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Autore: Cinnamon_Meilleure    08/09/2015    1 recensioni
Angels e devils hanno iniziato il loro secondo anno alla Golden School, e sono più pronti che mai alle nuove sfide che li attendono.
Raf, ancora innamorata di Sulfus, ha deciso di dimenticarlo per il bene di entrambi, nonostante ciò la distrugga.
Sulfus, invece, è ben deciso a non rinunciare a lei, a qualunque costo. Ma il prezzo che ha scelto di pagare è molto caro, il gioco che ha scelto di giocare potrebbe essergli fatale. Può l'amore andare oltre le regole e le convenzioni, oltre i peggiori ostacoli? Persino oltre... la morte?
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Ho scritto questa storia molto tempo fa, ai tempi in cui esisteva ancora il forum di angel's friends, forse i fan di vecchia data se ne ricorderanno. Mi chiamavo Dolce-Kira, e grazie a questa storia ho conosciuto una persona meravigliosa che è tuttora la mia migliore amica online. Lei insisteva sempre affinché la pubblicassi su EFP, e ora ho deciso di farlo.
La storia si collocatemporalmente dopo i 52 episodi della prima stagione.
Genere: Angst, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Quasi tutti, Raf, Sulfus | Coppie: Raf/Sulfus
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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22. Il potere dell’energia
 
“Quando sei in difficoltà, per sopravvivere devi stabilire le priorità ed usare i poteri giusti e le armi migliori. Ma ricorda: l’arma migliore sei tu.”
 
 
Angelie, Arkan e Temptel comparvero nella Terra Sospesa, precipitando sul terreno freddo.
- Ahi! Ha funzionato!- esultò la professoressa, rialzandosi mentre si massaggiava il fondoschiena dolorante. - Se non fosse stato per la mia sfera nera...- si vantò.
- Sì, sì, va bene, d’accordo... –  ammise a malincuore Arkan.
-Sembrate dei bambini! Nove… anzi, dieci sempiterni rischiano di morire e voi siete qui a litigare!
-Sottilizzare, non litigare - specificò la Temptel. Angelie la guardò torva.
Allora i due, vergognosi, cominciarono a camminare.
 
