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Autore: lukeisworthit    08/09/2015    0 recensioni
L’apparenza inganna.
Ciò che agli occhi di qualcuno può sembrare una cosa, in realtà è un’altra.
Occhi.
Vi siete mai chiesti come sarebbe la vita di una persona che non può guardare negli occhi nessuno? Ma soprattutto, come potrebbe essere la vita di una persona con un grande problema, ma con un orgoglio tale, da fargliene negare l’esistenza?
Nessuno si salva da solo.
Luke Hemmings è una di quelle persone ultra corazzate, che al di fuori sono della stessa sostanza di un bunker, ma che all’interno, urlano, piangono, soffrono, senza nemmeno rendersene conto.
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Ommetafobia: Ne soffre chi ha paura degli occhi altrui. Fatto che rende insostenibile guardare qualcuno in faccia, influendo molto sulle relazioni sociali. Non a caso è appunto definita una fobia sociale.
Genere: Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ashton Irwin, Calum Hood, Luke Hemmings, Michael Clifford, Nuovo personaggio
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Not Always There’s Good in Everything

«Quand’è che ci presenti Liam?» chiedono impazienti Kay e Caroline, le due ragazze che in questo momento stanno supine sul letto di Lucy, tornata ormai da una settimana.
«Ragazze, è Liam Payne del dodicesimo anno, lo conoscete benissimo.» risponde la ragazza esasperata, alzando le braccia al cielo.
«Quel Liam Payne? Il capitano della squadra di nuoto? Liam Heyguardatechepettorali Payne?»
«Esattamente.» Lucy traffica con il suo cellulare, per poi affermare che è giunta l’ora che le due ragazze se ne vadano, poiché si deve incontrare con Liam.

Kaylah, detta Kay, è più grande di Lucy e Caroline. E’ in bilico tra la prima fascia di persone e la seconda. Anche se non avevo parlato di una fascia intermedia, perché è abbastanza insolita, vedendo lo schema come un diagramma di Eulero-Venn, possiamo classificare Kay nell’intersezione dei due insiemi. Quello che voglio farvi capire è che la ragazza è in una specie di limbo: la sua indole tende verso il secondo genere, ma il fatto di avere amici esuberanti, quali le due ragazze sopraelencate, l’aiuta ad aprirsi, e a vedere la vita in modo prettamente positivo. Kaylah, è stata bocciata, fa uso di sostanze quali erba, sigarette e alcol, ama divertirsi ogni sabato sera, indossando abiti succinti e girovagando per locali. E’ la classica adolescente media con una guerra in corso all’interno di se stessa. Sta cercando in tutti i modi di non annegare nell’oceano dei falliti, ma allo stesso tempo si sta “buttando via” ogni giorno di più.

Caroline, invece è l’esatto opposto. E’ una ragazza casa e chiesa, ma è solo il tragitto che la frega. Ama tutto ciò che ha quel colore rosa shocking insopportabile, lo shopping, e condividere la sua intimità con qualsiasi cosa abbia una protuberanza più o meno sporgente. Per non essere rudi, potremmo affermare che è una ragazza dai facili costumi, o per alcuni, è una ragazza che ha la possibilità di godersi le gioie della vita e quindi coglie al volo quest’opportunità. Interpretandola in un altro modo: Caroline è molto affascinante, ha una folta chioma bionda ondulata, degli occhi marroni assai profondi e infine un fisico mozzafiato. Insomma, ha un biglietto gratis per Maschiolandia ogni volta che vuole. L’unico difetto che ahimè si ritrova è quello di non godere di un grande intelletto, ma nonostante tutto ha Lucy e Kay che le vogliono bene incondizionatamente.
 
«Hey Hampton» il ragazzo davanti a Lucy la saluta, cercando di lasciarle un leggero bacio sulle labbra.
«Lo sai che odio quando mi chiami così.» risponde la ragazza, spostandosi per evitare di ricevere il bacio. Sembra turbata, e Liam se ne accorge.
«Qualcosa non va?» chiede il ragazzo, incuriosito.
«Caroline e Kay ti vogliono conoscere, e anche la mia famiglia dovrebbe. Liam, non credono più al fatto che io vada tutti i giorni a dipingere ringhiere per fare volontariato.»
«Ma è quello che fai.» afferma Liam, un po’ interdetto.
«Dai, seriamente.»
«Se la donna vissuta e il big bubble alla fragola vivente bramano nel vedere “questo”» dice, indicando il suo fisico mozzafiato, e ondeggiando leggermente i fianchi quando le sue mani li sfiorano «allora le accontenterò.»
Lucy sorride, e finalmente cerca un contatto con il suo ragazzo, baciandogli velocemente le labbra e dicendo di dover scappare a casa per studiare biologia.
«Diventerai una pianta a furia di studiare così tanta biologia, Lucy.» il ragazzo sembra scocciato.
«Intanto, la biologia non studia solo i vegetali, quindi la tua affermazione non fa ridere, e poi, domani ho il test e vorrei cercare di mantenere la mia media.» Lucy si fa più seria, saluta il ragazzo con un altro bacio e torna sulla via di casa.
 
