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Autore: Chia_084    10/09/2015    2 recensioni
un principe e un mago, due facce della stessa medaglia, con un destino in comune, riportare la magia nel regno di Camelot.
[dal testo]
“sapete Artù Pendragon, voi siete un gran egoista! Pensate che vi sia tutto dovuto!” il moro si alzò in piedi e continuò “ Ma è normale, siete cresciuto nella comodità, sempre servito e riverito, non sapete com’è doversi guadagnare qualcosa! Mi dispiace dirvelo sire, voi non sapete nulla sulla gratitudine!” Merlino prese la sua roba e si diresse verso la porta
ArtùMerlino MerlinoGalvano ArtùGinevra
Genere: Comico, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Galvano, Gwen, Merlino, Principe Artù | Coppie: Merlino/Artù
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Terza stagione
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Il sole sorse, troppo presto per i gusti di Artù, si rigirò nel letto osservando quell’ammasso di capelli scuri che dormiva di fianco a lui e sorrise, Merlino, il suo Merlino, quanto gli sarebbe mancato in quei giorni, ovviamente lo avrebbe visto ma non poterlo toccare lo mandava fuori di testa.
Gli accarezzò teneramente una guancia e questo si girò, puntando i suoi occhioni blu e assonnati in quelli del principe “siete già sveglio?” disse il corvino con la voce impastata “avevo un buon motivo per svegliarmi presto, mi piace guardarti dormire” il moro arrossì fino alla punta delle orecchie “ah quelle orecchie…” pensò il biondo, amava quelle orecchie a sventola, cominciò a baciarlo, prima sulla fronte poi sulla guancia, sulle labbra e infine scese verso il collo passando con la mano sotto la camicia del suo servitore.
Il mago s’irrigidì quando la mano del principe arrivò a sfiorargli il bordo dei pantaloni tirandolo un po’ più giù “sire…” balbettò, ma Artù lo zittì con un bacio, spostandosi su di lui.
Merlino si ritrovò così schiacciato tra lui e il materasso, i loro bacini si sfiorarono lanciando brividi al bassoventre, il biondo gli tolse la camicia e scese a baciargli il petto, soffermandosi sul centro dove gli lasciò un segno rosso più grande degli altri, il corvino reagì afferrando le sue spalle poderose per poi baciargli l’incavo dl collo, per fare ciò però aumentò la pressione tra il loro bacini provocando brividi ancora più forti che fecero scappare ad Artù un gemito di puro piacere.
Il principe gli morse il labbro afferrandolo per la schiena e tirandolo ancora più verso di se, ancora brividi sempre più forti, qualcosa si mosse lì infondo strappando a Merlino un versetto di eccitazione, sarebbe successo l’impensabile se, dalla piazza del castello, non fossero arrivati acuti e squillanti i suoni delle trombe che annunciavano l’arrivo imminente di ospiti importanti.
I due rimasero a fissarsi per un po’ poi Merlino ruppe il silenzio “dovreste prepararvi per ricevere la principessa…” disse rialzandosi e cambiandosi i vestiti con la magia “non voglio!” brontolò Artù imbronciandosi, il mago allora sorrise e con un gesto della mano il principe venne fatto apparire dentro il catino dell’acqua.
Una volta pronto il biondo prese il corvino per la nuca e lo baciò appassionatamente “ti prometto che questo non sarà l’ultimo” disse uscendo dalla stana seguito a ruota dal mago.
Che la principessa Mithian fosse bella era un dato di fatto, tutto del suo aspetto era perfetto, sarebbe stata il sogno di qualsiasi principe, ma non quello di Artù che la ricevette con un sorriso fintissimo sulle labbra “buon giorno principessa, spero che il viaggio da Nermeth” disse esibendosi in un perfetto baciamano “buon giorno a voi mio principe, il viaggio è stato piacevole”
“Merlino! Avviati alla carrozza e aiuta a scaricare i bauli, poi portali nelle stanze della principessa” gli ordinò con non molto garbo.
Il principe sentì lo sguardo del mago bucargli la mano con la quale teneva stretta Lady Mithian per aiutarla a fare le scale “ORA Merlino! Muoviti!” non voleva ferire l’amico, ma non sopportava il senso di colpa che, quello sguardo da cucciolo indifeso, gli provocava.
