Anime & Manga > Death Note
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Autore: Gwen Chan    07/02/2009    2 recensioni
Nel 2030 Il figlio di Near, Mello, trova un death note. Il proprietario è Light che è tornato sulla Terra per completare la creazione del suo mondo perfetto. Ma Mello non userà il quaderno, anzi riuscirà a cambiare Light e tra i due si instaurerà una strana amicizia.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri personaggi
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Dicembre passò, velocemente, troppo velocemente lasciando il posto a gennaio. Un anno era finito e un altro si apriva.
Come predetto, Light divenne sempre più scontroso ogni giorno che passava. Più il ventotto gennaio si avvicinava più la sua rabbia aumentava. E si vedeva. A volte sbuffava. Altre digrignava i denti. Altre ancora cominciava a parlare senza sosta, declamando il suo “ Mondo di luce”. Mello alzava le spalle e faceva finta di ascoltarlo. Oppure infilava nelle orecchie le cuffie dell’MP3 e lo ignorava. Sperava che, passato gennaio, Light si sarebbe calmato e che tutto sarebbe tornato come prima. Nel frattempo, doveva solo armarsi di pazienza e andare avanti. Sopportare i sempre più frequenti “ Se tu usassi il quaderno”. Light poteva chiederglielo anche ogni secondo, Mello non avrebbe cambiato idea. Non avrebbe usato il Death Note. Non per uccidere, è chiaro. Aveva scoperto che il quaderno poteva essere utilizzato benissimo anche come album da disegno, quindi perché non approfittarne? All’inizio Light aveva sopportato, ma poco dopo Natale la sua tolleranza era diminuita. E da allora era stato un continuo sbuffare: “ Che spreco!”. Mello annuiva, sorrideva e si voltava dall’altra parte. Presto tutto sarebbe finito. Nel frattempo bisognava arrangiarsi e andare avanti. Purtroppo man mano che la fatidica data si avvicinava, sopportare Light diventava sempre più complicato. Sempre più spesso aveva delle crisi isteriche e cominciava ad imprecare contro Near, oltre che contro il mondo intero. Mello stringeva i denti e cercava di andare avanti, ma la sua pazienza diminuiva di giorno in giorno. E una sera ci fu la classica goccia che fece traboccare il vaso.

Mello stava lavorando al computer, le cuffie sulle orecchie per non sentire le continue lamentele di Light. Gironzolando nelle Rete, aprì per un attimo la pagina dei notiziari. Se ne pentì subito. Come un fulmine, Light piombò su di lui e cominciò la solita tiritera. “ Se ci fossi ancora io. Se usassi il Death Note. Se ci fosse ancora Kira eccetera eccetera.” Era troppo anche per Mello. Dopotutto era pur sempre il figlio di Near. L’amicizia che nutriva per Light non gli aveva certo fatto dimenticare sedici anni d’insegnamenti. Spense il computer e si voltò, la fronte aggrottata.

“ Se ci fosse ancora Kira cosa? Cosa? “ urlò.

Light lo fissò, spaventato. Non aveva mai visto Mello arrabbiato. Faceva davvero paura.

“ Pensi che uccidendo qualche criminale il mondo cambierebbe. Pensi che un mondo governato dal terrore possa definirsi luminoso? Non importa quante persone cattive elimini, ce ne saranno sempre altre. Quindi basta! Basta! Sono stufo marcio!”. Mello era spaventoso. Tremava di rabbia, il volto rosso e contratto. Le persone calme quando si arrabbiano diventano doppiamente terribili. E Mello faceva parte di quella categoria.

“Ma che parlo a fare? Se non ti ha cambiato neanche la morte, non ci riuscirò certo io.” sbuffò, schiaffando il Death Note sulla scrivania. Poi uscì a grandi passi, sbattendo la porta. Light rimase per un attimo intontito, poi balbettò: “ Mello, io…”. Non riusciva a capire più niente. Ma anche nella sua rabbia, qualcosa sentiva. Sentiva che si stava giocando un’amicizia importante. Stupido. Stupido. Inoltre Mello aveva lasciato il quaderno in bella vista sulla scrivania, chiunque avrebbe potuto prenderlo. Aveva appena finito di formulare questo pensiero, che la porta sì aprì.

“ Ti prego, fa che sia Mello!”

Non era Mello, ma Near. Light si appiattì contro il muro. Sapeva bene che Near non poteva vederlo, allora perché si sentiva perforare da quegli occhi? Near si guardò attorno, poi notò il quaderno.

“ Non ti avvicinare” pregò Light, ma inutilmente. Prima che potesse fare nulla, Near aveva già preso il quaderno e alzato lo sguardo.

“ Light Yagami, quanto tempo.” sussurrò.

   
 
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