Lo scudiero fedele
Harry se ne sta appoggiato al muro; molti gli lanciano occhiate curiose, desiderose di ammirare “Il Bambino che è Sopravvissuto”, e un po’ lo invidi, non puoi negarlo.
In questo momento, ti sembra quasi di essere lo scudiero: quello che nelle fiabe c’è sempre, ma che inizialmente nessuno nota.
Definito la presenza, piuttosto che l’essenza.
Forse un po’ lo comprendi, dopotutto Harry è il Prescelto.
Lui è il cavaliere, colui che tutti ammirano, quello famoso.
Ma si sa che, in fondo, anche il cavaliere necessita del suo scudiero.
E che quest’ultimo, alla fine, è parte essenziale del duo.
Perché sarà anche il Prescelto, ma rimane comunque il tuo migliore amico.
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Inizio con il dire che, comunque, non credo Ron abbia mai invidiato eccessivamente Harry, nemmeno al suo quarto anno, quando è stato davvero geloso, ha smesso di considerarlo il suo migliore amico, e ci tengo a specificarlo.
Perché il messaggio che ho cercato di dare è questo: seppur Ron possa essersi sentito schiacciato dalla fama – perché sarebbe stato strano se non lo fosse mai stato – di Harry, lui sarà sempre e comunque il suo migliore amico.
Non c’è una vera e propria collocazione temporale, ma comunque credo che possa essere perlopiù inserita dove più desiderate, che si al primo, al quarto, o all’ultimo.