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Autore: ikigailarry    13/09/2015    0 recensioni
Harry e Louis, entrambi lo sanno, ringrazieranno per sempre l’aula di Laboratorio, che è stato lo scenario di svariate chiacchiere, risate, occhiate lanciate di sfuggita, sorrisi condivisi e altro ancora. E soprattutto, perché è stato lo scenario di quell’amore che si è venuto a creare.
Ricominciano a baciarsi, con lo sfondo della neve che ancora cade in quel 15 Dicembre a Doncaster, e Louis crede che adesso amerà il Natale un po’ di più.
Genere: Comico, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson, Niall Horan, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“THE LABORATORY”




La neve cadeva, attecchendo al suolo e ai tetti delle case di ogni quartiere della città di Doncaster, sottolineando quanto il più possibile l’avvento del Natale. Era il 15 Dicembre, e Louis camminava per la strada, in mezzo a negozi decorati e luci, tra le mani ricoperte di guanti rossi un bicchiere di caffè caldo preso da Sturbacks. Louis adorava Dicembre, anche perché era il mese del suo compleanno, ma soprattutto per la neve e l’aria natalizia che si respirava ad ogni angolo. Adorava il modo in cui la sua cittadina, Doncaster, diventasse un paesaggio natalizio come quello che si vede nelle fotografie o nei film riguardanti il Natale. Semplicemente a Louis piaceva il Natale, passarlo con la sua famiglia attorno al fuoco – con addosso maglioni rossi e renne disegnate – a consumare una cena di Natale e scartare i regali vicino all’albero.
Mentre camminava verso la sua scuola - stringendosi nel suo cappotto blu scuro e arrotolandosi la sciarpa attorno al collo, sorseggiando di tanto in tanto il suo caffè – Louis osservava i vari negozi che passava, alla ricerca di qualcosa che potrebbe piacere ad una delle sue sorelle. In lontananza riesce a scorgere la figura del suo migliore amico, Zayn, e Louis sorride mentre accelera il passo verso il ragazzo.
“Zayn Malik” lo richiama, avvolgendo un braccio attorno alla sua spalla.
“Louis Tomlinson” ricambia il saluto Zayn, togliendo dalle mani di Louis il suo bicchiere e rubando un sorso di caffè.
“Allora” comincia Louis, sistemandosi la tracolla su una spalla “com’è andata la festa di Niall ieri sera?”
Zayn emette uno sbuffo, una nuvola di vapore esce dalle sue labbra, e si avvicina ad un cestino per buttare il bicchiere ormai vuoto “E’ andata. Sai come sono le feste di Niall”. Louis annuisce, infilando le mani nelle tasche del suo cappotto. Mentre varcano i cancelli della scuola – in mezzo a ragazzi che corrono per arrivare in tempo alle lezioni, chi ripassa per un compito in classe, o chi semplicemente se ne sta con il proprio ragazzo o ragazza – vengono raggiunti da un sorridente ragazzo biondo con gli occhi azzurri.
“Buongiorno Lou, buongiorno Zayn” esclama Niall, affiancando Louis.  I due sorridono e ricambiano il saluto con un “Ciao biondo tinto” - sapendo perfettamente che quel nomignolo non piace molto a Niall, ma questi si limita a sorridere e a far finta di nulla. Entrano velocemente all’interno dell’istituto e Louis emette un sospiro di sollievo sentendo il calore sulla sua pelle – viva i termosifoni, pensa – e si incammina verso il suo armadietto assieme a Niall e Zayn. Al contrario di Niall, sia lui che Zayn frequentano il penultimo anno. Louis e Zayn hanno conosciuto Niall ad una delle sue feste – ovviamente si erano imbucati – e Louis aveva sfidato il biondo ad una gara di Birra Pong. Le feste di Niall sono molto famose in tutta la scuola per essere esageratamente esagerate, così vengono descritte.
“Ieri ti sei perso una festa pazzesca!” esclama Niall, la schiena poggiata contro uno degli armadietti e osservando Louis.
“Lo so, posso immaginare. Dovevo badare alle gemelle” dice Louis, sfilandosi i guanti dalle mani e aprendo il suo armadietto. Zayn accanto a lui si limita a sistemarsi il ciuffo corvino, prima di rispondere “Povero Tommo”. Louis ridacchia sentendo il soprannome ormai storico che gli ha dato Zayn.
“Sentiamo Zayn, ti sei ubriacato e hai limonato con Perrie?” sghignazza Louis, posando i guanti all’interno dell’armadietto e rivolgendo un’occhiata a Zayn. Quest’ultimo arrossisce violentemente, facendo dipingere un sorriso carico di soddisfazione sulla faccia di Louis. Perrie Edwards, la cotta di Zayn dal secondo anno. Louis non sa cosa ci trovi Zayn in Perrie – anche se è gay, ammette che lei sia una bella ragazza. Bionda, occhi azzurri ed è una delle cheerleader, la classica ragazza che tutti vorrebbero.