“come volete sire” rispose il corvino mentre il biondo gli voltava le spalle accompagnando la dama all’interno.
Dopo aver scaricato la carrozza Merlino cominciò a portare i bagagli nelle stanze degli ospiti, si sentiva male, perché Artù lo aveva trattato così!? Sentiva un nodo alla gola quasi soffocante, un cappio di tristezza che non lo lasciava respirare “perché Artù mi ha rattato così?! Possibile che non si renda conto che trattandomi male non farà altro che aumentare la mia sofferenza?  Si lo so che è normale che dia ordini in quel modo, dopo tuto è il principe, ma ci sono modi e modi… eh oh basta, per la Dea! Non voglio continuare a torturarmi” il mago era così preso dai suoi pensieri che non si accorse della ragazza che, perdendo l’equilibrio dalla sedia sulla quale era salita per sistemare i forzieri della principessa, gli precipitò tra le braccia “presa!” disse il corvino “scusatemi tanto, sono così maldestra… “ disse la ragazza arrossendo vistosamente “non ti preoccupare, io sono Merlino, il servitore di Artù, e voi chi siete?” chiese il moro porgendogli una mano “Clare, sono la serva della principessa”.
La ragazza sorrise e Merlino la guardò per la prima volta; aveva i capelli biondi, lasciati ricadere in morbide onde sulle spalle, la carnagione era chiara e gli occhi erano marroni tendente al verde “è molto carina” pensò il mago “ho portato i bauli, dove posso sistemarli?”
“puoi metterli vicino al letto, ci penserò io a sistemarli” Clare lo guardò dolcemente riprendendo le sue mansioni.
“non ho nulla di urgente da fare, ti aiuto” disse il corvino sorridendole.
I due sistemarono i bagagli e, tra una domanda e una battuta i due diventarono amici “Merlino, qui la magia è bandita vero?” chiese improvvisamente Clare guardando a terra
“si, Uther ne è terrorizzato, ma se sei bravo a nasconderla… perché me lo chiedi?” rispose il ragazzo.
La serva lo guardò cercando di capire se, veramente, poteva fidarsi di quel tipo mingherlino che aveva appena conosciuto poi, più per il bisogno di condividere il suo segreto con qualcuno che per altro, disse “perché io sono un folletto Merlino” le parole le uscirono così, senza controllo e per l’imbarazzo abbassò lo sguardo e si morse il labbro.
Il mago sgranò gli occhi e la ragazza si inquietò “ti prego, non mi uccidere, non fare la spia con il re…” disse lei inginocchiandosi in lacrime vicino a Merlino, che si sedette a terra vicino a lei e le prese le mani “ehi, non lo farei mai, guarda…” detto ciò le sorrise e riempì la stanza di un fumo azzurro che prese poi le sembianze di un cavallo che corse per tutta la stanza.
Con un gesto della mano la nebbia sparì, il corvino le asciugò una lacrima con il pollice e l’aiutò ad alzarsi dal pavimento ma, tirandola su con un po’ troppa forza, le fece perdere l’equilibrio e la ragazza, per non cadere, fu costretta ad appoggiarsi a lui che, istintivamente le cinse la vita con entrambe le mani, in quel momento la porta si aprì e a Merlino non servì guardare per capire chi fosse entrato.
Il mago sentì lo sguardo del principe passare da lui alla sue mani incrociate sulla vita della serva , “cosa sta facendo quell’idiota!” pensò Artù ribollendo di gelosia.
Il biondo tossicchiò per attirare l’attenzione dei due, che ancora si guardavano negl’occhi “scusate!” esclamò poi, notando ce i due non lo avevano calcolato minimamente “oh, sire!” disse Clare staccandosi dal moro e facendo un inchino arrossendo vistosamente per l’imbarazzo “Merlino!” sbraitò Artù indicando verso la porta con uno sguardo che non permetteva replica “a dopo Clare” disse Merlino salutando la ragazza con un bacio sulla guancia che, per quanto possibile, arrossì ancora di più “mia signora” disse poi facendo un inchino davanti a Mithian.
