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Autore: il dolce bacio di Harry    11/09/2015    1 recensioni
Stephanie trema di paura al sol pensiero che lui, la sua unica ragione di vita possa andarsene e lasciarla senza un motivo preciso tanto da chiedersi cosa fare, dire e di conseguenza come agire.
Tom non facilita decisamente le cose, anzi...
Esce di casa in piena notte di fretta e furia e girovaga per la città senza una meta o una data destinazione.
Lei è lì ad attenderlo; non vede l'ora di riabbracciarlo e di riabbracciarlo piena di sogni, speranze ed aspettative di vita.
Cosa dovrà dirle Tom alla persona più importante della sua vita?
E perché si sente un emerito vigliacco a dover dire quelle fatidiche parole alla sua Steph?
E lei che da sempre lo segue e lo ama come reagirà ad una notizia inaspettata?
Quando ami ti perfori l'anima, è inutile.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Tom Kaulitz
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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< Ti è piaciuto allora? > mi domanda Harry sorridendo tanto da mostrare i denti perfetti e bianchi.
Annuisco e sorrido prima di dire la mia < sì, molto devo dire che non mi sarei mai aspettata un finale così >.
< Ah no? > domanda mentre camminiamo tenendoci per mano come due ragazzini.
< No, cioè cavoli dopo tutto quello che hanno passato si lasciano?! > dico ironica facendo dei piccoli cenni con la mano.
< È proprio quello il bello…Non te lo aspetti > asserisce Harry prima di osservarmi meglio e chiedermi abbastanza beffardo < non cambierai mai idea vero? >
Scuoto leggermente la testa come per manifestare il mio dissenso assoluto e marcato riguardo la fine del film che abbiamo appena visto.
Poi lo ringrazio < e comunque grazie veramente per tutta la serata >.
Mi guarda e mi fa un cenno segno che non ha capito per cosa esattamente lo ringrazio così lo illumino dicendo < bhè sai com’è mi hai pagato tutto! Se c’era da pagare per andare in bagno mi avresti pagato anche quello >.
Ride ed io lo imito.
Stasera sono felice e tutto grazie a lui.
Ho passato dei giorni di solitudine vera e propria dopo la ‘discussione’ con Tom sotto casa e finalmente stasera sono uscita sotto invito di Harry.
All’inizio sono stata molto restia ad accettare questa uscita nonché appuntamento ma poi mi sono lasciata andare.
Lui si porta a casa le ragazze?
E allora perché io non posso uscire?!
La solita risposta che mi sono data in questi giorni per convincermi ad accettare di uscire con Harry; e con uscire intendo proprio la prima uscita ufficiale di due ragazzi che si stanno frequentando.
< A che stai pensando? > mi chiede Harry stringendomi la mano per riportarmi alla conversazione appena iniziata.
< Ma a nulla sinceramente > dico abbastanza decisa.
< Sicura? > mi domanda Harry preoccupato prima di allacciarsi il giubbetto di pelle a causa del vento che sforza forte ed insistente.
Annuisco e voltandomi gli sorrido il più apertamente possibile per non destare sospetti o che.
Lui non c’entra nulla veramente.
Sono io il problema in realtà; ma sono fiduciosa.
Passo dopo passo mi lascerò andare del tutto senza pensare a troppe cose ma soprattutto senza pensare alle eventuali conseguenze delle mie azioni.
< Mhh hai sonno? > mi domanda fermandosi vicino alla macchina appoggiandosi alla portiera nera lucida.
< In realtà no > confesso strofinando leggermente le mani per scaldarle.
< Bhè allora che ne dici se andiamo a farci un giro? > chiede prima di fermarsi a sentire cosa ne penso riguardo la proposta.
< A me va più che bene, anzi… Non ho per niente voglia di tornare a casa adesso > sbotto abbassando lo sguardo.
< Come mai? > mi chiede il riccio che ho di fronte prima di prendere le chiavi della macchina.
< Perché…Non prendermi in giro è > lo ammonisco con un dito prima di riprendere il discorso < perché a casa c’è Bill e quello se torno adesso mi riempie di domande su dove siamo stati, cosa abbiamo fatto e blablabla e sinceramente non voglio >.
Annuisce e giudica < dai sali dentro allora >.
Senza aspettare un attimo di più, mi fiondo letteralmente dentro il range rover di Harry prima di asserire < certo che è veramente freddo cazzo >.
Annuisce e si volta per chiedermi cosa voglio fare.
Alzo le spalle come a sottolineare che per me va bene qualsiasi cosa, poi mi volto per osservarlo ed aspetto che dica qualcosa.
< Ok, allora faccio io; è un parco veramente bellissimo che ha una sorpresa al suo interno ma non ti svelo più niente > afferma Harry prima di avviare la macchina ed ingranare la marcia.
Prendo un fazzoletto per soffiarmi il naso che goccia ininterrottamente e guardo Harry che ride divertito.
< Perché ridi? > chiedo storcendo il naso.
< Sei così buffa mentre ti soffi il naso > risponde Harry prima di imboccare una via che non conosco.
Rido ed annuisco come a rafforzare la sua teoria.
< E così a casa adesso c’è Bill che aspetta il tuo ritorno impaziente? > mi domanda mentre si ferma per fare attraversare dei pedoni sulle strisce bianche.
< Eggià > dico mezza divertita mentre immagino la faccia del mio amico mentre l’ansia lo divora lentamente.
< Da quanto tempo siete amici? > mi domanda Harry mentre svolta in un via che mi sembra di conoscere.
Guardo attentamente fuori dal finestrino e poi mi volto per rispondere alla sua domanda < bhè più o meno da tre anni, l’ho conosciuto con Tom ovviamente >.
Annuisce e alza un sopracciglio prima di chiedere ironico < sempre e solo Tom di mezzo è?! >.
Faccio per ridere ma dalla mia bocca esce solamente un misero gridolino quasi strozzato per di più.
Poi ricomponendomi asserisco < eh, purtroppo è così; anche perché senza di lui non avrei conosciuto nessuno ma soprattutto non starei qui con te oggi >.
< Giusto, ottima osservazione > afferma Harry prima di farmi l’occhiolino.
Quasi distrattamente mi volto per guardare dove siamo e per poco non mi prende un colpo.