“Sta zitto, Louis!” esclama Zayn e Louis sente che la sua voce è diventata più acuta, e ciò lo fa scoppiare a ridere facendolo seguire a ruota da Niall. “Non sono io quello ad aver limonato con qualcuno ieri, giusto Nialler?” Zayn rivolge al biondo un sorriso malizioso, mentre quest’ultimo smette di ridere. Louis si volta verso Niall, guardandolo con i suoi occhi blu mentre corruga le sopracciglia “Hai limonato con Liam?”
Le guance di Niall si colorano di rosso – dato che la sua pelle è molto chiara è impossibile non notarlo – mentre annuisce piano, affermando che, sì, ciò che aveva chiesto Louis era effettivamente vero. Liam Payne frequenta il terzo anno assieme a Niall, ed è anche la sua cotta da un paio di mesi a questa parte. Louis trova che Liam sia un bel ragazzo – certo non il suo genere, ma comunque è accettabile – anche se un giocatore di football come Liam e un patito del calcio come Niall starebbero bene insieme, ed è una cosa che sia Louis che Zayn non hanno mai negato.
Louis è già pronto a dire qualcosa, a congratularsi con il suo amico che è riuscito finalmente a baciare il ragazzo che gli piace, ma viene distratto da una figura che in quel momento ha varcato la porta d’ingresso. Un ragazzo alto e con i capelli ricci sta attraversando il corridoio ancora mezzo deserto, e Louis sa esattamente chi è. Harry Styles, il suo compagno di Laboratorio. Okay, è strano che Harry frequenti il corso di Laboratorio con Louis dato che è più piccolo di lui, ma – a voce di Niall – Harry ha i voti più alti di tutta la scuola e quindi ha il permesso del preside di frequentare i corsi del quarto e del quinto anno. Perciò Louis si è ritrovato questo bellissimo ragazzo, con i suoi ricci ribelli, gli occhi verdi e un sorriso sempre presente sul suo viso con tanto di fossette ai lati, come compagno di laboratorio.
Gli occhi di Louis si posano sulla figura di Harry, e nemmeno le gomitate sui fianchi che gli da Zayn riescono a risvegliarlo. Il riccio saluta un gruppo di ragazzi – che Louis riconosce come quelli del Club di Aritmetica della scuola – prima di riprendere a camminare, e Louis si risveglia in quel momento notando che Harry si sta dirigendo verso di lui. Si volta verso l’interno del suo armadietto e sfila velocemente la sciarpa dal collo prima di buttarcela letteralmente dentro, Zayn accanto a lui ridacchia. Louis gli lancia un’occhiataccia e sta per mandarlo a quel paese, prima che una mano si posi sulla sua spalla.
“Buongiorno Tomlinson” dice una voce roca alle sue spalle, e Louis sente dei brividi percorrergli la schiena. Quanto può adorare la voce di Harry?
“’Giorno Styles” ricambia il saluto, voltandosi e rivolgendo al riccio un sorriso. Niall affianca Zayn ed entrambi stanno ridacchiando mentre osservano la scena. Louis si ripromette che dopo si vendicherà.
“Allora, ti aspetto in laboratorio alla terza ora?” domanda Harry, stringendo al petto un quaderno ad anelli e il libro di Letteratura. Il sorriso di Louis si allarga mentre esclama un “Certo!” forse con troppo entusiasmo. Harry sorride ancora di più, scoprendo i suoi denti bianchi e facendo spuntare le fossette sulle sue guance, e Louis si sente avvampare.
“Ci vediamo dopo, Louis. Ti tengo il posto” è tutto ciò che dice Harry prima di sorpassare Louis e riprendi a camminare per il corridoio, diretto nell’aula dove si terrà la prima lezione. Zayn e Niall lo salutano velocemente prima di piazzarsi davanti a Louis, che intanto non ha perso il sorriso – si sente tanto una di quelle teenager alla loro prima cotta.
Zayn sghignazza, incrociando le braccia al petto prima di rivolgere un “Louis Tomlinson, sei totalmente ridicolo” al suo amico.
“Oh, fottiti Zayn” sbuffa Louis, sbottonandosi il cappotto.
“Magari potresti fotterti tu. E chissà, magari da un certo ragazzo riccio nell’aula di Laboratorio” dice Zayn, intanto Niall accanto a lui scoppia a ridere. Louis sente le guance in fiamme e rivolge un’occhiataccia sia a Niall che a Zayn prima di dire “Siete due pervertiti del cazzo”. I due non smettono di ridere mentre Louis chiude l’armadietto e si volta, camminando a passo svelto verso l’aula di Storia, senza evitare di rivolgere ai suoi due amici un dito medio.
 
