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Autore: il dolce bacio di Harry    09/09/2015    1 recensioni
Stephanie trema di paura al sol pensiero che lui, la sua unica ragione di vita possa andarsene e lasciarla senza un motivo preciso tanto da chiedersi cosa fare, dire e di conseguenza come agire.
Tom non facilita decisamente le cose, anzi...
Esce di casa in piena notte di fretta e furia e girovaga per la città senza una meta o una data destinazione.
Lei è lì ad attenderlo; non vede l'ora di riabbracciarlo e di riabbracciarlo piena di sogni, speranze ed aspettative di vita.
Cosa dovrà dirle Tom alla persona più importante della sua vita?
E perché si sente un emerito vigliacco a dover dire quelle fatidiche parole alla sua Steph?
E lei che da sempre lo segue e lo ama come reagirà ad una notizia inaspettata?
Quando ami ti perfori l'anima, è inutile.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Tom Kaulitz
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Cinque giorni.

Cinque fottutissimi giorni dal chiarimento con Tom.
Se di chiarimento si può parlare…
Io vedo tutt’altro che un chiarimento, anzi…
Non so neanche io come mi senta in realtà se devo essere sincera.
L’unica cosa certa è che mi sento abbastanza agitata e in preda a bho..
Non so bene come definirla.
Devo dire che in questi giorni la confusione è stata la mia unica amica costante e presente in ogni momento della giornata.
Ma vabbhè, sorvoliamo come si suol dire.
Abbiamo chiarito in un modo o nell’altro no?!
Quindi adesso apposto, si ritorna alla nuova vita.
Si ritorna con i piedi per terra e ciao, ci si dimentica di tutto il resto.


Soprattutto di te,Tom.


< Steph ci sei? > mi chiede dolcemente Harry prima di sventolarmi una mano davanti agli occhi.
< Oh sì sì, scusami > mi affretto a dire prima di ricambiare il sorriso.
‘Stephanie cazzo, svegliati! Non puoi fantasticare in questo momento, non con Harry al tuo fianco’ mi rimprovero decisa e sicura prima di concentrare tutta la mia attenzione sul viso perfetto di Harry.
< Ti vedo… Non so, strana?! > mi chiede retorico e abbastanza divertito dalla situazione.
Scuoto lentamente la testa e rispondo cercando di essere il più convincente possibile < tranquillo, sto bene. Stavo pensando ad una cosa ma ora sono tutta tua >.
< Ahh, così saresti tutta mia è?! > mi chiede malizioso Harry prima di prendermi la mano ed intrecciarla con la sua.
< Mhh probabile > sussurro prima di sorridergli apertamente.
< Sono contento che tu sia qui oggi > mi confessa Harry accarezzandomi la mano lentamente.
< Tranquillo, sai che non rifiuterei mai un tuoi invito o che… > rispondo sentendomi leggermente in imbarazzo per la piega che sta prendendo la conversazione.
Sorride e si sdraia sulla coperta per vedere le stelle; senza pensarci troppo lo imito e mi stendo al suo fianco mentre lascio che mi abbracci dolcemente.
< Sono veramente bellissime, da lasciarti senza fiato proprio… Wow > sussurra con la voce roca prima di indicarmi una stella più luminosa delle altre.
Sorrido ed annuisco debolmente prima di soffermarmi sulla stella da lui indicata.
È veramente bellissima, non ci sono parole per descriverla.
Illumina tutte le altre facendole risaltare, come una mamma con i propri figli metaforicamente parlando.
Chiudo per un momento gli occhi facendomi trasportare dalle sensazioni che mi invadono e sorrido mentre mi ritrovo a pensare ad una scena che ho vissuto tempo fa.
‘Steph guarda là! Esprimi un desiderio: io il mio l’ho già espresso’ esclama la tua voce solleticandomi dolcemente.

Come poter dimenticare quella notte meravigliosa Tom?

Come?


Sarà sempre nel mio cuore, che io lo voglia o meno.
E sai perché?
Perché c’eri tu con me, tu a farmi sorridere e al contempo a farmi gioire ed emozionare di fronte ad uno spettacolo come quello delle stelle cadenti.
Ti giuro che se ci ripenso mi vengono i brividi e tu sai perché.
Lo sai maledetto che non sei altro!
Ti ricordo come si concluse la serata?
La serata più bella della mia vita posso dire e confermare anche adesso.
E sai perché?