Non può essere.
No, ti prego.

Cristo fa che non sia vero.


Cioè non pure stasera.


Inizio a pregare in tutte le lingue del mondo che mi stia sbagliando di grosso ma ahimè impreco quando vedo che in realtà le mie supposizioni sono più che vere.
Ecco perché avevo l’impressione di aver visto già la via che abbiamo percorso precedentemente.

Sai com’è.

< Arrivati > giudica il riccio prima di spegnere la macchina e voltarsi verso me.
Mi volto e lo guardo anche io, dopodiché mi domanda < scendiamo così ti faccio vedere il parco? >.
Annuisco distratta, scendo e mi faccio condurre per mano verso il giardino che conosco bene.
Esatto proprio così.
‘Accidenti, proprio qui dovevamo venire adesso?’ mi ritrovo a pensare mentre calpesto la ghiaia ruvida che conduce al cancello in ferro battuto del parco.


Il parco.

Quel parco.


Alzo il viso e direziono lo sguardo verso una villa che si trova abbastanza lontana da dove ci troviamo ora ma che in realtà è più vicina di quanto si possa credere.
Sorrido amaramente mentre ammiro la mia casa e sbuffo sonoramente tanto da catturare l’attenzione di Harry.
< Che c’è? > domanda aggrottando la fronte.
< Nulla, è che mi sembra di essere già stata in questo parco ma non ne sono così convinta > mento spudoratamente per non scaturire domande di alcun tipo.
< Vieni, ti faccio vedere la sorpresa di cui ti parlavo prima > mi indica trascinandomi verso il centro del parco a passo deciso e sicuro.
So già dove stiamo andando perché qui ci sono stata parecchie volte.