 
Dopo la lezione di Storia e quella di Algebra – nella quale Louis ha dormito tutto il tempo, mentre sentiva la professoressa Fitz blaterare su teoremi e formule – è giunta finalmente la terza ora. Louis sta camminando per il corridoio, diretto all’aula di Laboratorio, tenendo tra le braccia il libro di Chimica e il suo quaderno degli appunti. Quando finalmente arriva davanti all’aula si ferma, prende un grosso respiro e si sistema una ciocca di capelli prima di varcare la soglia. Quasi metà della sua classe è già arrivata, ma riesce comunque a scorgere una testa riccia seduta al terzo banco. Louis si trattiene dal sorridere quando nota che il posto accanto a lui è libero. Harry sta leggendo qualcosa dal libro di Chimica, le sopracciglia corrugate per la concentrazione, e Louis non può non trovarlo adorabile. Quando Harry alza lo sguardo verso di lui uno splendido sorriso si dipinge sulle sue labbra, e Louis crede di morire. Il riccio chiude il libro e gli fa segno di avvicinarsi, di certo non se lo fa ripetere due volte. Louis saluta un loro compagno di Laboratorio, Nick, mentre cammina verso il terzo banco e quindi verso Harry. Gli rivolge un sorriso appena gli è abbastanza vicino e sistema le sue cose accanto a quelle del riccio.
“Ciao” lo saluta Harry, continuando a mantenere quel sorriso sul volto. Louis potrebbe morire, ne è sicuro.
“Ciao” Louis sorride mentre lo dice, scostando la sedia accanto a quella di Harry per sedersi sopra. Harry lo osserva, tamburellando le dita lunghe sulla copertina del libro. Louis le fissa per qualche secondo, reprimendo la voglia di poggiare la mano sulla sua e vedere le differenze. In quel momento entra il loro professore e Harry sorride un’ultima volta a Louis prima di rivolgere la sua attenzione all’insegnante. Ed è la cosa che, però, Louis non fa.
 
