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Autore: la luna nera    09/09/2015    3 recensioni
Quando il passato ritorna non può che creare casini. Alessia non pensava di rivedere Cosimo dopo anni ed anni. E soprattutto non pensava che rivederlo fosse così destabilizzante! A complicare le cose c'erano pure una figlia piccola e naturalmente la sua compagna con la quale condivide la sua vita in modo apparentemente tranquillo.
Questo inaspettato riavvicinamento è denso di paure, scheletri nell'armadio e situazioni più o meno ambigue. Che farà Cosimo, papà innamorato perso della figlia, sospeso fra due donne così diverse?
Genere: Generale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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“E anche questi sono pronti… Mamma mia che faticaccia!” Dispongo sullo scaffale gli ultimi vasetti realizzati in una settimana di lavoro serrato e snervante.
Sono orgogliosa di ciò che ho creato! : )
“Vado al bar a prendere un caffé, volete qualcosa?”
“Un caffé anche per me, grazie.” Giulia non se lo fa ripetere due volte.
“Marta, ne vuoi anche tu?”
“Prendimi una lattina di the freddo per favore.”
Mi avvicino all’uscita del laboratorio e i miei piedi si inchiodano al pavimento: davanti a me, immersa nella luce diurna, una sagoma scura mi sbarra la strada. °_° E’ un’apparizione da incubo, non ci posso credere che sia tornata qui.
“Cosa ci fai qua?” Un filo di voce mi esce appena dalla piccolissima apertura creatasi fra le mie labbra.
“Sono venuta per parlare con te.” Fa due passi nella mia direzione, anche Giulia e Marta riconoscono in quella figura intransigente la ex di Cosimo, Monica. “Seguimi.”
Come mossa da una forza inspiegabile, vado con lei e ci sediamo al tavolino del bar in cui avrei dovuto acquistare ciò che le mie colleghe volevano. Sento una grande agitazione nel mio stomaco, spero solo di riuscire a controllarmi! Ha negli occhi una gran sicurezza, il suo look è impeccabile, non ha un capello fuori posto e la sua schiena dritta è sinonimo di superiorità nei miei confronti. Già, forse non ha fatto bene i calcoli e crede che mi faccia mettere i piedi in testa con facilità.
Se crede di mettermi ansia, si sbaglia….. °_° quasi!
“Senti, non ho voglia di perdere tempo con te.” Accende una sigaretta ed aspira del fumo. “Non so cos’hai fatto a Cosimo per farlo cadere ai tuoi piedi e non m’interessa. Sappi solo che farlo allontanare da me con la bambina è stato un grandissimo errore.”
“Come?” Stringo forte il pugno che vorrei sferrarle in viso, devo cercare di controllarmi. “Te ne sei sempre sbattuta le palle di tua figlia!!”
“Che ne sai tu? Non sei mamma….O credi di esserlo usando Ludovica?” C’è del veleno nelle sue parole.
“Non sto usando nessuno per giocare a fare la mamma! Credi forse sia sufficiente una gravidanza ed un parto per definirsi tale?”
“Certo stupidina che non sei altro, la madre è colei che mette al mondo un figlio!”
 “Vedi che non hai capito nulla invece!” Sbatto il pugno sul tavolino … X ( e mi faccio pure male. “Essere mamma significa rimboccare le coperte alla propria creatura prima di dormire, coccolarla e trascorrere del tempo con lei anche solo a guardare i cartoni animati! Significa esserci, rinunciare ad una parte del proprio tempo per aiutarla a crescere, consolarla se cade e si fa male, accompagnarla all’asilo e…..”
M’interrompe bruscamente inveendo contro di me. “Per tutte queste cose c’era già suo padre!”
“Se i figli si fanno in due un motivo ci sarà.” Incrocio le braccia.
Sogghigna. “Puah, stronzate da idealisti. Parli proprio come Cosimo. Zero iniziative e dinamismo. Preferite fossilizzarvi dietro le solite cazzate antidiluviane.”
“Ognuno ha il suo punto di vista.” >: P Ma sei proprio infima!
“Esatto.” Mi fissa irritata. “Proprio per questo non avevi il diritto di intrometterti nella nostra famiglia che già aveva un suo buon equilibrio!”
Mi scappa una mezza risata. “Un buon equilibrio? Hai sempre deciso tu per tutti loro senza chiedere mai un parere, più che equilibrio direi dittatura!”
“Porto io i soldi a casa e dunque sono io a decidere. Il denaro è potere, stupidina. Puoi pitturare tutte le tazze che vuoi, non arriverai mai a guadagnare quello che guadagno io.”
