Lady
Bianca respirò a fondo la brezza mattutina. La balia al
sorgere del sole aveva
aperto la grande finestra, permettendo così al sole di
riscaldare il dolce viso
della signora.
Così dopo essersi vestita si sporse verso essa, guardando i
verdi prati inglesi,
fissando e perdendosi nel cielo azzurro. E la mente vagava. Vagava
posandosi su
quel ragazzo, quel ragazzo con cui aveva conversato qualche giorno
primo. Gli
occhi dello scrittore erano come marchiati a fuoco nella usa mente e
non
andavano via, si erano insinuati prepotentemente nella sua testa.
Stava per sposare Lord Kent. Non c’era tempo per futili
fantasie. Di sperare in
una vita migliore, quando la sua era già stata decisa, da
tempo oramai.
”Mia signora, vostra madre vi attende per la
colazione.” Lady Bianca si voltò
con sguardo pieno di tristezza.
”Arrivo mia balia. Oh… quanto vorrei fuggire.
Merito forse tante lacrime?
Merito forse una vita infelice?” Gli occhi della ragazza
piano si inumidirono,
lasciando sulle sua ciglia chiare piccole perle salate.
”Oh… voi meritate tutto, mia signora. Voi meritate
ogni singola stella nel
cielo, voi meritate la luna, meritate ogni sorriso di bambino, ogni
rosa, il
sole splendente nel cielo. Mia signora… lui
potrebbe…”
”No. Ogni cosa del suo aspetto, del suo animo mi allontana da
lui. Io… ho
donato oramai il mio cuore a qualcun altro.” Lady Bianca
tornò ancora una volta
a guardare i verdi prati, ad ascoltare il silenzio della campagna, con
una
lacrima che le rigava una guancia.
”Perché balia?” Sussurrò poi
asciugandosi con i polpastrelli quella lacrima
solitaria.
”A chi avete donato il vostro cuore?” Chiese la
signora avvicinandosi alla
finestra.
”L’ho donato ad un animo buono, l’ho
donato alla sua poesia, alla sua fantasia,
immaginazione. L’ho donato al suo cuore. L’ho
donato a lui che vive in un mondo
lontano dal mio. Un mondo dove posso amare chi voglio, senza paura,
senza
disprezzo. Un mondo fatto di poesia, balia.” La signore
sorrise affettuosamente
la ragazza.
”Mia signora, voi leggete troppo.”
”Forse balia… forse.”
Aveva bisogno di vederla. Ma come fare?
Sapeva ben poco di lei. Come giungere da lei? Lo avrebbero accolto?
No… lui era solo un umile scrittore.
Ma doveva, doveva ancora una volta guardare il suo dolce viso, dirle
ciò che il
suo cuore cantava, ciò che custodiva gelosamente da giorni,
ciò che oramai non
riusciva più a tener chiuso dentro di sé.
Si ritrovò nella strada in cui vi era giornalmente il
mercato. Tutti gridavano,
tutti urlavano. Facevo spese e vendevano. Vi erano tutte le classi
sociali, ben
visibili.
Fu lì che la vide. Fu li che la il suo cuore prese a battere
vertiginosamente,
come se volesse uscir dal suo petto e librarsi nell’aria come
una colomba dalle
piume bianche come latte. Il mondo fu come se si fosse improvvisamente
fermato
e nulla contava in quel momento per il giovane ragazzo. Era come se
vedesse la
luce per la prima volta nella vita, come se per un’intera
vita fosse stato
privato della vista. In quel momento, lui vedeva. E
Si avvicinò con passo svelto.
”Lady Wessex.” Sussurrò.
”Mastro Way.” Fece un breve inchino prima di
rimettersi dritta. La ragazza
cercò di controllare il battito accelerato del suo cuore ed
il rossore che aveva
tinto le sue guance.
”Sarete la mia musa?” Lady Bianca rispose con un
risolino.
”Mia signora, vostra madre vi cerca.” Entrambi i
ragazzi si voltarono verso la
balia che fissava con sguardo confuso Michael.
”Arrivo balia.”
”Non andate via.” La voce del ragazzo era piano di
tristezza, rammarico,
amarezza.
”Devo, mastro Way.”
”Oh, chiamatemi Michael.”
”Va bene, Micheal.” Lei sorrise pronta a
congedarsi, contro voglia.
”Vi vedrò ancora? Per favore… i vostri
occhi… ditemi che vi vedrò ancora.” Lei
rimase interdetta davanti allo sguardo supplicante di mastro Way. E
perse tutte
le sue fragili certezze.
”Voi non dovreste parlare così
con…”
”Mia signora!” Gridò nuovamente la balia.
”Arrivo!” Rispose lei.
”Vi prego. Ditemi che vi vedrò ancora.”
”Presto.” E lady Bianca scappò. Michael
alzò un braccio, tendendo la mano verso
la ragazza che aveva dato senso alle sue giornate.
“Bella
donna, signore?”
”La conoscete?” Michael si voltò verso
il ragazzo che vendeva mele di fianco a
lui. “Sapete dove vive?”
”Sulle sponde del laghetto fuori città.”
Non ci pensò, Micheal non pensò alle
sue azioni. Con passo svelto seguì la giovane donna, diretto
anch’egli al lago
fuori città.
Lady Bianca era nuovamente lì, affacciata al davanzale delle
finestra, ad
osservare lo scuro paesaggio. Una leggera brezza scuoteva delicatamente
lo
fronde degli alberi in giardino.