 
Dolce cercò di fermare le sirene con lo Stop fly, ma erano troppe. Cabiria usò il Wild fly, ma nessuna creatura era alla loro altezza. Miki cercò di lanciare lo Stiky  fly addosso ad una sirena, ma quella la prese per un braccio ed iniziò a mormorarle un antico sortilegio.
- No!- Gridò Raphytia, vedendola in difficoltà, ed  evocò i suoi poteri. -Stone fly!- esclamò, incrociando le braccia sul petto. Le sue ali divennero enormi e bianche, e colpirono la sirena con un potente raggio di luce che la rese di pietra.
-Straordinaria!- le urlò Miki, alzando il pollice. Poi Raphytia la raggiunse, e le due sempiterne lottarono insieme, schiena contro schiena. Miki circondò entrambe con uno scudo protettivo.
- Come faremo ora?- si disperò la angel, vedendosi attorniata dalle sirene.
- Tranquille, ragazze! Ci penso io!- fece Urié. - Flower fly!- urlò, e subito iniziarono a crescere rovi che si attorcigliavano attorno alle creature. Ma le sirene erano forti, i rovi non avrebbero resistito a lungo.
Cabiria e Kabalé, strette al muro, non sapevano cosa fare. Gas intervenne in loro aiuto iniziando a lanciare polpette rocciose. Kabalé non riusciva a reggersi in piedi. Voleva anche lei lottare, ma non ce la faceva. Qualcosa di più grande si faceva strada dentro di lei...
Lei voleva veramente trovare Sulfus, voleva salvarlo, con tutto il cuore...
E si accasciò a terra.
- Kabalé! – Urlò Cabiria, chinandosi su di lei. - Che succede? Che succede?
Le ali di Kabalé pulsavano di una luce sconosciuta. - L’energia... io la vedo! Vedo l’energia, la sento… lui è qui, è dappertutto...  
- Chi?
- Sulfus! – strillò, stringendosi  la testa, che sembrava essere sul punto di esplodere. Il dolore mentale era bruciante.
Raf le fu subito vicina, mentre lanciava fiamme con l’Inflame. Era diventata di nuovo un angelo nero.
-Cosa succede? – Le gridò, cercando di superare il fragore.
- Lei vede l’energia di Sulfus! Forse può condurci alla sfera!- Disse Cabiria, esultante, mentre stringeva l’amica.
-Sei pazza? Non ce la faccio a camminare, né a volare! Il potere mi sovrasta ancora, è più forte di me...- si lamentò, gemendo piano.
Ma Raf non si sarebbe lasciata scappare un’occasione simile, l’occasione di salvare Sulfus...
Il cuore iniziò a batterle forte.
-Dove la vedi, l’energia? Dove si dirige?
Kabalé mosse un dito alla loro destra, verso l’acqua. Non riusciva a muoversi, era debole... ma Raf aveva bisogno di lei. Così la angel le passò un braccio attorno alle spalle, ed incitò Cabiria a fare lo stesso.
- Ehi, cosa state facendo?! - chiese indignata Kabalé, senza però avere la forza di opporsi.
-Ti portiamo noi. Dicci solo dove dobbiamo andare! – Sentenziò Raf.
-Alla svelta, se possibile - specificò Cabiria, alquanto preoccupata dalle sirene. Gas e gli altri si stavano difendendo bene, ma quanto sarebbero durati?
-Come... come fai a toccarmi? Il V.E.T.O... - mormorò Kabalé, rivolta a Raf.
 Lei sorrise triste, gli occhi persi nei ricordi. -Non ha più effetto per me.
La diavoletta parve triste. – Oh, già... per Sulfus è lo stesso, vero?
- Sì – ammise Raf.
- Raf... non avrei dovuto insultarti in quel modo, stamattina... mi dispiace. Io ti prometto... io ti giuro che ti aiuterò a salvarlo.- Mormorò a capo chino.
-Grazie – le sussurrò in un orecchio Raf.
- Di là! – Indicò Kabalé.
-Muoviamoci!- assentì Cabiria, andando nella direzione indicata. Arrivarono vicino all’acqua.
-Ma non può essere! Dove continua l’energia?- Chiese Raf, rivolta ad un’atterrita  Kabalé.
- Io... non lo so. Raf, devi credermi! L’energia finisce qui...-
- In acqua, Raf! Corri! – Le urlò Angelie, poco lontano.
- Mamma! Professori!- Esclamò Raf.
- Corri, Raf, non c’è tempo da perdere! – Strillò la Temptel.
La ragazza annuì, e si voltò verso i suoi amici.
Avevano bisogno di qualcuno che gli dicesse cosa fare, quale ruolo avere in quella battaglia infernale, o non ce l’avrebbero mai fatta. E Raf si prese quella responsabilità.
- Dolce, Urié: presto, venite con me in acqua, ho bisogno del vostro aiuto – Urlò mentalmente, col Think fly.
- Naturalmente veniamo anche noi- fece Cabiria.
- Naturalmente.- Poi ordinò ancora - Raphytia, Ang-li, Gas: voi restate qui e non lasciate entrare nessuno in acqua!
- Ed io cosa devo fare?- pensò Miki, volando verso l’alto per far sì che il messaggio arrivasse chiaro.
- Tu congela l’acqua appena noi vi entreremo, siamo d’accordo?
- E’ troppo pericoloso per voi!- replicò lei.
- Fidati di me!
- Va bene - acconsentì infine.
- Forza!- Strillò Raf.
Dolce ed Urié si tuffarono in acqua, seguite da Raf, Kabalé e Cabiria. Urié permise a tutte di respirare con l’Hydro fly. Miki congelò la superficie dell’acqua, ma non riuscì ad evitare che un paio di sirene vi entrassero.
Adesso stava a loro impedire l’entrata alle altre. Il ghiaccio serviva a ritardarle, non c’era dubbio che le sirene sarebbero riuscite a romperlo, presto o tardi.  
Miki tuttavia si sentì sfiduciata. I suoi poteri non erano adatti ad un attacco, erano principalmente difensivi, non ce l’avrebbe mai fatta...
- Adesso ci pensiamo noi, insieme!- Urlò Raphytia, quasi leggendole nella mente.
La angel sorrise. Ora sapeva di potercela fare. Per Sulfus e Raf.
 
 
-Oh no! – Strillò Dolce. –Raf, le sirene! Alcune sono in acqua!
L’angioletta era in preda al panico.
- E adesso?- Si chiese Cabiria, con un sospiro terrorizzato ed il cuore che batteva a mille.
- Questa non ci voleva...- Mormorò Raf.
- Non temere, Raf. Ci pensiamo io e Dolce a tenerle lontane. Voi proseguite! Non abbiamo tempo da perdere! –  disse Uriè, e voltandosi iniziò a far crescere delle alghe che intrappolarono le sirene.
Queste si erano tolte le tuniche per poter nuotare meglio, e il loro aspetto era orribile, erano viscide e squamose.
E certamente senza classe, pensò Dolce.
- Raf!- Disse Urié, chiamandola un’ultima volta.
- Sì? – fece lei, voltandosi.
- Buona fortuna.
-Grazie.
-Comunque vada, ricordati che ti voglio bene.
La angel bionda annuì. - Non succederà niente, vedrai. Ne usciremo tutti indenni – disse  incoraggiante.
Urié sorrise triste. Forse non sarebbe stato così. Le sirene erano pericolose…
-Uriè, si stanno liberando! Fa’ qualcosa!- strillò Dolce, spaventata.
- Ad... Ciao, Raf! – disse infine Urié.
Si fece i segni della benedizione e combatté contro le sirene.
 
