Serie TV > Il Trono di Spade/Game of Thrones
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Autore: teddy90    10/09/2015    1 recensioni
Adelaide, per gli amici Addy, studentessa di medicina, è una superfan di Game of Thrones. La sua vita è tranquilla (forse anche troppo), i suoi genitori e i suoi amici non la fanno mai sentire sola ma lei sente che le manca qualcosa, così spesso cerca rifugio nel mondo di Game of Thrones. Ma cosa succede se misteriosamente si ritrova catapultata nel pericoloso e spietato mondo del trono di spade? Riuscirà a resistere alla tentazione di aiutare i suoi personaggi preferiti? E se interferendo cambiasse il corso della guerra per il dominio dei sette regni?
Genere: Avventura, Azione, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Arya Stark, Jon Snow, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Lime, Otherverse, What if? | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 8 - PREOCCUPAZIONI



Spettro stava ancora ululando quando Addy prese coscienza di trovarsi nella sua stanza a Castello Nero. Le lacrime continuavano a sgorgarle dagli occhi, senza che lei riuscisse a controllarle.

<< Addy calmati, era solo una sogno. >> la rassicurò il comandante.

<< Oh Jon! Era terribile! C'erano quei corvi che li stavano uccidendo e io non potevo fare niente per aiutarli. >> spiegò la ragazza singhiozzando e buttando le braccia al collo del Lord Comandante.

In principio Jon rimase un po' sorpreso dal contatto, ma poi la abbracciò a sua volta cercando di tranquillizzarla come aveva fatto centinaia di volte a Grande Inverno con sua sorella Arya quando faceva qualche incubo. Addy tremava come una foglia e il suo pianto diventava sempre più convulso, il ragazzo non sapeva cosa fare, così la strinse a sé e le accarezzò la schiena aspettando che l'agitazione scemasse.

Il contatto con il corpo di Jon e le parole che le sussurrava per calmarla, dopo qualche minuto, fecero effetto e la ragazza smise di tremare e le lacrime smisero di inondare il suo viso e il petto del comandante che, Addy notò solo in quel momento, era a dorso nudo, ma lei era troppo agitata per imbarazzarsi di quel contatto e restò abbracciata al ragazzo, godendo della serenità che la sua vicinanza le trasmetteva.

<< Scusa, devo sembrarti una stupida ragazzina... >> mormorò sul suo petto tirando su con il naso.

<< Non preoccuparti. Mi sono solo spaventato, pensavo che qualcuno fosse entrato nella tua stanza e.... >> disse aumentando di poco la stretta sul corpo di lei.

Addy sentì il cuore di Jon battere più velocemente, così alzò lo sguardo verso di lui e, posandogli la mano sul petto, gli sussurrò << Grazie. >> con la voce che tremava ancora per l'agitazione.

I loro occhi si incontrarono in uno scambio misto di preoccupazione e sollievo, grigio e castano si fusero insieme rendendoli consapevoli di quanto entrambi si sentissero soli e deboli, benchè in normali circostanze non lo dessero a vedere. Il cuore di Addy riprese a battere all'impazzata, assecondando il ritmo di quello di lui che galoppava sotto la sua mano. I loro volti si avvicinarono sempre di più, i loro nasi ormai si sfiorarono. Entrambi desideravano quel contatto, più che desiderio il loro era un bisogno, a cui Jon non voleva rinunciare e che Addy aveva appena scoperto di provare. Ormai era inevitabile, il ragazzo chiuse gli occhi e si protese ancora di più verso di lei, le sue labbra accarezzarono quelle di Addy, finchè improvvisamente lei si irrigidì e premette la sua fronte su quella di Jon sospirando. Lui riaprì gli occhi confuso e il suo sguardo incontrò quello di lei tornando alla realtà e rendendosi conto che ciò che stavano per fare non era giusto, per quanto entrambi lo desiderassero.

<< Scusa, è colpa mia.... Non avrei dovuto.... >> mormorò Addy imbarazzata.

<< Non preoccuparti, sono stato io.... Tu eri confusa e spaventata e io... >> rispose Jon continuando ad abbracciarla. Il suo sguardo era lucido, aveva ormai perso quella strana luce che lo aveva illuminato, tornando freddo e malinconico.

