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Autore: SpaceDementia    08/02/2009    2 recensioni
Questa storia non è una storia come tante. Questa storia parla di un tempo, parla di una ragazza dai lunghi capelli color oro, dai grandi occhi verdi, dalla pelle chiara e vellutata come petali di rose. Questa storia parla di un ragazzo dalla voce calda e dolce, un ragazzo dagli occhi nocciola, dai capelli scuri, dal cuore grande come l’oceano. E’ la storia di un amore che va oltre il conoscitivo umano. E’ una storia di un amore che va oltre ciò che l’uomo rappresenta. E’ una storia di un amore puro e genuino. Quell’amore che supera ogni ostacolo, quell’amore che vince il fato, il destino. Un amore profondo, capace di cambiare in pochi attimi la tua intera vita. Quell’amore che ti mozza il respiro alla vista dell’altro, quell’amore ti fa balzare il cuore in gola, che ti rende felice ma anche triste. E questa, amici miei, è la storia di un amore che lega due ragazzi. Un destino crudele il loro. Due ragazzi dall’animo gentile. La storia di un tempo in cui l’amore era stato dimentico. Una storia che parla della vera essenza umana… l’amore. La storia di una amore… infinito ed eterno.
Genere: Romantico, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Lady Bianca respirò a fondo la brezza mattutina. La balia al sorgere del sole aveva aperto la grande finestra, permettendo così al sole di riscaldare il dolce viso della signora.
Così dopo essersi vestita si sporse verso essa, guardando i verdi prati inglesi, fissando e perdendosi nel cielo azzurro. E la mente vagava. Vagava posandosi su quel ragazzo, quel ragazzo con cui aveva conversato qualche giorno primo. Gli occhi dello scrittore erano come marchiati a fuoco nella usa mente e non andavano via, si erano insinuati prepotentemente nella sua testa.
Stava per sposare Lord Kent. Non c’era tempo per futili fantasie. Di sperare in una vita migliore, quando la sua era già stata decisa, da tempo oramai.
”Mia signora, vostra madre vi attende per la colazione.” Lady Bianca si voltò con sguardo pieno di tristezza.
”Arrivo mia balia. Oh… quanto vorrei fuggire. Merito forse tante lacrime? Merito forse una vita infelice?” Gli occhi della ragazza piano si inumidirono, lasciando sulle sua ciglia chiare piccole perle salate.
”Oh… voi meritate tutto, mia signora. Voi meritate ogni singola stella nel cielo, voi meritate la luna, meritate ogni sorriso di bambino, ogni rosa, il sole splendente nel cielo. Mia signora… lui potrebbe…”
”No. Ogni cosa del suo aspetto, del suo animo mi allontana da lui. Io… ho donato oramai il mio cuore a qualcun altro.” Lady Bianca tornò ancora una volta a guardare i verdi prati, ad ascoltare il silenzio della campagna, con una lacrima che le rigava una guancia.
”Perché balia?” Sussurrò poi asciugandosi con i polpastrelli quella lacrima solitaria.
”A chi avete donato il vostro cuore?” Chiese la signora avvicinandosi alla finestra.
”L’ho donato ad un animo buono, l’ho donato alla sua poesia, alla sua fantasia, immaginazione. L’ho donato al suo cuore. L’ho donato a lui che vive in un mondo lontano dal mio. Un mondo dove posso amare chi voglio, senza paura, senza disprezzo. Un mondo fatto di poesia, balia.” La signore sorrise affettuosamente la ragazza.
”Mia signora, voi leggete troppo.”
”Forse balia… forse.”

 