Perché è stata la prima volta che abbiamo fatto l’amore.

La prima volta che ci siamo amati in un modo così unico, così speciale.
Ricco di emozioni,sensazioni ma soprattutto ricco di…


N o i.


Essì, proprio noi.
Due persone, due anime così diverse e distinte ma allo stesso tempo così eguali quasi come due gemme.
Due anime piene di vita, di aspettative ma soprattutto piene di amore.
Ed è proprio quello che facemmo quella notte.

Tom, che nome soave.

Penso che te lo ripetei più volte in quell’occasione magica e tutto per far sì che ti sentissi speciale.
Perché per me cazzo eri speciale.
Speciale come un diamante, come un sole che risorge dopo una nottata terribile e piena di pioggia fredda e pungente.
Tutto questo eri tu; tutto ciò che mai mi sarei aspettata di ricevere dalla vita.
E che invece ho avuto.
Per tre fottuti anni della mia esistenza, tre anni belli da morire.
Ti giuro che con te mi sono divertita da morire a partire dalle cose più semplici alle cose più complicate.
Tutto grazie a te, alle tue manie da protagonista incallito e tanto altro ancora.
Anni sulla cresta dell’onda come di solito si dice per poi finire…
Ah già come finire?
Fine.
Sempre la stessa e banale parola ormai.
Tutta una fine insomma.

