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Autore: effe_95    12/09/2015    1 recensioni
[Storia scritta a quattro mani da Effe_95 e Micio95 ]
Percy ed Harry hanno sempre pensato che i sogni non portino a nulla di buono, e in egual misura le profezie. Gea era appena stata sconfitta, Voldemort annientato. Si prospettavano anni di pace e tranquillità per i due mondi, ignari l'uno dell'esistenza dell'altro.
Era un giorno tranquillo al Campo Mezzosangue, quando venne pronunciata la Terza Grande Profezia.
Era anche il giorno che cambiò le loro vite e nacque una nuova minaccia.
"I maghi e i semidei si uniranno, la progenie del serpente fermare dovranno. A riparare tenteranno il patto della dea fedele infranto. La bacchetta custodita dovrà essere, il male piani terribili potrà tessere. Solo l’ unione una soluzione fornirà, e alle porte dei due mondi la fine decreterà."
Genere: Avventura, Generale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: I sette della Profezia, Nuovo personaggio, Percy Jackson, Quasi tutti
Note: Cross-over, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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9.
 
Percy.


Era l’ennesimo incubo, ne ero sicuro.
Quella sera ero andato a dormire distrutto ed eccitato allo stesso tempo, gli allenamenti con la bacchetta erano estenuanti, mi faceva male il fondoschiena per tutte le volte che ero stato schiantato, preferivo la spada, la mia cara, piccola, tenera spada Vortice, e contemporaneamente, la prospettiva della scoperta del ciondolo mi aveva messo di buon umore, con tutta probabilità avremmo trovato presto un modo per tornare a casa.
Dunque, prima di dormire ero beato come una pasqua, ma poi era arrivato l’incubo.
Avrei dovuto sospettarlo.
Le cose non andavano mai bene troppo a lungo per noi semidei.
Nell’incubo vagai per un certo periodo nel buio più totale, non avevo una direzione precisa da seguire, camminavo dritto senza una meta, con Vortice ben stretta nella mano destra.
Improvvisamente poi, quando ormai la prospettiva di raggiungere una fine sembrava impossibile, vidi una luce e mi ritrovai …. all’Olimpo?!
Si, quello era decisamente l’Olimpo, riconoscevo la stanza bianca, illuminata di una luce scintillante, le immense poltrone ospitavano quasi tutti gli dei nella loro forma gigantesca, il fuoco ardeva come al solito tranquillo sotto il controllo di Estia, ma gli sguardi degli dei non mi piacevano affatto, sembravano irrequieti.
_ Allora?!_ Domandò irritato Ade, seduto un po’ in disparte dagli altri_ Perché mio figlio è finito dall’altra parte? Com’è possibile?!_ Sbottò alzando leggermente la voce.
_ Non è finito solo tuo figlio dall’altre parte_ Brontolò a sua volta mio padre, era seduto scompostamente sulla sedia gigantesca, la guancia era appoggiata sulla mano destra e sembrava enormemente seccato, erano state poche le volte in cui l’avevo visto imbronciato.
Comunque, sapevo per esperienza che un dio in quelle condizione non era da irritare.
_ Stiamo parlando della Terza Grande Profezia, che coinvolge ancora una volta noi e la nostra progenie, non è il caso di darsi colpe adesso_ Intervenne prontamente Atene, la madre di Annabeth, quella donna mi aveva sempre fatto paura, e anche in quel momento, in cui non poteva vedermi, i suoi occhi grigi mi misero a disagio.
Ecco, si lo ammetto, con lei ero un po’ sotto pressione, avevo paura mi trasformasse in uno scarafaggio o robe simili … considerato quello che è successo ad Aracne …
_ Invece è il caso eccome di darsi delle colpe! _ Sbottò Zeus, il vecchio Braghe di Tuono, più incavolato dell’ultima volta che avevo avuto l’onore di vederlo _ Questa profezia è strana, non era mai successo prima che fosse legata a … quegl’altri. E poi, qualcuno di noi ha manomesso la macchina per trasportarli lì … E non dite di no!_ Sbraitò ancora una volta Zeus, quando gli altri fecero per aprire la bocca e ribattere.
_ Beh, padre … l’ultima volta, chi si è intromessa nelle faccende dei semidei è stata …_ La voce di Apollo rimase sospesa a mezz’aria e tutti gli occhi si puntarono su Era, la divinità femminile meno popolare di tutta la generazione mondiale.
_ Cosa?_ Replicò la dea scandalizzata_ Questa volta non c’entro nulla!_ Sbottò irritata, fulminando il marito con un’occhiataccia.
La scena era davvero patetica, avrei tanto voluto svegliarmi al più presto o dormire normalmente, senza altri incubi inutili.
_ Comunque sia … questa unione non è buona! Speriamo per tutti che non sia come sembra, perché chiunque sia questa progenie del Serpente, chiunque di noi abbia infranto il voto nuziale, non vorrei essere nei panni dei semidei …_
La voce grave di Atena mi fece salire un brivido lungo tutta la schiena.
Riaprii gli occhi improvvisamente, la luce del mattino mi aveva bruscamente strappato dal sogno, avevo ancora una brutta sensazione alla bocca dello stomaco.
Spostai bruscamente le coperte dal mio corpo e mi tirai in piedi, Nico era già vestito nell’altro letto e stava allacciando le scarpe, mi lanciò la sua solita occhiata imbronciata.
_ Sbrigati, oggi andiamo ad Hogsmeade_
Mi ero completamente dimenticato di quella gita fuori dal castello.
 