“Forse si, ma il sorriso di Ludovica e la serenità che abbiamo raggiunto con Cosimo mi donano tutto ciò che mi serve per essere felice. Per te esistono solo il lavoro e la carriera, hai mai visto una carta di credito correrti incontro a braccia aperte quando rientri a casa?! E’ inutile che tenti di arrampicarti sugli specchi, quella bambina è stata solo un maledetto errore per te, ammettilo!”
“Che ti piaccia o no, sono io sua madre. E la rivoglio.”
“Scordatelo. Faremo anche l’impossibile per tenerla qui.” Fisso il suo volto ininterrottamente, sto tirando fuori una forza che non immaginavo di possedere, spero comprenda bene che non ho intenzione di cedere.
“L’impossibile può non servire.” Spegne la sigaretta soffiando fumo dalla bocca come un drago inferocito.  “Visto che sei così testarda potremmo scendere ad un compromesso.”
“Cioè?”
“Lascia Cosimo ed io interrompo la causa.”
“Cosa?!” Per poco gli occhi non mi escono dalle orbite.
“Se vuoi che la battaglia legale non abbia inizio, devi separarti da lui. Non avete speranza di vincere contro uno dei più famosi studi legali di Milano. Posso permettermi i migliori avvocati sulla piazza, poi non dimenticare che da che mondo è mondo i bimbi piccoli sono sempre affidati alle madri in caso di separazione. Sii ragionevole, sai meglio di me quanto Cosimo tenga alla figlia, se per colpa della tua testardaggine la dovesse perdere definitivamente pensi che possa continuare ad amarti alla follia come sostieni?” Tace per un attimo con in volto la sicurezza di chi crede di avere il coltello dalla parte del manico. “Voi due insieme cosa potete offrirle? Niente di niente. Io posso darle una casa grande, giocattoli, bei vestiti, una vita di agi e comodità…. Tutto insomma. Voi siete solo due squattrinati sognatori.” Si alza. “ Dammi retta, lascialo e rifatti un’altra vita. Che ti piaccia o no, Ludovica unisce le nostre vite in modo incancellabile. Non sarai certo tu a far scomparire ciò che è stato.”
Se ne va impedendomi di controbattere. Resto lì per qualche secondo come un’imbecille ripensando a tutto ciò che mi ha detto.
Lasciare Cosimo?!
Ma stiamo scherzando?! 
Mi accascio sul tavolino sputando fuori tutta la tensione che riempie il mio corpo. Sono sopravvissuta ai suoi attacchi, non è male!
Apro gli occhi dopo qualche secondo, devo tentare di riorganizzare le idee. Tralasciando la storiella dei quindici anni che ben conoscete, lui è tutta la mia vita! Come posso pensare di mandarlo a fanculo dall’oggi al domani senza uno straccio di spiegazione?! Sarebbe come rinunciare ad una parte di me. Quella…. Non so neanche come definirla…. rivuole sua figlia, quell’errore che ha sempre considerato d’intralcio per la sua carriera! Accusa me di non sapere cosa significa essere mamma, forse lei lo sa? Non si è mai occupata di Ludovica e me ne sono resa conto di persona: oltre a quello che mi ha raccontato Cosimo vedo benissimo che la figura materna è praticamente inesistente per la bimba, lo vedo nel suo atteggiamento, in ciò che dice e in ciò che fa, lo scorgo nell’ingenuità e nell’innocenza delle sue parole. Se ce la tolgono, non potrò mai perdonarmelo.
Tento per quanto possibile di tornare in me, mi avvicino al bancone ed ordino i due caffé ed il the freddo, poi torno nel laboratorio con l’andatura di una persona assente. Non ho voglia di parlare, penso ininterrottamente allo sporco ricatto di Monica… se davvero riuscirà a portarci via la bambina, Cosimo non avrà più pace. E una buona parte di responsabilità ce l’avrei pure io.
ç_ç Che devo fare?
Non voglio lasciarlo e non voglio neanche perdere Ludovica. L’unica certezza che avrei nell’accettare la sua aberrante proposta è che padre e figlia non si separerebbero. E se così non fosse? Se quella strega prendesse tutti quanti per il culo? Forse dovrei parlarne con Cosimo, non vorrei farlo preoccupare ancora di più, già di notte dorme pochissimo. Confesso che inizio a preoccuparmi pure del suo stato psico-fisico, sta attraversando un periodo tremendo e se solo gli parlassi dell’incontro-scontro che ho appena avuto…. Non lo so, cavolo non lo so!  Temo di peggiorare le cose, ma anche tacerglielo non le fa certo migliorare.
ç_ç  Mi sento con le mani legate.
 