E adesso essere qui con un’altra persona mi scombussola veramente.
La mia mente formula milioni di ipotesi a come non pensare alle vecchie situazioni, a come non pensare a te ma nulla.
Non ci riesce proprio e questa cosa non va bene, affatto.
Soprattutto non dopo esserci fatti del male come invece purtroppo è successo.
Un male quasi letale se così posso definirlo.
Lentamente apro gli occhi e lascio che le immagini appena ricordate e vissute svaniscano così senza tanti giri di parole.
Prendo un bel respiro e mi volto su un fianco per osservare meglio Harry che fissa estasiato il cielo con quello sguardo da bambino che lo caratterizza.
< A che pensi? > chiedo titubante di una risposta che non sono pronta a sentire.
< Bhè, penso che > dice prima di voltarsi per guardarmi in viso e riprendere da dove si è interrotto < penso che sono fortunato semplicemente, e sai perché? Perché ci sei tu qui a fianco a me ed io non potevo chiedere di meglio >.
Poi con una mano disegna il contorno del mio viso soffermandosi sui dei punti come il naso e la bocca; poi palpandola e riuscendo a schiuderla leggermente mi sussurra < sei così bella >.
Gli sorrido grata e lo guardo negli occhi.
Desiderio, passione.
Leggo tutto questo e devo dire che sono abbastanza combattuta.
Da un lato la mia mente mi dice di buttarmi e lasciarmi andare dimenticando così il passato; dall’altra parte quella razionale mi intima di non fare mosse azzardate di cui potrei pentirmi in seguito.
Con delle conseguenze ben evidenti; delle conseguenze alquanto importanti.
< Sei veramente la creatura più bella che io abbia mai incontrato Steph > mi ripete Harry avvicinandosi al mio viso e baciando il naso con fare dolce; poi fa per spostarsi e mirare alle mie labbra.
Oddio ci siamo, adesso mi bacia.
Cazzo,che faccio?
Con un movimento rapido mi sposto a pancia in su rovinando il momento magico che  si era venuto a creare ed aspetto in silenzio che Harry dica qualcosa.
‘Brava Stephanie sei sempre la solita guastafeste; ci è rimasto parecchio male’ sussurra la mia voce provocandomi un leggero sussulto.
Poi vedendo che non fiata, non spiccica una sola parola mi sforzo di scusarmi almeno in minima parte < scusa Harry non volevo, è stato più forte di me >.
Annuisce e mi dice schietto e sincero < no, no hai perfettamente ragione Steph. Sono stato impulsivo ed irrazionale, avrei dovuto capirlo da solo >.
< Non ce l’hai con me? > chiedo veramente sorpresa con le pupille dilatate a più non posso.
Scuote la testa e mi sorride dolcemente facendomi sciogliere per l’estrema dolcezza che mette in tutto ciò che fa o dice; poi mi confessa < ammetto che ho voglia di baciarti Steph, ma non così… Mi rendo conto che sei appena uscita da una storia forte e duratura e non posso pretendere di entrare nel tuo cuore così semplicemente a forza >.
Arrossisco per la sua confessione sul volermi baciare e poi lo ringrazio scegliendo bene le parole < sei veramente un tesoro e ti ringrazio ancora per avermi capita; non mi va di affrettare le cose semplice >.
Harry mi fa un ok con la mano segno che è tutto chiaro e cerca di prendermi la mano riflettendo su un possibile rifiuto da parte della sottoscritta.
Poi per smorzare i toni asserisco < non è detto che io non voglia baciarti comunque >.
< In che senso? > mi domanda divertito.
< Bhè semplice: non nego che tra noi due c’è un’attrazione forte > affermo prendendogli la mano e stringendola leggermente; poi senza esitare gli butto lì sincera come mai lo sono stata < anche io vorrei baciarti >.
< Ah sì? > mi domanda malizioso Harry prima di scoppiare a ridere dopo aver visto la mia faccia buffa.
Annuisco e giudico < sì, in fondo sei un bellissimo ragazzo non lo posso mettere in dubbio… >.
Alza un sopracciglio e mi domanda inconsapevolmente < e allora? >.
Mi gratto velocemente il naso che prude da impazzire prima di spiegargli come stanno veramente le cose < il problema è che sono un po’ sbattuta a causa del ritorno e trovarmi qui ribaltata letteralmente dopo la nostra esperienza mi sta dando da fare… Mi sento un po’ confusa su come gestire la nuova situazione che inevitabilmente è cambiata, solo questo; tu non hai niente che non va te lo ripeto ancora una volta…diciamo che il vero dilemma sono io >.
Ride sommessamente prima di rispondere alla mia manfrina sulla nuova vita < non darti colpe che non hai Steph, penso sia normale dopo quello che è successo in tutto questo tempo sentirsi come dire… Mhh spaesati? Sì diciamo così; dai tempo al tempo e troverai le risposte a tutti i tuoi dubbi, sappi inoltre che io sarò qui dietro di te pronto ad intervenire in ogni caso >.
Lo ringrazio dal profondo del cuore per le bellissime parole che ha speso per me ma soprattutto perché ha compreso la situazione.
< E con Tom? Come va? > mi domanda Harry prima di scrutarmi attentamente per cercare una minima reazione che non arriva perché rispondo decisa e senza segni di cedimento < mhh diciamo che va… Si è scusato per come si è comportato con te l’altra volta e nulla, tutto qua >.
< Solo questo? > mi chiede Harry quasi impaziente.
Poi si affretta a specificare il perché di queste domande repentine su colui che dovrei dimenticare utilizzando anche i suoi preziosissimi consigli < non fraintendermi Steph, non voglio farmi gli affari tuoi. Era solo per capire >.
Gli faccio un cenno con la mano ed aspetto che risponda < per capire se in un futuro posso provarci con te >.
< Io non sono di proprietà di nessuno quindi sentiti libero di fare ciò che ti piace e pare > inizio col dire prima di domandare beffarda < stai per caso flirtando con me? >.
Ride ed annuisce prima di ammettere colpevole < bhè potrei, non posso?! >.
Annuisco e rido quando mi prende le mani facendomi cadere addosso a lui.
Senza pensarci troppo mi bacia il collo con fare sensuale provocandomi dei leggeri tremiti di piacere.
< Ti piacciono i baci sul collo? > domanda Harry osservando la mia faccia a dir poco estasiata.
< Ti dirò che sono molto graditi > sbotto chiudendo gli occhi per gustarmi il momento.
Con fare preciso mi sposta i capelli dietro l’orecchio e riprende a torturare il mio collo con maggiore intensità.
Mi lascio sfuggire uno stupido gridolino quando la sua lingua incontra la mia pelle pronta a muoversi sensualmente ma allo stesso momento decisa.
‘Se bacia così il collo, figuriamoci le labbra’ mi ritrovo a dire tra me e me come una vera pettegola.
Poi un immagine mi lascia veramente senza parole.


Tom.


