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Autore: wintersea_    08/09/2015    2 recensioni
Nell’ombra vidi un ragazzo, probabilmente avevamo la stessa età, fece due o tre passi verso di me tenendo gli occhi chiusi. Rilassai un po’ i muscoli, pensai fosse un ribelle come me.
“Oh, ciao, mi hai spaventato, che ci facevi li dietro?”
Il ragazzo non rispose ma aprì di scatto gli occhi. Erano rossi, rossi come la luna e i denti con i quali mi sorrise erano bianchi e appuntiti. Sentii un brivido che mi percorse dalla testa ai piedi e l’unica cosa che riuscii a fare fu urlare e correre via fino a finire tra le braccia di mio fratello. Non dimenticherò mai di quegli occhi rossi e di quei denti cosi appuntiti. Ma soprattutto, non mi dimenticherò mai del ragazzo al quale appartenevano che, se pure solo nell’ombra tenue della luna, era bellissimo.
Genere: Fantasy, Mistero, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Kai, Kai, Lu Han, Lu Han, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Chapter 5


-Mei-


Dalla morte di Chen e Amber niente era più come prima. Tutta l’allegria, la gioia, la felicità, le risate e i sorrisi che Chen portava in casa erano spariti nel nulla. Mia madre era diventata un fantasma, non mangiava, non dormiva e a volte restava ore a fissare il vuoto. Mio padre si era rifugiato nel lavoro, aveva cominciato a fare turni extra e a casa rientrava tardissimo o per niente. Xiumin era diventato silenzioso e improvvisamente serio, aveva iniziato un duro allenamento con Suho e Lay e ogni tanto passava a trovarmi regalandomi un barlume di felicità. L’unica persona che accettavo di vedere oltre a Xiumin era Tao che cercava sempre di tirarmi su di morale portandomi film idioti, schifezze di ogni genere e trascinandomi a forza fuori casa per fare shopping con lui, la sua vera passione.  Quelli erano gli unici veri momenti felici che vivevo da quando mio fratello era morto. Naturalmente Kai non chiedeva mai il permesso per entrare, ogni sera saliva sull’albero davanti alla mia finestra e rimaneva li ad aspettare finchè non gli aprivo la finestra, non gli importava che tempo ci fosse li fuori, lui veniva da me. Si sdraiava accanto a me e mi accarezzava dolcemente i capelli finchè non mi addormentavo, scossa dai singhiozzi.
Una notte, dopo un mese dall’inizio delle visite di Kai e quindi dalla morte di Chen, alzai lo sguardo verso di lui, incrociando i suoi occhi e mi ci persi dentro finchè lui non poggiò le sue labbra sulle mie, dolcemente, sfiorandole appena.
“I tuoi genitori non si preoccupano di te dato che passi ogni notte fuori casa?” sussurrai allontanandomi dalle sue labbra.
“Tu sei più importante di qualsiasi altra cosa” rispose lui accarezzandomi dolcemente il viso.
In quel momento capii che,leggenda o meno, il mio cuore batteva per Kai e niente avrebbe potuto cambiarlo.
 
 
A scuola l’umore non era migliore di quello che circolava a casa. Le risatine, le battutine, le lezioni studiate insieme, i suggerimenti, i sorrisi di complicità, l’unica amica che avevo trovato era morta, e la colpa era mia. Kyungsoo si era rinchiuso nel dolore, adorava Amber e perderla era stato un colpo quasi più duro per lui che per me. Da ragazzo sempre sorridente e amante delle feste era diventato chiuso, triste, silenzioso, sorrideva di rado, insomma tutte cose che a lui era difficile attribuire. Tao non riusciva a scalfire la corazza che l’amico si era creato e cosi lo lasciava solo nel suo dolore. Kai aveva preso il posto di Amber, quello accanto al mio, non voleva lasciarmi sola. Sehun sedeva lontano, aveva detto che quella storia non gli piaceva, che lui era umano e quindi non voleva immischiarsi in faide di lupi e rischiarci la pelle.
Kai stava malissimo, lanciava continue occhiatine all’amico nella speranza di venire ricambiato e invece veniva solo ripreso dall’insegnante perché era distratto. La fragilità di Kai cominciò ad emergere poco a poco mostrandomi il ragazzo dolce e sensibile che cercava di nascondere sotto la corazza da lupo che si era creato lui stesso.
 
 
Erano passati ormai tre mesi, la primavera era alle porte, i maglioni venivano lasciati negli armadi e l’aria fresca cominciava a diventare piacevole. Kai ed io avevamo cominciato a vederci più spesso e a volte mi portava nel boschetto nel parco per allenarmi insieme a Xiumin, Suho e Lay.
Quel pomeriggio, però, eravamo soli. Mi teneva per mano tenendo il passo col mio mentre mi aiutava a non cadere su ogni singola radice.
“Kai?”
“Mmh?” mormorò senza girarsi.
