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Autore: ChelseaH    08/02/2009    3 recensioni
Gemelli.
Come me e Doug.
Con la sola differenza che loro evidentemente erano monozigoti mentre noi no.
Ora la domanda era: che ci facevano due gemelli così uguali eppure così diversi sulla porta di casa nostra con una marea di valige?
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: McFly, Tokio Hotel
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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So Much Has Changed

25.

“Rilassati.”
“La fai facile...” sbuffai mentre fissavo in preda ad una specie di quasi panico il monitor degli arrivi che segnalava che il volo di Bill era appena atterrato. Al mio fianco Danny mi teneva sottobraccio cercando di infondermi un po' della sua calma ma l'operazione non stava sortendo gli effetti da lui sperati. Alla fine non avevo più sentito Bill, non a voce quantomeno dato che avevamo comunicato solo via sms, e quindi non avevo la più pallida idea di cosa aspettarmi ne di come comportarmi. Sarei dovuta corrergli incontro non appena l'avessi visto uscire dalla porta degli sbarchi? O avrei dovuto stare buona al mio posto guardandomi in giro con fare disinteressato? Volendo potevo sempre fingere un mal di pancia fulminante e chiudermi in bagno, lasciando a Danny l'onere dei convenevoli...
L'unica cosa positiva di tutta quella faccenda era che Dougie, vedendo svanire l'alibi Danny, si era trascinato in montagna il suo degno compare Harold, così potevo stare tranquilla almeno da quel punto di vista. Mi chiesi cosa stesse combinando con Emily, ok che avevano dei trascorsi burrascosi ma ormai erano un bel po' di settimane che avevano ripreso a frequentarsi, perché ostinarsi a tenere la cosa nascosta a tutti, mamma compresa? Le risposte plausibili erano due: la cosa poteva essergli sfuggita di mano nel senso che nessuno dei due riusciva a troncare definitivamente ed erano quindi rimasti invischiati in un rapporto deleterio e devastante, oppure le cose erano loro sfuggite di mano facendosi serie.
“A cosa pensi?” mi chiese Danny richiamando la mia attenzione.
“A cosa stanno combinando Dougie ed Emily.” gli risposi ottenendo in cambio una risatina malcelata.
“Stai per riabbracciare l'amore della tua vita e pensi a Dougie?” domandò alzando gli occhi al soffitto incredulo.
“Non è l'amore della mia vita e sono preoccupata per Emily.” puntualizzai.
“No, sei preoccupata per Douglas.” ribatté lui con fare fin troppo convinto.
“Dopo tutto quello che ha combinato credi sul serio che io-“
“Tu adori Dougie.” mi interruppe facendo spallucce, come se quella fosse una verità incontrovertibile.
Ok, volevo bene a quell'essere, in fondo era pur sempre mio fratello, ma anche i fratelli a volte esageravano. E lui il segno l'aveva passato probabilmente la sera in cui Bill aveva fatto il suo ingresso nelle nostre vite e lui l'aveva spaventato usando Zuckie come arma di distruzione di massa facendo leva sul suo lato più schizzinoso e fifone. Pensandoci bene era proprio colpa di quella mossa se io mi ero ritrovata a dividere la camera proprio col gemello moro... se Dougie se lo fosse tenuto magari io e lui non avremmo legato così tanto e molte cose non sarebbero successe. Nonostante questo forse ero seriamente preoccupata per lui. Non che Emily non fosse una brava ragazza ma gli affari di cuore a volte seguono percorsi piuttosto strani e non volevo che lui si ritrovasse a soffrire di nuovo.
“Poynteeeeer.” Danny mi stava scrollando una spalla tentando di interrompere il filo dei miei ragionamenti come al solito contorti.
“Non chiamarmi Poynter.”
“Perché?” mi chiese scettico.
“Mi ricorda Dougie.” lo fissai indignata ed arrivò l'ennesima risatina.