< Ha… Harry, fermati > dico senza un minimo di ripensamento per aver interrotto il tutto.
< Scusa, mi sono lasciato trasportare > si giustifica il bel ragazzo visibilmente imbarazzato.
Mi scuso ed asserisco < non hai motivo di scusarti anche perché ammetto che mi stava piacendo parecchio >.
Poi ammetto senza vergogna < è solo che forse non ci saremmo fermati solo al collo e capisci che con il discorso di prima sarebbe diventato tutto incoerente ed io non lo sono >.
Annuisce ed afferma radioso < oltre che bella sei anche intelligente; non poteva capitarmi di meglio allora miss so tutto io >.
< Non farmi troppi complimenti sennò finirò col darmi delle arie > esamino saggiamente.
< Non credo, ma ok… Basta complimenti > asserisce Harry facendomi una smorfia davvero buffa.
< E tu? Che mi dici del ritorno? Contento? > chiedo osservandolo da capo a piedi con una faccia da deficiente nel vero senso della parola.
Annuisce ed afferma < sì, abbastanza… Anche se devo ammettere che Londra mi ha veramente conquistato e lasciato senza parole >.
Annuisco anche io per dare il mio sostegno alla mia teoria e poi esprimo la mia opinione < hai ragione anche perché è successa la stessa cosa con me; non nego però che L.A mi sia mancata abbastanza >.
< Ti piace così tanto? > mi chiede Harry curioso di conoscere il perché del mio amore per una città molto spesso definita solo come piena di vizi e perdizioni.
< Vedi, la amo in tutta la sua semplicità e bellezza; molti non si accorgono di quanto ci sia veramente alla solita facciata: mare, sole, e bei fighi… C’è molto di più ed io me ne sono accorta fin da subito > spiego ritrovandomi a sorridere come un ebete.
< Da  quanto tempo sei qui? > mi domanda Harry; faccio un piccolo calcolo e giudico <  quasi tre anni >.
Harry mi guarda e chiede quasi sovrappensiero < ti ci ha portata Tom? >.
Annuisco e vedo Harry sbuffare e poi scusarsi per l’errore commesso per aver nominato il mio ex < scusa io non volevo farti ricordare quei momenti con lui e magari farti rattristare >.
< Oh tranquillo, lo ringrazierò fino al giorno della mia morte per avermi portata qui… E tu pensa che neanche volevo venirci > affermo guardandolo di sbieco per due secondi.
< E allora come ha fatto? Come ci è riuscito? > domanda il bel ragazzo che ho di fronte.
< Ehm, stratagemmi vari > sbotto iniziando a ridere a crepapelle mentre ricordo le labbra di Tom sul mio collo.
Poi dopo essermi resa conta che non è molto carino farmi vedere così felice e sorridente mentre parlo del mio ex mi affretto a precisare < dopo un po’ ci è riuscito, insistendo parecchio ma ce l’ha fatta >.
Annuisce titubante e sta per dire qualcosa quando il suo cellulare lo interrompe a causa della suoneria che non smette di squillare come un’ossessa.
Risponde al telefono e con fare al dir poco scocciato ascolta e mette giù piuttosto triste prima di annunciare < devo andare Steph, scusa è che mio fratello ha bisogno di me >.
< Oh, nessun problema > dico alzandomi.
< Ti riaccompagno a casa > mi rassicura Harry prima di sgrullare la coperta e piegarla perfettamente, poi mi prende la mano e mi conduce verso il suo range rover dall’altra parte della strada.
Salgo su facendo un piccolo salto visto l’altezza della macchina e mi ritrovo a sorridere senza un apparente motivo mentre Harry avvia la macchina e parte spedito per le vie di una notturna Los Angeles.
Non so stasera sono felice e non trovo una spiegazione razionale a tutto ciò.
Sarà l’appuntamento o l’essermi confidata con Harry o bho.
‘O semplicemente è per aver pensato costantemente a Tom zuccona’ ripete a raffica la vocina interiore.

Tom.
Tom.
Tom.


T o m.