“Hai parlato con Sehun oggi?” dalla morte di Chen, Sehun si era allontanato sempre di più fino ad evitare completamente Kai che ogni giorno si riprometteva di parlargli ma non lo faceva mai.
“No..” abbassò lo sguardo fermandosi fra gli alberi e poggiando la schiena a uno di quelli. “Non ci riesco Mei. Mi manca terribilmente ma forse è meglio così, almeno è al sicuro” mi avvicinò a lui lasciando che lo abbracciassi.
“Se avessero voluto far del male anche a lui sarebbe già successo, è te che vogliono ferire e non credo che si facciano problemi se non vi parlate più”
“Forse hai ragione” sussurrò accarezzandomi i capelli. Mi tirai indietro per guardarlo negli occhi e lasciai che la sua mano si poggiasse sulla mia guancia facendomi mancare un battito. Fra me e lui non c’era niente di ufficiale eppure sembrava servire, c’era qualcosa che inevitabilmente ci faceva trovare insieme, per quanto cercassimo di impedirlo. Che fosse quello l’amore? O, forse, era solo l’effetto di quello che avevamo subito da bambini?
Mi alzai sulle punte avvicinandomi alle sue labbra, in cerca di un bacio, bisognosa di averlo. Arrossii al pensiero delle sue labbra contro le mie ma non riuscivo a smettere di desiderarle come desideravo la presenza di Kai con me.
“Mei… sei così bella.” Mi accarezzò la guancia con il pollice e sfiorò, finalmente, le sue labbra con le mie. Un brivido mi attraversò la schiena e mi avvicinai di più a lui premendo le labbra sulle sue finchè non fu la sua lingua a chiedere il permesso per entrare nella mia bocca. Mi prese per i fianchi e mi alzò mettendomi alla sua altezza facendomi intrecciare le gambe intorno al suo bacino. Le sue braccia si strinsero attorno ai miei fianchi e le sue mani risalirono lungo la mia schiena mentre le mie continuavano a intrecciare e tirare i suoi capelli lisci e neri. Senza nemmeno rendercene conto stavamo lentamente perdendo il controllo. La sua maglia finì per terra e poco dopo la mia la seguì, la mia schiena fu fatta poggiare al tronco dell’albero mentre i suoi baci scesero lungo il mio collo, fino al mio petto, per poi risalire alle labbra. La sua pelle era bollente sotto il mio tocco. Quello che era iniziato come un candito e innocente bacio si stava trasformando velocemente in qualcosa di troppo passionale che nessuno dei due sembrava intenzionato a chiudere.
“MEI!” Kai fu strattonato da me e io cascai a terra sbattendo sul terreno duro e bagnato. Mio fratello Xiumin mi guardava con uno sguardo di puro shock mentre in una mano teneva ancora Kai fermo e lontano da me. “Mi spieghi cosa cazzo stavi combinando? E ti prego vestiti! Dio, ci sono Lay e Suho!”
“Cosa?” quando vidi i due ragazzi sbucare da dietro un albero afferrai la felpa da terra e la infilai realizzando solo dopo qualche secondo che era quella di Kai e non la mia. Lay e Suho sghignazzarono guardando prima me e poi Kai, facendo arrossire entrambi.
“E allora? Che stavate combinando Mei-Li?” continuò autoritario mio fratello.
“Non era evidente Minseok?”disse Kai cercando di mascherare il disaggio e si beccò un pugno su una spalla che accarezzò dolorante tornando accanto a me, ancora senza maglia.
“Attento a te Jongin, se la fai soffrire giuro che ti ammazzo.”
“Tranquillo” Kai mi guardò dolcemente prima di continuare “Non potrei mai farla soffrire. Non me lo perdonerei mai” gli presi lentamente la mano e la strinsi nella mia.
Non mi importava che tipo di incantesimo ci avessero fatto, se quello era amore non volevo più farne a meno.
“Bene, bene, ora restituiscigli la felpa e andiamo ad allenarci, che ne pensate? E poi questa sera abbiamo un incontro importante” Suho mi sorrise, cosa che gli vedevo fare di rado.
“Fare cosa?” guardai Kai che si irrigidì affianco a me.
“Jongin non gliel’hai detto?”  Lay lo guardò con aria di rimprovero. “Bene allora glielo dirò io” incrociò le braccia e guardò me e mio fratello. “Questa sera vi porteremo a conoscere il branco di puro sangue. La luna rossa ormai è alle porte, doveva presentarsi ormai due mesi e due settimane fa ma… ma all’improvviso qualcosa si è bloccato. I nostri saggi sono riusciti a prevedere la sua presenza e ci hanno comunicato, o meglio, ordinato, di portarvi alla riunione con noi.”
“Dev’essere un onore” disse Xiumin senza scomporsi.
