autore: ale93
titolo: holdin’ on and lettin’ go
fandom: spn
pg/pairing: dean, destiel
rating: t
note: 10x23 missing moment | spoilers | songfic, i versi citati appartengono al testo Holding on and letting go di Ross Cooperman
 

Is anybody out there?
Is anybody listening?
Does anybody really know?
If it’s the end of our beginning,
A cry
A rush
From one breath
Is all we’re waiting for
Sometimes the one we’re taking
Changes every one before

Ascolta l’entrare e l’uscire dell’aria dai suoi polmoni e resta fermo al centro della stanza, Dean, in mezzo al caos. Lo specchio è andato in frantumi, il vetro continua a scricchiolare sotto il peso del suo corpo caduto in ginocchio. Ci sono fogli, stralci di carta da parati, qualche vestito, persino il suo Zippo, sparpagliati sul pavimento. Una distruzione in scala a raffigurare quello che porterebbe nel mondo: la disperazione, il male. Il nulla.

Nelle sue orecchie risuona l’inutile avviso acustico del telefono sdradicato per metà dalla parete.
Tu-tu-tu-tu-tu-

Dean fissa per qualche minuto la sua mano destra: le nocche insanguinate, il dorso attraversato da un taglio e non si azzarda neppure a tamponare la pelle con un fazzoletto. Non vuole attenuare il bruciore, non vuole ripulire i suoi tagli.

“Sto bene, cazzo. Sto bene” bisbiglia, ha la voce arrochita “finisce qui.”

Tu-tu-tu-tu-tu-

It’s everything you wanted, it’s everything you don’t
It’s one door swinging open and one door swinging closed
Some prayers find an answer
Some prayers never know
We’re holding on and letting go

“Finisce qui, sì”. Qualcosa che somiglia spaventosamente a se stesso, nella sua testa, gli dice che parlare al vuoto non lo redimerà agli occhi di nessuno. Ma chiedere perdono non è ciò che vuole. Non potrebbe. “Basta con questa merda che mi corrode il cervello.”

Dean stringe involontariamente il pugno, con la sensazione di avvertire di nuovo tra le dita la consistenza di un trench coat -sempre quello, sempre lo stesso da anni- bagnato del sangue di Castiel. Il Marchio s’infiamma sul suo braccio e le immagini, ancora vivide, ancora brucianti, scoppiano dietro le sue palpebre.

Tu-tu-tu-tu-tu-

“Non sono stato in grado di proteggere la mia famiglia. La mia stracazzo di famiglia. E il pericolo ero io. Finisce qui…”

Sometimes we’re holding angels
And we never even know
Don’t know if we’ll make it, 
But we know,
We just can’t let it show

Improvvisamente il silenzio della stanza intervallato dal segnale acustico della linea telefonica lo investe da capo a piedi, non lo sopporta. Lo odia.

Tu-tu-tu-tu-tu-

Si avventa su quel che resta del telefono, lo sdradica definitivamente dal muro, mentre nelle sue orecchie risuona un urlo che gli sembra estraneo. Non può essere la sua voce.

Questo non è Dean Winchester. 

Tuuuuu-

Cas, mi dispiace. Non sono quella persona che credi. Ma vorrei. 

Distrattamente afferra un pezzo di carta finito ai piedi del letto e una penna rotta per metà. Sam a quest'ora starà arrivando con la sua anima bianca e le sue speranze, i suoi sogni puri...

Finisce qui.

-Baby è tua. Mi dispiace, per tutto. Tieni d'occhio Cas, avevo fatto una promessa.-
Le ultime due parole bruciano sulla carta; la gente che ha ammazzato, il viso straziato di Sam, la sua determinazione nel cercare una risoluzione... tutto gli s'incolla addosso come melassa bollente.

L'immagine del viso di Claire quando gli ha fatto giurare di tenere d'occhio l'angelo strambo col viso di suo padre e il cuore di un altro uomo -il cuore di Cas- è l'ultima cosa che resta a consumarlo dall'interno.

Avevo fatto una promessa. 

Strappa il bigliettino in due parti. Gli dà il voltastomaco.

Finisce qui.

“Baby è tua” sono le tre parole che rimarranno di lui al mondo. Non faranno male a nessuno.

Some prayers find an answer
Some prayers never know
We’re holding on and letting go.