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Autore: Mypipedreams    09/09/2015    2 recensioni
Nessuno si salva da solo, ma nessuno può salvare chi nel proprio inferno ha messo radici.
Genere: Erotico, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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SONO QUEL CHE SONO

Non si andava in quel locale se non si voleva quello. Alcool, musica e camere al piano superiore cosa potevano significare? Lei andava lì consapevole di quello che sarebbe potuto succedere, andava lì sperando che succedesse. Per lei la cosa importante non era il sesso, non che lo disdegnasse certo, ma le interessava il potere che aveva in quel luogo. Il potere di cambiare. Le piaceva poter essere ogni sera un'altra persona, potersi riscoprire sotto un'altra identità, poter scegliere un nuovo nome, una nuova storia.

A

"Come ti chiami?"

"Arianna"

Casta e pura. Lei che di casto e puro non aveva niente mentre, mano nelle mano con qualcuno che avrebbe dimenticato la sera dopo, saliva al piano di sopra in cerca del sollievo di sentirsi amata da qualcuno. Anche se solamente attraverso quello.

B

"Come ti chiami?"

"Beatrice"

Colei che rende felici. O almeno dovrebbe, ma che non riesce a rendere felice se stessa e si riduce a cercare se stessa o quel che ne rimane in quel posto.

C

"Come ti chiami?"

"Calipso"

Colei che cela. Il passato, la verità. Che mentendo agli altri spera di riuscire a nascondersi, addirittura da se stessa.

D

"Come ti chiami?"

"Désirée"

Desiderata. Sicuramente lo era in quel momento, qualcosa di duro che premeva contro la sua coscia ne era la prova. Che bello sentire che se non si è amati, almeno si è bramati, anche se solo per quello.

E

"Come ti chiami?"

"Eva"

La madre dei viventi. Ma anche colei che si era fatta tentare dal serpente, dal peccato, e che alla fine aveva ceduto, proprio come lei. Ogni notte cedeva alla lussuria.

F

"Come ti chiami?"

"Frida"

Pace. Lei che la pace la trovava solo quando era troppo esausta anche solo per lasciare il letto di una squallida stanza e tornare a casa.

G

"Come ti chiami?"

"Guendalina"

Bellezza pura. Lei sicuramente non ce l'aveva, ma aveva qualcosa che le assomigliava quando era nuda su un letto. Acquisiva quella bellezza che hanno le cose appena rivelate. D'altronde, non era qualcosa di rivelato quando, senza veli, né maschere, andava in quel posto?

H

"Come ti chiami?"

"Hilary"

Serenità. Le sarebbe piaciuto trovarla. Essere tranquilla anche solo per un minuto. Le sarebbe piaciuto sapere cosa si prova a non avere un peso sullo stomaco che quando meno te lo aspetti ti toglie il respiro.

I

"Come ti chiami?"

"Iris"

Arcobaleno. Lei che era un mix di così tanti colori da diventarne uno solo, nero.

J

"Come ti chiami?"

"Jade"

Pietra preziosa. A volte si sentiva preziosa in quella squallida stanza. Quando lo sconosciuto di turno si interessava a lei, alla sua testa, al suo cuore, e non solo al suo corpo. Ma pensandoci bene, come ci si può sentire preziosi in quel posto?

K

"Come ti chiami?"

"Kira"

Nero. Come la stanza in cui si spogliava per non farsi vedere. Come gli occhiali che indossava quando all'alba, con il trucco sbavato e le solite occhiaie, scappava dal posto dove aveva passato la notte, per poi tornarci inevitabilmente la sera stessa. Nero come tutto ciò che aveva dentro.

L

"Come ti chiami?"

"Letizia"

Gioia. Ne aveva mai data a qualcuno? O tutto ciò riusciva a distribuire erano delusioni?

M

"Come ti chiami?"

"Madison"

Battaglia vigorosa. Lei che era una battaglia continua. Con il mondo, con se stessa. Lei che continuava a combattere. E a perdere.

N

"Come ti chiami?"

"Nieves"

Neve. Se la prendi in mano ti fai male perché è fredda, e dopo un po' si scioglie e ti sfugge dalle dita. Si, quel nome era adatto a lei.

O

"Come ti chiami?"

"Océane"

Immensità. Della sua sofferenza, del suo disagio, della sua disperazione, dell'abisso in cui era precipitata.

P

"Come ti chiami?"

"Priscilla"

Molto antica. Non sapeva perché aveva scelto quel nome. Sapeva di eleganza, di delicatezza, e lei non aveva né l'una né l'altra.

R

"Come ti chiami?"

"Rebecca"

Avvince con le sue grazie. Uno dei suoi preferiti, uno dei più adatti. D'altronde non era quello che faceva? Usare il suo corpo per trovare un po' di calore, di comprensione. Di amore. Invano.

S

"Come ti chiami?"

"Swami"

Amore. L'unica cosa in cui non credeva, l'unica cosa che si ostinava a cercare.

T

"Come ti chiami?"

"Teresa"

Cacciatrice. Come una preda si faceva catturare da uomini che non sapevano che lei era tutto fuorché quello. Era lei a scegliere in che trappola cadere, era lei la trappola.

V

"Come ti chiami?"

"Virginia"

Vergine. Una barzelletta. Lei che la sua verginità l'aveva regalata in cambio di qualcosa che poi non era stato. Lei che era totalmente l'opposto.

W

"Come ti chiami?"

"Wendy"

Nomade. Senza dimora, senza casa, sola.

X

"Come ti chiami?"

"Xenia"

Ospitale. Nel suo letto faceva entrare chiunque, tutto pur di sentire qualcosa.

Y

"Come ti chiami?"

"Yara"

Piccola farfalla. Belle ma infelici. I loro colori sgargianti fanno sorridere tutti, ma la loro vita è così breve che non fanno nemmeno in tempo a sapere cosa è, un sorriso.

Z

"Come ti chiami?"

"Zoe"

Vita. Non si poteva definire così quella che lei conduceva, ma sperava che una notte, quando il piacere sarebbe diventato troppo per essere controllato, qualcosa si sarebbe acceso nei suoi occhi.

"Sai che puoi smettere vero?"

Era rimasta stupita da quella domanda, non ne aveva capito il senso, ma soprattutto non aveva mai parlato in quella stanza, non era quello il suo scopo.

"Che vuoi dire?"

"Che non c'è bisogno di andare a letto con qualcuno per sentirsi vivi"

"Tu non sai un bel niente. Io vado a letto con chi mi pare, e non solo per sentirmi viva"

"Smettila di fare quello che stai facendo. Non troverai te stessa fingendoti qualcun'altro, men che meno in questo posto"

"Ma da dove sei sbucato tu? Non mi conosci, non puoi pretendere di sapere quello che sto facendo e di impedirmi di fare quello che voglio"

"Sto solo provando a salvarti da te stessa"

"Io non ho bisogno di essere salvata".

Si era alzata e, dopo essersi rivestita, se ne era andata.

Era troppo tardi per essere salvata, non c'era più niente da salvare.

Ovviamente quella sera era tornata di nuovo in quel posto.

"E tu chi sei?"

"Chi voglio essere".

***

Non so come sia nato tutto ciò, io lo definirei un sottospecie di delirio, ma siccome non tutti i mali vengono per nuocere e questo, addirittura, mi piaceva, eccolo qua.

  
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