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Autore: Sommerfugl    11/09/2015    3 recensioni
Il suo nome è davvero strano per la zona in cui viviamo ma l'ho scelto perchè suona come “cherry” cioè ciliegia.
Beh lei è la ciliegina sulla torta della mia vita. É il regalo più grande che il suo papà avesse potuto farmi.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bill Kaulitz, Nuovo personaggio, Tom Kaulitz
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“Che mi metto?”

“Vicky calmati se non lo sai tu che metterti. Te lo devo dire io?

“Io stasera devo uscire con Bill. Cioè capisci? Ti prego aiutami, ti prego”

“Beh e io che devo dire? Devo uscire con Tom e saremo solo io e lui”

“Ho trovato!!”

Vedo che mi sta proprio ascoltando. Va beh poverina è così agitata.

“Cioè?”

“Un bel vestitino corto nero che è sempre molto gradito magari senza spalline e dei bei tacchi alti. Molto alti. Spalle fuori quindi bella collana che cade nel decolletè”

“Ah quindi vuoi proprio fargli capire “saltami addosso sono tua”. Beh... non credo sia esattamente l'approccio migliore considerando che non stai uscendo con Tom il porco, ma con Bill l'angioletto.”

“Sì forse hai ragione dovrei vestirmi normale”

“Non intendo che tu debba metterti in tuta da ginnastica però nemmeno così insomma sembreresti uscita con il solo intento di portartelo a letto”

“Sì va bene però mica posso fare la suora. Insomma anche lui ha diritto a rifarsi gli occhi. Visto che però non voglio litigare, che ne dici di questo?”

Agitava in mano un vestito nero con le maniche corte e la schiena coperta solo da un sottile strato di pizzo, era più lungo del precedente ma risultava sexy senza essere volgare.

“Mi piace. Provalo”

Le ci volle solo qualche secondo

“Beh direi fantasticamente straordinaria.”

“Sei sicura?”

“Sì sicurissima. Manca solo un ultimo tocco”

Mi alzai dal letto di Vicky e mi diressi verso camera mia. Tornai da lei con un paio delle mie scarpe preferite. Le mie fantastiche Jeffrey Campbell Foxy rosa.

“Ma questo sono LE scarpe! Io non posso accettare Char davvero non....”

“Zitta e infilale. Questa sera è una serata speciale e visto che io non le metto penso proprio che debba farlo tu”

“Grazie Char, ti adoro”

Mi disse abbracciandomi forte e sbaciucchiandomi le guance.

Sfilava per casa facendo finta di essere una modella, mi fece sorridere vederla così felice. I suoi boccoli biondi le cadevano perfettamente sulle spalle e quegli occhi cerulei erano risaltati da un trucco scuro. Era davvero bella Vicky e non era strano che Bill si fosse già innamorato di lei. Almeno questo è quello che mi sembrava.

“Bene io sono apposto. Tu invece che ti metti?”

“Beh sicuramente non mi vestirò bene come te. Io e lui dobbiamo solo parlare e mi vedrà in veste di mamma di sua figlia e non di donna da portare a letto.”

“Chiaro ma come hai detto tu a me, anche Tom ha diritto a rifarsi un po' gli occhi che dici?”

“Dico che se vuole rifarsi gli occhi sicuramente se li rifarà su Julia e non sulla sottoscritta” risposi in tono tra l'irritato e il demoralizzato.

“Ma che ti interessa di quella. Lo sai che non è quella giusta. Diavolo Char avete una bambina più legati di così. E poi anche Bill dice che quei due non andranno avanti molto”

“Che dice Bill?”

“Beh mi ha detto che ieri li ha sentiti litigare parecchio e che suo fratello si è stancato dei suoi capricci. Lui ha bisogno di una donna. Capito? Una donna. E chi è più donna di una mamma?”

“Smettila lo sai che non ho alcuna possibilità con lui”

“E invece si la devi smettere. Avanti vestiti. E scelgo io i tuoi vestiti chiaro? Non rompere e fai quello che ti dico”

“E va bene ma se mi sento male con quello che mi consigli non lo metto”

“Smettila di fare la bambina e provati questo vestito”

Mi passò un vestito lunghissimo di colore nero. Adoravo i vestiti lunghi anche perchè avevo la fortuna di essere abbastanza alta e magra da potermi permettere quel genere di vestiti senza mettere i tacchi. Lo indossai e mi sentii, manco a dirlo, subito a mio agio.

“Mi piace. Mi piace un sacco questo vestito”

“Hai visto? Lo sapevo che ti sarebbe piaciuto. Ed ora le scarpe”

“Tacchi?”