 
Un’onda di energia stava per investire la professoressa Temptel, la quale però venne improvvisamente messa al riparo da un devil cavaliere: Gas, ovviamente!
- La  proteggo io, prof!- esclamò determinato, mettendosi davanti a lei. Lei ne fu quasi commossa.
- Arkan, crede che potremo dominare la situazione?- Chiese Angelie, che si nascondeva dietro di lui.
- Lo spero, mia cara - Disse lui poco convinto.
- Gli altri non se la stanno passando bene. Ora è tutto nelle mani di Raf.
 
 
- E’ qui, Raf! La sento, è fortissima... vedessi com’è bella, vedessi quanta luce... tanta, tantissima luce...-  disse Kabalé rapita; poi, all’improvviso, urlò.
-Come ti senti, Kabalé?- Strillò Raf, facendosi vicina a lei.
- Non toccarmi... vai e scava dove ti  sto indicando... non c’è tempo, Raf!
- Ma...-
-Scava, ho detto!
La ragazza obbedì. Lì, sotto uno spesso strato di sabbia, trovò la sfera. Nell’istante in cui la toccò, la corrente sbalzò lei e tutte le altre verso l’alto.
 
 
Poco dopo, le cinque sempiterne erano a terra, bagnate fradice, circondate dalle sirene. Ma Raf aveva la sfera, e non gliel’avrebbe lasciata prendere. La passò a Cabiria.
- Prova a  romperla!- La incitò.
- Non ci riesco!- si lamentò lei, prendendola a pugni.
Kabalé l’afferrò, e la lanciò ai suoi piedi. Niente.
- Raf! – Urlò qualcuno dietro di lei. – A me! Io la posso distruggere! Ricordi? Solo il potere mentale può farlo... il potere che io detengo!- continuò Angelie.
Senza pensarci due volte, Raf prese l’artefatto e volò da sua madre. La sfera le scivolò dalle mani bagnate, ma Angelie la prese al volo.
- Copritemi, ho bisogno di tempo!- Strillò la donna. Raf annuì. Lei, Cabiria e Kabalé si sollevarono in volo, pronte a difendere sino alla morte l’essenza sempiterna di Sulfus.
-Levatevi di mezzo!- Strillò una sirena.
- Mai! Vediamo come ve la cavate con questo!- disse Kabalé, moltiplicandosi.
-Raggi rivelanti!- sibilò una sirena, e le altre lo ripeterono con lei. Le copie di Kabalé scomparvero, e la diavoletta rimase di stucco.
-Si sbrighi!- Strillò Kabalé ad Angelie.
-Credo che siamo nei guai!- aggiunse Cabiria, osservando le sirene rabbiose.
Una luce esplose nella grotta:  la sfera era stata rotta. Angelie tremava da capo a piedi, ma ce l’aveva fatta.
- La sua essenza! L’essenza sempiterna di Sulfus è libera!- Esclamò Raf, in preda alla gioia.
La madre annuì.
- Ora tornerà nel suo corpo? Gli ridonerà la vita?
-Sì, ma... mettiti in contatto telepatico con lui. Fallo adesso. Ho un sospetto…  
Raf si preoccupò. Che genere di sospetto poteva mettere in allerta sua madre? Certamente nulla di buono...
- THINK FLY!
 
 
Sulfus aprì gli occhi e respirò per la prima volta dopo giorni.
Era lungo disteso su di un lettino morbido, eppure chiuso sopra di lui come una bara. Ma dove si trovava? Che cosa gli era successo?
All’improvviso fu come se un lampo attraversasse la sua mente, e ricordò tutto.
Il ciondolo, la sfera, i sacrifici, il dolore, la sua morte... Raf che piangeva, Raf che lo stringeva a sé, Raf che lo baciava delicatamente...
Come faceva ad essere vivo?
Ma si accorse che presto sarebbe morto di nuovo, la teca era sigillata e lui stava già consumando il poco ossigeno a disposizione. Accidenti!
Entrò nel panico. Iniziò a battere i pugni sul vetro, ma inutilmente: attorno a lui non c’era nessuno.
Deglutì, in preda al terrore. Iniziava a sentirsi debole.
- Sulfus mi senti?
Raf! Lei era nella sua mente!
- Raf!
- Sulfus! Ti sei svegliato! Come stai?
- Raf, aiutami! Sto morendo! Qui dentro non c’è aria, e non riesco a liberarmi… aiutami o morirò!
Mentre si faceva più debole, anche i suoi pensieri diventavano più sconnessi.
- Raf... ti prego, aiutami... angelo mio, aiutami... amore mio.... Non lasciarmi morire.
 
   
 
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