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Autore: MargaretMadison    10/09/2015    2 recensioni
«M-Michael, dobbiamo dimenticare quello che è successo ieri, è stata una follia» disse Olivia superando il ragazzo.
Michael l’afferrò per il braccio facendola voltare «E se io non volessi?»
«C-Cosa vuol dire “se io non volessi”? Alla fine… alla fine si tratta di un errore, eravamo ubriachi» urlò quasi, toccandosi nervosamente i capelli.
Michael si avvicinò di un passo e Olly indietreggiò finché le sue spalle non trovarono il muro e il petto il corpo del ragazzo, era in trappola «E se io non lo fossi stato? E se io fossi stato sobrio e mi ricordassi tutto? E se quella notte fosse stata la più bella della mia vita perché, anche se per poco e solo in parte, tu sei stata mia?»
Olivia deglutì a vuoto, con lo sguardo non osava spingersi oltre al collo del ragazzo perché le sue labbra e i suoi occhi erano calamite per lei in quel momento «E se io fossi la ragazza di uno dei tuoi migliori amici?
Michael ghignò, accarezzandole una guancia «Allora renderemo le cose più divertenti»
«Cioè? Che intendi dire?»
«Se non vieni a letto con me dirò a Luke quello che è successo ieri sera»
Genere: Erotico, Romantico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ashton Irwin, Calum Hood, Luke Hemmings, Michael Clifford, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta, Triangolo
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(9)

 
 
 
 
 
When the lights go out
She's all I ever think about
The picture burning in my brain
Kissing in the rain
I can't forget my English love affair
Today,
I'm seven thousand miles away
The movie playing in my head
Of her king size bed
Means I can't forget my English love affair
My English love affair

 
- English love affaire

 
 
 
 
 
Olivia faceva avanti e indietro nel piccolo corridoio che partiva dalla porta alla finestra della sua stanza. La valigia era poggiata sul letto, ancora da disfare ma molto probabilmente l’avrebbe lasciata così.
Aveva detto a Michael il numero della sua stanza e ora lo stava aspettando nervosa mordicchiandosi la pellicina attorno al pollice.
Aveva chiuso con Luke, definitivamente.
Ovviamente si sentiva in colpa per tutte le bugie e i tradimenti degli ultimi mesi ma non poteva negare di essersi finalmente tolta un peso. Adesso poteva concentrarsi meglio su Michael e dedicarsi a lui com’era giusto che fosse.
Stufa di girovagare senza meta, Olivia decise di stendersi sul letto affianco alla propria valigia e chiuse gli occhi. L’unica cosa che riusciva a vedere era Michael, il suo sorriso, i suoi capelli sempre colorati e scompigliati, le sue mani grandi e ruvide.
Ma erano i suoi occhi la sua parte preferita.
Aveva passato pomeriggi a osservargli, imparando a riconoscere le varie sfumature.
A come diventavano quasi grigi, tutte le volte che si arrabbiava.
Delle sfumature azzurre che prendevano quando stava controsole.
Oppure la tonalità più scura che assumevano quando la guardava in quel modo che solo riusciva a fare.
Di come riuscisse a farla sentire perfetta sotto il suo sguardo attento, a tutti i messaggi che le lanciava. Messaggi d’amore, perché alla fine l’aveva capito. Aveva capito che lei si era innamorata di lui e lui di lei, oppure ci sperava.
Il loro amore era partito come una leggera pioggerella per poi trasformarsi in un uragano che era riuscito a travolgergli e a scombussolare le loro vite.
Non si erano ancora dichiarati apertamente – e dubitava che sarebbe successo, Michael non è mai stato bravo con le parole – ma era più che certa di ciò: aveva finalmente trovato il “bene” che stava cercando.
Due forti colpi alla porta la svegliarono dal suo stato di trance.
Si alzò di scatto dal letto e corse ad aprire la porta dove trovò la figura di Michael ad attenderla.
Aveva il suo solito sorriso sghembo, gli occhi lucidi più verdi del solito e la camicia a scacchi nera e rossa, quella per la quale Olly stravedeva.
«Che fai non mi saluti?» chiese lui.
Quelle parole la fecero scattare, tant’è che corse tra le sue braccia stringendolo forte a sé. Michael l’alzò da terra e Olivia circondò il suo bacino con le gambe per non rischiare di cadere.
Era tutto così giusto.
Non dovevano nascondersi, non più. Potevano anche loro essere quei due ragazzi che aveva visto in taxi a Piccadilly.
Le loro labbra s’incontrarono dopo mesi di agonia. Si ritrovarono in un bacio urgente sull’uscio di una camera d’albergo mentre due donne delle pulizie che passarono accanto li guardavano commosse.
«H-Ho lasciato Luke» farfugliò nel bacio.
«Lo so» e Olivia giurò di averlo sentito ridere nel bacio «Ore sei finalmente tutta mia»
Michael fece scendere Olivia da sé e chiuse la porta sbattendola con noncuranza, poi l’esaminò attentamente dall’alto verso il basso.
«Dio» si lasciò sfuggire «Sei diventata ancora più bella»
Olivia arrossì «Ho ripreso ad andare in palestra»
Michael s’avvicinò, sovrastandola con la sua figura dominante. Le accarezzò le braccia, per poi passare ai fianchi un tempo più tondeggianti fino ai glutei che tastò per bene.
«Mi piace ancora di più» le sussurrò all’orecchio facendola ridere.
«Allora? Ti va di farmi vedere i posti dove vuoi farlo?»
 