Zayn, Niall e Louis si ritrovarono nella mensa, al loro solito tavolo in fondo alla sala, con tre vassoi davanti a loro. Louis odiava il cibo della mensa, non sapeva mai cosa potesse trovare dentro al piatto. Una volta ci trovò un cerotto, e passò il suo piatto a Zayn. Da quel momento il suo migliore amico rifiuta tutto il cibo che gli da Louis.
La mensa brulicava di studenti, ma Niall riuscì a scorgere la figura di Liam Payne a tre tavoli distanti dal loro. Lo sguardo sognante di Niall si posò sul ragazzo, mentre Louis setacciava la sua razione di polpettone sperando di non trovare qualcosa di indesiderato. Zayn diede una gomitata a quest’ultimo che alzò lo sguardo verso Niall, mettendosi a ridacchiare.
“Niall niente atti osceni in luogo pubblico” dice Louis, beccandosi un’occhiataccia dal suo amico biondo.
“Non vogliamo vederti mentre ti fai una sega, Niall. Stiamo anche mangiando” si inserisce Zayn, battendo il cinque a Louis. Niall emette uno sbuffo “Siete due cretini”.
Louis guarda Liam poco distante da loro e, quando il ragazzo si volta verso di lui, gli fa un cenno con la mano in segno di saluto.
“Louis, che cavolo fai?” sussurra a denti stretti Niall.
“Saluto il tuo futuro ragazzo e gli chiedo di unirsi a noi, perché?” Louis rivolge un sorriso al suo amico biondo – che intanto era arrossito violentemente ed era rimasto a bocca aperta – prima di voltarsi e “Ciao Liam, ti unisci a noi?” domandare al ragazzo, che ormai era davanti a loro. Poggiò il vassoio sul tavolo e si sedette tra Niall e Zayn prima di rispondere “Ovvio Tomlinson, sentire le tue battute almeno una volta al giorno è d’obbligo ormai” ridacchiò Liam, dando una pacca in segno di saluto a Zayn e a Niall. Al gesto del ragazzo, il biondo si irrigidì e guardò Louis con gli occhi spalancati.
“Simpatico Payne, tu non vivi senza le mie battute” Louis fece l’occhiolino in direzione di Liam, beccandosi un calcio negli stinchi da parte di Niall. Al gesto, Louis saltò sulla sedia e si fece sfuggire un gemito di dolore mentre prendeva a massaggiarsi la parte dolorante. Zayn ridacchiò sotto i baffi e diede una pacca sulla spalla di Louis “Vuoi del ghiaccio, bro?”
“Louis, vuoi che chiami Harry e gli chieda di medicarti?” sghignazza Niall, incrociando le braccia al petto. Dopo aver sentito quel nome, le guance di Louis si colorarono di rosso e prese a tossicchiare nervosamente. Liam rivolse uno sguardo confuso prima a Niall e poi a Louis, prima di rivolgersi a Zayn “Harry?”
Il moro alza le spalle e “Lascia perdere Liam, fidati”.
 
Finito il pranzo – nella quale il polpettone non era stato nemmeno toccato – Louis si immerse di nuovo nei corridoi della scuola, diretto verso il suo armadietto. Avrebbe avuto Letteratura Inglese, una materia che lo annoiava forse di più dell’Algebra. Perciò fece tutto con molta calma, aprì il suo armadietto, setacciò bene fra i vari libri e cartacce per trovare il volume di Letteratura e richiuse l’armadietto. La campanella era suonata da un paio di minuti, ma a Louis non importava. Strinse il libro al petto nel mentre faceva per voltarsi, così da andare nella sua aula, ma invece andò a sbattere contro il petto di qualcuno, un ragazzo.
“Oops” mormora Louis, mettendo su un sorriso imbarazzato. Quando alzò lo sguardo e si ritrovò due occhi verdi – quei due occhi verdi – le sue guance si tinsero di un rosa acceso.
“Ciao” dice Harry con un lieve sorriso rivolto al ragazzo davanti a lui, un accenno di fossetta al lato destro della sua bocca. Louis distoglie in fretta lo sguardo, reprimendo la voglia di premere un dito sulla fossetta.
“Ciao” ricambia il saluto, mantenendo lo stesso sorriso imbarazzato. Harry non stacca gli occhi da lui, come se fosse la prima volta che lo vede. Le sue iridi verdi osservano ogni particolare del viso di Louis, dalle sue labbra ai suoi occhi – e, Dio, i suoi occhi.
Louis tossicchia nervosamente – e lievemente imbarazzato, aggiungiamo – e Harry scuote il viso, risvegliandosi da un momento di trance.
“Io dovrei andare, sono già in ritardo” ridacchia Louis, sorpassando il riccio e guardandolo un’ultima volta “Scusa per la botta di prima, Harry. E’ stato un piacere e ci vediamo in giro”. Indietreggia velocemente, prima di voltarsi e emettere un lungo sospiro di sollievo svoltando l’angolo dove c’era l’aula di Letteratura Inglese.
Harry, ancora fermo nello stesso punto, sorrideva divertito per l’imbarazzo che aveva provato Louis standogli vicino – oppure sorrideva perché, da quel punto, aveva una bella visuale delle natiche perfette del ragazzo dagli occhi color mare.
 
