Anime & Manga > Dragon Ball
Segui la storia  |       
Autore: galvanix    12/09/2015    5 recensioni
Un'oscura presenza rischierà di mettere in serio pericolo la vita della piccola Bra, soltanto per vendicarsi del Principe dei Saiyan.
Riuscirà Vegeta a proteggere sua figlia?
A volte l'angoscia e la paura possono essere cattive consigliere...
“Ti conviene tornare a casa in fretta Vegeta, altrimenti tua figlia rimarrà davvero male del tuo comportamento, soprattutto nel giorno del suo compleanno” concluse il saiyan voltando le spalle all’amico per andarsene.
Goku riuscì a fare soltanto due passi bloccandosi alla rivelazione dell’altro:
“Ho una strana sensazione Kakaroth, riguardo Bra e non mi piace per niente” disse Vegeta con tono angosciato.
“Di cosa stai parlando, Vegeta?” chiese seriamente Goku.
“Ho come l’impressione che qualcosa stia per accadere…”
Genere: Drammatico, Introspettivo, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bra, Bulma, Nuovo personaggio, Un po' tutti, Vegeta | Coppie: Bulma/Vegeta
Note: Lime | Avvertimenti: Violenza
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A




                          CAPITOLO SEDICESIMO 
                                     Disperazione

                     






“Non è possibile…Bra…”

In quel momento Vegeta giunse ad un’amara conclusione.
Purtroppo l’aura della sua bambina era scomparsa per sempre…
Il saiyan non lo credeva possibile, ma soprattutto non voleva crederci.
Come era potuto accadere?
Qualche istante prima, purtroppo, era successo l’inevitabile.
Bulma e Goten stavano monitorando, con attenzione, la vasca in cui era immersa la bambina, prima che accadesse l’inimmaginabile.
Stava procedendo tutto come da protocollo, quando all’improvviso qualcosa andò storto.
Il giovane Son, invece di avvertire l’aura di Bra migliorare, percepì un netto peggioramento.
Inizialmente pensava di essere in errore, ma dopo aver appurato la drammatica circostanza in cui la piccola si trovava, informò immediatamente la scienziata, prima che la situazione degenerasse.
La donna, una volta comunicatele, la notizia, non resistette e premette il pulsante per ritirare il liquido all’interno.
Fece per aprire il portellone, ma rimase bloccato, probabilmente per colpa della pressione esercitata al suo interno.
Qualcosa non aveva funzionato a dovere, altrimenti la porta non si sarebbe arrestata in tale maniera.
In quell’istante Bulma maledisse quella vasca con tutta se stessa per non essere riuscita a completarla a suo tempo.
Aveva ancora troppi difetti ed, ora, queste mancanze stavano gravando sulla figlia.
Non si sarebbe mai perdonata se le fosse accaduto qualcosa di irreparabile, per sua negligenza.
Bra era troppo importante e anche il solo pensare di poterla perdere la faceva uscire di senno.
Non osava immaginare la reazione di Vegeta, se la figlia avesse cessato di esistere.
Probabilmente sarebbe morto anche lui, con lei.
Il compagno non lo avrebbe mai ammesso, ma teneva molto alla sua famiglia e con Bra aveva un rapporto speciale, forse perché era una bambina.
Lei riusciva sempre a raggirarlo e puntualmente il saiyan soccombeva al suo dolce visino.
Anche se, inizialmente, lui accampava delle scuse, lamentandosi del comportamento viziato della figlia, alla fine, cedeva sempre alle sue richieste.
Di certo non mancavano i rimproveri o le punizioni, ma la scienziata lo aveva silenziosamente scoperto ad accarezzarla, quando la piccola dormiva oppure a lasciarle un tenue bacio sulla fronte.
Probabilmente quel tipo di gesti non li avrebbe mai compiuti, mentre Bra era vigile, sicuramente sarebbe stato troppo imbarazzante per lui.
La donna si era ritrovata più volte a sorridere, quando lo scopriva intento a regalare quei rari momenti di serenità.
Lo conosceva bene il compagno e, anche se davanti agli altri mostrava il suo lato più severo, sapeva cosa celava davvero il suo cuore e questo le bastava.
Non desiderava altro perché aveva già tutto quello di cui aveva bisogno ed ora non voleva rinunciarci per colpa di una serie di eventi.
Presa dalla rabbia e dalla paura di perdere la piccola, ordinò, con tono perentorio, al ragazzo:

“Goten, non mi interessa come, ma distruggi questa vasca, prima che la prenda a calci”.
“Aspettavo soltanto il tuo permesso” replicò, serio, il moro demolendo il vetro con un potente pugno.