“Sì mettiti beh queste. Sì queste”

Un paio di vertiginosi tacchi bianchi, davvero davvero belli.

“Come sto?”

“Beh mi sa che qualcuno vedendoti lascerà la sua fidanzata in tronco senza troppi problemi”

“Magari magari, ma non succederà”

“Smettila e finisci di prepararti che i signorini staranno per arrivare”

Raggiungemmo in fretta il vialetto di casa perchè avevamo sentito una macchina suonare il clacson. Era Bill. Era venuto a prendere Vicky per portarla chissà dove. Ero così felice per loro.

Erano le 9 e mezza e Tom ancora non era arrivato. Dieci meno un quarto entrai in casa, faceva troppo freddo.

Mi sedetti sul divano e mando un messaggio a Vicky:

 

Divertiti con i tuo Bill, sta attenta alle mie scarpe (scherzo) e non fare troppo la violenta a letto. Io ti aspetto a casa (se torni) Tom alla fine non è venuto. Guardo la Tv e magari comincio a sistemare l'inventario del negozio. Buonaserata.”

 

Dieci. Dieci e mezza. Undici. Avevo finito l'inventario. Non mi restava che cambiarmi ed andare a letto. Stavo per togliermi le scarpe, mentre il cellulare cominciò a vibrare. Un messaggio. Lo lessi mentre salivo le scale per raggiungere la mia stanza.

 

Mi dispiace, tesoro. Bill mi ha detto che doveva andare da Julia per chiarire alcune cose”

 

Rispondo.

 

Già e probabilmente è rimasto da lei a consumare il pasto”

 

Non dire così dai. Vedrai che c'è una spiegazione.”

 

Lo conosco. Conosco Tom. So che è così”

 

Non conosci il nuovo Tom. È cresciuto e poi avevi detto che non avrebbe accettato Cherie e invece guarda che sorpresa”

 

Va beh sono le undici vado a nanna”

 

Mi dispiace, buonanotte Char”

 

Divertiti a fare la nanna da Bill?”

 

Scema”

 

Aprii la zip del vestito e sentii suonare il campanello. Scesi velocemente le scale e mi diressi ad aprire la porta.

Aprii.

Che sorpresa! Era Tom. Dopo aver consumato voleva venire da me? E per fare che?

 

“Scusa il ritardo, Charlotte”

“Figurati” sorrisi tristemente.

“Andiamo?”

“No Tom. Mi stavo svestendo” dissi indicando la zip del mio vestito aperta. “Sono stanca, ho fatto l'inventario del negozio.”

“Ah mi dispiace”

“Scusa se ti ho fatto venire fin qui. Avrei potuto avvertirti”

“No hai fatto bene. Anche io avrei dovuto avvertirti, ma ho dovuto fare una cosa”

“Già sei andato da Julia lo so”

“Come fai a saperlo?”

“Me lo ha detto Vicky che lo ha sentito da Bill. Poi beh ho pensato che giustamente visto che domani parte, fossi rimasto da lei”

“Per farci sesso?”

“Certo, Kaulitz. A fare che cosa secondo te?”

“No. Sono andato a salutarla e volevo risolvere un battibecco avuto qualche giorno fa.”

“Ah beh allora hai fatto bene. Sono contenta che si sia risolto tutto”

“No veramente ci siamo lasciati. Ho portato via tutte le mie cose. Le mie storie non sono lunghe.”

“Ah cavolo non volevo. Scusa. Mi dispiace”

“Ehm grazie. Ora vado, vedo che sei molto stanca”

Devo fermarlo. Devo cercare di parlare con lui.

Fece per girarsi e raggiungere la porta.

“No aspetta.”

Tom si voltò verso di me con un espressione interrogativa.

“Resta un po' qui con me.”

“Certo. Che vuoi... fare?”

“Parlare”

Lo feci accomodare sul divano e spensi la Tv che era rimasta accesa da prima.

“Se ti chiedessi un bacio me lo daresti?” chiesi improvvisamente.

Tom mi si avvicinò e mi diede un casto bacio sulle labbra. Lo so non era giusto. Lui aveva appena lasciato la sua ragazza e io ero lì a fare la gatta morta. È scorretto, ma io lo volevo a tutti i costi.

“Ti va di parlare di quello che è successo con Julia? Come l'ha presa?”

“Beh male. Mi ha detto che mi ama e che senza di me non può stare.”

“Cavolo allora non era una tipa poi così superficiale come credevi”

“Lo è invece e non ama me, ma i miei soldi. Avevo bisogno di compagnia e beh lei è molto bella quindi... ”

“Già capisco.”

“ E poi non mi piaceva più.”