***

 
«Mi mancava così tanto» disse Michael rigirandosi nelle lenzuola «Stare sdraiato nel letto con te, dopo averlo fatto. Mi mancava avere il suo profumo addosso»
Olivia si avvicinò al ragazzo e poggiò la testa sul suo petto, passando l’indice sul leggero strato di peluria biondiccia.
Si lasciò sfuggire un sospirò e poi parlò «Tra quanto potremo ufficializzare la cosa? Insomma, ora che sei mio e non abbiamo il problema di Luke voglio che tutti sappiano che Michael Clifford è fuori dal mercato»
Michael ridacchiò, depositando poi un leggero bacio sulla chioma bionda di Olivia.
«Calum ed Ashton lo sanno già»
«Lo so, ho parlato con Ash prima. Penso che voglia continuare il suo discorsetto»
Michael sì passò una mano trai capelli stropicciandoli «Che situazione. Sono stati mesi difficili per Ash. È riuscito a trovare Abby, lo sai?»
Olivia si alzò di scatto per guardarlo negli occhi, lasciando cadere il lenzuolo che la copriva «Stai scherzando?»
«Affatto, l’abbiamo ritrovata a Rotterdam e sai il bello? L’abbiamo portata qui, è con noi»
Olly cinguettò felice, ributtandosi sul letto.
Era contenta perché lei, Abby e Eve erano sempre state molto amiche e sentiva che stranamente, le cose stavano andando per il verso giusto.
«Sono così felice, Mikey. Ma perché ha lasciato Ash per scappare a Rotterdam?»
Michael le accarezzò il ventre piatto, dal basso verso l’alto fino ad arrivare al seno sinistro e stringerlo dolcemente «Penso sia più giusto che sia lei a dirtelo, non vede l’ora di rivedervi»
Olivia annuì e si spinse verso le labbra di Michael per farle combaciare ancora una volta prima che delle risate e un forte vociare proveniente da dietro la loro porta li fermassero.
«Siete presentabili? C’è gente che vuole salutare una certa Olivia Brown» le voce squillante di Abby riempì le orecchie di Olivia che si alzò subito a cercare le sue mutandine e la camicia di Michael allacciando qualche bottone.
Appena aprì la porta venne invasa da una chioma castana e due braccia la strinsero forte.
«Abby!» urlò felice mentre Evelyn s’intrufolò nella stanza senza dare troppo nell’occhio osservando commossa la scena.
Abigail era rimasta la stessa di sempre, o quasi. I capelli ricci le arrivavano fin sotto il seno e al naso aveva aggiunto un anellino.
«Mi sei mancata da morire» squittì Abby, abbracciandola di nuovo.
«Anche tu, ma adesso devi raccontarmi cos’è successo. Sei sparita all’improvviso»
Il volto di Abby si fece serio e giocò coi lacci della felpa con fare nervoso «Lo so, è una storia parecchio lunga quindi ora ci sediamo tutti e quattro sul letto e ti racconto la storia»
Olivia fece come gli era stato detto e si sedette affianco a Michael che si era messo i boxer e aveva recuperato i jeans. Una volta vicini, circondò le spalle della bionda con il suo braccio attirandola a sé come a voler ricordare alle ragazze che fosse sua. Non gli era piaciuto il modo in cui l’aveva ignorato poco prima, non dopo che avevano fatto l’amore per la prima volta in tre mesi.
