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Autore: NeNe97    11/09/2015    0 recensioni
Shane Water è una ragazza solitaria e con un carattere difficile.
La sua infanzia l'ha segnata nel profondo, costringendola ogni giorno a lottare contro i fantasmi del passato.
Ha una famiglia, quasi, perfetta: una madre e tre fratelli gemelli che farebbero di tutto per lei.
Quando la sua vita sembra ormai essere fatto solo di ricordi dolorosi, Shane dovrà trasferirsi da Los Angeles a Milano. Ed è lì che qualcosa cambierà. Una ragazza sconvolgerà lentamente la sua esistenza, facendole dubitare di aver mai saputo cos'è il vero Amore, prima di averla incontrata.
Riuscirà finalmente a essere felice, a lasciarsi tutto alle spalle?
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yuri, FemSlash
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
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-Allora ragazzi, siete pronti? Per qualunque cosa chiamatemi. E buona giornata- ci salutò la mamma. Ci aveva accompagnati tutti quanti a scuola in macchina. 
Non avendo ancora 18 anni non avevamo la patente. Stupida legge italiana. Io sapevo guidare. Non è che se vengo in Italia improvvisamente non sò più portare la macchina. 
Avevo provato a convincere la mamma che poteva benissimo prendere i mezzi, ma lei era irremovibile. Aveva paura che potevamo perderci non conoscendo bene la città. 
-Stai tranquilla, mamma. Ci vediamo dopo- le disse Rose. La salutammo e scendemmo dalla macchina. 
Ci trovammo davanti ad un imponente edificio grigio e dall'aria triste. Fuori non c'era nessuno, solo delle macchine parcheggiate appartenenti probabilmente ai professori e a qualche alunno. 
-Ma dobbiamo per forza andarci? Che so, non possiamo scappare? Oppure poremmo fingere di avere una pericolosissima malattia infettiva. Potrebbe funzionare- dire che Cameron era nervoso era un eufrismo. Infondo era il nostro primo giorno di scuola qui in Italia e non sapevamo tutto sto granché l'italiano. Ovvio che eravamo tutti un po' agitati. 
-Temo di no, fratello- rispose Julian dandogli una pacca sulla spalla. 
L'idea di frequentare una nuova scuola non mi entusiasmava più di tanto. Significava nuovi compagni di classe e nuovi insegnanti. In più la scuola qui in Italia era differente come organizzazione che in America. In più l'italiano, si, riuscivo a capire piuttosto bene ascoltandolo, il problema arrivava quando dovevo parlare. Sbaglio tutti i verbi e gli accenti. La stessa cosa non si poteva dire per Julian e Rose. Loro l'italiano lo sapevano benissimo, avevano anche un'ottima pronuncia. 
Entrammo dentro la scuola. Rimasi a bocca aperta: era enorme... 
-Già ci siamo persi- disse Cam guardandosi intorno. Insomma, potevano anche mettere le indicazioni per la segreteria!
-Perfetto, io me ne vado- dissi facendo per uscire. Ma per mia sfortuna Rose fu veloce e mi afferrò per un braccio.
Che palle!
-Tu non vai da nessuna parte- mi rimproverò. Sbuffai.
Dovevamo sembrare dei cretini: quattro ragazzi impalati in mezzo ad un corridoio con aria spaesata. Decisi che se i miei fratelli non si muovevano ad andare da qualche parte entro dieci secondi me ne sarei veramente andata.
Ma con mia grande gioia, una signora abbastanza in là con gli anni ci aveva visti da infondo al corridoio. Ci venne incontro puntandoci come se fosse un toro.
Sul serio faceva paura.
-Ragazzi, voi che ci fate qui? Andate nelle vostre classi!- aveva una voce gracchiante e acuta. Già non la sopportavo. Osservandola bene avevo notato che proprio in cima alla testa le mancavano dei capelli, era completamente pelata. E sembrava un uomo se non fosse per la voce. Che senso. 
Ci guardava con occhio indagatore.
-Noi stavamo cercando la segreteria. Siamo nuovi e ci avevano detto di andare lì per prendere gli orari delle lezioni- parlò Jul con la sua pronuncia perfetta.
L'espressione della signora non cambiò di una virgola.
Per tipo tre secondi rimase in silenzio a fissarci, poi si girò e cominciò a camminare veloce. -Venite con me- disse.
Che tipo. Ci affrettammo a starle dietro.
-Sono solo io che ho visto quel cerchio che ha in testa? Sembra che ci siano atterrati gli alieni- disse a bassa voce Cameron. Mi trattenni dal ridere insieme a Julian. Era vero. Rose gli lanciò un'occhiataccia, intimandolo di smetterla. 