 Mastro Way camminava per le buie strade londinesi. Camminava e non faceva che pensare a lei. Ai suoi occhi chiari, ai capelli color oro, alla pelle come porcellana. Camminava col vento che gli solleticava il viso.
Aveva bisogno di vederla. Ma come fare?
Sapeva ben poco di lei. Come giungere da lei? Lo avrebbero accolto?
No… lui era solo un umile scrittore.
Ma doveva, doveva ancora una volta guardare il suo dolce viso, dirle ciò che il suo cuore cantava, ciò che custodiva gelosamente da giorni, ciò che oramai non riusciva più a tener chiuso dentro di sé.
Si ritrovò nella strada in cui vi era giornalmente il mercato. Tutti gridavano, tutti urlavano. Facevo spese e vendevano. Vi erano tutte le classi sociali, ben visibili.
Fu lì che la vide. Fu li che la il suo cuore prese a battere vertiginosamente, come se volesse uscir dal suo petto e librarsi nell’aria come una colomba dalle piume bianche come latte. Il mondo fu come se si fosse improvvisamente fermato e nulla contava in quel momento per il giovane ragazzo. Era come se vedesse la luce per la prima volta nella vita, come se per un’intera vita fosse stato privato della vista. In quel momento, lui vedeva. E incrociò il suo sguardo ed ebbe la conferma che lei era lì, lei era lì in carne ed ossa.
Si avvicinò con passo svelto.
”Lady Wessex.” Sussurrò.
”Mastro Way.” Fece un breve inchino prima di rimettersi dritta. La ragazza cercò di controllare il battito accelerato del suo cuore ed il rossore che aveva tinto le sue guance.
”Sarete la mia musa?” Lady Bianca rispose con un risolino.
”Mia signora, vostra madre vi cerca.” Entrambi i ragazzi si voltarono verso la balia che fissava con sguardo confuso Michael.
”Arrivo balia.”
”Non andate via.” La voce del ragazzo era piano di tristezza, rammarico, amarezza.
”Devo, mastro Way.”
”Oh, chiamatemi Michael.”
”Va bene, Micheal.” Lei sorrise pronta a congedarsi, contro voglia.
”Vi vedrò ancora? Per favore… i vostri occhi… ditemi che vi vedrò ancora.” Lei rimase interdetta davanti allo sguardo supplicante di mastro Way. E perse tutte le sue fragili certezze.
”Voi non dovreste parlare così con…”
”Mia signora!” Gridò nuovamente la balia.
”Arrivo!” Rispose lei.
”Vi prego. Ditemi che vi vedrò ancora.”
”Presto.” E lady Bianca scappò. Michael alzò un braccio, tendendo la mano verso la ragazza che aveva dato senso alle sue giornate.
“Bella donna, signore?”
”La conoscete?” Michael si voltò verso il ragazzo che vendeva mele di fianco a lui. “Sapete dove vive?”
”Sulle sponde del laghetto fuori città.” Non ci pensò, Micheal non pensò alle sue azioni. Con passo svelto seguì la giovane donna, diretto anch’egli al lago fuori città.

 

 La sera era calata. Un velo scuro aveva ricoperto le fresche campagne inglesi, non permettendo a nessuno di guardare senza l’uso di lanterne.
Lady Bianca era nuovamente lì, affacciata al davanzale delle finestra, ad osservare lo scuro paesaggio. Una leggera brezza scuoteva delicatamente lo fronde degli alberi in giardino.
”Oh, quanto vorrei poter uscire.”
”Mia signora, sono sicura che vostro padre ve lo permetterà se sono io ad accompagnarvi.”
”Lo pensi davvero balia?” Chiese speranzose la ragazza che, dopo essersi avvicinata, le strinse le mani nelle sue. La signora sorrise teneramente prima di dirigersi fuori dalla stanza.
Lady Bianca tornò a guardare il nero paesaggio quando udì una voce.
”Mia signora… mia signora!” La ragazzi si guardò un momento intorno, credendo che fosse lo spirito di qualche suo antenato. Poi, nell’oscurità riconobbe una sagoma.
”Michael!” Bisbigliò mentre i suoi occhi immediatamente si illuminarono, accendendosi di una strana luce che li resero simili a stelle nel cielo.
”Oh, la vostra voce… il soave canto di un usignolo…”
”Cosa ci fate qui? Se vi scoprono siete morto!” Lo avvertì lei preoccupata, ma contenta allo stesso tempo di vederlo, lì, sotto la finestra.
”Avevo bisogno di vedere, un’altra volta, i vostri occhi. Oh madamigella… aprite le porte del vostro cuore, fatemi entrare in esso. Non vedo altro che voi in questo triste mondo. Siete la mia luce, il mio sole. Siete l’est.”
”Oh, il mio cuore è vostro dal momento in cui i miei occhi hanno incontrato i vostri, nel momento in cui la vostra voce è giunta alle mie deboli orecchie.” Il cuore di mastro Way si gonfiò di gioia e prese a cantare.
”Permettetemi di salire lungo l’edera e di giungere a voi, lì su, alla finestra. Permettetemi di cantare la vostra bellezza e di contemplare i vostri occhi chiari come il sereno cielo in primavera.”
”Io non credo che…” Ma la ragazza non potè finire la frase perché la bilia entrò nella stanza.
”Vostro padre ha acconsentito.”
”Oh balia, mastro Way è qui, sotto la mia finestra. Siate mia complice, permettetemi di vederlo!” La pregò lady Bianca.
”Io sono una semplice balia, mia signora, devota alla vostra famiglia. Dovrei correre a riferir il tutto a vostro padre.”
”Non fatelo. Permettete al mio cuore di essere felice, anche per pochi minuti. Per favore balia, permettete ai miei occhi di vedere il mondo.” La signora, ora, era combattuta. Una parte di lei voleva dare una possibilità a quella ragazza, un’altra parte le diceva di riferire tutto al padrone. A la nostra cara balia, amici, aveva un animo buono e non potè negare una piccola possibilità a quella ragazza che aveva amato sin da bambina. Così, acconsentì.
”Michael, sarò lì entro pochi attimi. Attendetemi.”
”Oh mia signora, vi attenderei tutta la vita per incontrare ancora i vostri occhi.”