Proprio mentre svolta un angolo decido irrazionalmente di non tornare a casa ma di farmi lasciare a casa di un’altra persona.
A casa mia per la precisione.
< Sei sicura? > chiede Harry non sospettando nulla di dove mi trova in questo momento.
Anche perché non sa che io e Tom abbiamo vissuto insieme.
Proprio in questa casa.
< Tranquillo, devo prendere alcune cose e dopo vado via, promesso > giuro portando un indice sulla bocca per enfatizzare il giuramento appena citato.
< Ma dopo come torni? Se vuoi ti aspetto > asserisce Harry guardandomi attentamente.
< Tranquillo, chiamo un taxi o Julia in caso;  ora vai che sennò tuo fratello mi scortica > dico avvicinandomi e lasciando un casto bacio sulla guancia mentre lo vedo sorridere beatamente.
Ricambio il sorriso e scendo frettolosamente dalla macchina prima di voltarmi e salutarlo sorridendo a trentadue denti.
Poi prendendo due respiri salgo le scalette, suono a quella dannata porta ed aspetto che mi venga ad aprire colui che mi ha tormentata tutta la sera.
So che sto facendo una cosa sbagliata ma devo farlo volente o no.
Ho bisogno di vederlo.
Di parlargli semplicemente.


La fottuta verità è che mi manca terribilmente.


Mi manca non poter parlare ventiquattro ore su ventiquattro, mi manca non poter ridere e scherzare sul divano; mi manca non poterlo stuzzicare e correre per i corridoi per non farmi prendere.
Insomma tutto.
< Ciao! Ehm, chi sei? > mi domanda una voce mentre apre la porta.
Una ragazza, una bella ragazza in effetti.
Che diavolo ci fa una ragazza a casa mia?
Ah?!
Ah.
< Ehm sono Stephanie, ma non importa > dico scuotendo la testa e sentendo dentro di me crescere una strana malinconia.
< Cercavi qualcuno? > mi chiede educatamente prima di sorridermi in modo dolce e composto.
< Sì in effetti sì, cercavo Tom… Ma lascia stare non è importante > affermo sorridendole e salutandola con la mano prima di fare retromarcia e prepararmi alla più lunga camminata di sempre.