“Lo è” rispose Suho sorridendo di nuovo, probabilmente l’idea di tornare in mezzo al branco lo rallegrava parecchio. “Li troverete tutti i puro sangue presenti nella zona di Seul.”
“Ora che abbiamo chiarito tutto possiamo andare ad allenarci direi” Lay mi passò affianco con le mani in tasca.
Lo bloccai improvvisamente stringendogli una mano intorno ad un braccio. “E’ stato per Chen vero? Il ritardo della luna… è stata la morte di Chen a ritardarla?”
“Si, si è così” disse Lay senza nemmeno guardarmi. Il mio cuore perse un battito e le lacrime cominciarono a pizzicare ai lati degli occhi. La mano di Kai strinse la mia e subito mi ricomposi nascondendo il viso sul suo petto ancora nudo.
“Datevi una sistemata e sbrigatevi a raggiungerci” Xiumin ci passò affianco velocemente e raggiunse gli altri sparendo tra gli alberi.
“Kai perché non me lo hai detto?” mi tolsi la felpa dandogli le spalle e infilai la mia.
“Pensavo non fosse il momento giusto per portarvi dal branco. Avete riscoperto da poco di essere dei lupi, avete appena perso vostro fratello, insomma non è proprio il momento migliore direi…”
“Se il branco chiama noi dobbiamo rispondere, non è quello che dici sempre tu?”
Si infilò la felpa e mi guardò “Mei, io sono cresciuto tra di loro, conosco le loro leggi, il loro modo di superare un lutto, insomma so cosa vuol dire stare in un branco. Tu devi ancora capirlo e non voglio farti stare male.”
“Stare male per cosa?” incrociai le braccia nel momento in cui provò a prendermi una mano.
“Per il loro modo di fare. Sta sera scoprirai delle cose che… beh ne rimarrai un po’ stupita. Gli anziani potrebbero trattarti un po’ male ma… tu non farci caso, non lo fanno per cattiveria te lo giuro, sono fatti cosi. E non nominare mai Tao, Sehun o Kyungsoo chiaro?”
“Perché no? Sono nostri amici!”
Kai sospirò e si passò una mano tra i capelli, odiava darmi spiegazioni che riguardavano le ferree regole dei lupi. “Per i lupi è assolutamente vietato avere amici tra gli umani, figuriamoci relazioni. Chi viene scoperto con un umano viene esiliato e disconosciuto come lupo. Lay… beh lui è bravo a nascondere la sua relazione con Sehun al branco e poi ultimamente, come me, si è allontanato da lui. Per quanto riguarda i mezzo sangue come Tao, loro non sono considerati parte del branco perché la metà del loro patrimonio genetico è umano. Capisci ora?”
“Quindi non sanno che Chen è morto per Amber…” abbassai lo sguardo ferita.
“No, sanno che si è vendicato della sua compagna, ma non sanno che fosse un’umana. I lupi che vivono nelle città, a differenza di quelli che sono rimasti nel branco, al centro del nulla, sono abituati alla presenza degli umani, ci stringono amicizia andando contro le regole e riferiscono informazioni a volte leggermente diverse da come dovrebbero essere riportate.” Mi poggiò un dito sotto il mento facendomi alzare il viso. “Mei lo so che la morte di Chen ti fa stare ancora male, ma ti prego non darlo a vedere, non capirebbero.”
“Chen era… era il fratello migliore del mondo, il mio migliore amico, la persona che mi capisse meglio su questo pianeta dopo di Chanyeol…”
Mi abbracciò lasciandomi calmare da un’improvvisa crisi di pianto dondolandomi tra le sue braccia.
“Kai fa così male… per quanto ancora durerà? Non voglio più questo dolore…”
“Finirà presto Mei-Li, te lo prometto.”
“Tu però non lasciarmi mai” sussurrai.
“Mai.” Disse lui deciso.
 
 
Più che allenamento quello che ci riservò Lay fu una tortura in piena regola. Oltre a correre, saltare e allenare la forza fisica che secondo loro era assopita da anni di inattività, Lay ebbe la brillante idea di insegnarci a salire sugli alberi con il solo risultato di svariate cadute, sbucciature e mani piene di schegge.
“Ahi mi fa male tutto, credo che sta notte non dormirò per il dolore” mi massaggiai un braccio sul quale ero caduta che già cominciava a farsi viola.
“La parte più bella di essere un lupo è che le ferite si rimarginano in fretta” Suho mi poggiò una mano sulla spalla e mi sorrise “guarda le tue mani ad esempio.”
Abbassai lo sguardo sule mie mani e osservai i tagli sparire in fretta senza lasciare il minimo segno. Le girai più volte per controllare, con gli occhi ancora spalancati per la sorpresa e sentii Suho ridere affianco a me.
“Hai visto?” mi sorrise di nuovo scompigliandomi i capelli.
“Suho posso farti una domanda?” lo fermai prima che seguisse Lay e Xiumin.
