitamente, ma tu lo sai. Lo senti. Lo percepisci dal modo in cui fa saettare lo sguardo da lei a te e da te a lei quando siete entrambi sotto i suoi occhi e vi parlate - perché ora parlate pure. Se ne sta lì in silenzio, a controllare l'effetto che le sue parole hanno su di te e a respirare l'odore della tua pateticità, come un bravo cucciolone. Sono quattro mesi esatti che la ami e senti che puoi cadere anche più in basso, e sai che se chiedessi ai tuoi amici cosa ne pensano sarebbero tutti d'accordo con te. In ogni caso Lily piace. A loro, intendi: per te ormai è scontato persino ripeterlo.
Non capisci come potrebbe essere il contrario, dopotutto. Lily è perfetta. A volte è un po' acida e quando si arrabbia il suo sarcasmo diventa così sottile che non riesci sempre a coglierlo, ma a parte questo pendi dalle sue labbra come un vestito appeso ad asciugare che si aggrappa disperato alla molletta (è una cosa che hai visto fare a Lily al primo anno, prima che le insegnassero l'incantesimo per togliere il bagnato).
Adesso ti sta guardando e tu ti vergogni come un ladro perché sai che ti ha sorpreso a fissarla e sai che ti chiederà se sei stato affatturato e se hai bisogno di qualcosa di urgente perché se non ne hai bisogno puoi anche smetterla di stare lì fermo come un ebete a strabuzzare gli occhi dietro le lenti rotonde. Poggia il libro che stava leggendo sul divano e si districa dal gatto per alzarsi e venire da te, che sei rimasto impalato immobile ai piedi delle scale del Dormitorio e aspetti che un fulmine ti colpisca in pieno e ti risparmi l'imbarazzo del dover cercare una scusa per giustificare il fatto che la stai guardando da dieci minuti buoni e no, non sei un malintenzionato, e neanche, tu non sei un leone e lei non è una grossa bistecca.
Ha posato il libro per te e tu non riesci nemmeno a rispondere coerentemente quando ti dà il buongiorno, perché Lily Evans che ti augura una buona giornata è un sogno che si avvera e tu vorresti ringraziarla in ginocchio e poi baciarla e abbracciarla e ringraziarla ancora, ma non puoi perché ti darebbe un pugno e tutto quello che hai costruito con pazienza in questi quattro mesi si sgretolerebbe come il tuo coraggio in questo momento e poi si dissolverebbe come i neuroni del tuo cervello che ti hanno definitivamente abbandonato.
Poi Lily si alza sulle punte e ti bacia, e tu ti ricordi che oggi sono quattro mesi esatti che la ami, ma che da qualche giorno anche lei ama te.





Non so cosa sia. Davvero, non lo so. E' che ho ritrovato dei frammenti di una bozza di una long e mentre rileggevo i punti clou della trama questo qualcosa è saltato fuori. Totalmente fuori tempo e fuori contesto. E' che sono felice, e volevo dirlo in giro.
Dopo anni di assenza, a presto,
Laura