”Oh, quanto vorrei poter uscire.”
”Mia signora, sono sicura che vostro padre ve lo
permetterà se sono io ad
accompagnarvi.”
”Lo pensi davvero balia?” Chiese speranzose la
ragazza che, dopo essersi
avvicinata, le strinse le mani nelle sue. La signora sorrise
teneramente prima
di dirigersi fuori dalla stanza.
Lady Bianca tornò a guardare il nero paesaggio quando
udì una voce.
”Mia signora… mia signora!” La ragazzi
si guardò un momento intorno, credendo
che fosse lo spirito di qualche suo antenato. Poi,
nell’oscurità riconobbe una
sagoma.
”Michael!” Bisbigliò mentre i suoi occhi
immediatamente si illuminarono,
accendendosi di una strana luce che li resero simili a stelle nel cielo.
”Oh, la vostra voce… il soave canto di un
usignolo…”
”Cosa ci fate qui? Se vi scoprono siete morto!” Lo
avvertì lei preoccupata, ma
contenta allo stesso tempo di vederlo, lì, sotto la finestra.
”Avevo bisogno di vedere, un’altra volta, i vostri
occhi. Oh madamigella…
aprite le porte del vostro cuore, fatemi entrare in esso. Non vedo
altro che
voi in questo triste mondo. Siete la mia luce, il mio sole. Siete
l’est.”
”Oh, il mio cuore è vostro dal momento in cui i
miei occhi hanno incontrato i
vostri, nel momento in cui la vostra voce è giunta alle mie
deboli orecchie.”
Il cuore di mastro Way si gonfiò di gioia e prese a cantare.
”Permettetemi di salire lungo l’edera e di giungere
a voi, lì su, alla finestra.
Permettetemi di cantare la vostra bellezza e di contemplare i vostri
occhi
chiari come il sereno cielo in primavera.”
”Io non credo che…” Ma la ragazza non
potè finire la frase perché la bilia
entrò nella stanza.
”Vostro padre ha acconsentito.”
”Oh balia, mastro Way è qui, sotto la mia
finestra. Siate mia complice,
permettetemi di vederlo!” La pregò lady Bianca.
”Io sono una semplice balia, mia signora, devota alla vostra
famiglia. Dovrei
correre a riferir il tutto a vostro padre.”
”Non fatelo. Permettete al mio cuore di essere felice, anche
per pochi minuti.
Per favore balia, permettete ai miei occhi di vedere il
mondo.” La signora,
ora, era combattuta. Una parte di lei voleva dare una
possibilità a quella
ragazza, un’altra parte le diceva di riferire tutto al
padrone. A la nostra
cara balia, amici, aveva un animo buono e non potè negare
una piccola
possibilità a quella ragazza che aveva amato sin da bambina.
Così, acconsentì.
”Michael, sarò lì entro pochi attimi.
Attendetemi.”
”Oh mia signora, vi attenderei tutta la vita per incontrare
ancora i vostri
occhi.”
”Sono
qui.”
”Qui
dove?” Lady Bianca si guardò intorno non vedendo
nessuno.
”Qui, dietro
il cipresso.” Nell’oscurità il suo
voltò si fece più chiaro. Il
cuore della ragazza cominciò a battere freneticamente, come
volesse uscire dal
suo fragile petto.
Nell’esatto
momento in chi il giovane scrittore incontrò gli occhi di
lei, il
cielo fu come schiarito. Una luce l’avvolgeva, come un angelo
caduto dal cielo.
La terra era troppo banale e comune per il suo viso, non la meritava.
Il
paradiso era il suo luogo.
Sui visi di entrambi
si allargò un luminoso sorriso.
E fu lì che
capirono di amarsi.
Fu lì che
capirono che le loro vite non sarebbero più stata le stesse.
Fu lì che
desiderarono di vivere a lungo per perdersi l’una negli occhi
degli
altri.
Ma quello che non
sapevano, era che presto le tenebre li avrebbero avvolti,
trascinandoli all’inferno.
*
Salve gente, scusate
l’enorme ritardo ma l’immaginazione era andata via.
Scrivere questa storia mi costa davvero tanto. Questo capitolo mi ha
fatto
sudare 17 camicie!
Spero comunque sia stato di vostro gradimento.
Il prossimo capitolo, nonché ultimo, è
già ben definito nella mia testolina.
Devo solo mettere per iscritto le mie idee.
Ringrazio la mia migliore amica che mi ha consigliata e appoggiata.
ElfoMikey: ciao bella! Alla fine ce
l’ho fatta! Grazie per l’appoggio,
davvero! Spero di essere stata chiara nel linguaggio, anche se
personalmente
trovo ridicolo e stupido. Fammi sapere! A presto! <3
Luinil:
Ale! Ce l’ho fatta, ho postato! Dopo tanto, ma ce
l’ho fatta! Spero di non
averti delusa con questo capitolo, lo spero davvero! Come un film?
Onoratissima, ma non so… non credo di meritarmi tutti questo
complimenti. ^^”
Jessromance: Jejè, ciao!
Ce l’ho
fatta, ho postato! Te l’aspettavi? XD Spero di averti delusa
con questo
capitolo! Fammi sapere! XD
Doddola93: Ciao! Davvero ti piace?
Onoratissima! Io genio? Forse ti confondi
con qualcun altro XD Sono contenta di sapere che la fiction ti sia
piaciuta!
Davvero tanto! A presto!
con affetto, Lò.