“Mmh? Certo lupetta, dimmi tutto” arrossii sentendomi chiamare col nomignolo che mi aveva dato Tao ma scossi la testa e ripresi la linea di pensieri originali.
“Tu hai detto  a Chen che era giusto vendicare la propria compagna e non ti ho mai visto sorridere prima di oggi. Posso chiederti cos c’è nel branco che ti rende così felice?”
Suho abbassò velocemente lo sguardo e si morse un labbro. “Hai tempo per un breve racconto? Non capiresti altrimenti…”
Guardai Kai che si mise seduto poco lontano da noi tenendo lo sguardo fisso su di me. Se gli fosse uscita la coda lo avrei sicuramente scambiato per un cane da guardia.
Mi misi seduta di fronte a Suho e tirai le ginocchia al petto poggiandoci il mento sopra.
“Tutto è cominciato al tempo delle medie, è li che ho trovato la mia compagna per la vita. Come è naturale per ogni lupo ci siamo messi insieme fin da subito, senza pensarci troppo. Arrivati alla tua età eravamo pronti alla tappa successiva, ovvero mettere su famiglia. Si lo so non aprire così tanto gli occhi. Devi sapere che per i lupi è fondamentale avere figli da giovani per poter tramandare gli insegnamenti della famiglia. Non avevamo paura, per noi era normale pensare di diventare genitori a 16 anni. La mia compagna rimase, quindi, incinta e pochi mesi dopo diede alla luce due stupendi gemelli, Yume e Junsu. Purtroppo eravamo troppo felici e per alcuni mezzo sangue c’era troppa purezza nella nostra famiglia, così, circa un anno dopo l’arrivo dei gemelli, la mia compagna rimase uccisa in uno scontro ravvicinato con quei bastardi.” Strinse i pugni e si fermò un momento prendendo un grande respiro “La vendicai, ovviamente, uccisi quel cane bastardo. I miei bambini però sono finiti con la nonna, nel branco. Sono sei mesi che non li vedo e mi mancano da morire.”
“Ora capisco…” abbassai lo sguardo mordendomi un labbro “Mi dispiace Suho, non volevo farti pensare a questa cosa…”
“Nah, tranquilla è acqua passata. Però devo avvertirti di una cosa… dubito che Kai te ne abbia parlato ma non puoi arrivare così impreparata.” Buttò uno sguardo verso Kai che si alzò di colpo e ci venne incontro. Suho riprese velocemente “Per loro voi siete una coppia, non ammetteranno mai che non vi comportiate come tale. Sta attenta Mei.”
“U-una coppia?” arrossii alzandomi di colpo e trovandomi contro il petto di Kai.
“Junmyeon questi non sono affari che ti riguardano. Glielo avrei detto io al momento giusto” ringhiò.
“E quando Jongin? Fra due ore dobbiamo andare, anzi, andate a casa che se no facciamo tardi” ci cacciò e si mise a fissare il cielo. Una parte di lui era sparita per sempre e questo gli aveva lasciato una profonda e dolorosa cicatrice sul cuore. Guardai Kai che camminava affianco a me e gli presi la mano, gesto che lo fece fermare di colpo.
“Qualcosa non va Mei?”
Mi avvicinai a lui e lo baciai dolcemente lasciandolo senza parole e alquanto confuso. “No, va tutto benissimo quando tu sei con me.”
 
 
“Quindi sorellina? Sei pronta?” Xiumin era seduto sul mio letto insieme a Tao “Sei consapevole che Jongin sarà qui fra 10 minuti?”
“E’ che non so se questo è adatto… Lay ha detto che devo stare attenta a ciò che indosso ma allo stesso tempo devo essere elegante, come si fa?” cercai di sistemare per l’ennesima volta i capelli che non ne volevano proprio sapere di stare al loro posto.
Xiumin si alzò e si avvicinò al mio armadio, frugando tra i vestiti. “Cosa ne pensi di questo?” sussurrò avvicinandosi a me con un vestito stretto  tra le mani. Gli occhi mi si riempirono di lacrime e mio fratello mi accarezzò una guancia dolcemente. Guardai il lungo abito da sera che teneva davanti a me, lo avevo scelto con Chen, per il matrimonio di un lontano parente, era stato proprio lui a trovarmelo e convincermi a comprarlo. Diceva che adorava vedermi con quel vestito blu notte che mi scivolava lungo il corpo, per tutto il tempo che lo indossai continuò a chiamarmi “principessa” e il suo sorriso mi faceva sentire ancora più bella di quanto lui dicesse a parole.
“Sono certo che sarebbe fiero della sua principessa, se lo indossasse questa sera. È un vestito troppo bello per stare chiuso in un armadio.” Sussurrò sorridendomi appena.
Presi il vestito e mi asciugai le lacrime che correvano lungo le mie guance. “Faccio in un lampo” tempo due secondi e mezzo ed ero già pronta, avevo lasciato i capelli sciolti e il trucco appena accennato. Mi guardai allo specchio e mi si strinse il cuore, mancava davvero un tocco alla Amber.
