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Autore: The Sorrow    07/09/2015    4 recensioni
Lo scrittore era completamente solo. Stava pensando intensamente al racconto che voleva scrivere, valutando tutte le idee e le intuizioni che gli venivano in mente.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Lo scrittore era completamente solo. Stava pensando intensamente al racconto che voleva scrivere, valutando tutte le idee e le intuizioni che gli venivano in mente. Alcune erano strane, altre poco credibili, altre ancora semplicemente assurde. Lo scrittore non riusciva a trovare la giusta via per il suo racconto e questo lo faceva innervosire. Decine e decine di pensieri venivano scartati in quel lungo processo creativo in cui era impegnato. Ma poi, all'improvviso, arrivò l'ispirazione. Lo scrittore aveva trovato la strada giusta, la via da seguire, il percorso che lo avrebbe portato finalmente alla realizzazione del suo primo racconto. Iniziò così a scrivere in preda all'entusiasmo. Non doveva fermarsi, non doveva rallentare. Niente indugi, niente tentennamenti. La storia andava scritta di getto, mettendo per iscritto tutto quello che gli veniva in mente. Bisognava lasciarsi andare, improvvisando proprio come in un brano jazz. Era quella la magia della scrittura; uno strano incantesimo che ti afferra e che non ti lascia più.
Lo scrittore elaborava senza sosta personaggi, situazioni, dialoghi. Era una storia complessa e articolata, che prendeva varie direzioni, assumendo diversi stili e introducendo varie tematiche. Tutto questo era tenuto sotto controllo dallo scrittore, che sapeva perfettamente come gestire il suo racconto, modificandolo di volta in volta,  come un pittore con il suo quadro.
Quella che stava scrivendo era una storia enigmatica, avvolta nel mistero, che non forniva allo spettatore risposte ma, al contrario, lo faceva ragionare. C'era però un dilemma, un dubbio, un quesito di fondamentale importanza che circolava nella mente dello scrittore.
Il lettore vuole ragionare?
Può sembrare una domanda scontata, banale e anche un po' irrispettosa eppure la risposta non è sempre affermativa. Basta osservare il mercato, guardare alcune tipologie di libri che hanno un grande successo e trarre le proprie conclusioni.
Lo scrittore decise di andare avanti. Il racconto si stava lentamente delineando e le vicende principali erano ormai decise. Però c'era qualcosa che non andava. Un piccolo particolare, un dettaglio importante e insignificante al tempo stesso sfuggiva allo scrittore. Mancava qualcosa.
Forse bisognava far emergere meglio l'ambiente in cui i personaggi si muovevano. Sì, doveva essere quello l'elemento mancante. Le descrizioni dovevano afferrare il lettore e trascinarlo dentro la storia, dovevano essere molto precise. Purtroppo molti lettori considerano le descrizioni noiose, prolisse e, tante volte, inutili. E così gli scrittori le riducono o le eliminano. Ma non è questo il caso. Lo scrittore non vuole sentirsi limitato da un possibile giudizio altrui, non vuole eliminare una caratteristica del suo racconto solo per fare un favore al lettore. Le descrizioni saranno articolate al punto giusto.
Ma mancava ancora qualcosa. Mancava quella trovata brillante, quel colpo di genio che aveva caratterizzato tutti i grandi romanzi del passato.
Come fare? Come far uscire quel racconto dalla massa? Come renderlo originale e diverso da tutti gli altri? Lo scrittore aveva un'idea.
Bisognava giocare con gli stereotipi.
Pensiamoci bene: solitamente nelle storie i personaggi hanno caratteri precisi, scelti in base al genere di racconto che si sta scrivendo. Capita però molto spesso di imbattersi in personaggi dai comportamenti fin troppo prevedibili. Questo ha causato la nascita degli stereotipi, parola mal vista da molti scrittori. È così capita spesso di vedere personaggi banali e poco interessanti. Questo lo scrittore lo sapeva bene. Ed era proprio sugli stereotipi che lui voleva puntare.
Bastava prendere i personaggi del racconto e riempirli di comportamenti stereotipati; talmente stereotipati da risultare ridicoli. Quella che voleva scrivere era una parodia, una geniale e dissacrante parodia.
E allora iniziò la sua opera, modificando il racconto sotto vari aspetti.
L'elemento parodistico doveva essere nascosto, in modo da ingannare il lettore. Perché sì, il lettore meritava di essere ingannato. Aveva preteso e criticato senza motivo per troppo tempo. Era viziato e stupido. Lo scrittore doveva dargli una lezione.
Il racconto era finalmente terminato. Ora lo scrittore era pronto per presentarlo a un editore.








Invio














"Ma questo tizio chi si crede di essere? Mai letto un racconto più pretenzioso di questo. Che cosa dovrebbero rappresentare le due parole messe all'inizio della storia? E perché ha messo la parola "Invio" alla fine? Forse sono degli accenni alla metanarrativa, questo pseudo scrittore da quattro soldi crede di essere originale, crede di rompere gli schemi scrivendo una storia simile. E si permette anche di mettere una critica ai lettori e agli stereotipi. È solo un incapace che scrive storie simili perché non sa ideare un racconto classico. Mi chiedo che cosa avrà scritto oltre a questo. Forse una storia dove si fa uccidere dai suoi stessi personaggi? Oppure un altra storia identica a questa ma con un finto commento negativo alla fine? Assurdo, davvero assurdo. E poi, perché ha pubblicato il racconto nella sezione Generale? Non era meglio metterlo nella sezione Nonsense?
Basta, ho deciso, gli scrivo una recensione negativa".







"Salve.
Ho letto la sua storia e, devo dirlo, è una delle storie più brutte che io abbia mai letto in questo sito.
Un racconto davvero pretenzioso, banale e scritto male.
Spero che non si offenda, è solo la mia opinione.
Un saluto".















Il racconto è finalmente pronto. Quel falso commento negativo alla fine è un vero colpo di genio. Ora basta solo aspettare.


Oh, c'è già una recensione.


"Salve. Vado subito a spiegare i motivi che mi hanno spinto a scrivere questa recensione negativa.
Solitamento apprezzo molto le storie metanarrative ma questa l'ho trovata banale e scontata.
Inoltre penso che tutte quelle piccole critiche agli stereotipi siano fuori luogo.
Devo dire che però ho apprezzato l'idea di mettere a fine storia un falso commento negativo. 
Un saluto

The Sorrow".
 
  
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