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Autore: Phobos_Quake 3    10/09/2015    1 recensioni
Misteriosi obelischi neri compaiono nelle città dove vivono Shinku e le altre Rozen Maiden. Non tarderanno a scoprire che sono ordigni esplosivi dall'enorme potenza e dovranno fare di tutto per disattivarli onde evitare la distruzione totale del Giappone. Capitolo finale, stavolta sul serio, della saga!
Genere: Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 5:
 
Pechino
 
 


Dato che, per la prima volta, fummo costrette a separarci e non ho quindi potuto assistere ai combattimenti, mi son dovuto far raccontare dalle mie sorelle, per filo e per segno, come si sono svolti. Hinaichigo giunse nella capitale della Cina in pochi secondi. Aveva volato con tutta la sua forza. Più veloce perfino di un normale aereo. Atterrò poco lontano dall'obelisco, piazzato proprio davanti al palazzo della Città Proibita, e all'Alice Maiden che la stava aspettando.
-Ben arrivata, mocciosa!- esordì la bambola.
-Se io sono una mocciosa, tu cosa sei?- chiese Hinaichigo.
-Non direi, visto che ho un aspetto più "da grande" di te!-
-Sarà...-
-Bando alle ciance! Ti frullerò per bene!-
-Hai dimenticato di presentarti!-
-Tsk! Mi chiamo Fumiki! Sei contenta, ora?-
Fumiki era alta come Suigintou e Kirakishou. Hinaichigo mi disse che, nonostante si capisse che era una bambola grazie alla voce, ma specialmente per la presenza, inutile secondo me, del seno, aveva un aspetto androgino a causa dei suoi capelli corti magenta. Aveva occhi verde oliva e indossava un corpetto fucsia con una minigonna della stesso colore e scarpette con i tacchi sempre di quella tinta. Hinaichigo attaccò subito, ma Fumiki afferrò i rovi e li spezzò con molta non curanza.
-Non so come tu abbia fatto a sconfiggere Eri, ma con me non avrai vita facile!-
Il suo corpo s'illuminò di viola e cominciò a lanciare aculei di ametista. Hinaichigo li evitò tutti tranquillamente.
-Usi lo stesso potere di Barsuishou? Che originalità! Non sai fare di meglio?-
-Non giocare con la coda del gatto, piccola. Poi lui ti graffia!-
Hinaichigo ritentò d'immobilizzarla con i rovi, ma senza successo perché si liberò senza la minima fatica. A un tratto, l'Alice Maiden sollevò le braccia in aria.
-Amethyst Rain!-
Una pioggia di lame di ametista cadde dal cielo, ma Hinaichigo riuscì ad evitarla.
-Visto che saltelli come una ranocchietta, ti fermerò per sempre!-
-E come farai?-
Allargò di nuovo le braccia, il suo corpo s'illuminò di nuovo di viola e gridò:
-Amethyst Crystal!-
Ci fu un intenso bagliore e Hinaichigo finì imprigionata all'interno di un grande cristallo di ametista.
-Addio, bambolina. Goditi questi ultimi momenti all'interno del cristallo.- le disse.
Non so come fece, neanche Hinaichigo seppe darmi una spiegazione quando me lo raccontò, ma riuscì a liberarsi con solo la sua forza di volontà.
-A... Assurdo! È impossibile!-
-E invece è possibile! I fatti parlano chiaro!-
-Sta zitta, brutta nanerottola!-
Lanciò di nuovo gli aculei di ametista dai palmi delle mani, ma Hinaichigo li afferrò tutti con i suoi rovi e li rispedì al mittente che li distrusse con dei semplici calci.
-Non posso farmi battere da una mocciosa! Non sono mica Eri!-
Fumiki scattò e le diede una ginocchiata allo stomaco. Poi le diede una testata sulla fronte che la buttò a terra. Però si rialzò e la colpì con un calcio rotante che la face barcollare.
-Stupida mocciosa!-
-Stupida creazione di Alice!-
Credo che questo la offese molto, perché afferrò Hinaichigo per il collo, la sollevò e la scaraventò a terra con violenza per poi iniziare a prenderla a calci con una violenza inaudita. La piccolina parò l'ennesima pedata con le sue mani.