“Mei? Sono Tao” bussò piano alla porta “Posso entrare?”
“Si, si entra” appena la porta si aprì feci un piccolo giro su me stessa sorridendo al mio amico “Che ne pensi?”
“Wow! Sei bellissima lupetta!” mi abbracciò “Uffa non è giusto però, volevo venire anche io!”
“Se vuoi farti cacciare a pedate fa pure” risi guardando la sua espressione contrariata. “Puoi sempre nasconderti dietro un cespuglio no?” qualcosa nel suo sguardo cambiò, i suoi occhi assunsero una nuova luce e il suo sorriso si distese. “Ma cosa…”
“Toc toc? È permesso? Mei?” la voce di Chanyeol in fondo alle scale mi interruppe. “Posso salire?”
“Si Yeol, vieni pure!” urlai.
Due secondi dopo me lo ritrovai sulla porta del bagno a fissare me e Tao ancora mezzi abbracciati. La sua espressione non mi sembrava delle più amichevoli nei confronti del mio amico.
“Mei possiamo parlare? Da soli?” mandò un’occhiata a Tao che si dileguò velocemente chiudendo la porta dietro le spalle. “Cos’è questa storia? Tuo fratello è morto da tre mesi e tu non ti sei più fatta viva. Non ci vediamo mai e accampi sempre scuse per non uscire con me e Baek, però con quel cinese ci stai. Con lui, Kai, Lay, Suho… ti ho visto sai? I tuoi vecchi amici non ti vanno più a genio ora? E poi non so nemmeno la verità sulla morte del mio migliore amico! Mei-Li, ma chi vogliamo prendere in giro, Chen non è il tipo… non era il tipo, volevo dire, da rimanerci secco per una scazzottata. Non ci crederò mai! Mei ti prego, merito la verità!”
Abbassai lo sguardo sentendomi improvvisamente colpevole, tutte quelle continue menzogne con Chanyeol non erano normali per me. A lui dicevo sempre tutto e non poterlo fare mi faceva star male, ma non potevo metterlo in pericolo più di quanto già non fosse da solo.
“Yeol io…”
“Basta cosi Park Chanyeol.” Una voce mi interruppe. La porta si era aperta senza che nessuno dei due la sentisse, Kai era li e teneva lo sguardo fisso su Chanyeol, quasi volesse farlo evaporare in quel momento. Era bello da togliere il fiato, il suo fisico perfetto era nascosto da una camicia bianca che teneva leggermente sbottonata sul petto e le gambe erano fasciate da dei jeans chiari.
“Che cosa vuoi Kai? Questi non sono affari che ti riguardano.” Chanyeol gli si avvicinò, lo superava di diversi centimetri ma non poteva sapere che nonostante tutto Kai restasse nettamente più forte di lui.
“Certo che mi riguarda quando chi stai facendo soffrire mi appartiene” lo superò senza troppi problemi e si avvicinò a me facendomi alzare il viso con un dito. “E’ tutto okay Mei-Li, ma ora dobbiamo andare…” mi baciò dolcemente facendomi arrossire e mi prese la mano dirigendosi fuori dal bagno.
Chanyeol ci precedette e uscì dirigendosi alle scale e fermandocisi davanti per bloccare il passaggio. “Per prima cosa Mei non appartiene a nessuno se non a sé stessa e seconda cosa lei è come una sorella per me quindi pretendo che mi dica cosa sta succedendo!”
“Non posso Channie” abbassai la voce fino a ridurla in un sussurro. Non lo chiamavo mai in quel modo e se lo facevo era perché lo avevo fatto davvero arrabbiare. “Hai ragione qualcosa sta succedendo… io mi sono innamorata e per amore si cambia, me l’hai insegnato tu.” Guardai Kai con la coda dell’occhio e lo vidi nascondere un sorriso. La sua dolcezza era stata nascosta sotto una corazza dura e autorevole da vero lupo per il quale voleva farsi conoscere.
Chanyeol abbassò lo sguardo e trattenne a stento un singhiozzo. “Devo andare, ciao nana” corse giù per le scale e se ne andò, sfiorando appena Xiumin e buttando a terra Tao che rimase a guardare la sua ombra svanire lungo la strada mentre la sua coda rispuntava da dietro la schiena, cosa per cui non riuscii a trattenere una risata.
“E’ vero Mei-Li?” Kai mi spostò il viso verso il suo fissandomi con i suoi grandi occhi profondi.
“Cosa Jongin?” mi avvicinai a lui giocherellando con i bottoni della sua camicia.
“Che ti sei innamorata di me.” Disse lui sfiorandomi le labbra con le sue. Sorrisi e mi allontanai appena per poter parlare.