Mi richiusi nuovamente nei miei pensieri ma non feci a tempo a ritrovarne il filo che la porta di fronte a noi si aprì per l'ennesima volta e me lo ritrovai davanti. Spuntò da dietro un carrello pieno di bagagli guardandosi intorno alla ricerca di un punto di riferimento; indossava degli occhiali da sole che mi fecero sorridere –solo lui poteva aggirarsi per una aeroporto di sera con degli occhiali scuri a coprirgli gli occhi- e quindi non riuscivo a leggere l'espressione dei suoi occhi ma sui lineamenti del viso riuscii a distinguere una certa tensione mista ad insicurezza che mi fece sciogliere seduta stante mentre realizzavo che stava provando le mie stesse emozioni contrastanti.
“Bill!” urlai senza nemmeno accorgermene e quando si voltò verso di noi le sue labbra si incurvarono in un sorriso dolcissimo.
Ero stata proprio una stupida a farmi tutte quelle paranoie, in qualunque maniera fossero andate le cose non potevo assolutamente star male, non finché quel sorriso sarebbe stato indirizzato a me. Ok, forse non era il caso di passare dal panico più completo al vedere la situazione come idilliaca ma in quel momento poco importava l'irrazionalità di quel mio cambio di percezione, gli corsi incontro e lo abbracciai strettissimo mentre quasi rischiavamo di cadere in terra tirandoci dietro tutte le sue valige. Era bello stare di nuovo fra le sue braccia...
“Ragazzi state intralciando il traffico. - Danny venne a staccarci facendoci notare che eravamo esattamente al centro della traiettoria ottimale per lasciarsi la porta degli arrivi alle spalle e, mentre ci spostavamo, diede una pacca sulla spalla a Bill salutandolo – allora, com'è andato il viaggio?”
“Mmm... bene, anche se sono dovuto rimanere da solo quasi due ore perché l'aereo di Tomi partiva prima del mio. - mugugnò usando il classico tono di quando era indispettito per qualcosa – voi tutto bene?” ci chiese alzandosi gli occhiali da sole per guardarci meglio e a Danny quasi toccò raccattarmi da terra col cucchiaino, quel contatto visivo mi aveva mandato il respiro in tilt.
“Si, alla grande. – rispose Danny anche per me - Jen tanto per cambiare è in guerra con Dougie.” sogghignò.
“Uh... – Bill si tolse completamente gli occhiali facendoli scivolare nella borsa che portava sulla spalla – Mi spiace.” aggiunse con fare poco convinto, probabilmente ripensando all'ultimo tiro che il mio caro gemellino gli aveva giocato.
“Non dispiacerti, spero che rotoli giù dalla montagna insieme a Judd.” mi lasciai sfuggire senza pensare che non era molto carino nominare Harry in sua presenza ma lui parve non farci caso e si unì alle risate di Danny.
“Che facciamo domani sera?” chiese quest'ultimo cambiando abilmente discorso mentre uscivamo dall'aeroporto dirigendoci verso la sua macchina.
“Per me va bene tutto anzi, vi ringrazio di avermi invitato a passare l'ultimo con voi, a casa non era rimasto nessuno.”
“Jones smettila. - intimai a Danny che aveva ripreso a ridere, stavolta senza nemmeno cercare di contenersi – lascialo perdere.” dissi poi rivolta a Bill che lo guardava scettico.
“Ora che ci penso credo che raggiungerò gli altri.” fece Danny, d'un tratto serio.
“Come?!” esclamai incredula, non poteva mollarmi a casa da sola dopo che aveva promesso che avrebbe vegliato su di me e Bill.
“Jen non posso lasciare Harry da solo a sorbirsi ben due coppiette.”
Lo fissai allibita mentre aiutava Bill a caricare le valige in macchina e tutto mi fu improvvisamente chiaro: non aveva mai pensato di stare davvero a casa, era solo una subdola macchinazione per convincere Dougie a trascinarsi dietro Harry liberandomi dal peso della sua presenza.
“E noi cosa facciamo?!” gli chiesi ponendo l'accento sul noi, improvvisamente riassalita dal senso di panico.
Voi ve la caverete meravigliosamente.” mi sussurrò all'orecchio salendo in macchina e lasciando trapelare un sorriso fiero del proprio operato.

 

 

 

________________________

NOTE.
Mi scuso tantissimo per il ritardo ma sono stata piuttosto impegnata...
In ogni caso... ci stiamo pian piano avvicinando alla fine xD
Spero che anche questo capitolo sia di vostro gradimento ^_^

 

   
 
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