Quando arrivammo in quel paesino abitato solo da maghi, tutte le mie paure sparirono.
Era uno dei posti più belli che avessi mai visto, era tutto ricoperto di neve e faceva un freddo cane, ma i negozi e le strade erano spettacolari.
Visitammo Mielandia, ecco, consiglio vivamente a tutti i bambini del mondo che desiderano una bocca piena zeppa di carie di andare a visitare assolutamente quel posto!
Perdemmo tutta la mattina assaggiando dolci dai nomi più strani e stravaganti, non so neanche perché, ma mi feci convincere da Leo a mangiare uno Scarafaggio al Grappolo, oh, vi assicuro che non è stato affatto piacevole …
L’altro negozio spettacolare fu quello di un certo Zonko, i maghi ne sapevano di scherzi e oggetti divertenti, sarebbe stato un posto perfetto nel quale far imperversare i figli di Ermes, soprattutto i fratelli Stoll, se mai fossimo tornati vivi da quell’avventura, avrei consegnato personalmente ai due gemelli quelle meravigliose Caccabombe.
Verso il pomeriggio, ci ritirammo all’interno dei Tre Manici di Scopa, un locale singolare ma caldo ed accogliente, fuori faceva veramente troppo freddo.
Eravamo tutti seduti attorno al tavolo con una Burrobirra stretta tra le mani congelate quando rilevai agli altri il mio incubo, anche se non si trattava di un brutto sogno vero e proprio.
Le reazioni degli altri furono immediate, mi fissarono tutti accigliati e preoccupati.
_ Cosa significa che non vorrebbe essere nei nostri panni?_ Domandò Ron preoccupato.
_ Che siamo nei guai … come al solito_ Cantilenò Leo, mentre faceva ruotare in senso antiorario la bottiglia vuota di Burrobirra.
_ Significa … _ Lo canzonò Annabeth, lanciandogli un’occhiataccia minacciosa, che Leo non colse affatto impegnato com’era _ … che gli Dei non hanno idea di cosa stia succedendo!_
_ O meglio … _ Aggiunse Hermione, dando man forte alla mia ragazza _ … non tutti hanno idea di cosa stai succedendo, tranne uno di loro_
_ Ovvero, la dea che ha infranto il patto_ Completò per lei Harry, anche lui stringeva tra le mani la Burrobirra, e dava segno di non volerla bere affatto.
Ce ne restammo in silenzio per quelle che sembrarono ore, ognuno perso nei proprio pensieri, quando Jason sussultò prepotentemente e Piper gli afferrò convulsamente una mano, indicando qualcosa alle mie spalle. Anche gli altri sussultarono quando spostarono lo sguardo nella stessa direzione, io contrassi le sopracciglia e mi girai immediatamente.
La bottiglia di Burrobirra mi scivolò di mano spargendo tutto il contenuto sul pavimento e infrangendosi in mille pezzi, il bar si era ammutolito.
Frank ed Hazel ci fissavano con aria apprensiva da quello che sembrava un messaggio Iride molto disturbato, non era chiaro come al solito, sembrava attraversato da numerose interferenze.
_ Percy, Annabeth … ragazzi, state bene? _ Mi era mancata la voce di Frank, ci alzammo tutti dalle sedie e ci avvicinammo per quanto possibile al messaggio Iride, anche se avevano paura  che se ci fossimo avvicinati troppo avremmo creato ancora più interferenze, se non addirittura interrotto la comunicazione.
Cosa che non volevamo in alcun modo.
_ Frank, Hazel! Si, siamo sani e salvi._ Intervenne prontamente Jason, facendosi leggermente avanti, una grossa linea attraversò la comunicazione, distorcendo le facce dei nostri amici.
_ Dove siete? Vi stiamo cercando, tutto il campo lo sta facendo._ Spiegò Hazel, la sua voce era leggermente distorta, sembrava davvero in ansia.
_ Ascoltateci ragazzi_ Intervenni io bruscamente_ Stiamo facendo tutto il possibile per tornare a casa, siamo finiti nel mondo della magia, in Inghilterra! La profezia si sta avverando, dovete tenere d’occhio gli dei, capito?_ Sentivo che non avevamo troppo tempo da perdere, la comunicazione si stava facendo sempre più incomprensibile, vedevo i loro volti preoccuparti appannarsi nel fumo.
_ Come state cercando di tornare? Come possiamo aiutarvi?_ Domandò Frank, la sua voce giunse lontana e distorta, io mi feci un po’ più avanti per farmi sentire.
_ Fidatevi di noi!_ Sbottai, cercando di tranquillizzarli.
_ Ascolta Percy, abbiamo trovato una cosa … ci è apparsa dal nulla_
_ Di cosa si tratta?_ Domandammo io e Annabeth contemporaneamente.
_ E’ un …_ La comunicazione si interruppe improvvisamente, si infranse come se qualcuno avesse vi avesse gettato contro qualcosa, come se fosse stata interrotta bruscamente da qualcuno. Il silenzio nel bar era ancora palpabile, tutti continuavano a fissarci sbalorditi, la signora Rosmerta, la proprietaria, ci guardava scandalizzata.
_ Andiamo fuori di qui_ Suggerì immediatamente Harry, e un istante dopo eravamo fuori.
 