Abby spiegò che aveva scoperto di essere incinta e di quanto reagirono male i genitori una volta venuti a conoscenza del fatto.
«Quindi avevo la mia famiglia che mi aveva voltato le spalle e poi, dirlo o non dirlo ad Ash? Stava per partire per il tour e una gravidanza proprio in quel momento non ci stava. I miei zii a Rotterdam mi avevano offerto di andare da loro per qualche tempo e lavorare nel loro bar. Allora accettai e una volta lì presi la decisione di proseguire con la gravidanza. All’inizio era solo un scappare da un ambiente non più ospitale ma poi lì ci pensai su molto e decisi di dare il bambino in affidamento a degli amici dei miei zii che non possono avere figli. Si chiama Andrew, ha un mese e gli stessi occhi di Ashton. Appena lo vide scoppiò a piangere» Abigail parlava piano, gli occhi lucidi e un tremolio nella voce. Teneva le mani impegnate torturando l’anello d’argento nell’indice della mano destra, togliendolo e rimettendolo più e più volte.
«Volete vedere le foto?» chiese ad Olly e Eve, Michael aveva già avuto modo di vederle e di commuoversi giorni prima. Le ragazze annuirono felici ed emozionate.
«E Ashton che cos’ha detto riguardo l’adozione?» chiese Eve mentre Abby recuperava le foto sul cellulare.
«E come ti ha trovata?» domandò invece Olivia, stretta al petto di Michael.
«Molte fan mi avevano visto girare col pancione a Rotterdam e avevano mandato le foto ad Ashton, così insospettito dal numero di avvistamenti chiamò un investigatore privato e trovò il bar dei miei zii. Quando i ragazzi arrivarono in Olanda per un concerto la prima cosa che fece Ash fu correre al bar e… lì mi trovò. Gli raccontai tutta e la storia e… mi capì. Non era il momento adatto per avere figlie e siamo entrambi contro l’aborto. L’unica cosa che mi chiese fu “quando posso vedere il piccolo?”. Non mi perdonò subito, non sono tuttora perdonata ma… ci stiamo lavorando» concluse con un sorriso.
Olivia rimase a osservare meravigliata la schermata del cellulare di Abby. C’era Ash che teneva in braccio il piccolo Andrew che era avvolto i una copertina azzurra. Non poteva credere che quel pargoletto fosse il risultato del loro amore.
«E poi mi sono giunte voci su una nuova coppia. Davvero ragazzi, siete matti? Dovete solo sperare che Luke non scopra mai di essere stato preso in giro così altrimenti lascerà la band e addio sogni di gloria. Quando me l’hanno raccontato non riuscivo a crederci»
Olivia sospirò massaggiandosi le tempie «Lo sappiamo ma siamo stati bravissimi fino ad ora non farci scoprire e poi ora non sto più con Luke, quindi siamo salvi»
«Non cantare vittoria, bionda. Il male potrebbe essere sempre dietro l’angolo» disse incerta per poi prendere per mano Eve e «Ho voglia di shopping a Regent Street»
 
