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Autore: Sha D Dragneel99    08/09/2015    1 recensioni
Katherine e Luke, due ragazzi amici di infanzia, vengono a conoscenza di un fatto alquanto bizzarro ... non capita tutti i giorni di scoprire l'esistenza di cugini lontani, abitanti in una lussuosa villa lontano da casa... E se i padroni di questa casa nascondessero un segreto? I due ragazzi si ritroveranno coinvolti fino al collo (notare il gioco di parole eh XD) in un'avventura che sicuramente cambierà per sempre le loro vite ^.^
Genere: Avventura, Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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~~Capitolo 13
Inannzitutto Katherine girò mezza casa, ma di Shu nessuna traccia. Insomma, quando non lo cercava, ecco che quello ti spuntava dappertutto, quando invece lo cercavi, niente. Zero totale.
La ragazza, frustrata, si lasciò scappare un sospiro esasperato.
-Ciao, Katy-.
-AH!-.
Katherine sobbalzò, e per poco non inciampò nel tappetto. Raito era davanti a lei, appoggiato al muro con una spalla, e la fissava con il suo solito sorrisetto malizioso.
-Ciao ... sto cercando Shu ... sai per caso dov'è?-.
-Mh? Come mai questo improvviso interessamento?-.
-Non sono affari tuoi, dimmi solo se sai dov'è che devo parlargli-, disse Katherine in tono sbrigativo. Non le andava di perdere tempo. Non ora, per lo meno ;)
-Uhm ... forse lo so ... o forse no ... -, iniziò a dire Raito avvicinandosi a lei. -Magari puoi aiutarmi a ricordare, Katy-, aggiunse, sorridendo.
-No, non adesso, per favore-, disse Katherine allungando un braccio in modo autoritario.
-Andiamo, lo so che non aspetti altro ... -.
-Raito, no-, disse Katherine. -Sul serio, devo parlare con Shu, è importante-.
-Capisco-, disse il ragazzo assumendo un'aria fintamente afflitta, per poi aggiungere, in modo teatrale: -Oh, mia unica ragione di vita, se è questo quello che desideri, allora dimmelo, e io ti lascerò fuggire dal destino che ti intrappola---.
-Smettila, scemo-, disse Katherine abbozzando un sorriso. -Veramente, sai dove si trova Shu?-.
Raito sospirò, mettendosi a riflettere.
-Conoscendolo sarà a sonnecchiare sul divano della sala d'aspetto-.
-Daccordo, grazie-, disse Katherine sorpassandolo.
-Ehy, Katy-.
-Cosa?-.
-Mi devi un favore-.
-Sì,sì, grazie, ciao-.
Katherine andò nel luogo indicato, e come previsto, trovò Shu steso sul divano, ad occhi chiusi, come sempre.
Prese un respiro profondo, e si portò una mano sul collo in ricordo di quello che era successo l'ultima volta ... le era rimasta la cicatrice, di quel primo morso. Ma non doveva lasciarsi abbattere. Infondo doveva solamente parlargli ... giusto?
Sì, quindi iniziò ad avvicinarsi al divano.
-Shu? Shu, sei sveglio?-.
-Abbassa la voce ... sì, sono sveglio, cosa vuoi?-, domandò il ragazzo, sempre con gli occhi chiusi.
-Ecco, io ... volevo parlarti-.
-Allora fallo, ma sbrigati, sono stanco-.
-Bene, allora ... -, disse Katherine iniziando a torturarsi i braccialetti che portava ai polsi. -Io ... -.
-Puoi fare in fretta, per favore?-.
Katherine alzò gli occhi al cielo, e riuscì a comporre una frase di senso compiuto.
-Shu, perchè mi odi?-.
Il ragazzo aprì lentamente gli occhi, rivolgendoli verso di lei. Si mise seduto, poi, allungò un braccio e la tirò verso di se, facendola sedere tra le sue gambe.
-Co-cosa stai...?-.
-Non è questo quello che speravi?-.
-Che?N-no, non pensarlo nemmeno ... -.
-Dici così però arrossici-.
Katherine guardò da un'altra parte, imbarazzata, e le sembrò di vederlo sorridere.
-Cerca di non confondere le cose, ragazzina. Io sono un vampiro, e gli esseri umani per me non sono altro che una preda di cui nutrirsi-.
-E' proprio questo il punto ... perchè? Perchè dici così ... non credi che umani e vampiri possano andare daccordo senza rimetterci?-.