Lucy, Kay, Caroline e Niall si trovano nel giardino della scuola. Le lezioni stanno per cominciare, così come il fatidico test di biologia. Ma c’è qualcosa che blocca i quattro ragazzi dall’entrare, o meglio, qualcuno. In lontananza si vedono due figure, una completamente nera, con una puntina gialla, e l’altra, chiaramente femminile di una ragazza dall’altezza chilometrica e dai lunghi capelli rossi ricci. I ragazzi cercano di avvicinarsi poiché riescono a sentire solo qualche pezzo della conversazione. La ragazza sta urlando contro la figura nera, che sembra quella di un maschio, ma tutto quello che Lucy riesce a sentire sono minacce.
«Non ho mai conosciuto un pezzo di merda più schifoso di te, Luke Hemmings!» testuali, se non simili sono le parole che la rossa sputa addosso al biondo.
Quest’ultimo, guardandosi le punte dei piedi, non risponde. Sembrerebbe quasi che stia godendo nel farsi insultare davanti a circa mille studenti, ma la cosa è incerta, dato che l’espressione del ragazzo non si riesce a notare.
«Scopro che, nonostante sta notte siamo stati insieme, la scorsa sera eri con questa ragazza, che passa salutandoti e dicendoti che ha lasciato le mutandine a casa tua, e tu cosa fai? Non hai neanche il coraggio di guardarmi in faccia e chiedermi scusa?» la ragazza è molto arrabbiata e ferita, ma non dà segni di debolezza. Anzi, sembra che niente in questo momento possa farle passare la collera e soprattutto niente può farle distogliere lo sguardo dalla chioma bionda del ragazzo.
«Forza Luke, sto aspettando una risposta!» continua con un tono sempre più alto. “Ha un’estensione vocale degna di XFactor” pensa Niall, il quale sogno è quello di sfondare il mondo della musica insieme alla sua chitarra.
Il ragazzo davanti a lei non si muove di mezzo centimetro. Rimane immobile, a fissarsi le punte delle converse total black. Sembra che nemmeno un uragano possa smuoverlo dalla sua posizione attuale.
«Spero che tutta la merda di questo mondo ti finisca addosso, ti auguro di soffrire e di non avere nessuno, nessuno e dico nessuno su cui contare. Va’ all’inferno Hemmings!» detto questo la ragazza si dilegua. Quello che la rossa non si immagina minimamente è che Luke Hemmings all’inferno c’è già, con tutta la merda del mondo addosso, e inoltre con nessuno, nessuno e dico nessuno su cui contare. Ma questo ovviamente, tutti i ragazzi che stanno urlandogli contro non lo sanno.
«Quel Luke mi fa proprio ribrezzo. Mi chiedo come possa guardarsi allo specchio la mattina senza vomitarci sopra.» l’uscita di Kay fa risvegliare i tre ragazzi.
«Dai Kay, secondo me ci sono dei motivi se si comporta in tal modo.» Lucy ribatte, con lo sguardo sta ancora fissando il ragazzo biondo.
«Piccola, dolce e innocente Lucy, quando aprirai gli occhi e capirai che non sempre c’è del bene in ogni singolo meandro di questo colosso blu che noi chiamiamo Terra?» l’ironia di Kay fa trasalire la ragazza, che scuote la testa.
«Grande, per niente dolce e innocente Kaylah, quando la smetterai di vedere tutto con gli occhi di una persona che nella vita ha ricevuto solo batoste e che quindi ha smesso di trovare il bello in ogni cosa?»
La campanella suona per la seconda e ultima volta, e i quattro ragazzi si affrettano a tornare nelle loro rispettive classi.
 
«Hey Hampton, organizziamo una festa da Ash, vuoi venire?» Calum Hood affianca Lucy. La ragazza si ferma per guardarlo qualche secondo prima di rispondere. L’asiatico ha un cappello con i colori della Jamaica in testa, con dei finti dreads neri attaccati ad esso, e gli occhi palesemente rossi a causa di uso di sostanze stupefacenti.
«Uhm, sta sera? Ti faccio sapere Cal.» risponde la mora assorta nei suoi pensieri, come se stesse consultando un agenda mentale.
«Va bene Lucy, che la Maria sia con te.» mentre il ragazzo si allontana Lucy fa una breve considerazione sul copricapo di Hood.
Calum è il fattone della scuola, ascolta reggae tutto il tempo, insieme al suo inseparabile amico Michael. Si definiscono entrambi rastafariani, ma possiamo definirli due integralisti fanatici, un po’ come i terroristi islamici. Sono convinti che al centro di tutto ci sia la Maria, principio che non concorda con quelli della religione sopraelencata. Sono molto fieri di quello in cui credono, motivo per cui non si fanno alcun tipo di problema nell’ostentare cappelli come quello appena mostrato da Calum.
 
