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Autore: unbreakable    11/09/2015    3 recensioni
[ONLY GRUVIA AND NALU]
1. “Questo è stato il giorno che ho temuto di più.
2. “Non smetterò la notte di sognare ad occhi aperti.
3. “Questa distanza non continuerà a tenermi lontano da te.
4. “Quando tutto cade a pezzi, le tue braccia mi tengono insieme.
5. “E questo non è un addio.
6. “Dopo tutto quello che abbiamo passato, tu sei ancora al mio fianco ed io sono grato che tu ci sia.
7. “Questa è la mia storia d'amore.
8. “C'è un buco nel mio petto e non penso che lascerà il posto a chiunque.
9. “Se ti mostrassi i miei difetti, mi ameresti allo stesso modo?
10. “C'è un grande sole che sta splendendo e ti rendi conto che starai bene.
11. “In che tipo di mondo viviamo, dove l'amore è diviso dall'odio?
12. “Sopravviverò alla morte con te al mio fianco.
13. “Ricordo le lacrime che scorrevano giù sul tuo viso.
14. “Merry Christmas!
15. “Dove sei tu è dove io voglio essere.
16. Feel alive
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gray Fullbuster, Lluvia, Lucy Heartphilia, Natsu
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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«Non ti sei accorto dei sentimenti che Juvia nutre per te?» Disse Erza improvvisamente, mentre se ne stava poggiata coi gomiti sulla ringhiera del balcone. A quella domanda, Gray arrossì di botto, non aspettandosi di certo un argomento di questo genere. Guardò la rossa in viso, notando che il suo sguardo non era di certo colmo di felicità. C'era sicuramente qualcosa che la preoccupava, ma sapeva che anche chiedendoglielo, non gli avrebbe dato alcuna spiegazione.
«Fossi in te le darei una risposta» Riprese a parlare Erza, per poi incamminarsi dentro l'hotel dove erano situati. Lasciò il mago del ghiaccio a crogiolarsi sotto i raggi fluidi della luna, che illuminava quel cielo blu. Si vedevano poche stelle, ma era comunque una bel panorama. Gray si riprese un attimo dalle chiacchiere dell'amica, per poi osservare l'ampia distesa scura sopra di lui. Non ci aveva mai fatto caso ai sentimenti di Juvia; forse aveva avuto qualche sospetto, ma erano sempre stati infondati. Il suo essere sempre appiccicosa, il voler stare sempre e comunque con lui, il voler continuamente attirare l'attenzione di Gray, a quanto pare, non erano prove sufficienti per il mago.
Ci pensava e ripensava, ma non era sicuro di quello che aveva detto Erza. Inoltre, come faceva lei a saperlo? Glielo aveva detto proprio Juvia? Questi punti interrogativi non riusciva a toglierseli dalla testa, come anche il motivo per cui ci stesse pensando così tanto. Non aveva mai pensato a Juvia come qualcosa di più, solo come amica. Sospirò, sentendo un lieve venticello accarezzare la pelle delle sue gote. Chiuse gli occhi, rilassato, ed improvvisamente il viso della maga dell'acqua comparve nella sua mente. Riaprì di scatto gli occhi, per poi portarsi una mano al viso e sospirando nuovamente, confuso. Non sapeva quanto tempo stesse passando, ma gli sembrava di essere in quel balcone da un'eternità, a pensare a ciò che Erza gli aveva detto.
«Forza, Gray... non imbambolarti» Sussurrò in seguito, girandosi verso la grande porta che portava al terrazzo dove era situato lui. Si poggiò di schiena contro la ringhiera e si mise a guardare con intensità l'interno dell'hotel, vedendo varie cameriere entrare da una camera all'altra. Sembrava si stesse focalizzando sul loro lavoro, ma il pensiero era sempre lo stesso. L'espressione del suo viso era frustrata, non era abituato a pensare così tanto a cose simili. Non sapeva nemmeno il motivo del perché un argomento del genere lo avesse messo in agitazione, ma la cosa che lo aveva spaventato di più era: "come faceva Erza a saperlo?". Magari le due avevano parlato spesso di lui, dei sentimenti di Juvia nei suoi confronti? Era l'unico a non essersene reso conto? L'unica cosa che gli restava da fare, almeno per levarsi il dubbio di dosso, era andare a verificare. Con passo deciso rientrò nell'hotel, ignorando le varie cameriere che lo guardavano confuse. In effetti dalla sua espressione sembrava essere davvero arrabbiato, ed anche dai suoi movimenti sembrava che lo fosse, ma in realtà non lo era. Era agitato più che altro, ed anche frustrato come lo era precedentemente. Entrò nella camera che doveva condividere con i suoi compagni, sbattendo la porta senza neanche accorgersene. Per fortuna, all'interno ci trovò Lucy, intenta a leggere una rivista, seduta sul letto. C'era anche Natsu e la cosa non gli andava molto a genio, ma ignorò completamente la sua presenza.
«Gray?» Disse Lucy, essendosi spaventata per l'entrata brusca del suo amico. Natsu lo guardava con sguardo interrogatorio, non prendendo seriamente la sua espressione agitata.
