Mi accorgo in un istante che c’è qualcosa che non va, mentre sto correndo per la casa.
Non riesco più a muovermi bene come prima, inciampo e cado.
Guaisco, la mia padrona arriva di corsa.
Che c’è piccolo, cos’hai?
Come faccio a dirle che sto male, la guardo, ha la faccia preoccupata e mi guarda come se potessi andare in frantumi da un momento all’altro.Provo a rialzarmi ma le mie zampe cedono sotto il mio peso e tutto si fa offuscato, sento solo la mia padrona che mi prende fra le braccia.
Poi tutto diventa frenetico, la corsa dal veterinario, le analisi e la notte passata in clinica.
Che cosa mi sta succedendo? Perche sto cosi male?
-Cos’ha il mio cane?
-Leucemia, mi dispiace signora.
-Non c'è speranza?
-Le percentuali di sopravvivenza sono molto basse.
La mia padrona piange, io non capisco perché. Cosa significa quella parola? È una cosa brutta?-Leucemia, mi dispiace signora.
-Non c'è speranza?
-Le percentuali di sopravvivenza sono molto basse.
Torniamo a casa e la mia padrona continua a piangere.
Ho male alle zampe ma non lo do a vedere, continuo a andare vicino a lei a consolarla, il mio dolore può aspettare.
La mia padrona ha smesso di piangere, non si è arresa, sta contattando una sua amica in America per farsi mandare una cura sperimentale di una clinica in Georgia, sembra che sia l’ultima spiaggia.
Passano i giorni, la cura che la mia padrona mi sta dando sembra funzionare, il dolore sta svanendo e mi stanno tornando le forze.
Passa un anno, sia io che la mia padrona tiriamo un sospiro di sollievo, pensando che il peggio sia passato.
Accade tutto all’improvviso, mentre sto andando a prendere la mia medicina.
Sento le zampe che cedono e il buio avvicinarsi.
Quindi è cosi che succede, senza nessuna ricaduta, un semplice attimo in cui tutto è diventato confuso e poi l’oblio.