Con Tom.


‘Ho scoperto questa meraviglia Steph, ti piace?’ domanda la tua voce come un ricordo indelebile e doloroso.
Il parco dietro casa nostra come ti piaceva chiamarlo…
Ed effettivamente è dietro casa nostra.
Un vero spettacolo, una vera meraviglia della natura per dirla tutta.
Sorrido mentre penso alle tua mani che mi conducono verso il labirinto denominato come ‘labirinto dell’amore’.


Sorrido mentre penso alla corsa nel labirinto tra le persone che ci guardavano come se fossimo dei pazzi.
Sorrido mentre mi immagino il tuo viso felice e contento mentre la tua risata contagiosa si espande dappertutto a mano a mano.
Sorrido mentre rivedo quel pomeriggio fantastico, distesi sull’erba a leggere dei libri e a ridere come dei deficenti.


Sorrido nel ricordare i piccoli momenti di quella giornata a dir poco memorabile poi la voce di Harry mi riporta con i piedi per terra.

< Ti piace? > domanda Harry spalancando le braccia di fronte all’entrata del labirinto.
Annuisco e cerco di sorridere prima di dire falsa come una moneta taroccata < è veramente bellissimo; da lasciarti senza fiato >.
< Sono contento che ti piaccia così tanto > mi confessa Harry abbracciandomi teneramente.
Sorrido ma in realtà mi sento veramente una grandissima vigliacca a mentire spudoratamente al ragazzo che ho di fronte, purtroppo però devo farlo perché non si merita di essere coinvolto nei miei casini continui.
< Che ne dici di entrare nel labirinto? > domanda speranzoso mentre mi sposta una ciocca di capelli dietro l’orecchio destro.
< Ehm, per me va bene > dico non tanto convinta tant’è che Harry mi chiede se ci sono problemi.
Ribatto decisa < no, no nessun problema anzi… Non so se sia molto sicuro visto che è sera >.
< Tranquilla non ci sarà nessuno dentro, al massimo qualche coppia intenta ad amoreggiare > risponde divertito e beffardo.
Poi asserisce guardandomi intensamente < e poi ci sono io con te, quindi non temere nulla >.
Gli sorrido ed annuisco lentamente prima di seguirlo.
< Ragazzi dove state andando? > domanda una voce dietro di me facendomi spaventare come non mai.
Mi volto e sorrido al custode che mi guarda abbastanza accigliato in attesa di una risposta.
< Noi pensavamo di fare un giro, si può? > chiede Harry educatamente avvicinandosi di qualche passo verso l’uomo.
< Spiacente, tra poco chiudo quindi niente ragazzi > espone il custode sorridendo leggermente.

Sia lodato!

Fortuna che è chiuso altrimenti non ce l’avrei fatta a recitare, a fingere pur di non ferirlo.
Sarei scoppiata sicuramente e gli avrei raccontato la dannata verità mandando a monte la nostra conoscenza.
E tutto ovviamente per colpa di quel cretino.
No, che dico quell’imbecille che ancora tormenta i miei sensi.


