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Autore: Shayleene    12/09/2015    1 recensioni
Tutti sanno come va a finire la storia di Harry Potter, ma forse tutti non sanno la verità sui sentimenti della povera Hermione, indecisa sul suo futuro per non ferire chi le stava più a cuore.
Leggete questa storia, e scoprirete ciò che nessuno sapeva fino ad ora.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Potter, Hermione Granger | Coppie: Harry/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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La radura del passato e del presente

Hermione socchiuse lentamente gli occhi, infastidita dalla luce che penetrava attraverso le tende rosse e gialle del dormitorio. Si sollevò a sedere sul letto cercando di combattere il sonno che la spingeva a rimetersi a dormire.
Una piccola macchia di colore dorato sul pavimento accanto al letto attirò la sua attenzione. Si alzò in piedi il più silenziosamente possibile per non svegliare le altre e si avvicinò all'oggetto, il quale si rivelò essere una piccola rispoduzione di un boccino che aveva un pezzetto di pergamena legato all'ala.
Possibile che...
Si morse il labbro, sperando che fosse ciò che attendeva. Si inginocchiò sul morbido tappeto con l'emblema dei Grifondoro, srotolò il bigliettino, e il cuore iniziò immediatamente a batterle più veloce.

Ci si vede nella sala grande alle sei, vicino al caminetto.