Una volta mandato in frantumi il vetro, il ragazzo prese al volo la bimba tra le braccia, prima che cadesse al suolo.
Mentre la turchina era intenta a cercare una coperta con cui avvolgere la figlia, Goten ne approfittò per accertarsi delle condizioni della piccola.
Al tatto la sentiva piuttosto fredda e questo non era un buon segno.
Percepì i suoi battiti rallentare ad ogni minuto che trascorreva e questo lo mise subito in allarme.
D’istinto la strinse maggiormente a sé e, per donarle ancora calore, si trasformò in super saiyan, sperando, in qualche modo, di aiutarla a riscaldarsi.
Non notando grandi miglioramenti, il ragazzo, sconfortato, si accovacciò a terra e, stringendo ancora più a sé la bambina, sussurrò angosciato:

“Ti prego piccola, non mollare. Devi combattere e resistere come una vera saiyan. Io so che puoi farcela.
Non arrenderti proprio ora”.

Bulma, appena trovata la coperta, si voltò e la scena che le si presentò la intenerì enormemente.
Vide il giovane Son, circondato dal prestigioso oro, riscaldare la propria figlia con il calore emanato dalla propria aura.
La donna non poté trattenere un sorriso dovuto alla scena che le si era appena presentata.
Lei aveva notato con quanto affetto, il ragazzo, si prendeva cura di Bra e questo non lo avrebbe mai dimenticato.
In lui rivedeva molto suo padre Goku, non solo per l’aspetto fisico, ma anche per il suo gran cuore.
Gli somigliava molto e, forse, non poteva essere altrimenti.
Con quel pensiero in mente, si avvicinò ai due e, accovacciandosi anche lei a terra, porse la coperta al giovane.
Il ragazzo la prese gentilmente e velocemente la avvolse intorno al corpo infreddolito della piccola.
Per un momento, il piano, sembrò funzionare, infatti la bambina pareva essersi stabilizzata, ma, improvvisamente, qualcosa non andò.
Accadde tutto nel giro di pochi secondi.
Il moro avvertì chiaramente i battiti di Bra decelerare e la sua aura affievolirsi troppo frettolosamente.
Non ebbe il tempo di capire cosa realmente stesse succedendo, ma, purtroppo, una cosa era certa…l’aura di Bra si era spenta per sempre.
La scienziata comprese perfettamente, dallo sguardo paralizzato del ragazzo, che qualcosa non andava.
Aveva assunto, nel giro di qualche istante, un’aria piuttosto cupa e questo la fece tremare di paura.
Stava accadendo qualcosa di veramente grave ed la donna lo lesse negli occhi sconvolti e lucidi del giovane saiyan.
La turchina, intuendo ogni cosa, ebbe soltanto la forza di domandare, con voce rotta e tremante:

“Ti prego Goten non dirmi che…”
“Mi dispiace Bulma…” rispose il ragazzo non riuscendo a trattenere più le lacrime.
“No-non è possibile…dimmi che non è vero!” aggiunse la donna ormai disperata.
“Vorrei tanto, ma mentirei.
Avrei tanto voluto poter fare di più.
Devi perdonarmi Bulma” replicò lui addolorato porgendole il corpo della piccola, ormai senza vita.
La scienziata prese, tra le braccia, sua figlia e, tra le lacrime, sussurrò:
“La mia bambina…perché proprio lei”.
“Non è giusto!” esplose rabbioso il giovane colpendo il pavimento con un violento pugno per poi aggiungere rammaricato:
“Come faremo a dirlo agli altri?”
“Non ce ne sarà bisogno” irruppe, Trunks, con tono sofferente aiutando Gohan, ferito, ad entrare.
Quest’ultimo si sedette su una sedia trovata nella stanza addolorato, mentre il lilla si avvicinò alla madre, seduta ancora a terra.
Si piegò in ginocchio e, fissando tristemente la sorellina, chiese alla donna, trattenendosi dal piangere:
“Mamma, com’è potuto accadere?”
“Non lo so tesoro mio, non lo so” ribatté inconsolabile la turchina. 

A quel punto, il figlio, non riuscendo a mantenere quel distacco, strinse a sé, in unico abbraccio, la madre e la sorellina lasciandosi sfuggire tutte le lacrime conservate sino a quel momento.
Il giovane non riusciva ancora a credere ad un fatto simile, ma purtroppo la realtà era quella e non sapeva proprio come riuscire a cambiarla.
Si sentiva svuotato, come se in quel momento non esistesse nient’altro al di fuori di lui.