-E' proprio quì che ti sbagli-, disse Shu guardandola. -Lo credevo, una volta-.
- ... e poi cos'è successo?-, chiese Katherine a bassa voce.
Shu guardò altrove, con lo sguardo perso nel vuoto, come se fosse assorto nei suoi pensieri.
-Non mi riguarda, hai ragione ... scusa-, disse Katherine, e fece per alzarsi, ma il ragazzo la rimise al suo posto,tornando a guardarla.
-Hai ragione, cerca di non intrometterti in cose che non ti riguardano-.
Katherine guardò in basso, deglutendo. Poi Shu sospirò silenziosamente, prendendole il mento tra due dita e facendole alzare il viso di scatto.
-Io non ti odio. Solo non fare in modo di provocarmi. Tutto quì-.
-Io non faccio faccio niente-, disse Katherine contrariata.
-Bene. Allora abbiamo finito-, disse Shu alzandosi.
Katherine rimase a guardarlo mentre usciva dalla stanza, pensando che le cose stavano diventando sempre più strane ogni giorno che passava.
***
Nel frattempo, Luke e Yui stavano mangiando qualcosa in salotto, mentre chaicchieravano.
-Quando hai scoperto di essere ... uno di loro ... non eri spaventato?-, chiese Yui guardando Luke che stava divorando un pacchetto di patatine.
-A dire il vero sì, un po' ... cioè, io un vampiro? Diciamo che non me lo sarei mai aspettato, ecco ... per il resto poi ... -.
-Credi che quello che sia successo ieri a scuola ... abbia in qualche modo a che fare con il fatto che con il tempo stai diventando come loro?-, domandò Yui perplessa.
-Tu dici? Bho, non lo so, guarda ... per adesso non ho ancora l'istitinto di morderti al collo, però-, disse Luke per buttaren lì una battuta, ma Yui non sembrò prenderla molto bene ...
Rimasero a chiacchierare ancora per un po', poi Yui tornò in camera sua a riposare, e Luke decise di andare a vedere che fine aveva fatto Katherine.
La trovò in salotto, vicino all'entrata, e la salutò con un cenno della mano.
-Allora, hai risolto?-.
-Sì, bhe ... diciamo di sì-, disse Katherine poco convinta.
-Ah, bene allora ... stai sanguinando per caso?-.
-Cosa?-.
-Sento odore di sangue ... prova a controllare-.
Katherine si toccò il collo, ma non c'era traccia di sangue. Poi provò sulla spalla, e il dito le si macchiò di rosso, da sotto la maglietta.
-Ah, già, è vero, grazie. Ma ... scusa un attimo ... hai detto che "senti" odore di sangue?-, chiese Katherine.
Luke aprì la bocca per parlare, poi la richiuse, riflettendo un attimo.
-Kat ... ti sembrerà strano ... ma non stavo scherzando. Io ... sentivo veramente odore di sangue-.
Katherine rimase in silenzio per un po', poi si schiarì la voce.
-Io ... credo che sia ... come dire ... -.
-Strano?-, chese Luke.
-Sì, ma ... non così tanto considerando che sei mezzo ... -.
-Ah, già è vero ... cavolo, questo però significa che ... -.
-Stai diventando uno di loro a tutti gli effetti-, mormorò Katherine.
Luke non disse niente, si limitò ad annuire lentamente.
-Wow. Non ... mi aspettava che succedesse così in fretta ... -.
-Però solo questo, cioè ... non hai l'istinto di ... -.
-Azzannarti alla gola? No, per il momento no-, disse Luke sorridendo.
-Bene ... i tuoi cugini saranno entusiasti della notizia-, disse Katherine in tono sarcastico.
-Ah bhe, certo ... -.
-E tu?-, chiese Katherine.
-Cosa?-.
-Sei felice del cambiamento?-.
-Non so ... da una parte mi spaventa un po' ... ma dall'altra è una forza!-, esclamò Luke.
-Contento tu ... -.
-Dai, andiamo a fare una partita a carte-, disse Luke.
-Sì, così ti fai stracciare ancora una volta da una ragazza-.
-E' tutto da vedere-.
***
Quella sera, dopo cena, come ormai era solita fare da qualche giorno, Katherine camminava per i corridoi della casa, scoprendo di tanto in tanto nuove stanze di cui non sospettava l'esistenza.