Niall, invece, non vedeva l’ora di entrare in aula e fare lezione. Perché? Avrebbe avuto tutto il tempo Liam Payne a due banchi distanti da lui e poteva ammirarlo in tutta la sua bellezza.
Purtroppo la fortuna non era a suo favore. Il professor Montgomery aveva deciso di spostare Niall al secondo banco – esattamente accanto a Liam – perché, a parer suo, si distraeva facilmente.
Così adesso Niall si trova accanto a Liam, il ragazzo che da mesi tormenta i suoi pensieri e che la sera prima aveva baciato da ubriaco. Qualche volta gli lanciava una rapida occhiata per osservare il suo profilo, ma distoglieva subito lo sguardo per non farsi beccare.
“Tu ci hai capito qualcosa?” sussurra Liam, avvicinandosi di più a Niall. Il biondo scuote energicamente la testa, allontanandosi un po’ e mantenendo una “distanza di sicurezza” tra i due. “Nemmeno una parola, amico” mormora Niall.
“Peccato, mi sarebbe piaciuto che a spiegarmelo meglio fossi stato tu” Liam si era avvicinato nuovamente – e pericolosamente – a Niall, sussurrando quelle parole vicino al suo orecchio. Niall avvertiva il suo respiro sul collo, dei brividi gli percossero la schiena e improvvisamente sentiva molto caldo. Prima che Liam potesse dire qualcos'altro, Niall alzò la mano e richiamò il professore ad alta voce, forse anche un po’ troppo alta.
“Si, Horan?” dice l’insegnante, smettendo di scrivere alla lavagna e rivolgendo la sua attenzione al ragazzo biondo.
“Mi scusi signor Montgomery, potrei andare al bagno? E’ urgente” risponde Niall, muovendo frettolosamente le gambe sotto al banco. Il professor Montgomery sospira, evidentemente infastidito da quella richiesta, prima di acconsentire con un cenno del capo rivolto a Niall. Quest’ultimo si alza velocemente dalla sedia e si catapulta fuori dall’aula.
Liam osserva il ragazzo con le sopracciglia corrugate e un’espressione confusa sul viso – oppure sta cercando di mascherare il divertimento vedendo Niall che quasi cadeva per scappare fuori dalla classe. Per scappare da lui.
 
Zayn semplicemente saltò la lezione, preferendo invece andare a vedere gli allenamenti delle cheerleader – soprattutto di una in particolare. Perrie Edwards era in mezzo alla palestra assieme alle sue compagne, tutte strette all’interno dei loro abiti da cheerleader con i colori della scuola, giallo e bianco. Qualche volta la ragazza rivolgeva un sorriso a Zayn, seduto in platea, e questo ricambiava con un cenno della mano. Ma, dopo la seconda volta nella quale aveva battuto la mano contro uno dei sedili, ha deciso di sorriderle o limitarsi a un cenno del capo.
Le ragazze stavano eseguendo una nuova coreografia, quando il cellulare di Zayn vibrò all’interno della tasca dei suoi jeans neri. Il ragazzo emise uno sbuffo mentre tirava fuori dalla tasca il suo iPhone e lo sbloccava per leggere il messaggio che gli aveva mandato Louis.
 
