~~Capitolo 13
Il suono della campanella che annuncia la fine delle lezioni, finalmente mi delizia le orecchie ... lo ammetto, non sarei sopravvissuta a un'altra ora di espressioni algebriche e logaritmi -_-
E voltando lo sguardo verso gli altri, mi accorgo che anche per loro dovrebbe essere lo stesso... Raccolgo le mie cose, saluto Aoko e gli altri, e esco dalla classe. Mentre percorro il cortile, riconosco Ran in mezzo alla folla, e mi appresto a farle un cenno di saluto con la mano. Quando si accorge di me ricambia subito, e nel frattempo mi raggiunge, cercando di evitare gli altri studenti.
-Ciao Aerin!-.
-Ciao ... sei da sola oggi?-.
-Si, Sonoko è dovuta andare via prima, quindi adesso vado a prendere Conan e torno a casa ... -.
-Conan? Ma è tuo fratello?-, chiedo.
-Eh? No, no, però vive con me e mio padre-, spiega Ran sorridendo.
-Ah, capisco ... -.
-Ti va di accompagnarmi? Così facciamo un po' di strada insieme-.
-Certo, molto volentieri-..
-Bene, andiamo allora!-.
Durante il tragitto, e mentre aspettiamo Conan e gli altri bambini fuori dalla scuola elementare, ne approfittiamo per parlare un po' del più e del meno. Vengo a sapere che Ran è la figlia di un noto investigatore privato, Goro Mori. Anche i suoi genitori sono separati, da quanto ho capito...
-Si sono separati per questioni davvero stupide...-, mormora Ran mentre entrambe aspettiamo sedute su un muretto. -E da quando mamma non vive più con noi mio padre continua a bere e a perdere tempo in giochi e cose varie...-.
Si lascia andare a un sospiro.
-A volte è davvero seccante doversi occupare di tutto...-.
-Immagino-, le dico io. -Deve essere dura essere l'unica donna di casa-.
-Già, abbastanza-, mi dice lei sorridendo. -E di te cosa mi dici?-.
-Non c'è molto da dire su di me...-, faccio io guardando le foglio di un albero muoversi a causa del vento. -I miei si sono separati quando ero molto piccola, e io sono stata affidata a mio padre ... da quel momento non ho più avuto notizie di mia madre... faccio persino fatica a ricordarmi che faccia ha ... praticamente è da quasi sedici anni che vivo senza una madre ... -.
Alzo lo sguardo, e incontro quello triste di Ran, che mi sembra realmente dispiaciuta da quello che le ho raccontato.
-Mi dispiace davvero tanto ... scusami, non avrei dovuto chiedertelo ... -.
-Non importa ... ormai ci sono abituata-, dico io sorridendo. -Per fortuna posso contare su mia nonna ... se non ci fosse lei non saprei proprio cosa fare...-.
-Meno male ... -, risponde lei leggermente sollevata. -Bhe ... sarà meglio cambiare discorso, non ti pare?-.
-Gia .... lo penso anche io ... comunque grazie-, dico, guardandola.
-Per cosa?-.
-Per avermi ascoltata ... non volevo tormentarti con la mia storia tragica e noiosa ... -.
-Ma no, Aerin, cosa stai dicendo?-, mi dice lei contrariata. -Non devi dire cosi, l'ho fatto volentieri... certo, lo so che ci siamo appena conosciute, però ... se qualche volta vorrai parlarne, io ci sarò-.
Mi sorride, e io faccio lo stesso, sinceramente colpita dalle sue parole.
-Grazie, Ran ... davvero ... -.
-Ma figurati ... -.
Ran alza lo sguardo, e sorride, guardando verso la scuola.
-Ah, ecco Conan-.
Mi giro anche io, e vedo il ragazzino camminare verso di noi, e guardarmi alquanto sorpreso quando mi vede.
-Ciao Ran ... ah, ciao Aerin!-.
-Ciao-, dico io sorridendo.
-Io e Aerin stavamo parlando un po' ... che ne dici se prima di andare a casa la accompagnamo? Tanto papà non sarà ancora tornato-, propone Ran guardando Conan, che annuisce, sorridendo.
-Certo, nessun problema-.
Così, mi accompagnano davanti a casa mia, e una volta arrivati, ci salutiamo, dandoci appuntamento per la mattina dopo.
Rientro in casa, e dopo aver salutato mia nonna, vado in camera mia, dove abbandono lo zaino sul letto, per poi lanciarmi a peso morto sul materasso, sospirando.
Sono felice di aver incontrato Ran... è una ragazza davvero simpatica, e dopo oggi, posso tranquillamente dire che potrebbe essere un'ottima amica :)