Il principe camminò davanti a lui senza dire una parola poi, una volta arrivato davanti alle sue stanze, prese il mago per un braccio e lo trascinò dentro sbattendolo violentemente contro il muro “aia!” si lamentò il moro “idiota!” disse il biondo prima di baciarlo con trasporto.
“e questo per cos’era?” chiese Merlino sorridendo sornione “uno perché morivo dalla voglia di riassaggiare le tue labbra, due per ricordarti a chi appartieni” disse Artù guardandolo male
“se non vi conoscessi, direi che siete geloso!” esclamò il mago con gli occhi che brillavano per l’emozione “io non sono geloso!” ribadì il principe “ah no?!”
“no!” il corvino sorrise diabolico, ah quanto si sarebbe divertito a far morire di gelosia quella testa di fagiolo “allora non vi dispiace se al ballo d’inverno verrò accompagnato da Clare” disse, il biondo si strozzò con il vino del pranzo e tossì rumorosamente
“si da il caso che voi siate dei servitori, dovrete lavorare quella sera…” rispose sorridendo vittorioso.
Merlino fece apparire sul tavolo il regolamento di balli per i fidanzamenti e matrimoni di Camelot “ma esiste veramente un libro del genere!?” si chiese il reale “pagina 340, colonna 3, paragrafo 7, riga 16: il compito dei servitori personali dei due festeggiati è quello di rendere confortevole l’ambiente per la celebrazione e sono tenuti a parteciparvi come coppia in vece di ospiti minori. Per quanto riguarda i matrimoni dopo la celebrazione, nell’atto della consumazione anche i servitori, se consenzienti, possono trascorrere la notte insieme, suggellando il patto di rispetto reciproco e verso i propri signori” lesse in tono solenne.
Artù ringhiò “come vuoi… ma se vuoi partecipare devi ancora pulire la mia giacca per questa sera, lucidare i miei stivali, rammendare la mia camicia e mi era sembrato di sentire che Gaius aveva bisogno di te per raccogliere delle erbe rarissime, quasi introvabili…”
“mi piace troppo vedervi geloso…” sussurrò il corvino all’orecchio del biondo che, senza preavviso, lo spinse sul letto “non sono geloso” disse baciandolo “ci tengo solo a far capire” un altro bacio “che ciò che è mio è mio” le mani del biondo si infilarono tra i capelli del moro che sorrise sulle sue labbra “si, siete geloso” concluse per poi portarsi sopra di lui e dargli un bacetto sul naso.
“ora devo andare, ho una stanza da decorare con una bellissima e dolcissima fanciulla!”
“a te non piacciono le fanciulle Merlin…” il mago sorrise malizioso “vi devo ricordare di Freya? C’è stata una prima volta, può essercene anche una seconda” detto ciò uscì, appena in tempo per non beccarsi un cuscino lanciato a tutta velocità dal principe.
“allora, sei pronta per usare un po’ di magia?” esclamò il mago guardando la ragazza “più che pronta” rispose Clare prendendogli la mano.
I due pronunciarono qualche parola magica e, dopo un paio d’ore, la sala era addobbata con arazzi bianchi, blu e argento, dal soffitto pendevano fiocchi di neve in vetro, la pista da ballo era color ghiaccio, i candelabri sembravano alberi innevati e negli angoli erano sistemati delle bellissime sculture di ghiaccio.
“sono impressionato” disse il re entrando improvvisamente nella sala “non so come avete fatto, siete due maghi per caso!?” a queste parole il moro sbiancò “no! No sire, qui la magia non centra io non sono un mago e certamente non lo è neanche Clare non ci sogneremo mai di usare la magia a Camelot sappiamo benissimo che è proibita e…”
“calmati ragazzo, prendi un rispiro o ti verrà un malore! Il mio era solo un modo di dire” esclamò Uther placando l’agitazione di Merlino.
Artù entrò nella stanza guardando tutto con sguardo meravigliato “oh figlio, Mithian, avete visto che meraviglia!? Mi piace l’influenza che questa ragazza ha sul tuo servitore Artù” disse il re.