E la mia anima…


Mi riprendo ed annuisco mentre diciamo quasi in coro < buona serata >.
Poi con una lentezza disarmante ci avviamo verso la macchina dall’altro lato della strada.
Mi volto e vedo Harry abbastanza triste così mi accerto che tutto vada bene < Harry? Tutto ok? >.
Annuisce ma non sembra molto convinto della sua risposta così ci riprovo finché non dichiara finalmente come stanno le cose < è che sai mi sarebbe piaciuto entrare con te lì dentro; sarebbe stato carino >.
< Tranquillo non hai nessuna colpa anche perché non potevi sapere l’orario di chiusura. In caso ci ritorneremo > asserisco sorridendogli prima di sporgermi e lasciare un piccolo bacio sulla guancia perfetta.
Sorride compiaciuto per la dimostrazione d’affetto appena ricevuta e poi mi accarezza dolcemente i capelli prima di spronarmi a salire in macchina.
Lo accontento e una volta dentro chiedo < Harry posso chiederti una cosa? >.
Annuisce ed aspetta che io ponga un’eventuale domanda.
< Sono curiosa di sapere qualcosa della tua ultima ragazza > confesso per poi specificare il meglio possibile < non voglio essere una ficcanaso ecco…È solo così per sapere, per capire come abbia potuto lasciare un ragazzo d’oro come te >.
< Non sei una ficcanaso Stephanie, anzi… Hai ragione, io so quasi tutto riguardo te e Tom mentre tu non sai nulla della mia vita passata e questo non va bene > afferma voltandosi lentamente verso di me.
Poi dopo aver preso un bel respiro racconta la sua storia < Bene, sono stato con questa ragazza per circa due anni; due anni belli ma anche se posso permettermi pesanti: sai com’è, all’inizio è tutto fottuto bello,intrigante ed entusiasmante ma con il tempo inizi a capire e conoscere l’altra persona e di conseguenza a notare delle cose che non ti piacciono.
 Il resto puoi immaginarlo >.
Annuisco e chiedo forse inopportunamente < ti ha lasciato lei? >.
< No, vedi è stata una cosa decisa di comune accordo… Un giorno ci siamo seduti intorno al tavolo ed abbiamo capito che non c’era più speranza di andare avanti per diversi motivi che ora non ti sto ad elencare > spiega gesticolando leggermente.
< Io.. Scusa non volevo essere inopportuna ma era così, giusto per capire > sbotto a disagio.
Vedo Harry sorridere e scuotere la testa prima di sussurrarmi con la sua voce roca < tranquilla piccola, non preoccuparti di nulla. Hai fatto benissimo >.


Piccola.


Proprio come mi chiamava Tom.



< L’hai mia più vista? > chiedo scrutandolo per vedere una minima reazione.
Scuote la testa e storce la bocca prima di confidarsi < e forse è stato meglio così >.
Annuisco e mi schiarisco la voce prima di cercare di cambiare argomento < ok, per oggi basta parlare di argomenti ‘spinosi’ o sbaglio?! >.
< No, per nulla > dice Harry scoppiando a ridere prima di voltarsi e chiedere < si è fatto tardi forse dovrei riportarti a casa, altrimenti chi lo sente Bill >.
Sorrido ed annuisco leggermente prima di controllare il cellulare e notare dei messaggi da parte del mio amico in preda sicuramente ad una crisi isterica.
Poi rimetto al suo posto il cellulare e mi volto verso il finestrino per godermi la visuale del panorama notturno.
Case, persone, luoghi comuni.
Cose che mi fanno riflettere sulla diversità e sulla profonda bellezza che ci accomuna in tutte le sfaccettature possibili ed immaginabili.
Dopo diversi minuti vedo Harry accostare lentamente vicino casa di sua cugina segno ben evidente che la serata sta per volgere a termine.
< Ecco, siamo arrivati > mi dice Harry prima di slacciarsi la cintura e guardarmi profondamente negli occhi prima di ringraziarmi.
< Grazie a te per la bellissima serata Harry > ringrazio a mia volta sorridendogli in modo dolce.
Annuisce e si gratta la testa con fare distratto senza dire una parola.
Odio questi momenti, giuro.
Si è venuto a creare un clima imbarazzante veramente ed io non sopporto tutto ciò anzi.
Un silenzio quasi opprimente che al più presto voglio spegnere.
Così mi ritrovo a dire < bhè, io andrei allora >.
Harry annuisce e si lecca le labbra prima di avvicinarsi pericolosamente.
Oddio.
‘E adesso che faccio?’ chiedo in preda all’insicurezza più totale nel non sapere affrontare la situazione.
Vedo il riccio avvicinarsi sempre di più ed io mi ritrovo ad imprecare mentalmente per la stupidità con cui sto affrontando la cosa.
Cioè è soltanto un bacio.
Un bacio, un misero bacio cazzo.
‘Puoi farcela Stephanie’ mi sprono frettolosamente come ad infondermi un coraggio che evidentemente mi manca.
Non si tratta di coraggio ma di altro.
Il punto è che in questi tre fottuti anni le mie labbra hanno toccato soltanto quelle di una persona ben nota.