<< No, davvero, io non voglio farti infrangere il giuramento, non voglio che tu debba pentirtene, non voglio che tu ti senta in colpa per un momento di debolezza. >> disse Addy tutto d'un fiato.

Jon le accarezzò la guancia dolcemente, provocandole un brivido lungo tutta la schiena, era assurdo come quel semplice contatto la confondesse, la facesse avvampare e rabbrividire allo stesso tempo.

<< Sei sempre così altruista.... >> mormorò il comandante allontanandosi da lei.

Subito Addy fu travolta dal freddo, uno strano senso di gelo che le fece desiderare, suo malgrado, di tornare tra le braccia di Jon.

<< Se ora ti senti meglio, io andrei a letto. >> Addy non riuscì a pronunciare neanche una sillaba perciò rispose solo con un cenno di assenso.

<< Allora buonanotte.... >> si congedò il ragazzo.

<< Buonanotte.... >> mormorò lei.

Dopo che Jon ebbe lasciato la stanza, la profetessa sospirò e, seguita subito da Spettro, si lasciò cadere sul letto.

Addy, Addy sei un'idiota! Lui non esiste, non puoi innamorarti di qualcuno che non esiste! Lui non è reale, non puoi! Non puoi! Ma il suo cuore era reale, lo sentivo battere sotto la mia mano, il suo respiro sul mio viso era reale, le sue carezze sulla mia schiena anche..... Maledizione! “ pensò Addy rendendosi conto che avrebbe passato la notte in bianco pensando e ripensando all'accaduto.


****************


Il mattino seguente Addy si alzò all'alba, trovò i vestiti per l'allenamento ai piedi del letto e svogliatamente fece colazione prima di indossarli. L'abbigliamento consisteva in un paio di pantaloni di pelle marrone, camicione di lana nero e una giacchetta fatta di pelle più spessa di quella dei pantaloni e leggermente imbottita sulle spalle e sul petto. La ragazza raccolse i capelli in una semplice coda alta e, dopo essersi lavata, indossò il mantello e si recò nel cortile per iniziare gli allenamenti.

Appena arrivata, trovò Jon ad aspettarla con l'arco in mano, lui la salutò come se la notte prima non fosse successo niente, così lei decise di fare altrettanto e di concentrarsi sugli allenamenti. Si esercitarono per un'ora con l'arco e poi passarono ai bastoni, questa volta Addy si difese molto meglio e riuscì addirittura a colpire un paio di volte il comandante, aiutata senza dubbio anche dal nuovo abbigliamento che le concedeva più libertà di movimento.

L'allenamento si svolse come al solito, senza che nessuno dei due facesse il minimo cenno a ciò che era successo tra loro, dopo ore di combattimento Addy era sfinita ed andò nella sua stanza e, dopo essersi lavata e cambiata ed aver pranzato, decise di andare in biblioteca per rilassarsi un po'.

Entrata nella stanza, vi trovò Sam e il maestro Aemon.

<< Salve maestro Aemon! Sam come va? >> li salutò cordialmente.

<< Buonasera lady Addy, ho saputo che il nostro Lord Comandante vi aiuta ad esercitarvi con le armi, come procede l'allenamento? >> le chiese il maestro.

<< Con l'arco me la cavo abbastanza bene, ma con il combattimento temo di essere ancora un disastro. >> confessò la ragazza, provocando una risata nei due uomini.

<< Come mai vi trovate qui mia signora? >> le domandò Sam.

<< Jon mi ha dato il permesso di consultare i vostri libri >> l'uomo paffutello sussultò quando la sentì chiamare per nome il Lord Comandante, ma non le disse niente, mentre maestro Aemon sorrise senza che nessuno dei due se ne accorgesse.

<< E quali libri vorreste leggere? Ci sono delle storie bellissime in un libro che ho letto l'altro giorno..... >> dichiarò Sam cercando tra gli scaffali.

<< Grazie Sam, ma preferirei leggere dei libri che trattano dell'arte del guarire. >>

<< Non sapevo vi interessassero tali argomenti. >> commentò il vecchio.