Hermione sorrise, riconoscendo immediatamente la calligrafia. Indossò la divisa, si guardò allo specchio sistemandosi i capelli, infilò le scarpe e, in punta di piedi, andò nella sala comune che era ancora vuota visto l'orario. O meglio, quasi vuota. 
Possibile che non sia venuto? pensò con un moto di stizza. Si aggirò per qualche minuto tra le poltrone, aspettando che arrivasse.
Quand'era accanto al camino, con un movimento rapido il mantello dell'invisibilità venne tolto dalla testa di colui che la stava aspettando. Hermione sobbalzò leggermente, colta di sorpresa.
-Certo che avresti potuto avvisarmi di questa tua entrata a effetto, vero Harry?- disse, fingendo di essere offesa per poi scoppiare a ridere.
I due si scambiarono un breve abbraccio, anche se la ragazza avesse voluto che durasse per sempre. Inspirò il profumo fresco del suo compagno di classe e d'avventure, provando una piccola stilettata al petto. Era ormai da tempo che si era resa conto di provare qualcosa per lui, ma non aveva mai osato cercare di farglielo capire, visto com'era circondato da ragazze e soprattutto per non mettere Ron in una brutta situazione. In fondo loro erano sempre stati indivisibili, ma se lei si fosse dichiarata... l'equilibrio si sarebbe spezzato, e niente sarebbe stato più come prima.
-Ovviamente Ron è in ritardo come al solito! Avresti potuto svegliarlo tu, almeno così non avremmo dovuto aspettarlo! Allora, che è successo stavolta?- gli disse, alzando gli occhi al cielo.
Harry si passò una mano tra i capelli con aria imbarazzata, sistemandosi poi gli occhiali.
-Veramente Ron non verrà, ho pensato che non fosse necessario svegliarlo, possiamo occuparcene tranquillamente noi due.- le rispose con un sorriso tirato.
Hermione lo guardò sorpresa, gli occhi luminosi come non mai dall'emozione. 
Calmati, sicuramente dovrà fare una ricerca o terminare dei compiti, per quello non avrà voluto svegliare Ron...
Eppure non poteva fare a meno di provare un profondo sentimento di felicità per aver l'occasione di stare un po' da sola con lui. Solitamente c'era sempre qualcun'altro con loro, quindi non poteva mai parlare di cose serie. Harry mise il mantello sopra entrambi, ed uscirono sgattaiolando per i corridoi del castello. Dopo qualche minuto, Hermione si rese conto che non si stavano affatto dirigendo verso la biblioteca, così gli sussurrò nell'orecchio:
-Ma cos'è che dobbiamo fare di preciso? Credevo dovessi finire dei compiti...-
Lui emise un piccolo sbuffo soffocando una risata, e scosse piano la testa.
-E' una storia lunga, meglio se lo vedi di persona.- rispose con un'espressione stranamente seria e pensierosa.
Che sia successo qualcosa a Sirius? Non può essere, non avrebbe chiamato solo me altrimenti... oppure Hagrid ha chiesto espressamente l'aiuto di noi due?
Mentre rifletteva nel tentativo di giungere ad una soluzione, si rese conto che si stavano effettivamente avvicinando al portone del castello. Improvvisamente, Harry la spinse contro il muro curvandosi su di lei e posandole l'indice sulle labbra.
Ma cosa?! Che abbia subito un incantesimo?! pensò, stupita e allarmata allo stesso tempo.
Inizialmente cercò invano di divincolarsi, ma non appena vide Mrs Purr avvicinarsi a loro con passo felpato si bloccò e trattenne il respiro. La gatta annusò sospettosa l'aria, ma si allontanò in fretta quando udì la voce di Gazza che la chiamava dalla Sala Grande.
I due ragazzi tirarono un sospiro di sollievo.
-Si può sapere che ti è preso? Stava per scoprirci!- sibilò Harry, aggrottando le sopracciglia e guardandola con disapprovazione. Hermione tentò di borbottare una scusa, poi, sentendo le guance diventare bollenti dall'imbarazzo, ribattè:
-Se tu fossi stato un tantino più delicato non mi avresti fatto male! Su, adesso muoviamoci, mi sta venendo sonno visto l'ora in cui mi hai fatta svegliare.- e si avviò con passo deciso verso il portone, socchiudendolo silenziosamente ed uscendo all'aperto. Lui la seguì mantenendosi qualche passo indietro e tormentandosi continuamente le mani.
-Allora, dov'è che dobbiamo andare? Hagrid ha bisogno di una mano con gli Schiopodi Sparacoda?-
-No, Hagrid non c'entra... seguimi.- le rispose serio, la rabbia di poco prima già evaporata. Continuarono a camminare ancora per alcuni minuti in silenzio, respirando l'aria frizzante del mattino e la luce soffusa che faceva sembrare il paesaggio quasi come se fosse stato dipinto con delle pennellate di colore. Giunsero infine sulla riva del lago sul cui fondo era stata imprigionata durante il Torneo Tremaghi. Le labbra si dischiusero in un debole sorriso al pensiero della cotta che si era presa per Krum quell'anno. Dopo la fine del torneo, avevano continuato a scriversi lettere, che però si erano diradate mese dopo mese.
Immersa nei ricordi, non si accorse che Harry si era fermato fino a quando non andò a sbattergli contro, rischiando di cadere. Fortunatamente lui l'afferrò per i fianchi, stringendola a sè. Tuttavia subito dopo si allontanò mettendosi le mani in tasca e guardando ovunque fuorchè verso di lei.
Si trovavano in una radura in cui non era mai stata prima d'ora: sul terreno si intravedevano già i primi fiori estivi, e poco più in là degli alberi di ibisco già in fiore si intrecciavano dando vita ad un magnifico arco fiorito di colore rosso. Hermione sgranò gli occhi, avvicinandosi a quella meraviglia.
Come può essere? Non ci sono mai stati fiori del genere ad Hogwarts, a meno che qualcuno non li abbia piantati di recente e li abbia fatti crescere con la magia...
-Allora, ti piace?-
La voce di Harry la fece sobbalzare, riportòandola alla realtà.
-Certo, è un posto molto bello, non l'avevo mai notato. Secondo te come hanno fatto quei fiori a crescere proprio qui?-
Lui sorrise, estrasse la bacchetta e, mormorando qualche parola, fece uscire dalla punta una striscia luminosa che compose la figura di un ibisco.
-Sai, con un pizzico di magia si fa tutto.-
-Quindi questa è opera tua?-
Lui crollò le spalle fingendo indifferenza, ma dopo alcuni secondi sussurrò:
-L'anno scorso avevi detto che erano i tuoi fiori preferiti, ma che dove vivi tu non riuscivano a crescere, così ho pensato di farti un piccolo regalo.-
Ad un lieve movimento della sua bacchetta i fiori si dischiusero completamente illuminandosi di una luce dorata. La ragazza rimase senza fiato davanti a quello spettacolo, e si avvicinò ad Harry.
-Tutto questo è davvero fantastico, grazie... eppure non capisco, perchè? Voglio dire, non è il mio compleanno, non ho nemmeno fatto nulla di particolare negli ultimi tempi. A cosa devo questa sorpresa?-
Harry si appoggiò al tronco dell'albero dietro a lui, incrociando le braccia e sollevando lo sguardo al cielo con aria pensierosa.
-Vedi, ho scoperto questa radura a inizio anno, quando Silente ha usato il Pensatoio per mostrarmi alcuni ricordi sui miei genitori. Ce n'era uno in particolare in cui loro due uscivano da scuola nel bel mezzo della notte e venivano qui. Probabilmente è stato Sirius a tenerli d'occhio, temendo che mio padre potesse ficcarsi in qualche guaio. Credeva che volesse coinvolgere anche Lily in qualche bravata solo per fare colpo su di lei. Invece si sbagliava. Perchè quella notte, proprio in questa radura, mio padre si dichiarò finalmente a lei.-
Tacque, lasciando che le parole appena pronunciate aleggiassero nel silenzio di quel mattino.
Oddio, dimmi che non è un sogno! Dimmi che sta succedendo davvero!!
Il cuore di Hermione cominciò a battere all'impazzata, anche se la sua mente le implorava di rimanere razionale e non cedere ai sentimenti. Rimase immobile, incapace di pronunciare una sola parola o di reagire. Era finalmente giunto il momento che aspettava da mesi e mesi.
Harry si scostò dall'albero venendole incontro e sollevando la mano per scostarle una ciocca di capelli dal viso, sostando qualche secondo più del dovuto sulla sua guancia, facendole trattenere il respiro.
-Ciò che volevo dirti è che so che magari non ti ho mai considerato come una ragazza...-
Vedendo la reazione della ragazza, che aveva incrociato le braccia e iniziato a battere con piede sul terreno, sollevò le mani come nel tentativo di ammansire una bestia feroce e riprese in fretta il discorso.
- In quel momento dentro Hermione c'era una tempesta tale di sentimenti, sensazioni e pensieri che, per la prima volta dopo molto tempo, si ritrovò a corto di parole. Rimase ferma a fissarlo negli occhi, e non si mosse nemmeno quando lui avvicinò sempre di più il proprio viso al suo, fino a quando le loro labbra si toccarono, facendo scoccare la scintilla.
Circondandogli timidamente il collo con le braccia, gli sussurrò:
-Ti amo anche io Harry.- baciandolo poi dolcemente e lasciando che il calore del suo corpo la scaldasse.
Improvvisamente Harry la prese in braccio e la portò sotto l'arco di ibischi, posandola delicatamente su una panchina in pietra che prima non aveva notato. Tutto ad un tratto Hermione iniziò a sentire le palpebre farsi sempre pesanti, e vide Harry che si allontanava passo dopo passo da lei. -Ti prego, non lasciarmi qui! Non andartene! Ti supplico!-
Cercò di allungare il braccio verso di lui, ma il sonno si fece sempre più prepotente fino a farla crollare inerme sulla panchina.