“Non mi importa se è colpa di quella stupida leggenda, del destino, delle stelle o del fatto che entrambi siamo dei sangue puro, sento che il mio cuore batte solo per te e non potrei desiderare niente di meglio.” Gli sorrisi e lo baciai dolcemente. Infondo confessargli il mio amore fu più facile e meno imbarazzante di quanto pensassi.
 
 
 
“Okay, ricordatevi, voi due siete una coppia, la luna rossa sancirà la vostra unione, non parlate di umani o mezzo sangue o qualsiasi altra cosa vi passi per la testa, non parlate se non siete interpellati e non separatevi mai. Tutto chiaro?”
“Dio santissimo Suho è la terza volta che ci ripeti tutto da capo! Ho capito. Minseok potresti aumentare un po’? Siamo stretti qua dietro, dato che Tao ha deciso che oggi era i giorno perfetto per rischiare la pelle.” Kai mi strinse un braccio intorno alla vita guardando male l’amico che non aveva accettato repliche nel seguirci nonostante tutti i divieti del branco.
“Scusa Kai non posso andare più veloce di così, rischierei una multa e in questo momento non ci tengo.” Rispose tranquillamente mio fratello dal posto del guidatore, affiancato da Suho.
Kai si buttò di nuovo sul sedile sbuffando e guardando ancora male Tao. Ridacchiai e mi avvicinai a lui baciandogli una guancia. “Dai Jongin, ci siamo quasi e tu potrai approfittare del fatto che dobbiamo sembrare una coppia anche davanti a mio fratello” sussurrai accarezzandogli il petto.
Minseok frenò all’improvviso e si girò verso di noi. “Approfittare di te un corno, fidanzati o meno vi spezzo le gambe se fate qualcosa che non mi va a genio, tutto chiaro?”
“Chiarissimo!” esclamammo insieme, spaventati dall’espressione minacciosa che aveva assunto Minseok.
“Calmo, devono sembrare una coppia e poi comunque devi rassegnarti al fatto che nessuno potrà mai rendere più felice Mei di Kai… Chen anche lo diceva sempre.” Suho gli poggiò una mano sulla spalla.
“Va bene, va bene. Ma niente cuccioletti eh.”
“MINSEOK!” urlai diventando rossa come un pomodoro per la vergogna.
“Cosa? Non voglio diventare zio ora. Volevo solo che fosse chiaro” Suho e Lay trattennero una risatina e Tao diede una gomitata a Kai che rideva come un matto stringendo le mani sui miei fianchi.
“Emm… si scusa, scusa…” Kai si asciugò le lacrime che gli erano uscite per le risate e sorrise a mio fratello “Sta tranquillo Minseok, non abbiamo mai parlato di cuccioli, come li chiami tu, sinceramente non ci pensiamo nemmeno.”
“Bene, buon per voi.” Si girò e ripartì a velocità raddoppiata.
“Ecco ora gira di qua, per questa strada interrata e procedi fino alla fine.” Suho sorrise, si vedeva che i suoi bambini gli mancavano davvero tanto.
Minseok seguì le indicazioni di Suho alla lettera e appena alla fine della strada incontrammo delle abitazioni completamente in legno. I lupi che si erano rifiutati di vivere con gli umani nelle città, ci aveva spiegato Suho, si erano rifugiati il più lontano possibile da loro andando a finire in quella stradina isolata fuori città.
“Bene, ora tu” Suho indicò Tao “devi necessariamente sparire se ci tieni alla pelle.”
“Dici che se si nasconde dietro la radura lo troveranno?” disse Lay rivolto a Suho.
“No, non credo, può provare”
“PROVARE?” esclamai “E se lo scoprono? Cosa diranno?”
“Sta tranquilla Mei, non gli faranno nulla finchè ci sarà Minseok” disse Suho tranquillo.
“Cosa? E perché?” mio fratello lo guardò confuso.
“Capirai molto presto” gli rispose Suho sorridendo.
 
 
Tao sparì nella radura e noi ci incamminammo verso il centro del piccolo villaggio composto solo da lupi. Sembrava di essere tornati indietro nel tempo, la vita era semplice li, niente corrente elettrica, case in legno, pozzi… insomma, sembrava di essere tornati in un villaggio medievale.
“Papà! Papà!” due bambini sui tre anni ci venivano incontro correndo  per mano. Dietro di loro una signora anziana cercava inutilmente di fermarli.
“Yume! Junsu!” Suho scattò in avanti correndo incontro ai bambini che gli saltarono in braccio stringendosi contro il suo petto. “Come mi siete mancati piccoli miei. Ma fatevi vedere! Come vi siete fatti grandi, mamma mia!” baciò entrambi sulla fronte e sorrise all’anziana signora. “Grazie nonna, puoi lasciarli a me, ci penso io a loro adesso. Dov’è Kristal?”