Reagire è difficile quando si perde una persona cara e Trunks conosceva bene quel tipo di sentimento.
Nella sua vita gli era già capitato di sperimentare una sofferenza simile e risaliva al periodo di Majin Bu.
Il sacrificio di suo padre era stato un momento davvero difficile da affrontare e sperava fosse l’ultimo, invece si sbagliava.
Una prova ancora più dura gli aveva fatto riaffiorare vecchie cicatrici, dolori che non si dimenticano, neanche con il passare degli anni.
Allo scontro con il mostro rosa si era preparato duramente, sfiancandosi fino allo stremo delle forze, ma non ero pronto nel vedere sua sorella morire, senza un valido motivo.
Lo rendeva pazzo il solo pensare di non rivederla per colpa di una strega senza scrupoli.
Non conosceva il passato di quella donna, ma non doveva permettersi di toccare un essere innocente, solo per vendicarsi.
Si poteva credere e lottare per seguire i propri ideali, bastava però farlo nel giusto modo.
Combattere lealmente era la mossa più appropriata, senza sotterfugi.
Era questo che Arcadia non aveva ben compreso e ora, la sua smania di vendetta, aveva strappato Bra alla sua giovane e adorata vita.
Questo era decisamente troppo, per lui, da sopportare…
Mentre rimuginava sui suoi pensieri, chiese, con tono addolorato, alla madre:

“Cosa succederà, quando papà lo scoprirà?”

La donna non fece in tempo a rispondere perché all’improvviso, un violento terremoto, fece tremare ogni cosa scuotendo i presenti.
Non ci fu bisogno di aggiungere altro perché tutti immaginarono chi ne fosse l’artefice…
Soltanto Bulma osò ardire sconsolata:

“Credo che tuo padre l’abbia già saputo, Trunks”.

Infatti la scienziata non si sbagliò affato perché il Principe, dopo aver scoperto la tragica notizia, non riuscì a trattenere la sua rabbia e, un istante, tutto intorno a lui iniziò a tremare urlando il suo immenso dolore.
Sperava davvero di sbagliarsi il saiyan, ma purtroppo aveva verificato più volte la situazione, ma l’esito era sempre lo stesso.
Il solo pensare di non rivederla più era davvero un colpo al cuore e troppo da sopportare per un padre.
Così, in un attimo, espanse la sua aura facendo oscillare ogni cosa intorno a sé, persino la strega rimase impressionata dal cambiamento di Vegeta.
Inizialmente non riusciva a comprendere il motivo del suo turbamento, poi però si ricordò di aver sentito il saiyan sussurrare il nome della figlia ed un secondo dopo era scoppiato l’inferno.
Forse era successo qualcosa alla bambina, ma non poteva immaginarne la sua morte, in fondo non lo credeva possibile in quanto figlia di un saiyan, non poteva essere bastato lo scontro che avevano avuto, qualche giorno prima, per ucciderla.
Malgrado ciò, doveva essere accaduto qualcosa di veramente grave, per scatenare l’urlo disperato del Principe perché quello sguardo così addolorato mai lo aveva scorto sul viso del più crudele dei guerrieri.
In quell’istante, la strega, si ricordò di quando Nemesis l’avvertì del mutamento dell’uomo ed, ora, cominciava a comprendere le parole del saggio.
Forse non aveva tutti i torti…
Nel frattempo, il saiyan, diede libero sfogo a tutta la sua rabbia, facendo crollare ogni cosa, anche la stanza in cui si trovavano lui e la donna.
Persino la catena che pendeva dal soffitto e teneva legata la megera, si spezzò improvvisamente e la strega cadde a terra poiché troppo debilitata per reggersi in piedi.
Ormai anche l’incantesimo lanciato da Arcadia, riguardo le pareti di gomma, si era già spezzato poco prima perché il tempo a disposizione era giunto al termine.
L’immane potenza del Principe fu avvertita, ovviamente, anche da Goku e il mago che stavano procedendo in quella direzione.
Anche il Son aveva percepito l’aura di Bra spegnersi lentamente, per poi esaurirsi completamente.
Fu proprio in quel lasso di tempo che captò l’aura di Vegeta incrementarsi ogni secondo che passava, avvertendo tutto il suo infinito dolore.
Nemesis, non riuscendo ancora a capire chiaramente la situazione, domandò, con tono preoccupato, al saiyan:

“Cosa sta succedendo? Ed Arcadia? Riesci a sentire se è ancora in vita?”
“Lei è viva, non temere. Quello che mi preoccupa è Vegeta” asserì, serio, il saiyan.
“Perché la sua potenza è aumentata così repentinamente?” chiese l’altro perplesso.
“Perché, purtroppo, Bra non è più con noi.
Quello che stai ascoltando è solo la disperazione di un padre” rispose, addolorato, il moro.
“Oh no, Bra” esclamò, afflitto, Nemesis.
“Ti consiglio di portare fuori la tua amica, prima che crolli ogni cosa” gli suggerì Goku.
“Ma tu cosa farai? Proverai a fermarlo?”
“Nessuno, in questo momento, potrà frenare la sua rabbia, nemmeno io ne sarei in grado.
Tuttavia rimarrò qui, finché non si sarà sfogato a dovere.
Tu, nel frattempo, segui il mio consiglio, tanto non si accorgerà neanche della vostra assenza”.

Il saggio fece cenno con il capo e, una volta giunti a destinazione, seguì alla lettera le direttive del saiyan.
Tutto intorno a loro stava crollando e doveva assolutamente sbrigarsi, prima che la situazione degenerasse ulteriormente.
Appena arrivato all’uscio, individuò subito la strega, appoggiata alla parete accanto.
Il suo volto era sfinito, pieno di tagli, lividi e ferite, ma, in fondo era viva ed era questo ciò che più contava.
In realtà, ciò che lo impressionò particolarmente, era il Principe
Era davvero il volto della disperazione.
Soltanto incrementando la sua aura riusciva a far tremare la terra e questo lo spaventò non poco.
Era davvero fuori di sé e, purtroppo, ne aveva tutti i motivi.
Persino lui era rimasto sconvolto dall’apprendere la triste notizia della scomparsa di Bra, nonostante la conoscesse da poco tempo.
Si era affezionato a lei e sperava veramente che riuscisse a salvarsi, in qualche modo.
Aveva fatto di tutto, ma evidentemente, non era stato abbastanza.
Sconsolato, si fece coraggio e si avvicinò alla donna per soccorrerla.
Arcadia, riconosciuto il mago, accennò ad un sorriso e debolmente, sussurrò:

“Nemesis, alla fine sei venuto”.
“Pensavi davvero che ti avrei abbandonata? Ora è meglio andare, non è il caso di rimanere ancora qui” ribatté, lui, con tono autorevole.
“Aspetta, devo prima chiederti una cosa.
Per caso è successo qualcosa alla bambina?” domandò, lei, affannata.
“Purtroppo la piccola non è riuscita a sopravvivere.
Ora sarai soddisfatta, immagino” replicò, con amarezza, l’uomo.
“Io non credevo…”
“Ti avevo avvertito, Arcadia, ma non hai voluto ascoltarmi.
Il tuo intento era seminare dolore e, come puoi vedere, ci sei riuscita alla perfezione” obiettò, Nemesis, indicandole Vegeta.

La strega rimase scioccata dalla notizia ricevuta dal mago.
Credeva davvero che la bambina riuscisse a sopravvivere, nonostante le ferite inferte, ed invece si era sbagliata.
Aveva ucciso un’ innocente creatura e nessuno avrebbe potuto cambiare gli eventi.
Lei ne era la responsabile e, soltanto ora, comprese la gravità della situazione.
Il saggio, accorgendosi dello stato di shock in cui vagava la megera, decise di attuare il suo piano.
La prese, accuratamente, in braccio per non arrecarle altro dolore e la condusse fuori dalla stanza.
Odiava la donna per ciò che aveva fatto alla figlia del saiyan, ma non poteva ignorare gli anni trascorsi insieme consolidati, nel tempo, da una forte amicizia.
Solo per questo decise di aiutarla.
Mentre i due si allontanavano dall’edificio, Vegeta proseguì, con il suo urlo disperato, sotto gli occhi vigili e affranti di Goku.
Quando il Principe consumò gran arte della sua energia si ritrovò a terra, in ginocchio, con il fiatone.
Quest’ultimo sapeva della presenza dell’amico, anche se si trovava di spalle.
Dopo qualche minuto di silenzio, il saiyan più anziano domandò, con tono sofferente:

“Perché proprio a mia figlia, perché Kakaroth?”
“Non lo so fratello, non lo so”.  *
“Ho sempre assicurato alla mia famiglia che li avrei protetti in ogni circostanza e invece, guarda cos’è accaduto” disse, con rabbia, il padre della piccola.
“Non è colpa tua, Vegeta”.
“E’ qui che ti sbagli Kakaroth. Il mio passato crea soltanto guai e i risultati parlano chiaro”.
“Non farti carico di questo peso. Non potevi prevedere l’arrivo di quella strega e sicuramente neanche la piega che avrebbero preso gli eventi.
L’unica consolazione che abbiamo sono le sfere del drago.
Potremmo usarle per riportare in vita Bra e poi il drago non farà nessun problema per resuscitarla, visto che non è mai deceduta.
Tra qualche tempo la rivedrai” annunciò Goku, con tono consolatorio.
“Ti stai sbagliando nuovamente, perché, questa volta, le sfere non ci saranno di nessun aiuto” espose, sconfortato, l’altro.
“Che vuoi dire, Vegeta?” sollecitò perplesso il Son.
“Tu, forse, non lo sai, ma io e Bulma le abbiamo già utilizzate una volta per salvare Bra.
È accaduto alcuni anni fa, quando ancora non aveva compiuto due anni.
In quel periodo, la notte, ero tormentato da continui incubi riguardanti la mia famiglia.
Non riuscivo a capire il senso di quei sogni, ma soltanto una cosa era chiara. Qualcuno di loro sarebbe stato vittima di un sortilegio ed io non avrei potuto fare niente per aiutarli.
Persino oggi mi chiedo chi sia il responsabile di quell’incubo, ma non l’ho mai scoperto.
Nonostante ciò, ho cercato di non dare peso a tutta questa faccenda, sino a quando la bambina ha cominciato a mostrare i primi segni di sofferenza.
Ogni giorno che passava era sempre più pallida, non mangiava, si lamentava parecchio, fino a quando, un giorno, non ha perso conoscenza.
A quel punto, con Bulma, abbiamo deciso di recarci dal Supremo, ma neanche lui sapeva come risolvere l’enigma e, infine, abbiamo pensato di chiamare il drago Shenlong.
Una volta invocato, abbiamo provato a chiedergli di annullare tale maledizione, ma ci ha informato che non poteva fare nulla per spezzare l’incantesimo.
Tuttavia una soluzione esisteva, anche se ai limiti della sopportazione”.
“Fammi indovinare. Vi ha chiesto di lasciarla morire per poi  farla resuscitare, giusto?” domandò, Goku, sicuro di sé.
“Si. È stata la cosa più difficile che abbia dovuto affrontare.
Una volta riavuta indietro mi sono ripromesso che l’avrei protetta, anche a costo della mia vita e, invece, ho fallito” concluse il saiyan addolorato.
“Mi dispiace Vegeta, ma non ero a conoscenza di questa storia”.
Bulma ha pensato di non raccontarlo a nessuno per non farvi preoccupare, soprattutto perché il piano è andato a buon fine”.
“Capisco. Visto come stanno le cose ti conviene andare dalla tua famiglia, Vegeta. Ora hanno bisogno di te” gli suggerì dispiaciuto il moro.
A quel punto, il Principe, fece per andarsene, ma prima di abbandonare la stanza, sussurrò affranto:
“Questa volta l’ho persa per sempre”.
Goku udì chiaramente quelle parole, anche se solo sussurrate, e, rammaricato, ribadì:
“Vorrei tanto poterti aiutare fratello, ma non so come”.

Vegeta, una volta uscito dal castello, s’imbatté in un violento temporale.
Pensò che anche il cielo piangeva, proprio come lui, perché esternamente poteva non sembrare, ma dentro, invece, urlava.
Istintivamente guardò in alto e solo una frase spezzò quel momento di estremo silenzio:

“Se puoi sentirmi, perdonami bambina mia…perdonami”.
E, con la morte nel cuore, si recò alla navicella salutando, per l’ultima volta, la sua piccola saiyan…
 


                                                                               

                                                                                                                                                          CONTINUA…

 








* Vi consiglio di passare da Ssjgod e leggere la sua trilogia “Come Fratelli”, se non l’avete già fatto.
 Credetemi, ne vale la pena!










ANGOLO DELL’AUTRICE

Devo ammettere che anch’io ho faticato un po’ a scrivere questa parte della storia…
Mi rendo perfettamente conto del malinconico e sofferente capitolo, ma, purtroppo era necessario.
Tutti credono che non ci sia più niente da fare per la piccola Bra…sarà davvero così?
Detto questo, inizialmente, volevo fare un unico capitolo per raccontarvi subito il proseguo, ma ho dovuto separarlo perché troppo lungo, se unito all’altro.
Comunque non temete perché arriverà presto il seguito!
GRAZIE per la vostra pazienza nel seguirmi, ma soprattutto per le vostre bellissime recensioni!
A Presto.
Un Abbraccio.

GALVANIX

  
Leggi le 5 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Dragon Ball / Vai alla pagina dell'autore: galvanix