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Autore: jhenny99    10/09/2015    0 recensioni
vi racconto tutto questo, perché vorrei avere solo un minimo di coraggio come caroline forse ne aveva per differenziarmi dagli altri e non essere l'automa che il mondo vuole.
Genere: Drammatico, Generale, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Caroline si risvegliò in una stradina chiusa, i capelli biondi erano sporchi di fango e il trucco pesante era colato. Lei era stupenda lo stesso, lo era sempre e ne era probabilmente consapevole. Ma a caroline non fregava niente, lei si stava piano piano distruggendo. Aumentavano i giorni dei quali non ricordava l'inizio, il durante o il come e il perché. I genitori le stavano vicino, era andata più volte da specialisti, l'avevano mandata in centri di " recupero" ma lei non ne voleva sapere. Per lei la vita non aveva alcun senso. Vagava per la scuola, quando ci andava, come se non si capacitasse del perché li dentro ci era finita. I suoi compagni provavano a parlarle ma le sue risposte erano senza senso, o decisive alla fine del discorso. I pettegolezzi erano vari, ma il fulcro era che al cento per cento caroline si sentiva superiore. Alcune volte la veniva a prendere una ragazzo in moto, quasi sempre lui si toglieva il casco e provava a sistemarsi i capelli sconvolti e biondi post sesso che aveva; la guardava con affetto ma non parlavano mai. Lei non sorrideva, non apriva bocca, prendeva solo il casco e lo stringeva a se. Altre volte veniva a prenderla una macchina nera blindata, quelle poche volte in qui la gente riusciva a scorgere un movimento nel suo viso era quando riceveva una chiamata. Allora parlava in modo concitato e muoveva il naso in modo strano come se sentisse puzza. Poi saliva in macchina e nessuno la vedeva più per settimane. Non veniva mai interrogata, alle verifiche scritte non staccava gli occhi dal foglio. Per dieci minuti non si muoveva quasi, poi scriveva due cose e si alzava per consegnare. I voti erano eccellenti anche se a tutti sembrava strano. I genitori le stavano molto vicino, ma lei la sera usciva senza mangiare. Non dava spiegazioni, usciva e non ritornava prima della mezzanotte del giorno dopo. Era troppo magra ma bellissima, gli occhi azzurri erano spenti come il mare senza il sole. Non c'era sofferenza, emozione. Niente. I vestiti erano corti e le fasciavano le ossa, tra le dita della mano destra aveva sempre una Marlboro rossa, faceva pochi tiri e la maggior parte delle volte non la finiva neanche prima di gettarla a terra. Mentre camminava senza rotta dalla borsa ad un certo preciso orario estraeva due pastiglie viola, le ingoiava senza acqua. Due minuti e si appoggiava ad una panchina o qualsiasi cosa la potesse sostenere almeno un poco. Alcune volte sveniva ma nessuno aveva la forza di avvicinarsi, nessuno era interessato ad aiutare. Perché nel loro cervello c'era solo giudizio. Lei comunque non avrebbe accettato aiuto perché per lei non c'era rimedio. Non aveva amici, la gente che nei locali la salutava manco la conosceva. Forse era successo qualcosa, ma lei non ne aveva idea. Comunque non avrebbe risposto lo stesso, sembrava quasi un piccolo automa. La camminata da modella, rigida come un palettino di legno, scarpe alte e rossetto nero. Si dava ai super alcolici o al vino, per essere elegante? No per appesantire il sonno. Caroline si risvegliò in una stradina chiusa, il trucco colato sul viso. Alla mano destra la solita Marlboro e in quella sinistra le pastiglie che non le sarebbero più servite. Perché caroline aveva deciso, e non aveva nessuno che le sarebbe mancato, e a nessuno sarebbe mancata e non aveva importanza. Perché quelle come caroline sono vuote, perché quelle come lei vivono nel mondo di oggi. Un mondo di indifferenza, un mondo in qui la gente ascolta canzoni d'amore e pace, e poi ammazza la gente. Un mondo in qui se non sei come ti vogliono allora sei spazzatura. Un mondo in qui non c'è verità che vinca. Caroline e come tutti quelli che non fingono quello che ormai tutti sono. Perché il mondo è ormai popolato da robot che mostrano sorrisi ed emozione della quale non sanno il significato. Robot che usano il trucco per rendersi più reali. Caroline era una brava ragazza in fin dei conti, che poi io non la conoscevo e neanche mi interessa. Lei al suo risveglio sorrideva per la prima e ultima volta, di li a poco si sarebbe buttata e forse chissà avrà trovato quello che cercava, se mai stava cercando qualcosa. Questa "storia" non è una storia. E probabilmente non verrà calcolata perché chi ama la verità? Chi ama sentirsi dire che viviamo nei libri con il bel finale perché sappiamo in cuor nostro che i bei finali esisteranno solo li? Nessuno. Ecco perché vi racconto tutto questo, perché vorrei avere solo un minimo di coraggio come caroline forse ne aveva per differenziarmi dagli altri e non essere l'automa che il mondo vuole, vorrei avere anche io il coraggio di non abbassare la testa e proseguire sotto comando. Caroline ora non c'è più e la gente che neanche la conosceva dice " poverina", io non lo dico mai. Lei s'è decisa ad abbandonare la falsità e magari tutti dovremmo fare così, perché che altro modo abbiamo ancora per essere davvero liberi?
  
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