<< Diciamo che nel mio mondo studio per diventare guaritrice, quindi mi piacerebbe vedere come curate le persone nel vostro mondo. >>

Entrambi gli uomini rimasero leggermente sorpresi dal suo interesse, ma le consigliarono i migliori libri per guaritori di cui disponevano, poi il maestro Aemon chiese a Sam di portarli nella stanza della profetessa e il ragazzo ubbidì prontamente, lasciando soli il maestro e la ragazza.

<< Jon mi ha informata che domani partirete. >> dichiarò Addy.

<< Si, il Lord Comandante ritiene che sia più sicuro per me e Gilly allontanarci da Castello Nero ed ha incoraggiato Sam a forgiare la sua catena a Vecchia Città, sarebbe un talento sprecato se restasse qui. >>

<< Io gli ho consigliato di farvi restare, con la protezione di Jon voi e Gilly non avete da temere e Sam avrà sempre tempo di studiare in un momento meno agitato di questo. Lui ha bisogno del vostro sostegno. >>

<< Lo so, il Lord Comandante mi ha parlato del vostro disaccordo, ma io la penso come lui, stanno arrivando tempi oscuri e non sarà sempre possibile per lui proteggere tutti, inoltre Sam deve sbrigarsi a forgiare la sua catena perchè Castello Nero ha bisogno di un bravo maestro. >>

Gli ha parlato di me? E cos'altro gli avrà detto? “ pensò Addy agitandosi sulla sua sedia di fianco al maestro.

<< Mia cara ragazza, non devi preoccuparti per noi, ce la caveremo. >> le disse sorridendole e stringendole la mano. << Inoltre il nostro comandante non resterà solo, finchè ci sarete voi a consigliarlo sarà in ottime mani. >>

<< Spero che i miei consigli siano sufficienti, ma io non so per quanto potrò restare ed ho paura che la mia presenza non gli sia di grande aiuto, anzi che lo distragga. >> confessò la ragazza facendosi sfuggire anche troppo.

<< Non preoccuparti figliola, io trovo che la tua presenza gli abbia ridato la grinta che aveva perso da un po'. Le notizie sulla sua famiglia inoltre gli hanno dato speranza ed è anche più sereno, soprattutto riguardo al compito datogli dai guardiani della notte. Anche se negli ultimi due giorni mi è sembrato un po' irrequieto. >> buttò lì il maestro, dando conferma ad Addy che, anche se non sapeva esattamente cosa era successo la notte precedente, sapeva cosa stava succedendo tra loro.

<< Io ritengo che ciò che da speranza e voglia di lottare sia un dono degli dei, purchè non faccia trascurare i propri doveri. Ma non mi sembra questo il caso.... >>

Addy arrossì sentendo le parole del maestro e fu lieta che lui non potesse vederla.

<< Io penso che abbia già sofferto abbastanza e che si senta anche troppo in colpa per cose di cui non ha alcuna responsabilità. Non voglio aggiungere altri rimorsi, altra sofferenza. >> dichiarò la ragazza.

<< A me sembra che oltre a preoccuparvi per lui, abbiate paura anche per voi stessa. >>

Le sue parole furono come un pugno nello stomaco e la costrinsero ad ammettere che, anche se i problemi e le preoccupazioni riguardanti Jon non fossero esistiti, lei comunque non si sarebbe concessa di provare qualcosa per lui. Aveva paura, era una vigliacca. La ragazza rimase a bocca aperta per qualche minuto, poi entrò Sam ad interrompere la loro conversazione.

<< Maestro, ho fatto come mi avete chiesto, ora vi accompagno da Jon, mi ha detto che vuole parlarvi. >>

<< Perfetto, aiutami Samwell >> disse il vecchio e, dopo averla salutata, i due uomini uscirono dalla stanza lasciandola sola a pensare alle parole del saggio maestro.


Salve ragazzi!

Il capitolo è breve, ma intenso. XD Spero che vi sia piaciuto! E' la prima volta che scrivo di argomenti del genere, quindi sinceramente non so se il risultato sia buono, l'ho scritto d'istinto e spero che non vi abbia annoiati! Detto questo ringrazio come sempre chi segue la mia storia, siete molti più di quelli che speravo!

Grazie! A presto!

Teddy90

Ps: Se vi fa piacere fatemi sapere cosa ne pensate! ;)


  
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