-Come osi toccarmi con quelle sporche mani?-
-E tu come osi colpirmi con questi piedi sporchi?-
I suoi rovi avvinghiarono le braccia di Fumiki sollevandola così da permettere alla mia piccola sorellina di alzarsi.
-Tutto ciò è patetico!- disse liberandosi senza problemi.
Hinaichigo guardò l'orologio che aveva al polso. Erano passati quasi tre minuti da quando avevano iniziato a combattere. Questo la fece preoccupare. L'attimo di distrazione consentì a Fumiki di colpirla con un calcio rovesciato che la scaraventò a terra.
-Questa volta ti imprigionerò e non riuscirai mai a liberarti!-
Lei si rialzò e la colpì con una gomitata sul viso seguita da un calcio rotante.
-Maledetta nana! Non posso farmi sconfiggere da una come te!-
-Mi stai facendo solo perdere tempo!-
-È quello il mio scopo primario, stupida mocciosa!-
-Adesso basta. Mi sono stancata di queste offese!-
-Oh! Ti sei offesa? E ora che fai? Corri a piangere da mamma Shinku? Ma falla finita!-
Il corpo di Fumiki brillò intensamente di viola.
-Ma che... che diavolo...?-
-Amethyst Purple Light!-
Sparò un grande raggio di luce viola che investì la piccola Hinaichigo e si ritrovò in terra. Ovviamente, lei non subì alcun danno, ma il suo vestito, invece, sì.
-Non... non ci posso credere! Ci ho messo tutta me stessa in quel colpo! Perché? Perché non morite mai? Perché?-
-Perché non siamo di bassa lega come te!-
-Bassa lega? Ma non dire fesserie!-
Hinaichigo barcollò. Anche se il colpo non le aveva fatto granché, qualche effetto l'aveva comunque ottenuto. Fumiki sorrise, scattò e iniziò a schiaffeggiarla.
-Basterà indebolirti per bene, e poi quando riutilizzerò il mio colpo, sarà la tua fine!-
Hinaichigo non disse nulla e continuò a subire. Nel frattempo, il suo vestito tornò sul suo corpo.
-Dannato vestito che si rigenera!- disse Fumiki.
I rovi di Hina cominciarono a muoversi verso Fumiki avvolgendole i quattro arti.
-Ancora?-
Non si rese subito conto delle fragole. Quando, finalmente, realizzò, era ormai troppo tardi.
-Ah! Dannazione!- fu l'unica cosa che riuscì a dire.
Erano una ventina ed esplosero tutte contemporaneamente. Di lei rimase giusto una mano o un piede e la Rosa Mystica che, ovviamente, esplose.
-È finita... o quasi!- disse Hinaichigo.
Guardò l'orologio. Le restava un minuto. Si mise davanti all'obelisco e s'inginocchiò. Probabilmente realizzò che non aveva idea di come sbarazzarsene e non avevamo minimamente pensato a un piano.
"Se avessi anch'io la rosa di Kirakishou!" pensò con tristezza.
A un tratto, le venne un'idea e decise di sbrigarsi. Avvolse l'obelisco, che al contrario degli altri stava cominciando a brillare di rosso, segno che era quasi sul punto di esplodere, con innumerevoli rovi come se fosse un salame, dopodiché li afferrò, si sollevò in aria e fece appello a tutte le sue forze. Riuscì miracolosamente a sradicarlo e a portarlo in alto. Sempre più in alto. Quando fu sicura di essersi allontanata a sufficienza, tenendo sempre ben stretto tra le mani il suo "prezioso carico", iniziò a girare su se stessa per cinque volte per poi lanciarlo in aria con tutta la sua forza. In sintesi, lo lanciò nello spazio. Una volta fatto, guardò l'orologio. I cinque minuti erano ormai passati, questo significava che l'obelisco era andato distrutto per sempre nello spazio.
-Fuori uno!- disse sorridendo contenta.
Scese leggermente e poi spiccò di nuovo il volo per tornare in Giappone.
   
 
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