Il principe fulminò con lo sguardo il mago che, con aria di sfida, prese la mano di Clare intrecciando le loro dita, per un attimo gli parve di scorgere una frase sulle labbra di quest’ultimo “siete geloso”
“padre, vorrei portare Mithian a fare una passeggiata da soli, se voi mi date il permesso” il biondo godé dell’espressione di gelosia che si dipinse sul volto del corvino quando il re gli diede via libera.
“Artù aspetta” disse Uther fermando il figlio già sulla porta “portatevi dietro anche i vostri servi, mi farete stare più tranquillo”.
I quattro partirono, i due reali davanti, ognuno sul proprio destriero e, non molto distanti da loro Merlino con Clare adagiata di lato sul davanti del suo cavallo.
“sai Merlino, non ho mai imparato a cavalcare, ho sempre avuto una paura folle di questi animali” la presa della ragazza aumentò sulle mani del moro che stringevano le redini, Artù si girò in tempo per vedere Merlino sorriderle dolcemente in maniera rassicurante,
“quell’idiota sta facendo di tutto per ingelosirmi! Non gli darò mai questa soddisfazione” si disse.
Arrivati alla radura vicino al lago i due servitori prepararono per i reali un posticino tutto per loro, vicino ad un cespuglio di gelsomino, stesero la tovaglia e l’imbandirono per la merenda e
una volta che tutto fu pronto, i due giovani si sistemarono sotto un salice piangente.
“ti ricordi Artù quando da bambini giocavamo a nascondino per il castello? Quelli si che erano giorni spensierati, non c’erano aspettative su di noi, nessuno che ti diceva cosa era consono o no fare, eravamo come loro” disse la principessa indicando Merlino e Clare che si schizzavano e spintonavano ridendo di gusto come dei bambini.
“sai, a volte mi piacerebbe mollare tutto, rinunciare al titolo e diventare una persona qualunque…” il principe fece una pausa continuando a guardare i due ragazzi che giocavano felici “ovviamente porterei Merlino con me…” disse sorridendo innamorato “ti piace vero?!” chiese Mithian appoggiandogli una mano sulla spalla, il biondo si riscosse “no! No non mi piace… emm… solo…. Si nota così tanto?” rispose sorpreso, puntando finalmente il suo sguardo in quello della ragazza “quando parli di lui ti brillano gli occhi e quando lo guardi sembri in pace col mondo, per non parlare poi dei vostri modi per farvi ingelosire a vicenda, siete troppo carini!” rispose lasciandosi scappare un risolino “poi ti devo confessare che nemmeno io voglio questo matrimonio… sai, sono innamorata, di un giovane di nobili origini e anche lui lo è di me, stiamo progettando di fuggire… dovresti vederlo, è così affascinante. Vorrei trovare il coraggio che ha avuto Gerard lasciando il castello per stare con Annabeth, la mia serva prima di Clare” concluse “tuo fratello ha fatto tutto ciò!?” chiese Artù meravigliato “si, ha avuto un grande coraggio” lei si rattristò “mi manca tanto, ma sono sicura che lui sta bene ed è felice”.
“sono contento di averti conosciuto Clare… fino ad ora ho avuto solo un’amica che possedeva la magia…” il moro volse uno sguardo malinconico verso il lago e accarezzò dolcemente l’acqua con un dito “l’amavi?” chiese la serva “si, molto” rispose il corvino “ti ha lasciato?” continuò la bionda con tono indagatore “è morta…” una lacrima scese sulla guancia candida del mago e il folletto si voltò per sciugargliela.
Il pomeriggio trascorse tranquillo e alla sera tutti si prepararono per il ballo.
“allora Clare, sono felice di vederti in sintonia con Merlino” disse Mithian mentre la sua serva l’aiutava a indossare il vestito “è un ragazzo molto dolce, mia signora” rispose la bionda arrossendo “tutto qui? Sai che con me puoi parlare”
“beh… un po’ mi piace, e penso di piacergli anch’io”
a queste parole la principessa la prese per una mano e l’invitò a sedersi vicino a lei “non ti illudere troppo Clare… lui è già occupato…”
“ma non mi ha mai parlato di nessuna ragazza!” insisté il folletto “forse perché non è una ragazza… mia cara, lui e Artù stanno insieme” la principessa accarezzò dolcemente la guancia della serva “oh… ora mi spiego un po’ di cose… i loro sguardi, le sgridate gratuite che il principe gli riserva solo per portarselo via… come ho fatto a non notarlo prima!”.