Arrivammo in una stanza a prima vista anonima.
-Tenete- ci porse a ognuno un figlio dal bancone. Erano gli orari delle lezioni. Senza neanche darci il tempo di guardarli si incamminò in un altro corridoio facendoci segno di seguirla.
Mi stavano saltando i nervi.
Guardai gli orari di Cam, non erano uguali ai miei ciò significava che stava in un'altra classe.
Julian invece era in classe con me, mentre R insieme a Cam.
Ero contenta di stare insieme a Jul. Sicuramente stando con Rose lei mi avrebbe fatta studiare come una matta, mentre con Cameron ne sarei uscita matta.
La signora si fermò di colpo davanti ad una porta facendomi quasi inciampare su di lei.
-Chi sono Julian e Shane?- ci chiese.
-Noi- dissi indicandoci.
-Questa è la vostra classe- Bene, era arrivato il momento fatidico. Dietro quella porta c'erano una ventina di ragazzi con cui avrei volentieri voluto non avere a che fare.
Guardai Rose e Cameron. Mia sorella mi sorrise in modo rassicurante sussurrandomi un buona fortuna. Cam invece alzò in su i pollici sorridendoci in modo fin troppo esuberante.
Intanto la segretaria se n'era già andata e il moro e la bionda hanno dovuto correre per raggiungerla.
-Pronta?- chiese retoricamente Julian. Trattenni il respiro.
-No, ma non abbiamo altra scelta- risposi prima di bussare e aprire la porta. Via il dente via il dolore, no?
Mi pentii subito di averlo fatto.
Ci ritrovammo 40 paia di occhi puntati addosso. -Shit! - mi lasciai sfuggire forse a voce troppo alta.
Tutta l'attenzione della classe era su noi due. Volevo sotterrarmi.
Julian mi tirò una gomitata, mentre sorrideva agli sguardi degli altri. 
-Come hai detto scusa?- una ragazza che si trovava dietro la cattedra mi guardava sorpresa. Sopposi che, visto che aveva capito cosa avevo detto, doveva essere l'insegnante di inglese.
Merda! Mai che me ne va bene una!
-Non ho detto niente- risposi freddamente.
Lei mi guardò a lungo. -Farò finta di non aver sentito- disse alzandosi dalla cattedra. -Voi dovete essere i ragazzi nuovi. Io sono la professoressa Castillo, l'insegnante di inglese. Volete presentarvi alla classe?- disse. Aveva i capelli biondi che le ricadevano morbidi sulle spalle e gli occhi erano azzurri scuro, quasi blu.
Mi girai verso gli ormai miei compagni di classe.
-Io sono Julian e lei è mia sorella Shane. Ci siamo trasferiti qui da poco, siamo di Los Angeles- prese parola Jul. Neanche cinque minuti che eravamo in classe e già tutte le ragazze pendevano dalle sue labbra.
Dio, che banalità!
Speravo che almeno qui in Italia la gente fosse un po' evoluta. Invece alle ragazze bastava vedere un ragazzo con dei bei occhi e un bel culo e gli sbavavano dietro peggio di un cane.
-Okay, sono sicura che vi ambienterete bene nella classe- disse la prof. Poi fece un passo verso di me. - E non so perché ma ho come l'impressione che tu sarai una ragazza che mi darà del filo da torcere- il suo tono era di sfida. Alzai le sopracciglia.
E io sono sicura che lei non mi starà molto simpatica, avrei voluto risponderle così. Ma mi morsi il labbro inferiore trattenendomi.
-Questo non saprei dirglielo- dissi sorridendo beffarda. Lei mi scoccò un'occhiata indecifrabile.
-Potete andare a sedervi nei due banchi vuoti che trovate- ci disse e la sua voce era tornata da insegnante professionale.
I due posti vuoti erano uno in ultima fila vicino a un tipo con i dread e un altro in terza fila di fianco alla finestra.
-Ti lascio l'onore di sederti vicino a quella biondina sexy- mi sussurrò in un orecchio Julian facendomi un occhiolino.
Ebbene si, la mia compagna di banco era una bionda. E io odiavo le bionde, apparte mia sorella ovviamente. Non che avessi dei pregiudizi, ma con l'esperienza aveva capito che le ragazze bionde, per vari motivi, avevano un carattere che non mi andava proprio a genio. Non facevano per me.
-Io sono Laura! Però, carino tuo fratello!- se ne uscì appena mi sedetti al mio posto. Già a prima vista non era una che ispirava fiducia, sembrava la classica troietta della classe. E magari ce ne fosse solo una, guardandomi intorno mi ero accorta che ero circondata da ragazzine in piena crisi ormonale.