Da: LouBro
 
Zay, salti l’ora di Educazione Fisica con me? Oggi i miei capelli sono troppo belli e non voglio rovinarli L
 
Zayn scuote la testa e un sorriso gli si dipinge in volto. Adorava il suo migliore amico, non poteva farci nulla. Ormai tra lui e Louis era nato un legame molto particolare, che nessuno – e ripeto, nessuno – poteva separare. Avevano litigato un paio di volte, certo, ma entrambi riuscivano a mettere da parte l’orgoglio e a chiedersi scusa a vicenda. Louis sa cose di Zayn che nessuno conosce, e Zayn sa cose di Louis che nessuno conosce.
Mentre le ragazze si disponevano in mezzo al campo per formare una piramide umana, Zayn inviò la risposta al messaggio di Louis.
 
A: LouBro
 
Ovvio! Scala d’emergenza e sigarette? ;)
 
Le dita di Zayn tamburellavano contro lo schermo del cellulare mentre aspettava la risposta del suo migliore amico.
“Zayn!” urla Perrie dal centro della palestra, e Zayn alza di scatto la testa per osservare la ragazza. Questa saluta velocemente le sue amiche e corre verso la platea per raggiungere il ragazzo.
 
La scala d’emergenza si trovava dietro l’istituto, di fronte si riusciva a intravedere il campo da football che adesso è ricoperto di neve. Louis era seduto su uno dei gradini e Zayn era in piedi davanti a lui. Entrambi stavano fumando una Marlboro, e Zayn rideva alle battute che faceva Louis. L’aria era abbastanza fredda, ma non importava a nessuno dei due.
“Quindi” comincia Zayn, buttando fuori un po’ di nicotina e facendo un sorrisetto malizioso in direzione dell’amico “Ti sei scontrato con Harry prima di andare a Letteratura Inglese”. Ovviamente Louis gliene aveva parlato, era il suo migliore amico.
“Esatto” conferma Louis, anche se quella che aveva posto Zayn non era una domanda. Il moro aspira un po’ di fumo dalla sua sigaretta stretta tra le dita “E non è successo nulla?” chiede.
Louis soffia fuori del fumo e rivolge uno sguardo confuso all’amico “Cosa doveva succedere scusa?”
“Non lo so, magari era la volta buona che gli chiedevi di uscire” Zayn alza le spalle, facendo un ultimo tiro di sigaretta prima di buttare la cicca oltre la rampa di scale. Louis teneva la sua ancora stretta tra le dita.
“Zayn, ma non so nemmeno se è gay” sbuffa Louis. Era ormai cotto di Harry, ma sapeva poco e niente su di lui. Inoltre non conosceva il suo orientamento sessuale – che Louis sperava fosse dell’altra sponda.
“Davvero tu hai dei dubbi?” chiede Zayn, emettendo una piccola risata. “Ti prego Louis, è più gay di te”
“Grazie, è bello avere amici come te” risponde ironico Louis.
Zayn scoppia a ridere e da una pacca sulla spalla al suo migliore amico, che nel frattempo gli sta rivolgendo un dito medio “Guarda che era un complimento, Tommo!”. Entrambi i ragazzi scoppiarono a ridere.
 