“Junmyeon! È questo il modo di salutare la tua vecchia nonna che correva dietro a queste pesti di bambini? Ah ma se tua suocera mi desse il permesso li raddrizzerei io a colpi di schiaffi queste pesti!”
“Assolutamente no nonna, i miei bambini non si toccano. Lo sai perfettamente.” Suho li strinse a sé e si girò verso di noi “Nonna vorrei presentarti i miei amici, Yixing già lo conosci, lui è Kim Minseok, la sorella Kim Mei-Li e anche Kim Jongin penso che tu già conosca.”
“Oh ma certamente! Dov’è finito vostro fratello Jongdae? Quella piccola peste ha fatto penare i vostri genitori fino alla nascita di Mei-Li. Me lo mollavano sempre a me.”
Io e Xiumin ci guardammo negli occhi e entrambi abbassammo gli occhi per nascondere le lacrime.
“Nonna per favore! Gli altri anziani non ti hanno avvisato?” Suho la guardò male ma poi si riprese e tornò a guardare noi “Lei fa parte del consiglio degli anziani, uno degli organi principali per le decisioni del branco. Inoltre le donne che ne fanno parte fungono da nutrici e si occupano di crescere i bambini o prendersene cura. Ogni lupo puro sangue torna nel branco al momento del parto e lo lascia solo due mesi dopo.”
“Bene, ora che abbiamo chiarito tutti i convenevoli possiamo andare. Siamo in ritardo” Lay ci guidò fino al centro del villaggio dove una folla di gente ci aspettava.
“Venite pure, figli della luna, venite qui da noi” un uomo molto anziano ci fece segno di avvicinarci e la folla si aprì in due per lasciarci passare.
“Lui è l’anziano saggio, è colui che governa il villaggio, il più saggio e forte tra i lupi. È lui a prevedere chi è che lo sostituirà. Solitamente è una carica che dura tutta la vita” ci spiegò Suho. “E ora andate, è voi tre che ha chiamato.”
Io, Kai e Minseok volgemmo la nostra attenzione verso l’anziano che ci aspettava con la mano tesa.
Mio fratello fu il primo ad incamminarsi seguito da me e Kai subito dopo, ci inginocchiammo e la folla si sedette a terra.
“Miei cari fratelli, quando io vi dissi che sarebbe presto arrivato il mio successore non vi avevo specificato chi esso fosse.” La sua voce era roca ma profonda, ancora perfettamente potente nonostante il suo aspetto lo facesse passare per un gracile vecchietto. “Bene, il momento è arrivato. Ormai sono troppo vecchio per continuare a guidarvi nel giusto modo e quindi è giusto che ceda il mio posto a qualcuno più giovane e in forma di me. Kim Minseok alzati e mostrati al tuo branco.” Mio fratello eseguì gli ordini lentamente “Lupi, vi presento il vostro nuovo capo branco. Kim Minseok.”
 
 
La cerimonia per “l’incoronazione” di Xiumin su seguita da una lunga festa che durò fino alla prima comparsa della luna, momento in cui tutti si lanciarono in ululati felici. Vidi code e artigli spuntare dal nulla e sussultai quando notai che anche a me era spuntata una coda.
“Kai! Kai!” urlai tra la folla cercandolo. Era poco lontano da me, guardava la luna seduto per terra, bello come un Dio, come quando ci eravamo incontrati. Dopo tutti quegli anni era sempre rimasto il mio Kai. “Kai ho la coda! Come faccio ora?”
Lui sembrò accorgersi solo in quel momento di me, si girò e scoppiò a ridere sdraiandosi a terra.
“Non lo trovo divertente sai?” dissi mettendomi le mani sui fianchi. Notai solo in quel momento che anche lui, come tutti, aveva una folta coda che gli spuntava da dietro la schiena e che si muoveva velocemente a causa delle risate. “Dai aiutami non la voglio!”
“Ma dai Mei, era ora” si alzò e mi venne incontro “L’influsso della luna ha risvegliato completamente il lupo che c’è in te. Devo farmi dire come hanno fatto a tenerlo dormiente per tutto questo tempo, potrebbe essermi utile se cominci a diventare troppo aggressiva”  scoppiò di nuovo a ridere e io gli colpii un braccio fingendomi offesa ma alla fine non resistetti e scoppiai a ridere con lui.
Era così bello vedere Kai ridere, stare con lui, sentire il suo profumo vicino a me, le sue mani che stringevano le mie e le sue labbra che mi dimostravano quanto una persona o un lupo sia in grado di amare. Stare insieme a Kai non era difficile o insolito o imbarazzate, ogni cosa veniva da sé, era tutto facile. Mi sentivo il cuore scoppiare di felicità ogni volta che lo vedevo e passare anche solo un minuscolo secondo insieme a lui mi faceva sentire come in paradiso. Non avevo bisogno di nulla perché lui era il mio tutto.