 

 Nel buio giardino lady Bianca si aggirava, in cerca di quel viso, di quegli occhi scuri e di quelle labbra dipinte dagli angeli.
”Sono qui.”
”Qui dove?” Lady Bianca si guardò intorno non vedendo nessuno.
”Qui, dietro il cipresso.” Nell’oscurità il suo voltò si fece più chiaro. Il cuore della ragazza cominciò a battere freneticamente, come volesse uscire dal suo fragile petto.
Nell’esatto momento in chi il giovane scrittore incontrò gli occhi di lei, il cielo fu come schiarito. Una luce l’avvolgeva, come un angelo caduto dal cielo. La terra era troppo banale e comune per il suo viso, non la meritava. Il paradiso era il suo luogo.
Sui visi di entrambi si allargò un luminoso sorriso.
E fu lì che capirono di amarsi.
Fu lì che capirono che le loro vite non sarebbero più stata le stesse.
Fu lì che desiderarono di vivere a lungo per perdersi l’una negli occhi degli altri.
Ma quello che non sapevano, era che presto le tenebre li avrebbero avvolti, trascinandoli all’inferno.

 

 

 

*

 

 

Salve gente, scusate l’enorme ritardo ma l’immaginazione era andata via.
Scrivere questa storia mi costa davvero tanto. Questo capitolo mi ha fatto sudare 17 camicie!
Spero comunque sia stato di vostro gradimento.
Il prossimo capitolo, nonché ultimo, è già ben definito nella mia testolina. Devo solo mettere per iscritto le mie idee.

Ringrazio la mia migliore amica che mi ha consigliata e appoggiata.

E ringrazio una ragazza pazza che mi incoraggia e che mi ha dato spunto per questo capitolo. Probabilmente se non fosse stato per lei, non lo avrei mai scritto.

 E grazie a:
ElfoMikey: ciao bella! Alla fine ce l’ho fatta! Grazie per l’appoggio, davvero! Spero di essere stata chiara nel linguaggio, anche se personalmente trovo ridicolo e stupido. Fammi sapere! A presto! <3
Luinil: Ale! Ce l’ho fatta, ho postato! Dopo tanto, ma ce l’ho fatta! Spero di non averti delusa con questo capitolo, lo spero davvero! Come un film? Onoratissima, ma non so… non credo di meritarmi tutti questo complimenti. ^^”
Jessromance: Jejè, ciao! Ce l’ho fatta, ho postato! Te l’aspettavi? XD Spero di averti delusa con questo capitolo! Fammi sapere! XD

Doddola93: Ciao! Davvero ti piace? Onoratissima! Io genio? Forse ti confondi con qualcun altro XD Sono contenta di sapere che la fiction ti sia piaciuta! Davvero tanto! A presto!

 
A voi è tutto,
con affetto, Lò.

  
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