Lascia stare non è importante.
Cazzate!
Fottute cazzate Stephanie; è ovvio che è importante.
Io proprio non so cosa dire sinceramente.
Suono con la speranza di fare due parole, di avvicinarmi a lui come un amica magari e che vedo?
Una ragazza.
Non è quello il problema…
Una ragazza in casa nostra.
Sbam!
< Ehi Steph, aspetta! > mi urla Tom correndo verso la mia direzione.
Faccio finta di non sentirlo e procedo a passo spedito prima di essere letteralmente fermata dalla sua presa sul mio braccio.
Mi volto e molto paziente chiedo che cosa vuole.
< Cosa voglio io? Ero dentro ed ho sentito Katherine parlare con qualcuno, mi affaccio per vedere chi è e scopro che quel qualcuno sei tu > mi spiega brevemente Tom con il fiatone.
< Tranquillo > dico togliendomi il suo braccio di dosso.
< Che c’è? > mi domanda Tom osservandomi da capo a piedi soffermandosi sui miei occhi tristi e malinconici.
< Nulla, ero passata a farti un saluto… Ma sono andata via, non mi sembrava molto opportuno rimanere a fare la candela > asserisco ridendo amaramente.
< Oh, ti ringrazio > dice Tom prima di invitarmi ad entrare visto il freddo causato dalla leggere brezza notturna.
Scuoto la testa e nego l’invito educatamente dicendo di aver sonno.
Sonno?
Balle!
< Ti giuro che mi farebbe piacere > confessa Tom sorridendomi teneramente.
< Cazzate Tom > sputo perdendo per un attimo la calma.
Poi vedendo la sua espressione confusa sbotto < complimenti comunque per la ragazza, molto carina… Spero che le piaccia la casa >.
Vedo i suoi occhi illuminarsi appena pronuncio la parola casa enfatizzandola leggermente con un cenno della mano.
< Steph > tenta di dire Tom scuotendo la testa frustrato.
< No Tom, non hai bisogno di dire nulla. Hai portato una ragazza in casa nostra > affermo strozzandomi con la mia stessa saliva per la troppa rabbia e delusione.
< Ti giuro che non sarebbe entrata in tutte le stanze, solo in cucina > si giustifica il ragazzo che ho di fronte.
< E ti sembra una giustificazione? > chiedo allarmata ed esasperata mentre spalanco le braccia.
< Io non so cosa dire veramente, so solo che… > tenta di dire Tom non terminando la frase.
< Sai solo che? Tu non sai nulla Tom. Non sai come mi stia sentendo in questo momento. Ma vedrò di fartelo capire con un esempio lampante.
Sentiamo, come ti sentiresti se magari portassi io un nuovo ragazzo nella casa che un tempo è stata di tutte e due? Te lo dico io: una vera merda! Ecco come ti sentiresti > mi ritrovo a dire con un filo di voce più alta rispetto al normale.
< Io non capisco perché tu debba fare storie quando la nostra storia è, uhm! > sussurra Tom prima di fermarsi e fare qualche cazzata.
< Finita? Lo so bene che è finita Tom. Non è questo il punto Cristo Santo, proprio non lo capisci! Il punto è che: non doveva neanche passarti per la testa di portarti una ragazza in casa nostra cazzo! > urlo diventando paonazza in viso per via dei nervi partiti da un bel pezzo.
< Io invece voglio sapere tu cosa ci facevi qui in piena notte, avanti sentiamo > chiede abbastanza ironico Tom massaggiandosi una spalla distrattamente.
Lo guardo e rido prima di dire semplicemente le cose come stanno  < sai perché sono qui? Perché questa sera non ho fatto altro che pensare a te! Durante un’uscita con un altro ragazzo maledizione e questo non va bene, affatto. Allora mi son detta che magari passare qui a chiacchierare con te come succedeva un tempo forse mi avrebbe fatta stare meglio >.
< Tornare a parlare in che senso? Come un’amica? Come puoi pensare di diventare una semplice amica Steph? Cioè è contro natura > domanda Tom aggrottando la fronte leggermente come se le mie parole fossero del tutto infondate e prive di senso.
< Vedi a te non te ne frega un cazzo di recuperare un minimo di rapporto: è questa la fottuta verità > sbotto scuotendo la testa e voltandomi per concludere il discorso visto il mal di testa che mi pulsa insistentemente.
< Mi importa! Mi importa diamine! Credi che io non voglia ritornare a parlarti? A scherzare con te e a fare tutte le cose che facevamo prima? Ma non posso e sai perché? Non posso semplicemente far finta che sia tutto normale; non quando ti ho vicina e ti vedo in vesti tutt’altro che da semplice amica…  Siamo stati insieme Stephanie. Abbiamo bisogno di tempo per poterci vedere come dei normali amici e punto > confessa Tom mentre osserva la mia faccia abbastanza scioccata e sorpresa.
< Quindi non vuoi costruire un minimo di rapporto? Ovviamente in modo lento e graduale > tento di chiedere presumendo la risposta.
< Io, non so che dire > confessa il mio ex ragazzo visibilmente a disagio.
< La questione è semplice: vuoi costruire un minimo di rapporto o no? > chiedo scrutandolo attentamente ed aspettando una risposta per diversi secondi.
Poi vedendo che non risponde sussurro iniziando ad indietreggiare lentamente < ho capito, non devi spiegarmi nulla… Mi levo dai piedi così puoi goderti la serata per bene >.
< Steph, non andartene via! > urla Tom avvicinandosi al mio fianco prima di quasi supplicare < ti prego, non mi lasciare qui solo come prima che partissi >.
Sbianco un attimo per ciò che ho appena sentito, poi mi ricompongo e gli dico con voce strozzata < non vuoi costruire nulla con me… Cosa devo fare qui? Devo entrare in casa? Perché devo rimanere?! >.
< Io… > afferma Tom prima di fermarsi a pensare.
< Tu? > lo sprono fermandomi di botto per ascoltare bene la sua risposta.
Mi guarda amareggiato prima di confidare < io non lo so… Sono un po’ confuso in questo momento >.
Lo guardo un attimo in un modo che non so neanche descrivere e poi dico di pietra un < stammi bene Tom >.
Detto ciò mi incammino a passo spedito mentre numerosi pensieri mi frullano nella testa facendomi sempre più male.

M a l e.

Nel vero senso della parola.
Oltre al dolore di non averlo più come ragazzo, ora devo aggiungerci il fatto che lui non vuole costruire un bel nulla con me e questa cosa mi strazia l’anima letteralmente.
Non so proprio cosa pensare ormai; so solo che è andata così.
E che la vita da oggi deve andare avanti.


Che lo voglia o meno.

 

 

  
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