La casa degli Irwin, a Botany Bay, è in perfetta armonia con tutto il quartiere. E’ grande, e sottolinea il benessere dei suoi proprietari. Ovviamente nel retro c’è un immancabile campo da tennis, senza il quale Ashton non potrebbe vivere. Egli è un ragazzo della prima fascia, ovvero degli ottimisti, ed è completamente ossessionato dal tennis. L’unica volta che Lucy è andata a casa sua ricorda di aver visto la sua camera: pareti tappezzate con la faccia di ogni tennista possibile immaginabile, da Novak Djokovic a Martina Navratilova, un letto rotondo al centro di essa, con le lenzuola gialle fosforescenti e le stampe di una pallina, armadio colmo di completi da tennis e di vestiti gialli fosforescenti, ovvero tutti gli outfits che il fanatico aveva indossato a carnevale di tutti gli anni da quando era nato. Lucy aveva trovato la cosa abbastanza buffa all’inizio, fin quando Ashton non aveva cominciato ad arrivare a scuola ogni giorno vestito di giallo, urlando che Rafael Nadal aveva vinto la partita il giorno prima, o che Simona Halep aveva fatto un intervento di riduzione del seno.

Entrando nell’abitazione, Lucy si imbatte in numerose persone che la salutano e le chiedono le banali formalità. Raggiunge Liam e la sua cerchia di amici più stretti, e con sua grande sorpresa il gruppo sta ancora parlando di Luke Hemmings e dell’accaduto del giorno.
«Vi ribadisco che secondo me ha qualche problema. Nessuno si comporta in quel modo solo perché ne ha voglia.» Lucy cerca di integrarsi, ma ancora una volta tutti le danno contro, dicendo che è troppo innocente.
«Dai Lucy, ne esistono tanti di sporchi, luridi, maniaci sessuali e non tutti lo sono diventati alla veneranda età di quarant’anni. Magari ogni maniaco inizialmente è come Hemmings.» questa volta è Niall a parlare.
«Da che pulpito Horan, come se tu fossi un santo. Te ne scopi una diversa alla settimana.» Calum è appena arrivato, e accusa subito Niall, che ridendo va a prendere da bere per se e per Kaylah.
«Io vi dimostrerò che quel Luke Hemmings ha qualche problema, cercherò di capire quale e poi lo aiuterò.» Lucy alza il tono e sovrasta tutti, che la guardano ridendo, solo Liam però sembra non essere molto aggradato da quest’affermazione.
«Giuro che se quel verme schifoso si azzarda a toccarti, gli rifaccio quel lurido orpello che lui chiama piercing là dove non batte il sole.» Liam minaccioso, guarda prima Lucy, poi il barilotto di birra, e finalmente si decide a servirsi.

 

 


 SPAZIO AUTRICE

Buonasera a tutti.
Lo so lo so, per ora la storia non promette molto, ma vi assicuro che questi primi due capitoli erano solo di presentazione, dal terzo in poi comincerà la storia vera.
Ora, voglio ringraziare tutti, anche se non mi fate sapere cosa ne pensate vedo chi segue la storia, e vi assicuro che siete il motivo per cui sto continuando. Mi avete dato una forza pazzesca, mi sono alzata presto sta mattina e sono andata a correre per cercare un po’ di ispirazione, e io che corro la mattina no eh. Cioè, rendetevi conto, sono andata a correre alla mattina, ALLA MATTINA!
Comunque vi giuro, mi piace un sacco il personaggio di Luke e lo sto amando, spero che piaccia anche a voi, perché davvero, ripeto che ci sto mettendo il cuore.
In ogni caso ci tengo a ribadire che la storia è puramente inventata, è tutto falso, a parte le varie ambientazioni, la malattia di Luke, e tutte le associazioni di volontariato.
Non pensate che io sia tipo come Lucy, non ci sto mettendo niente di me stessa dentro, se non per le informazioni sull’Australia e su Sydney. Volevo ricreare qualcosa che documentasse il mio viaggio e quindi ho pensato di farlo così.
Bene, sto cominciando ad annoiarvi, quindi vi saluto.
Fatemi assolutamente sapere cosa ne pensate, se volete che io continui, se pensate che sia meglio se mi dia all’ippica, o addirittura se ritenete che dovrei cancellarmi dal sito, buttare via il computer e trasferirmi in Burundi.
(Ah, se non l’aveste capito, sono una fanatica del tennis, ragion per cui Kaylah e Caroline sono ispirate a due tenniste: rispettivamente Ana Ivanovic e Eugenie Bouchard. Per chi di voi non le conoscesse, penso tutti, lascio le loro foto sotto, in modo che possiate farvi un’idea.)
Mi potete trovare su twitter e su wattpad:
twitter: @xehyguys
wattpad: @luuukeeeyy
Un bacione a tutti, alla prossima!

 

PERSONAGGI

Kaylah McGarret come Ana Ivanovic
Caroline Firipis come Eugenie Bouchard

Caroline Firipis
 Kaylah McGarret

  
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