~~ Ti racconto una storia che già nel tuo cuore sai.

Caro tu,
Ti chiamo così perché ora che ragiono quasi lucidamente mi rendo conto che non ho mai saputo chi sei realmente, ma avrei comunque qualcosa da dirti…
Sai, stanotte d’un tratto, tra un pensiero e l’altro, mi sono ritrovata pensare a te, non so bene come sia successo, era da un po’ che credevo di averti chiuso a chiave in un cassetto di cui pensavo di aver perso la chiave, ma, se devo dirti la verità non sono poi così sorpresa , se avessi realmente avuto intenzione di  dimenticarti ti avrei gettato nel camion dei rifiuti personalmente, giusto per essere certa che non si scordassero di te, ma sono ancora giovane  e ingenua e mi piaceva pensare che saresti tornato da me, già, perché saresti mai dovuto tornare?
Beh ora ci tengo a raccontarti una storia, questa favola è un po’  come il mito di Babbo Natale, volevo credere fino in fondo che fosse vero, nonostante tutti gli anni vedessi i miei genitori mettere il pacchetto sotto l’albero.
Questo racconto parla di una ragazza che non sapeva chi era, era piccola ma aveva già tanti sogni, tutti riposti ordinatamente in piccoli scrigni chiusi a chiave che nessuno aveva il permesso di aprire. Lei aveva tanti amici, ma non riusciva a fidarsi veramente di nessuno, e nascondeva a tutti un segreto molto doloroso. Le sue braccia quasi ogni giorno venivano macchiate di un liquido rosso scuro che la faceva piangere per notti intere, ma nessuno poteva sapere il suo intimo problema e per nascondere meglio ciò che sentiva scappava da tutto e da tutti leggendo di mondi immaginari nei quali si perdeva per poi inventare bugie nella vita reale.
Un’estate la giovane era andata a studiare all’estero, e aveva incontrato un garzone travestito da principe che le sussurrava  parole gentili del quale si innamorò con molta facilità.
I due parlavano ogni giorno, stavano sempre insieme, tanto la fanciulla pareva di aver dimenticato i dolori che la affliggevano, però per potersi realmente dire innamorata doveva fare un grande gesto di affetto nei confronti del suo amato, così decise di essere realmente lei stessa e gli raccontò tutto su di lei, anche il segreto più grande. Subito dopo la ragazza trattenne il fiato, con il timore che lui scappasse, ma non fu così. Lui la guardò le prese il volto tra le mani, le diede un bacio sulla fronte facendosi sfuggire una dolce lacrima sul viso, poi, prese il braccio di lei e lo baciò più e più volte togliendo i braccialetti che coprivano l’orribile fardello della poveretta e da lì fu tutto più facile.
Lei si concesse a lui , forse troppo presto, forse con  troppa facilità, ma stava finalmente vivendo e cazzo, le piaceva da morire sentirsi finalmente felice ora erano loro a costudire un segreto insieme, loro due erano IL segreto.
Trascorsa la vacanza, dopo non pochi litigi e rappacificazioni lui le promise di esserci sempre per lei, se non come amore come fratello e amico, poi, il declino, lei rimase a casa, lui tornò in vacanza, lei gli scriveva tutti i giorni, lui non visualizzava i messaggi di proposito, lei si sentiva nuovamente morire dentro.
Ma cosa poteva fare se non aspettare e sperare?
un giorno lui la chiamò, le disse che aveva bisogno di lei perché era innamorato, purtroppo lo era di una nuova ragazza, probabilmente meno incasinata di lei, più bella, magra e intelligente, e la giovane, da buona amica, tacque i suoi sentimenti e lo ascoltò, mentre il suo cuore veniva  dilaniato ancora una volta dai cani.
Pianse, pianse lacrime troppo amare per una bambina come lei, erano gocce nere come il petrolio che si fissavano al suo viso e venivano riassorbite dalla sua pelle dipingendo iil suo sangue di nero, intridendo il suo cuore in un liquido color pece che svuotava la sua anima, glielo si leggeva dagli occhi, che si erano spenti della luce di quei giorni felici, ora la ragazza ha il cuore quasi tutto nero, quasi di pietra, ma ora è anche più forte e si è ripromessa di ringraziare quel garzone di città.

Grazie amore mio, tento di dimenticarti ogni giorno.
Tua e per sempre tua fanciulla dal cuore ormai di pietra.