Era cosi diverso dallo stare con Luhan, Kai era un libro aperto, qualsiasi espressione, gesto, parola, sospiro, sapevo esattamente cosa volesse dire mentre Luhan… beh lui era un mistero continuo, il mio cuore non riusciva mai a battere contemporaneamente col suo, se lui voleva una cosa io ne volevo un’altra, se lui sorrideva non sentivo la pelle d’oca o le farfalle nello stomaco. Beh, si forse all’inizio credevo di si, ma è stato finchè non ho capito che l’amore non è Luhan, ma Kai.
Sorrisi a quel pensiero e lo abbracciai venendo subito ricambiata. Mi ricordai di Chen, di come insisteva col dire che era Kai la persona giusta per me e di come io non gli davo mai retta. Mi venne da piangere a ripensarci, ma le calde braccia di Kai fecero tornare indietro tutte le lacrime.
“Ragazzi scusate l’interruzione” Suho ci veniva incontro con la piccola Yume per mano.
“No Junmyeon, dicci tutto.” Disse Kai tranquillo.
“Minseok e l’anziano saggio desiderano vedervi”
Ci recammo verso i due che sedevano vicini al centro di una specie di palco, o collinetta, non capii bene se era naturale o artificiale, e ci sorridevano.
“Oh Jongin, Mei-Li, accomodatevi davanti a noi, vi aspettavamo” disse il vecchio sorridendoci.
Ci sedemmo vicini senza lasciarci mai le mani, gesto che mio fratello notò e disapprovò con un’alzata di sopracciglio.
“Non voglio girarci troppo intorno quindi vengo subito al dunque, la luna rossa è quasi al culmine della sua magnificenza, è ora della cerimonia. Io sono vecchio e vorrei farla un’ultima volta prima di cedere il posto a Minseok.”
“Che cerimonia?” chiesi confusa.
“La vostra cerimonia di unione, il vostro matrimonio, chiunque nel branco si sposa alla vostra età.”
Cercai di mantenere la calma anche se mi riuscì in modo pessimo. Io e Kai sposati, Kai ed io una vita insieme. Si, okay, ero innamorata di lui, ma da li a sposarci a quindici anni c’era un abisso.
“N-non è presto?” balbettai.
“Affatto, avete due ore per prepararvi, poi ci sarà la cerimonia, vi aspettiamo qui.” Il vecchio sembrava al settimo cielo mentre mio fratello perse lentamente tutto il colore che gli era rimasto in viso, così come Kai.
“Mei-Li, vieni con me. È giusto farci un’ultima chiacchierata fra fratelli.” Minseok mi tese una mano che io afferrai velocemente seguendolo lungo il confine del villaggio.
“E così ora il capo sei tu eh…” dissi per rompere il silenzio.
“Già…” storse un po’ la bocca “Non me lo aspettavo, vedevo più Chen per questo, è più il tipo da centro dell’attenzione, io sono quello che viene dopo.”
“Per me sarai un ottimo capo invece!”
“Tu dici sorellina?”
“Ovvio che si!” gli saltai in braccio stringendolo forte. La sua convinzione nell’essere sempre secondo a Chen gli si era radicata dentro con gli anni e non ero mai riuscita a scalfirla. Mi faceva male vederlo stare così male.
“Tu piuttosto? Matrimonio… ti senti pronta?”
“No, per nulla…” abbassai lo sguardo.
“Sei innamorata di lui sorellina?”
“Io…” spostai lo sguardo alla luna. Dieci anni prima, quando conobbi Kai, i suoi occhi avevano lo stesso colore e pensai che fossero la cosa più bella che avessi mai visto e come tutte le cose belle mi mise paura. Ma forse, anche allora, quella paura nascondeva un sentimento più grande, forse era proprio amore, quella parola che era sempre risultata estranea per il mio dizionario, che riuscivo ad attribuire solo a Baek e Yeol, a Amber e Chen, a Xiumin e alla sua passione per il rap. Per me l’amore era quello, lo vedevo riflesso negli occhi degli altri ma non avevo mai capito che i miei occhi riflettevano quel sentimento per primi, verso quella luna che ogni notte mi ricordava lui, quel bambino bellissimo che mi aveva rubato il cuore in un secondo.
“Si.” Dissi improvvisamente decisa “Io lo amo, ecco se lo amo. Non potrei desiderare altro se non lui.”
“Allora non avere dubbi, tutto andrà per il meglio.”
“Che scenetta commovente” quella voce mi fece gelare il sangue nelle vene. Mi girai di scatto e fissai Luhan seduto su un ramo di un albero che mi guardava sorridente. “Bene, se non hai bisogno di altro se non di Kai non ti dispiacerà se ho mozzato la testa al tuo amico mezzo lupo no? Sai cominciava ad essere di intralcio” alzò la testa mozzata di Tao tenendola dai capelli e sentii un ringhio nascermi dentro la gola.
“NON IL MIO AMICO, BASTARDO CANE SCHIFOSO!”
  
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