-...one... mione... Hermione!- 
Una voce squillante dal tono preoccupato le fece riaprire gli occhi ancora umidi per le numerose lacrime che dovevano essere sgorgate. Si sollevò a sedere, asciugandosi il sudore sulla fronte, e rivolgendo uno sguardo disorientato a Calì, che aveva ancora le mani sulle sue spalle.
-Cos'è successo?- borbottò con voce assonnata alla sua compagna.
-Devi aver avuto un brutto sogno, continuavi a ripetere "Non andartene! Non lasciarmi!", e hai iniziato a piangere e a tremare. Mi ai fatto preoccupare, credevo che fosse stato a causa dell'ultima lezione di pozioni! Io l'avevo detto che non sarebbe stato saggio creare una pozione per provocare incubi, ma ovviamente Piton se ne frega altamente di quello che pensa una Grifondoro, perchè ovviamente a lui importa solo dei Serpeverde, e io l'ho sempre detto, ma ovviamente Silente questo non lo capisce...- rispose lei, perdendosi in un fiume di parole.
E' stato solo un sogno, uno stupidissimo sogno... pensò Hermione amareggiata, stringendo forte la coperta tra le mani nel tentativo di trattenere le lacrime che minacciavano di ritornare.
Che stupida sono stata, è ovvio che non sarebbe mai potuto accadere nulla del genere!
Si passò una mano sul viso e, dopo aver ringraziato Calì, si tornò a distendere mettendosi sul fianco e dando le spalle alla finestra.
Nessuno si accorse del fiore di ibisco rosso sul davanzale che volò via al primo refolo di vento scomparendo chissà dove..



   
 
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