Stavamo prendendo la strada verso la Stamberga Strillante ( un posto da brividi, ve lo assicuro) il più in fretta possibile. Avevamo tutti il fiatone, la neve aveva bagnato le divise ed era entrata nelle scarpe inzuppando i calzini.
Non credevo si potesse sudare anche d’inverno!
Comunque, il nostro scopo era quello di allontanarci il più in fretta possibile dai Tre Manici di Scopa, la preoccupazione che qualcuno avesse potuto spiarci, cogliere delle informazioni, si stava facendo leggermente largo nel mio petto.
Raggiungemmo la staccionata e lì ci fermammo ansimanti e spossati dall’accaduto.
_ Che cosa hanno trovato Hazel e Frank?_ Domandò Piper con il respiro mozzo.
_ Non l’hanno detto!_ Ribatté Nico con aria imbronciata, mentre si massaggiava i polmoni doloranti a causa del gelo_ Se l’avessero fatto sarebbe stato un problema in meno!_
_ Smettetela!_ Hermione e Annabeth parlarono contemporaneamente, rabbrividii per quanto quelle due si assomigliassero in certe circostanze, avevano stretto una forte amicizia dopo tutto il tempo trascorso insieme in biblioteca.
_ Già, litigare non vi porterà da nessuna parte. Anche perché … siete piuttosto fuori strada!_
Quella voce sconosciuta ci fece sobbalzare tutti quanti,  era comparsa una donna.
Una donna che io conoscevo benissimo.
In quel momento, con gli occhi terrorizzati, stavamo guardando Persefone.
La dea aveva le braccia incrociate al petto, ci scrutava con aria regale e un sorriso ironico stampato sulle labbra, indossava un vestito nero che le fasciava la vite e i lunghi capelli scuri erano legati in una treccia composta.
_ P - Persefone!_ Balbettò Nico, guardando la sposa di suo padre con gli occhi sbarrati per la sorpresa, Harry, Ron ed Hermione sussultarono, ci fissarono con le sopracciglia aggrottate e osservarono nuovamente la dea.
Per loro doveva essere davvero strano vedere una divinità dal vivo, quanto per noi lo era stato scoprire tutta la verità sul loro mondo.
_ Già, sono proprio io_ Disse la dea con voce leggermente annoiata_ Non sapete che fatica ho fatto per raggiungere questo posto!_ Brontolò, passandosi con stizza un braccio sul mantello sporco di neve. _ Vi sono innumerevoli barriere che separano i due mondi sapete? Solo una divinità … o un mago potente sono in grado di superarle_
Completò la frase lanciandoci uno sguardo enigmatico, non mi piaceva per niente che lei fosse comparsa così all’improvviso, le divinità non avevano il permesso di aiutare i semidei, e quando comparivano come aveva fatto Persefone, non voleva dire mai nulla di buono.
Lo sapevo per esperienza personale.
_ Ma cosa ci fai … volevo dire … cosa ci fa lei qui?_ Domandò Jason facendo un passo avanti, aveva le sopracciglia aggrottate, Piper se ne stava al suo fianco come una guardia del corpo.
_ Si, so che in questo periodo dell’anno dovrei essere agli Inferi, diciamo che … sono scappata da Ade e ho poco tempo_ Nella voce di Persefone colsi un pizzico di urgenza e anche di terrore nella prospettiva di essere scoperta sul fatto.
_ Cosa l’ha portata a presentarsi qui?_ Domandò Annabeth, scrutando Persefone con le sopracciglia aggrottate, la dea fece un sorriso beffardo e cominciò a camminare nella neve.
_ Oh, so benissimo che sospettate di me, semidea! _
Tutti ci guardammo negli occhi, io afferrai inconsciamente Vortice, anche se sapevo benissimo che il più delle volte poteva essere inutile nei confronti di una divinità.
Persefone non mi era mai sembrata molto potente, ma volevo evitare di scoprire di essermi sbagliato.
Harry, Ron ed Hermione stringevano forte le bacchette, mi domandai se quelle avrebbero effettivamente potuto fare del male ad una divinità nel caso avesse deciso di trasformarci tutti in scarafaggi o incenerirci.
_ Non avrete bisogno di combattere contro di me. Sono qui per darvi una mano, e dirvi che siete totalmente fuori strada_ Le parole di Persefone ci lasciarono basiti per alcuni istanti, la dea guardò la Stamberga Strillante con un certo interesse, per nulla turbata.
_ Mi scusi, non vorrei sembrare insolente, ma come possiamo fidarci di lei?_
La domanda di Harry, mi colse di sorpresa, il ragazzo aveva estratto la bacchetta e la puntava contro Persefone, che lo guardò stupita.
_ Tu devi essere Harry Potter, il piccolo mago che ha sconfitto quell’essere, com’è che si chiamava? Voldemort?_ Il tono della dea sembrava canzonatorio, vidi Harry stringere più forte la bacchetta e feci un passo verso di lui, non potevo rischiare che la attaccasse. _ Ah, e a proposito …_ Continuò Persefone_ … non potete fidarvi di me. Starà a voi credere se sia la verità oppure no_
Io e Annabeth ci lanciammo uno sguardo veloce, quella situazione non mi piaceva per nulla.
Le divinità non aiutavano i semidei.
E se lo facevano, non era mai per gentilezza gratuita e basta.
_ Siete sulle tracce della progenie del serpente e non sono io. E’ vero, sono stata concepita da Zeus e Demetra sottoforma di serpenti, ma non si tratta di me._ Cominciò a raccontare la dea, scrutandoci. _ Noi divinità non abbiamo ancora scoperto chi è la dea che ha infranto il patto, ma vi assicuro che non si tratta di mia madre. Quando sono stata concepita, lei non era sposata con nessuno. _ Improvvisamente, mi accorsi che in effetti non aveva tutti i torti, ci guardammo con le sopracciglia aggrottate, sapere di esserci sbagliati, voleva dire che non avevamo fatto nessun passo avanti. _ Posso però dirvi una cosa, piccoli semidei e … maghi, la progenie del serpente è già ad Hogwarts! Sta già agendo!_
Persefone non ci diede in tempo di dire nulla che sparì improvvisamente.
Un lungo brivido mi attraversò la schiena, improvvisamente ricordai di aver avuto la sensazione di essere spiato più volte.
Eravamo tutti in pericolo.
 