Tom.



Ed ora mi fa veramente strano pensare di dover baciare qualcun altro che non sia lui.
Stranissimo!
Poi ripenso a Tom ma soprattutto alla bella ragazza che mi ha aperto la porta di casa.
Di casa mia per la precisione.
Sai che c'è?

Fanculo Tom.

Fanculo tutti insomma!

Senza pensarci un secondo di più chiudo gli occhi e mi avvicino ad Harry facendo sì che catturi le mie labbra dolcemente.
Sorride a contatto con le mie labbra prima di accarezzarmi la nuca con fare sensuale e stampare un altro bacio più profondo rispetto al primo.
< Sei così bella… > mi sussurra guardandomi negli occhi.
Forse sono diventata rossa per l’imbarazzo fatto sta che Harry afferma provocandomi < ora dovresti andare altrimenti non mi limiterò solo ad un bacio >.
Rido e scuoto la testa prima di scendere, poi mi volto e lo saluto mentre parte diligentemente.
Sgrano gli occhi e mi lecco le labbra mentre mi ritrovo a darmi della cretina mentalmente.
Scuoto la testa e dopo aver aperto il cancello mi avvio verso la porta che apro e richiudo con un tonfo prima di portare una mano sul mio cuore e sorridere come una ragazzina alla prima cotta.
< Deduco che sia andato tutto bene > asserisce Bill venendomi incontro con fare malizioso.
Sbuffo e dico < ti odio >.
< Ti correggo, mi vuoi bene > sbotta Bill con gli occhi spalancati.
Poi mi fa segno di raggiungerlo in salotto ed io lo seguo senza batter ciglio.
< Ma che... > mi ritrovo a dire prima di vedere Julia, Georg e Gustav seduti sul divano mentre mi sorridono stile angioletti del cielo.
< Sorpresa! > mi urlano in coro guardandomi per prevedere una mia possibile reazione.
< Bhè dovevo aspettarmelo > sbotto facendo una faccia abbastanza scocciata.
< Non sei contenta? > mi domanda Bill facendo gli occhioni dolci ai quali non so proprio dir di no.
Così lo guardo e mi affretto a spiegare < non è che non sono contenta ma adesso dovrò raccontare tutto e sinceramente sono stanca >.
< Devi farlo, assolutamente > mi rimprovera Julia aggrottando la fronte.
< Tanto ormai quello che riguarda la mi vita privata è di proprietà di tutti > asserisco prima di avvicinarmi all’unica poltrona libera vicino a Bill.
Ridono per la mia battuta ma in realtà non capiscono che sono seria.
Seria come non mai.
Gradirei vivamente che questa storia avesse più intimità e che non fosse divulgata a tutto il mondo come invece mi sembra stia succedendo.
Manca solo che dalla cucina scappi fuori Tom e dopo siamo veramente tutti.