L’ultima ora arrivò troppo in fretta, e Louis sbuffa sonoramente mentre si incammina verso l’aula di Aritmetica. Odia quella materia, la odia più di qualsiasi altra cosa. Tra le mani regge svogliatamente il libro e cammina con passi strascicati per il corridoio – le suole delle sue Vans stavano implorando pietà. Oltrepassando il Laboratorio non poté trattenersi da lanciarvi un’occhiata all’interno – casualmente verso il terzo banco – pensando solo a quanto volesse rientrare in quell’aula e restare accanto a Harry per tutto il giorno.
Mentre stava per svoltare l’angolo e raggiungere la sua aula in fondo a quell’ulteriore corridoio, una mano lo prese per il polso e lo attirò nell’aula di Filosofia che a quell’ora era vuota. La porta dietro di lui emise un click e le braccia di Louis si ricoprirono di una leggera pelle d’oca.
“Chiunque tu sia, ti prego non uccidermi” dice, coprendosi il viso con le mani. Una risata cristallina – e che lui conosce perfettamente – invade lo spazio attorno a loro.
“Non voglio ucciderti, Louis” gli risponde Harry, avvicinandosi al liscio e scostandogli le mani dal volto.
“Okay, mi dici perché siamo qui?” chiede Louis facendo qualche passo indietro per allontanarsi da Harry. Il riccio ridacchia sedendosi su uno dei banchi. “Avevo voglia di saltare una lezione, ma nessuno voleva farmi compagnia. Così ho pensato subito a te”
Louis si costrinse a non arrossire. Harry aveva pensato a lui, anche se non nel modo che voleva. Poi però si riprende “Harry Styles che salta una lezione? Siamo in un mondo parallelo?” una leggera risata esce dalle sue labbra.
“Ehi! Non sono così tanto bravo ragazzo come sembra” risponde indignato Harry, mettendo il broncio. Louis lo trovava adorabile anche così.
“Okay, scusa Curly” Louis poggia i libri sulla cattedra prima di sedersi accanto ad essi.
“Quindi, ti va di farmi compagnia in questa piccola avventura Louis Tomlinson?” sorride Harry, con una luce negli occhi che Louis non riesce ad interpretare. “Ovvio Harry, non mi va di fare Algebra” risponde il liscio, e l’aula viene invasa dal suono della risata cristallina di Harry.
Louis lo guardava ridere – e, Dio, lo trovava bellissimo. Voleva essere la causa delle sue risate, voleva sentire quel suono cristallino sempre, e voleva vederlo ridere ogni minuto della giornata. Era solo innamorato.
 