 
 
Angolo delle autrici:
 
Effe_95: Buonsalve!
Micio95: Ehilà.
Effe_95 e Micio95: Ci scusiamo per il ritardo con cui abbiamo postato questo capitolo.
Effe_95: Cosa ne pensi?
Micio95: Sono rimasta senza fiato fino alla fine.
Effe_95: Beh si sono successe parecchie cose … prima Frak ed Hazel, poi Persefone …
Micio95: Dovevo sospettarlo che non fosse Persefone la progenie ;)
Effe_95: Voi avevate dei dubbi? L’avevate capito?
Micio95: Chi sarà allora, la vera progenie?
Effe_95: A proposito … cos’avranno trovato Frank e Hazel? ;)
Micio95: Non lo so … ma questa cosa mi puzza di guai xD
 
Effe_95 e Micio95: E voi cosa ne pensate?
 
Micio95: Vi aspetto il prossimo capitolo con il pov di Harry.
Effe_95: Il prossimo è il capitolo delle rivelazioni! Mi raccomando non mancate : )
 
Anticipazioni:
 
Caro Harry Potter,
smettila di cercare la progenie del Serpente, io l’ho vista e l’ho riconosciuta; fa attenzione, è qualcuno di molto vicino a te, non posso dirti chi sia, se scopre che ti ho avvisato mi ucciderà, non posso dirti neanche chi sono … “
  
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