***
«Ma dimmi un po’» disse Abby nel camerino affianco a quello di Olly «Almeno è bravo Clifford a letto?»
Olivia arrossì di botto e ringraziò il cielo che le altre non potessero vederla. Era più che certa che i suoi occhi si erano illuminati nel sentire una domanda del genere perché sì, Michael era indubbiamente bravo.
«Non puoi immaginare quanto» si lasciò sfuggire arrossendo ancora di più mentre Eve, che le aspettava fuori in corridoio se ne uscì con un verso di ammirazione tipo “ooooh”.
«E brava Olly. Con tutte le ragazze che si è passato al liceo c’era da aspettarselo che fosse un esperto in materia» continuò la castana infilandosi un paio di jeans a vita alta.
Quelle parole, dette con così tanta nonchalance arrestarono i movimenti di Olly.
Che Abby stesse insinuando i sentimenti di Michael per lei?
Ebbene sì, Michael aveva cambiato letto con la stessa velocità con cui cambia colore ai capelli ma in quegli ultimi mesi era riuscito a dimostrarle più e più volte quanto ci tenesse a lei.
«Oh ma tranquilla Abby. Michael ha messo la testa a posto, è innamorato perso di Olly. Chiunque lo noterebbe» disse Evelyn che aveva capito dove volesse arrivare l’amica.
«E vi siete già dichiarati?» proseguì Abigail uscendo dal camerino con finto erotismo per provocare Evelyn che ridacchiò e mimò un “ti stanno da Dio”.
«No ma me lo dimostra ogni giorno coi gesti. È un insieme di tante piccole cose che me lo hanno fatto capire. Insomma, già che mi abbia messo prima della sua amicizia con Luke e della band significa tanto, non trovate?» chiese sistemandosi il tubino nero sui fianchi «E a me va bene così perché non saprei come dirglielo e ho paura della sua reazione».
Le ragazze annuirono e passarono il resto del pomeriggio a fare shopping e scherzare come non facevano da troppo tempo.
 
***
 
 Il Wembley Arena non era mai stato così pieno di gente.
Olivia, stretta in un mini abito nero comprato da Primark sotto consiglio di Abby, era convinta di fossero circa venti mila persone o giù di lì e osservava ammaliata le luci provenienti dai flash delle macchine fotografiche e la miriade si cartelloni e dediche sparse tra gli spalti.
Avevano raggiunto i ragazzi nel backstage dove si sarebbero esibiti a momenti. Avevano già cantato molti artisti e Ashton le aveva presentato Ed Sheeran rendendo lei ed Abby le persone più felici del pianeta.
«Sappi che ci sono rimasto davvero male che non mi hai calcolato per tutto il giorno» sussurrò Michael alle sue spalle non appena Calum lasciò Olly da sola.
Olivia si girò rimanendo senza parole davanti al suo ragazzo – perché stavano assieme ora, vero? – perché era fin troppo bello per una come lei.
Indossava dei banalissimi jeans – ma che su di lui riuscivano ad apparire come un capo d’alta moda – e la famosa maglietta con la scritta “Idiot” sotto una giacca di jeans-
«Mi dispiace, Mikey ma lo sai che io Abby ed Eve eravamo una cosa sola e rivederla dopo tutto quel tempo mi ha reso così felice che non potevo non stare con lei»
Michael annuì poco convinto. In realtà non aveva ascoltato una parola di quello che gli aveva detto, si era concentrato a osservare le labbra di Olivia muoversi perché il glos di Abby le stava da Dio.
«Adesso ti dico come andranno le cose, piccola. Ora mi esibirò sul palco per te, dopodiché annunceranno i vincitori della categoria “best push” e se vinciamo almeno questo premio finiti i ringraziamenti torniamo direttamente in hotel e ti dimostro quanto mi è mancato averti con me nel pomeriggio» disse Michael mordendosi le labbra nel vedere Olivia stretta nel suo tubino nero che le faceva sembrare il seno ancora più prosperoso.
Olly deglutì a fatica e sentì le gambe tremare.
«Ho una voglia pazza di baciarti, Olly» proseguì, la voce volutamente bassa perché sapeva quanto la facesse rabbrividire.
«Spero che tu vinca il premio, e non solo per quello che verrà dopo ma anche perché ve lo siete meritati» disse sorridente.
Michael sorrise imbarazzato a sua volta e si sporse per baciarla quando Olly lo fermò.
«Potrebbero vederci» si giustificò osservando lo sguardo confuso di Michael.
«E sai quanto me ne importa?» sorrise «Tu sei mia»
Olivia non fece in tempo a rispondere che le labbra di Michael erano già sulle sue a toglierle il fiato. Nessuno, eccetto qualche addetto alla sicurezza o responsabili tecnici, passò in quell’istante ma come disse Abby scherzosamente qualche ora prima “Il male potrebbe essere sempre dietro l’angolo”.
«È meglio che tu vada adesso» suggerì Olivia «O rischio di non lasciarti più andare dopo»
Michael non riuscì a reprimere la sua contentezza e le accarezzò le guance «Va bene, ma prima» si sfilò la giacca goffamente «Mettiti la mia giacca, non voglio che qualcun altro ti veda»
Olly alzò gli occhi al cielo prima di accettare e «Sì ma adesso corri o iniziano senza di te»
La ribaciò un’ultima volta prima di decidersi a voltarle le spalle e dirigersi verso il palco.
Olivia l’osservò allontanarsi, la gambe magre e le spalle non esageratamente larghe e non resistì a richiamarlo per dirgli con gli occhi lucidi e il cuore in gola «Ti amo»
 