A proposito di Tom…

Chissà dove si trova in questo preciso momento.
Chissà con chi si trova e soprattutto cosa sta facendo.
Faccio una smorfia  con la bocca e chiedo perplessa < Tom? Sai com’è! Manca solo lui… >.
Vedo Georg guardare Julia e Gustav guardare Bill con la stessa preoccupazione dipinta sul volto.
Ma Bill ha tutta un’altra faccia rispetto ai miei amici.
Lui è impaziente di sapere cosa diavolo è successo con Harry stasera; del resto proprio non gli frega un bel niente.
< Mhh? > domando alzando un sopracciglio più del dovuto.
< Quel rompipalle di mio fratello è ad un appuntamento > dice Bill non curante prima di ricevere una sardella da parte di Gustav che lo guarda abbastanza arrabbiato.
Il vocalist lo guarda scioccato e perplesso prima di chiedere < che ho fatto? >.
< Cosa hai fatto? TI ha dato di volta il cervello per caso? > chiede Gus scuotendo leggermente la testa.
< Non ho capito… > inizia a dire Bill massaggiandosi la nuca dolorante prima di essere fermato da Georg che lo illumina perfettamente < hai appena rivelato quel particolare >.
Bill porta una mano alla bocca e si volta pronto a scusarsi per la rivelazione appena fatta a colei che ovviamente non doveva sapere niente riguardo a questa storia.
Bhè ragazzi vi è andata male, perché la signorina qui Stephanie sa tutto.
Tutto riguardo al nuovo amore di Tom.


Amore.


Oddio rabbrividisco senza pesarci mentre penso a quella parola ormai diventata una specie di tabù.
Poi emetto < non prendetevela con Bill, perché al contrario di quello che pensate so già tutto >.
< In che senso? > chiede Julia.
< In che senso? È semplice: so già che esce con un’ altra ragazza > affermo alzando le mani come a sottolineare la verità.
< Oh > sussurra Juls preoccupata per il mio stato attuale.
< Oddio Stephanie, non so come tu l’abbia presa > mi confessa Georg prendendomi una mano e stringendola leggermente.
< In effetti > dice Bill sportosi per abbracciarmi dolcemente.
Li guardo ad uno ad uno e prendo due o tre respiri finché il più saggio della situazione non parla e non dice la cosa più giusta e sensata < ragazzi qui il problema non riguarda il fatto che Stephanie sa che Tom esce con un’altra.
Il vero mistero sta nello scoprire come fa a saperlo >.
Schiocco un attimo la lingua e guardo Gustav come a volergli dire ‘mi hai fregata, dannazione’.
< Cazzo è vero! > urla Bill perforando i timpani di tutti i presenti.
Poi mi guarda e mi domanda scettico < come fai a saperlo? >.
Alzo le spalle e guardando i miei amici racconto il più precisa possibile < l’altra sera sono passata a casa e bhè quando sono andata a suonare mi ha aperto la ragazza nuova; ho fatto due conti e sai com’è ragazzi non sono stupida… Ho capito subito che tra i due c’è qualcosa >.
< E come stai adesso? > domanda Juls scuotendo leggermente la testa per la rivelazione appena fatta.
< La domanda è: che cosa diavolo ci facevi a casa di Tom? > mi chiede Georg guardandomi con una faccia abbastanza divertita.
< Ti ricordo che è anche casa mia quella > affermo prima di riprendere da dove mi sono interrotta < volevo solo vederlo… >.
Vedo i miei amici che mi guardano allibiti così mi affretto a spiegare il più chiara e concisa possibile < la verità è che mi manca terribilmente e ho pensato che forse avremmo potuto parlare ed instaurare un rapporto almeno >.
< Non esiste Steph, questo lo sai vero?! Tom non sarà mai d’accordo su una cosa così, se posso permettermi, abbastanza stupida > giudica Georg il più vero e trasparente possibile.
Annuisco e sussurro quasi < infatti non è andata come speravo, anzi… >.
< Ovviamente non ti sto criticando Steph, ma devi metterti nei suoi panni e capire che è una cosa totalmente impensabile > confessa Georg sorridendomi dolcemente.
< Non me lo sono presa Listing, anzi hai detto la fottuta verità > dico storcendo il naso con fare teatrale.
Poi Julia chiede cambiando argomento < invece di pensare ad altro, raccontaci tutto quello che è successo stasera >.
< Bhè siamo stati al cinema a vedere un film e poi siamo andati in un parco > dichiaro desiderosa di cambiare argomento e di non pensare costantemente alla persona che in questo momento manca all’appello.
< Piaciuto il film? > chiede Juls sorridendomi.
Annuisco mentre Bill mi chiede che film era.
Poi i due amici che ho di fronte chiedono in coro < piaciuto il parco? >.
Rido per la loro perfetta sincronia e poi rispondo sicura di me < sì, devo dire che è proprio bello >.
Proprio bello è?!