-Già...- fu tutto quello che uscì dalla mia bocca. Non avevo voglia di sprecare fiato con gente così. Ma lei non se ne accorse. Lanciava sguardi non proprio innocenti a Jul che neanche se la filava.
-E dimmi, che ragazze le piacciono?- continuò imperterrita mordicchiando una matita.
Dio, ma si può essere così privi di cervello?! Era veramente convinta di essere sexy, quando in realtà sembrava più che viscida.
-È gay- La sua faccia in quel momento fù impagabile. Aveva la bocca aperta e sembrava come pietrificata.
-Davvero?- chiese dopo che si era ripresa dallo shock, sbattendo più volte gli occhi.
Mi trattenni dal riderle in faccia, mi sembrava poco carino.
-No. Ma sicuramente le piacciono le ragazze con un po' di cervello e meno superficiali. Fossi in te ci riproverei l'anno prossimo- risposi rivolgendole un sorriso stucchevole. Era così facile far infuriare una ragazza come lei... Assottigliò gli occhi rivolgendomi uno sguardo omicida. Adesso sembrava una viscida psicopatica.
-Ragazzina, ti sei cacciata in un grosso guaio. Ti renderò la vita qui a scuola un inferno!- ringhiò. Feci una finta faccia spaventata che la fece incazzare ancor di più. Stavo per parlare quando la prof mi anticipò.
-Shane, neanche un'ora che sei arrivata e già disturbi la lezione?- mi chiese.
Prevedo che questa sarà una giornata mooolto lunga. Laura mi rivolse una faccia soddisfatta, di chi aveva vinto.
-Mi sto solo ambientando- risposi facendo alzando le spalle. I due ragazzi che stavano seduti dietro di me li sentii trattenere una risata.
-Allora vedi di farlo in silenzio- mi disse continuando poi a spiegare qualcosa sulla grammatica inglese. 
Inutile dire che la giornata scolastica passò in una lenta agonia. L'unica cosa positiva era che Laura non mi aveva più rivolto la parola. Mentre tutti gli altri compagni di classe ad ogni cambio lezione venivano da me e Julian a farci domande su domande, come se fossimo degli alieni. 
Adesso, fortunatamente per la mia salute mentale, stavamo tornando a casa a piedi. 
-Come è andata nella vostra classe?- chiese Julian a Cam e R.
-Le ragazze mi adorano, fanno ogni cosa che chiedo. Potrei anche abituarmici! Non pensavo che fosse così bella la scuola italiana- rispose Cameron tutto contento. Difatti era difficile pensare che lui si sarebbe trovato male, era capace di fare amicizia anche con i sassi.
-La prof di inglese mi è simpatica. Si dovrebbe chiamare Castillo se non sbaglio. Se non sbaglio è lei che dovrebbe farci i corsi di recupero- disse Rose.
L'unica professoressa che si era distinta in questa giornata era lei. Gli altri prof era come se non gli avessi ancora visti. Lei invece...
-Eh, simpatica la Castillo, vero Shane?- mi chiese ironico Jul ridendo sguaiatamente. Mi limitai a scuotere la testa.
Aveva degli occhi penetranti... Non riuscivo a reggere il suo sguardo per più di pochi secondi. Peccato che caratterialmente era acida, perchè come aspetto non era niente male...
-Perché?- mi chiese Rose.
Aveva una pronuncia british che io personalmente adoravo, anche se non lo avrei ammesso neanche sotto tortura.
-Penso che la prof l'abbia già presa di mira. E poi sai com'è fatta Shane, deve sempre ribattere...- rispose il biondino per me. Non avevo proprio voglia di stare qui a discutere sulla giornata scolastica. Volevo solo dormire per giorni e giorni senza mai svegliarmi.
Cam e Julian se ne andarono un po' più avanti rispetto a me e Rose, che mi aveva affiancata.
-Tutto a posto?- mi chiese dopo un po'.
Avrei voluto risponderle che non era tutto a posto, che ormai anche solo respirare era diventato doloroso. Ma tanto non mi avrebbe capita, come tutte le altre persone, del resto.
-Certo, perché?- risposi tirando un calcio ad un sasso.
-Ti ho vista un po giù di morale- mi disse puntanto i suoi occhi azzurri su di me.
Io le feci un sorriso, sperando che non si accorgesse che era tirato.
-Mai stata meglio- La sentii sospirare.



Heilà! Spero che il capitolo sia piaciuto!
Alla prossima ;)
  
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