Faccio scivolare la giornata lavorativa ed il momento di tornare a casa arriva trovandomi sempre con il morale a terra. Vorrei evitare di trascorrere la serata con lui, vorrei non cadere in fallo e lasciarmi sfuggire parole che per il momento devono restarmi dentro. Gliene parlerò quando avrò le idee più chiare o quanto meno nel momento il cui avrò deciso cosa fare. Esco dal laboratorio, faccio due passi e lo vedo venire nella mia direzione con in faccia un sorriso forzato.
“Ciao amore.” Mi saluta con un piccolo bacetto.
“Ciao… Come mai qui? E’ forse successo qualcosa?”
 XP Questo non dovevo dirlo.
“No, perché me lo chiedi?” Mi guarda con curiosità.
“Niente…non farci caso, sono solo un po’ stanca.”
“Avevo voglia di vederti ed ho pensato di farti una sorpresa. Ho staccato prima dal lavoro oggi, ti va di andare a bere qualcosa?”
Lo abbraccio accettando di buon grado il suo invito, come posso anche solo pensare di rinunciare a lui? Sto bene fra le sue braccia, sto maledettamente bene! “La bimba?”
“E’ dai miei genitori, mio padre le ha promesso di portarla in bici al parco.” Questo pensiero strappa ad entrambi un sorriso. “Le farà bene, ho l’impressione che senta tutta la tensione che c’è nell’aria in questo periodo.”
Prendiamo due bibite e ci sediamo su una panchina in attesa che scenda la sera. Nessuno di noi ha voglia di parlare, desideriamo solo stare vicini ed abbracciati per sentirci una cosa sola e indivisibile. Non posso lasciarlo, non ne sarei mai capace, non potrei mai distruggere la serenità nata fra di noi. Siamo indispensabili l’un l’altro, già quella piccola separazione nel periodo del Natale ci ha messi a dura prova (e allora il nostro rapporto non era ben definito)….ora siamo una famiglia in piena regola e ci amiamo oltre ogni limite. E credo sia giusto rivelargli del mio incontro pomeridiano…
“Senti Cosimo… c’è una cosa che dovrei dirti….”
“Anche io.” Ci fissiamo negli occhi, il battito del mio cuore accelera. Poi lui continua. “Ho ricevuto una telefonata di Monica.”
°_° Doccia gelata.
“E’ tornata qui e vuole incontrarmi.”
“Si, so che è qui.” Mi guarda meravigliato. “Oggi è venuta in laboratorio e ci siamo viste.”
“Come?!” Dal suo stupore comprendo che non se l’aspettava.
“Le ho tenuto testa, sai? Sono stata brava.” Già, peccato che me la son quasi fatta sotto…
“Che ti ha detto?”
“Rivuole sua figlia.” Pausa. Forse dovrei vuotare il sacco. “E’ sicura di vincere la causa e di portarti via Ludovica. A meno che….”
“A meno che?”
“E’ disposta a ritirare tutto quanto se…. Se io ti lascio… Ecco, l’ho detto.”
Sbatte un pugno sulla panchina, è elettrico. “Bastarda!” Trattiene a stento le lacrime, io me ne resto in silenzio. Sapevo che si sarebbe arrabbiato, ma secondo voi dovevo tacergli una cosa del genere?
“Io non voglio cedere al suo ricatto schifoso, ma se per assurdo dovessero toglierci la bambina….”
Mi cattura fra le braccia affondando la faccia fra i miei capelli. “Non pensarlo neanche per scherzo….. Mi batterò fino allo stremo delle forze per non perdervi.”
Gli rubo un bacio, so che non siamo nelle condizioni migliori per abbandonarci all’amore, spero comunque di donargli la forza necessaria per affrontare quella strega e fargli capire per l’ennesima volta che io ci sono e ci sarò sempre.
 
 



Ciao a tutti!
Pensavate che Monica si rifacesse viva solo in tribunale? Ovviamente da una del suo calibro dobbiamo aspettarci di tutto, e infatti eccola con uno sporco ricatto nei confronti di Alessia. Ed ora vuole incontrare pure Cosimo: gli proporrà la stessa cosa o avrà dell’altro in mente?
 
Grazie infinite a tutti voi che seguite numerosi!
E grazie a chiunque voglia lasciare un commento!
 
Alla prossima
La Luna Nera

 
  
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