Se solo sapessero di che parco stia parlando…

Emergerebbero altri problemi, altri casini ed io in questo momento vorrei solo fare una cosa: andare a schiantarmi nel mio fantastico letto.
Vedo i due annuire e Bill domanda con non chalance < che parco è? Così magari ci torniamo una volta >.

Cazzo.

Sbianco per un secondo e poi dopo essermi ripresa penso ad una cazzata che posso inventare.
Non posso dire di che parco si tratta, non stasera e non adesso soprattutto.
Cerco miliardi di spiegazioni ma nulla, fallisco miseramente ogni volta.
Impreco mentalmente per diversi secondi e mi preparo a raccontare la verità almeno in minima parte ma Gustav mi viene incontro salvandomi letteralmente da morte certa < ragazzi basta, la state sfinendo. L’uscita è andata bene ma adesso stop, lasciamola andare a riposare >.
Lo guardo con uno sguardo pieno di gratitudine e di amore fraterno se così posso dire e gli sussurro un < grazie >.
Se non ci fosse stato lui qui avrei visto veramente le pene dell’inferno.
Già, proprio così.
Numerose domande sul perché, sulla vera motivazione e soprattutto una miriade di domande sulle mie sensazioni nello stare in quel posto così legato a numerosi ricordi.


Numerosi ricordi legati anche a Tom.

Il protagonista di ogni momento o situazione che sia.



Diamine, accidenti a lui!


Poi dico abbastanza assonnata mentre mi alzo dalla poltrona < io ragazzi vado a dormire perché non ce la faccio più >.
< Dove credi di andare? > mi chiedono in coro Julia e Bill facendomi voltare per osservarli meglio.
< Di sopra?! > chiedo abbastanza ironica.
< Non ci hai detto la cosa più importante! > esclamano i due investigatori osservandomi con gli occhi che luccicano.
< Ossia? > chiediamo insieme io, Georg e Gustav senza rendercene conto.
< Ossia se ti ha baciata > dice Bill calcando sull’ultima parola come non mai.

Oddio che imbarazzo!

Cazzo che sfiga, pensavo di essermela scampata e invece no.
< Mhh? > mi sprona Juls facendomi dei cenni con la mano e con la testa.
< Auch! Sentite vi odio > sbuffo scuotendo la testa prima di sentire le famose parole di Bill < no, ti correggo mia cara: tu ci ami >.
Poi dato che so che non la smetteranno mai di fare domande finché non esaudisco il loro desiderio sbotto < sì, mi ha baciata. Contenti adesso?! >.
Vedo la felicità espandersi sui loro volti mentre si alzano e mi abbracciano come se non ci fosse un domani.
Sorrido di fronte a questa scena e dopo aver preso un tono di voce autoritario e abbastanza acido dico di pietra < bhè io vado, mi state facendo perdere solo tempo >.
Detto ciò mi volto per salutare Georg e Gustav e mi fiondo verso le scale mentre sento i due miei amici sbizzarrirsi su congetture e domande che mi lasciano parecchio allibita.
Poi Bill esclama felice < finalmente! Così si leva di mente quello zuccone di mio fratello >.
Sento la mia amica ridere a crepapelle prima di iniziare con un’altra manfrina che non finisce più.
Vorrei scendere di sotto e correggerti Bill.


Purtroppo ti sei sbagliato.
Perché quello zuccone di tuo fratello (come lo chiami tu) è sempre qui.



Nel mio cuore.

 

 

 

 

  
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