“Ah hai visto una bella cameriera in qualche locale di lusso eh?” dissi ridendo.

“No. Un'altra ragazza”

“Ah si?! e com'è?”

“Molto bella. Ha i capelli lunghi castani e gli occhi verdi è molto speciale.”

Stava parlando di me? No impossibile.

“Ah beh è molto fortunata”

“Mio Dio parlavo di te. Stavo parlando di te, Char”

Che idiota. Divenni rossa in viso.

“Ok basta” sorrisi.

“Sì infatti ora passiamo ai fatti” disse avvicinandosi scherzosamente a me.

“Quali fatti? Signorino, lei sta correndo un po' troppo”

“Posso baciarti?”
“I baci non si chiedono”

Si avvicinò a me ancora di più. I suoi occhi si illuminarono. Posò le labbra sulle mie e cominciò a baciarmi. Dapprima lentamente come faceva sempre. Poi mi posò una mano dietro la schiena e mi fece stendere lentamente sul divano. Addio cautela e castità. Cazzo dopo tre fottutissimi anni ecco il bacio che stavo aspettando. Sapeva di fumo mischiato con un altro sapore che non riconobbi. Sapeva di buono. Le nostre lingue danzavano sfiorandosi. Gli morsi le labbra e iniziai a giocare con il suo piercing cosa che fece diventare il suo respiro già affannato ancora più profondo e rumoroso. La sua barba mi pizzicava il mento, ma era un solletico piacevole.

Mi salì sopra e cominciò ad accarezzarmi piano. Si tolse la maglia e tolse il mio vestito già slacciato.

“Che stiamo facendo?” dissi affannata.

“Ci amiamo, Char”

Ritornai di colpo in me.

“No fermo” dissi alzandomi di scatto e allontanandolo da me. “Non voglio.”

“Perchè? Sarà diverso dalla prima volta. Lo giuro. Era solo per farti capire quello che sento dentro quando tu sei con me”

“Non so a che ti riferisci ma ti assicuro che mi farebbe male il triplo questa volta”

“Questa volta sarà diverso perchè io resto qui con te. Non me ne vado. Non ti lascio sola.”

“Credo che dovresti andare adesso”

“Senti facciamo una cosa” fece una lunga pausa di silenzio come se stesse pensando a qualcosa di davvero importante.

“Cioè?”

“Facciamo che stasera sarà tuo compito provare a farmi innamorare di te”

Non capii il perchè di quella proposta. Diamine si era appena lasciato con la sua ragazza e mi veniva a dire queste cose?!

“Non posso”

“E perchè no?”

Eh giusto Cherlotte, perchè non puoi? Spiegalo al nostro amico. Non lo so. Non lo so perchè non posso. La verità è che mi andrebbe davvero tanto, ma non sapevo niente in quel momento.

Decisi di buttarla sul ridere, non trovando una risposta davvero convincente che avrebbe potuto soddisfare me e anche lui.

“Beh semplice, dopo non potresti più fare a meno di me”

“Sfotti?”

“Assolutamente sì”

“E se ti dicessi che adesso che vi ho ritrovato non ho nessuna intenzione di perderti o di fare senza di te?!”

“Beh probabilmente, farei l'amore con te, ma oggi no prima ti devo fare innamorare di me” sorrisi.

“Allora accetti la sfida? Vedrai ci riuscirai”

“Lo so”

Dopo quella frase uno sbadiglio si produsse senza chiedermi il permesso.

“Sei stanca eh?”

“Sì decisamente”

“Facciamo un cosa andiamo in camera stanotte dormo con te”

Ero confusa, ma decisi di accettare. Salimmo le scale e lo condussi in camera mia. Si tolse le scarpe e salì sul letto mentre io andai a coprirmi visto che ero rimasta in intimo.

“Vieni qui sdraiati accanto a me”

Era la seconda volta che dormivamo insieme. Appoggiai la testa sul suo petto e mi rilassai. Mi sentivo bene, mi sentivo come se lui ormai fosse la mia famiglia, come se stare abbracciati così fosse una cosa normale.

“Se non fossi qui e non sapessi che sei reale, crederei di essere in un sogno”

Alzò la testa per assicurarsi che fossi sveglia e fossi perciò cosciente di quelloc eh stavo dicendo.

“Mi piace stare qui con te”

“Anche a me. Ma ora ti prego dormiamo perchè domani mattina ho il turno in negozio e non so se riuscirò ad alzarmi”

“Va bene, va bene. Buona notte, Char”

“Buonanotte, Tom”

Ci scambiammo un piccolo bacio casto ed entrambi ci addormentammo felici.

   
 
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