Non gli diede tempo per rispondere. Strinse la giacca al petto e si avviò a passo svelto diretta sotto il palco dove ad aspettarla c’erano Abigail ed Evelyn che ridacchiavano.
Aveva fatto la scelta giusta a dichiararsi così? Forse. Così facendo non era riuscita a vedere la sua reazione. Che sia schioccato? Probabile. Felice, orgoglioso, realizzato, rassicurato? Chi lo sa. La vera paura di Olly era che lui non ci tenesse a lei tanto come voleva e se si fosse immaginata tutto? Analizzò ogni loro gesto, momento passato assieme cercando di captare segnali e capire se anche lui poteva amarla.
«Olly, sei con noi?» chiese Evelyn notando Olly pensierosa.
«Ho detto a Michael di amarlo» confessò senza nemmeno pensarci, lasciando le amiche a bocca aperta.
«Oddio, Olly è grandioso. E lui che ha detto?» chiese Abby abbracciandola forte.
«Io… Io sono scappata. E se invece fossi solo un ripiego? MI sto riempiendo di dubbi ora» mugugnò.
Evelyn scosse la testa «Lo hai cambiato, Olly. Lo hai fatto diventare un ragazzo serio, un uomo. È impossibile che non ti ami. Come hai detto tu stessa da Primark ti ha messo davanti a tutto. Sei la solita paranoica, vedrai che finito lo spettacolo ti dirà che prova lo stesso»
Abby, ancora stretta alla vita della bionda annuì e le sistemò una ciocca di capelli dietro l’orecchio «è pazzo di te»
Le luci si spensero all’improvviso, solo una rimase accesa e passava dal pubblico al palco dove Ashton fece il suo ingresso trionfante.
«Andiamo a sederci» disse Evelyn indicando i posti a sedere riservati a lor tre, quelli laterali al palco: Eve per prima, seguita da Olly e infine Abby.
Dopo Ashton arrivarono anche Calum – che si posizionò nella parte sinistra del palco, vicino alla ragazze che salutò con un occhiolino – Michael – che era nel lato opposto – e Luke al centro che salutò il pubblico e iniziò a toccare la chitarra, suonandole prima note di Amnesia.
La voce calda di Calum abbracciò il pubblico già in delirio per loro.
Era una delle canzoni preferite di Olly nonostante Michael non cantasse molto.
La voce di Luke era incrinata e i suoi occhi lucidi risplendevano sotto le luci e i flash delle macchine fotografiche. Lucidi tanto quanto quelli di Abby perché sapeva che la canzone fosse su di lei e su Ashton, a come la loro relazione era iniziata male per poi diventare una delle storie d’amore più belle che Olly conoscesse. E forse Ash era ancora arrabbiato con lei, doveva ancora perdonarla ma sapeva, con certezza, che era ancora innamorato di Abby, la ragazza che era riuscita sempre a tenergli testa.
Tra gli spalti c’erano fan in delirio, chi diceva di amarli, chi piangeva e chi cantava a squarciagola.
«Calum non la smette di guardarti» ridacchiò Olly sussurrando quelle parole nell’orecchio di Eve che arrossì.
«Non per dire ma anche Luke ti sta fissando, sei una spezza-cuori, Olly»
Olivia finse che quelle parole non la colpirono, non era nemmeno riuscita a guardare in faccia Luke.
«‘Cause I’m really not fine at all» terminò Luke sotto una pioggia di applausi.
«Grazie, Londra» esclamò Ashton in piedi sul suo sgabello rischiando quasi di cadere.
«Ragazze, io… io voglio parlare con Michael, ci vediamo fuori» disse Olly sbrigativa appoggiando la giacca di Michael sulla sua sedia «Ho bisogno che mi dica che mi ama e che non ho mandato all’aria la relazione con Luke per niente io… scusate»