Stava facendo il suo giro, quando venne sorpresa da una melodia proveniente da qualche parte. Una melodia dolce, triste, quasi maliconica.
Katherine venne attirata dai suoni, e finì davanti a una porta. La aprì, e con sua grande sorpesa, si trovò in una stanza che dava sulla terrazza. Vicino alle enormi finestre, c'era un pianoforte.
Ecco da dove proveniva la musica, pensò la ragazza richiudendosi la porta alle spalle. E dopo aver guardato meglio in quella direzione, scoprì anche chi era l'artefice di quella melodia.
Raito faceva scorrere le dita sui tasselli del pianoforte, delicatamente, ma con decisione, con movimenti rapidi e pricisi.
Katherine si avvicinò, mettendosi di fianco a lui. Questo sorrise quando sentì la sua presenza,e smise di suonare per fermarsi a guardarla.
-Ciao Katy-.
-Non sapevo sapessi suonare il piano-, disse Katherine, ignorando quel nomignoli irritante con cui ormai il ragazzo era solito chiamarla.
-Oh, ci sono un sacco di cose che non sai di me, mia cara-, disse Raito suonando quattro note di fila.
-E' una melodia triste-.
-Non triste ... è la melodia di un cuore solo, di un anima tormentata da un vuoto che non si può riempire ... -, disse il ragazzo con aria teatrale.
-E quest'anima tormentata saresti tu?-, domandò Katherine perplessa, inarcando le sopracciglia. Raito sorrise e si tolse il cappello, appoggiandolo sul pianoforte. Si tirò indietro dei ciuffi di capelli che gli ricadevano sugli occhi e guardò Katherine, che rimase paralizzata per un attimo, pensando a quanto fosse bello quel ragazzo ... ma no, non doveva pensare a stè cose! In fondo era solo un cestino da pic-nic, no? Giusto.
-Sei per caso innamorato?-, chiese ancora Katherine.
-Innamorato ... perchè dovrebbe esistere l'amore? Il mondo è pieno di sgualdrinella in cerca di ... davanti a te userò il termine "rapporti"-.
Katherine fece una smorfia contrariata, alzando gli occhi al cielo.
-Eppure ... mi chiedo se esiste veramente o è solo una leggenda-.
Raito sospirò, socchiudendo gli occhi.
-Non mi sono mai innamorato prima d'ora. Non veramente, a dire il vero. Dopotutto cosa si prova ad amare veramente qualcuno? Tu lo sai, forse?-.
-I-io? No ... a dire il vero no-.
-Allora non sono l'unico che non ha ancora trovato la persona giusta, mi fa piacere. Ma probabilmente, con la mia vita passata non la incontrerò mai-.
-Scusa se te lo dico, ma per forza non hai ancora trovato nessuno ... siamo sinceri, credo che tu abbia un solo pensiero fisso in testa ... davanti a te userò i termine "avere rapporti"-.
Raito le sorrise in modo ebete.
-Oh, mia piccola Katy, la tua osservazione mi mortifica. Me l'ha insegnato una persona, che più dai importanza a questa cosa più sei rispettato, ma non sempre sembra che vada così. Mi sento chiuso mentalmente e interiormente-.
Suonò ancora quelle quattro note, questa volta più lentamente.
-Quanto vorrei che qualcuno mi prendesse e mi portasse via da questa perversione facendomi innamorare follemente-.
-Sarà difficile trovare qualcuno che ti apprezzi per quello che sei-, disse Katherine. -Però ... -.
-Però?-.
Katherine scosse la testa, sedendosi accanto a lui.
-Niente, niente-.
Raito riprese a suonare, e Katherine osservò attentamente, come incantata, i movimenti leggeri delle sue dita, sui tasselli bianchi e neri del pianoforte, mentre la luce della luna entrava dalle finestre, illuminando la stanza di un chiarore così intenso da sembrare quasi innaturale.

//Angolo dell'autrice//
Awwn... il mio Raito quanto è dolce e puccioso a volte *-* (si, certo come no XD) ... ehm ehm ... Eccomi di nuovo qui, dopo capitoli in cui non mi facevo viva :) Allora, che ve ne sembra della piega che stanno prendendo le cose? Tutto tranquillo, dite? Ebbene, vi dovrete ricredere, perchè tra poco succederà qualcosa che rovinerà questa splendida atmosfera tranquilla e rilassata (si fa per dire...) Eheehe non sono cattiva, aspettate e vedrete ^.^ Alla prossima :*

   
 
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