«Devo parlarti» Risposte semplicemente Gray, facendo un cenno col capo all'amica di seguirlo. I due uscirono dalla stanza, lasciando il Dragon Slayer interdetto. Quest'ultimo aveva cercato varie volte di fare capolino con le orecchie per ascoltare, e per questo si era beccato vari insulti dal mago del ghiaccio. Era mancato davvero poco che non iniziassero una rissa proprio dentro l'albergo, ma per fortuna Lucy li fece calmare ed in seguito si allontanò con Gray, così da poter parlare in santa pace. Scesero le scale dell'albergo e si sedettero sul divano che si trovava al piano terra, dove di solito i clienti aspettavano per avere le chiavi delle loro stanze. Gray unì le mani e poggiò il mento sopra esse, con i gomiti sulle cosce e la schiena curvata in avanti. Lucy stava semplicemente con la schiena contro il divano, accanto a lui, guardandolo preoccupata. L'espressione del mago era più cupa rispetto a prima, e non era nemmeno un argomento di vitale importanza, e questo turbava davvero molto Gray.
«Di cosa volevi parlarmi?» Chiese improvvisamente la maga degli spiriti stellari, spezzando il silenzio creatosi tra loro. La sua voce fece tornare Gray in sé, staccandosi finalmente dai suoi pensieri.
«Beh.. di Juvia» Rispose tutto d'un fiato, rizzandosi con la schiena e portando le braccia dietro il capo. Voleva sembrare più rilassato. «Erza mi ha detto che Juvia prova qualcosa per me» Disse in seguito, per poi voltarsi verso Lucy. Non sembrava tanto sorpresa dalla notizia, anzi: tutto il contrario.
«Cos'è che ti ha sconvolto così tanto? Il fatto che Erza lo sapesse, o che Juvia sia innamorata di te?» Chiese Lucy, questa volta con un sorriso. A quella domanda, il mago del ghiaccio rimase interdetto. La guardò per un paio di secondi, poi portò il suo sguardo verso il tavolo di vetro di fronte a loro. Lo stava praticamente scrutando, nella speranza di trovare una risposta. Ci pensò attentamente e con prepotenza, ma nessuna risposta venne a galla. Sospirò, sentendosi ingenuo e questa cosa lo faceva imbestialire. Lucy sorrise un'altra volta, portando una mano sulla spalla dell'amico.
«Non ti devi preoccupare, Gray. Se non hai una risposta adesso non è un problema» Disse lei, tranquilla. Il mago si voltò nuovamente verso l'amica.
«Stiamo ancora parlando della tua domanda?» Chiese lui spontaneamente, ma comunque confuso. La frase di Lucy gli fece ritornare in mente le parole di Erza.
«Chi lo sa...» Rispose, per poi alzarsi dal divanetto e dirigendosi verso le scale. Quella conversazione non fu d'aiuto a Gray, non riuscì a fare chiarezza nei suoi pensieri, però aveva capito che anche Lucy sapeva dei sentimenti della maga dell'acqua.
«Ah, una cosa» La bionda, sulle scale, si voltò verso l'amico. Gli sorrise di nuovo, cercando di tranquillizzarlo. «Nonostante tutto quello che è successo, lei ti ama davvero, e lo fa anche senza che tu le abbia dato una risposta. Dai tempo al tempo, vedrai che alla fine capirai cosa frulla nel tuo cuore» Detto ciò si incamminò di nuovo, scomparendo al piano di sopra. Gray rimase seduto sul divano, a guardare fisso dove prima c'era Lucy. Le sue parole lo lasciarono con l'amaro in bocca, perché non sapeva cosa volesse dire precisamente. Sapeva che c'erano state delle divergenze tra lui e Juvia all'inizio, che avevano combattuto e tutto il resto, ma... tutto questo cosa c'entrava? La confusione aumentò e si maledì di aver voluto dare retta alla sua stupida mente, che lo aveva aiutato solo a confondersi ancora di più. Sospirò per la milionesima volta e si alzò dal divano, per poi guardare fuori dalla finestra, vicino all'entrata dell'albergo. Guardò ancora quel cielo buio ma comunque sereno, e gli venne spontaneo sorridere. Era vero: il tempo può darti tutte le risposte che cerchi, che siano in anticipo o in ritardo non è importante, l'essenziale è che ti aiutino a fare chiarezza. Forse non era esattamente quello che aveva voluto dire Lucy, ma era ciò che pensava Gray in quel momento. Nonostante tutto, Juvia probabilmente provava qualcosa per lui da lungo tempo, nonostante Gray non se ne fosse mai accorto, almeno fino a quella sera grazie ad Erza. Nonostante lui non avesse mai mostrato alcun interesse romantico nei confronti dell'amica, lei continuava ad aspettarlo. Questi pensieri misero di buon umore il mago di ghiaccio, il quale continuava a sorridere a pensare ai sentimenti di Juvia. Non sapeva se col tempo l'avrebbe ricambiata o meno, ma le era davvero grato per quei sentimenti. Il battito del suo cuore aumentò un poco al sentirsi risuonare nelle orecchie l'adorabile "Gray-sama" di Juvia, anche se a volte era insistente.
Tornò in camera dove c'erano tutti gli altri, disteso sul letto. Le braccia le teneva sotto la nuca e guardava il soffitto, continuando a pensare alle parole sia di Erza, che di Lucy. Però non era frustrato, era stranamente di buon umore. Sebbene l'argomento continuava a confonderlo un po', non aveva alcun dubbio sul fatto che avrebbe cercato di non far soffrire la sua amica. Perché nonostante tutto, a lei ci teneva davvero, e la considerava un'ottima compagna e amica.
«Nonostante tutto...»  Sussurrò il mago del ghiaccio, chiudendo gli occhi. Avrebbe dormito sereno, quella notte.



Nonostante tutto quello che è successo, lei mi ama davvero.
Nonostante tutto, il suo cuore ha smesso di piangere.
Nonostante tutto, ha smesso di essere triste.
Nonostante tutto, ha scelto me sotto il diluvio che le vietava di amare.










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Salve a tutti i lettori!
Eccomi col secondo capitolo della raccolta, questa volta con la Gruvia. Per questa storia ho usato il titolo della canzone "Through it all" degli Spoken.
Spero vi piaccia!
  
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