Sorpassò Abby che la lasciò passare con un sorriso smagliante mentre Evelyn cercava di farle cambiare idea.
Come avrebbe fatto a parlare con Michael se ora annunciavano i vincitori?
Olivia si tolse i tacchi per riuscire a correre più velocemente e ritornò nel backstage dove aveva lasciato Michael prima.
Si guardava attorno vigile, alla ricerca dei suoi occhi e di una chioma blu disordinata.
«Olivia» si sentì chiamare alle spalle e il sangue le gelò nelle vene quando sentì i passi di Luke farsi sempre più vicini.
“E ora?” si chiese “Sono in trappola”.
Si girò lentamente trovandoselo difronte, il suo sguardo non osava andare oltre il collo di Luke che giocava nervosamente col piercing al labbro. Gli sudavano le mani e aveva il fiatone come se avesse corso una maratona quando in realtà aveva fatto appena tre metri.
«Io… io devo parlarti. Sono stato un deficiente prima, mi dispiace. Mi dispiace davvero perché mi sono reso conto di non averti mai dimostrato fino in fondo quanto io sia innamorato di te e ho corso troppo facendoti quella folle richiesta. Non ti dovevo far scappare così senza lottare davvero. Sento che avrei potuto fare di più per salvare la relazione e mentre cantavo ho preso la mia decisione»
Olivia era rimasta di pietra non appena Luke le prese una mano per portarla verso il suo petto, all’altezza del cuore «Lascio la band»
«C-cosa?» rimase accigliata.
«Ti ricordi i primi tre mesi assieme? Quanto stavamo bene assieme? Lì si che ci amavamo. Voglio tornare a quel periodo, voglio tornare indietro e dimenticare tutto quanto. Per te sono disposto a mollare tutto e tornare alla normalità» parlò lui, la voce tremolante come quando era sul palco.
«Luke, tu… tu non puoi fare questo. Io non ti merito. Non hai bisogno di una persona come me al mio fianco. Io non… non ti amo»
Quelle parole colpirono Luke come uno schiaffo e lasciò andare la mano di Olly. Olivia era il suo mondo, l’ancora che lo teneva a terra, l’ossigeno che lo teneva in vita. Senza di lei era completamente perso.
«Perdonami» sussurrò prima di superarlo e tornare indietro dalle sue amiche, non sarebbe mai dovuta andare in Inghilterra, non avrebbe mai dovuto mettersi in un guaio tale.
E ancora una volta si trovava a scappare dalle sue responsabilità mentre nella sua testa rimbombava una sola parola: Codarda.


















































MY LITTLE TALK.
sempre in ritardo ma ci sono!
come penso avrete intuito questa storia non mi prende più quindi vedrò di finirla al più presto, anche se mancano un bel po' di capitoli (che ho scritto ma dimentico di pubblicare). Diamo il benvenuto a Abby, un nuovo personaggio *yeeeee* che bho, è una cucciola. Voi che ne pensate?
Luke è un osso duro e olivia merita la forca ma voi lo spaete che sono la prima haters di olivia. sinceramente odio anche Michael in questa storia per essere così stronzo ma va beh, quando l'ho iniziata ero presa bene con questa Fan Fiction!
parlando di fan fiction, vi propongo una nuova mini long che ho postato da poco http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=3230373&i=1
sperando che il capitolo vi piaccia, vi saluto!
bacissimi
megghy


 

  
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