La sala era affollata e tutti gli invitati, stupiti dalle decorazioni, erano intenti a fare i complimenti ad Artù e Mithian salutandoli con inchini, riverenze e stette di mano.
“ Merlino! Eccoti finalmente” il mago si girò e si trovò davanti il folletto, vestita con un abito verde chiaro che le segnava benissimo le forme aggraziate “Clare!” la salutò con un rapido bacetto sulla guancia “sai… la mia signora mi ha detto di te e il principe… perché non mi hai detto nulla?” chiese la ragazza sorridendo dolcemente a Merlino che rispose “non l’ho fatto perché è un segreto! Ma ora che lo sai, vorrei scusarmi con te per come mi sono comportate, all’inizio volevo solo far ingelosire quella testa di fagiolo, ma adesso mi piaci, e sono sicuro che saremo grandi amici, sempre se ti va”
“ma certo che mi va!” disse la ragazza “questo ballo mi annoia, vieni, voglio presentarti un amico” detto ciò il mago prese per mano la serva trascinandola fino alle stanze del medico.
“salve Gaius, madre; vorrei presentarvi una mia amica, lei è Clare, e se ve lo state chiedendo, per la forma buffa delle sue orecchie, si, lei è una creatura magica” disse allungando una mano al folletto che salutò timidamente.
“ehi amico! Chi è questa bella ragazza, la tua fidanzata?” Galvano  entrò in casa dando una pacca amichevole sulla spalla al corvino “ahahah no Galvano , lei è Clare, è una mia amica del regno di Nemeth” il castano sbiancò di colpo “ Nemeth!? E sei qui da sola o hai accompagnato qualcuno”
“sono qui con la mia signora, la principessa Mithian” Galvano si passò una mano tra i capelli “ehi amico, ma stai bene? Mi sembri scosso” chiese Merlino “si Merl, sto bene… vorrei… potrei vederla?” la reazione dell’amico parve molto strana al moro che però, acconsentì senza fare ulteriori domande.
I due servitori tornarono al ballo dopo aver lasciato il castano ad aspettarli nella sala del trono.
“Artù, Mithian, ci dispiace disturbarvi, ma una persona ha chiesto di vedere la principessa!”
disse il mago “chi è questa persona!? Possiamo fidarci?” chiese il principe protettivo “si” rispose Merlino per poi trascinare Artù un po’ più lontano “si tratta di Galvano … quando Clare ha pronunciato il nome della principessa per poco non gli veniva un colpo… penso la conosca…”
“andiamo o no!” da lontano arrivò la voce di Clare e i quattro si diressero alla sala del trono.
Galvano camminava su e giù nervoso, da quanto non la vedeva, 5 anni, 5 lunghissimi anni.
La porta del salone si spalancò cigolando come suo solito; poi, tutto accadde a rallentatore, almeno per lui…
Il castano si girò e guardò la ragazza che, con portamento da vera principessa era entrata nella stanza al fianco del principe “Mithian!” disse passandosi una mano tra i capelli color mogano “G-Gerard!” balbettò lei.
Galvano osservò come sul volto della ragazza passarono espressioni di incredulità e felicità;
non seppe come accadde, ma dopo poco se la ritrovò abbracciata al petto e la stinse forte a se.
Le lacrime cominciarono a rigargli le guance e si mischiarono con quelle della principessa
“mi sei mancato così tanto” disse quest’ultima “anche tu principessina…” disse Galvano  posandole un bacio sulla testa “non mi lasciare più!” continuò Mithian “mai più, te lo prometto” 



ciao a tutti! Eccomi con un nuovo capitolo!!
woo oooh ohh ohhh
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come state? mi dispiace non ricevere più le vostre recensioni... avevo una mezza idea di scrivere uno spin-off su Galvano collegato al prossimo capitolo ma  questo punto non so se porterò avanti questo pensiero... si vedrà.
La cosa sicura è che terminerò questa storia in altri 5/6 capitoli. 
A presto, spero di senitre qualcuno prima della fine... un bacio Chia
 

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