Passarono alcuni minuti, Louis ed Harry si ritrovarono a giocare all’impiccato usando la lavagna dell’aula di Filosofia. Ovviamente, vinse Louis. Dopo aver finito la partita, Louis appallottolò alcuni fogli di carta, creando una palla, e cominciò a giocarci. Adesso, Harry e Louis, si stavano passando la palla improvvisata – dopo aver spostato accuratamente i banchi – tra risatine e occhiate lanciate di sfuggita.
“Vuoi diventare un calciatore, Lou?” chiede all’improvviso Harry con un lieve sorriso mentre passa nuovamente la palla a Louis, che è rimasto pietrificato per il nomignolo che gli ha affibbiato il riccio.
“Ehm, sì. Cioè, credo” risponde abbassando lo sguardo per non far notare al ragazzo davanti a lui il lieve rossore che si è creato sulle sue guance. Sente Harry ridacchiare “Sarebbe una scusa ottima per andare allo stadio a vedere una partita”. Harry raccoglie la palla da terra e, con un gesto talmente rapido che Louis non è neanche in grado di accorgersene, lo getta nel cestino accanto alla cattedra.
“Ehi!” esclama indignato Louis “Ci ho messo amore e passione a creare quella pallina di carta! Hai mandato tutto il mio lavoro a puttane!” detto questo, incrocia le braccia al petto e guarda Harry con un’espressione imbronciata.
Il riccio scoppia a ridere, piegando la testa all’indietro – e Louis non lo sta osservando incantato, proprio no. Harry smette immediatamente di ridere notando lo sguardo di Louis su di lui – e può essere che il suo cuore abbia fatto una giravolta.
Louis è ancora immobile davanti al riccio, le braccia incrociate al petto ma senza più quell’espressione imbronciata a incorniciarli il viso, mentre osserva Harry avanzare lentamente verso di lui. Tutto attorno a loro è silenzioso, la poca luce che entra dalla finestra crea un’atmosfera piacevole, e a Louis non importa se sente freddo per colpa di quella giornata invernale perché è lì con Harry. E mentre il riccio torreggia su di lui, con il suo metro e ottanta di altezza che Louis invidia tanto, tutto ciò che fa è incastrare i suoi occhi azzurri in quel mare verde. E anche mentre Harry posa le sue labbra rosee e carnose su quelle sottili e morbide di Louis, lui decisamente non pensa più al freddo, al Natale, alla neve che sta ancora imbianchendo le strade di Doncaster. Pensa solo a Harry, alle sue dolci labbra che si muovono sulle proprie come se fossero state modellate per baciare Louis, pensa a quanto abbia desiderato quel momento da quando l’ha visto in Laboratorio la prima volta. E quando Harry si allontana di malavoglia, sfiorando le labbra di Louis che è ancora ad occhi chiusi – non si è nemmeno accorto di averlo fatto -, il freddo ritorna a ricoprire il liscio.
“Louis” lo richiama Harry. A quel punto, Louis è costretto ad aprire gli occhi e si trova davanti il ragazzo per la quale è innamorato con le labbra lievemente arrossate e non crede di potercela fare.
“Harry, sono innamorato di te” sputa fuori quelle parole senza nemmeno pensarci, ma non gli importa. Il riccio non dice nulla, lo osserva con la bocca leggermente aperta per lo stupore – e stavolta il suo cuore ha decisamente fatto una capriola.
“Louis, sono innamorato di te anche io” sorride al ragazzo dagli occhi blu davanti a lui, e Louis semplicemente si avvicina nuovamente a lui e fa congiungere di nuovo le loro labbra. Si baciano lì, nell’aula di Filosofia – posto poco romantico – ma a nessuno dei due importa davvero. Si baciano con dolcezza, mentre dalla finestra entrano degli spifferi d’aria fredda, ma entrambi i ragazzi non hanno più freddo adesso. Quando si allontano nuovamente entrambi stanno sorridendo, con la fronte di Harry poggiata su quella di Louis, mentre si guardano negli occhi.
“Oops” sussurra Louis, ricordandosi della prima volta che si incontrarono nell’aula di Laboratorio e lui aveva versato per sbaglio il liquido rosso nella provetta – che ancora non aveva capito cosa fosse - sui pantaloni di Harry.
Il riccio accarezza dolcemente una guancia di Louis con il pollice mentre sussurra “Ciao” esattamente come quel giorno.
E Louis non potrebbe essere più felice di così.
Harry e Louis, entrambi lo sanno, ringrazieranno per sempre l’aula di Laboratorio, che è stato lo scenario di svariate chiacchiere, risate, occhiate lanciate di sfuggita, sorrisi condivisi e altro ancora. E soprattutto, perché è stato lo scenario di quell’amore che si è venuto a creare.
Ricominciano a baciarsi, con lo sfondo della neve che ancora cade in quel 15 Dicembre a Doncaster, e Louis crede che adesso amerà il Natale un po’ di più.
 
 
 
 
 
 
 
THE END.





Note:

Salve. Questa è la mia prima OS sui Larry che pubblico, quindi se ci sono eventuali errori vi chiedo scusa.
Non c'è molto da dire, solo che amo i Larry e lavoravo a questa one shot da un paio di mesi ed ero stanca di vederla ancora rinchiusa nella cartella di word. Perciò ho deciso di pubblicarla, anche se non so se piacerà a tutti. A me è piaciuta dal primo momento in cui ho iniziato a scriverla, e inizialmente doveva essere una fanfiction, ma poi sarebbe stato più complicato scriverla e così ho deciso di accantonare l'idea.
Detto questo, spero che la storia vi piaccia, spero che apprezziate il mio modo di scrivere (anche se fa abbastanza pena) e spero che leggere questo vi abbia fatto spuntare un sorriso e fatto amare un po' di più Harry e Louis.
Gradirei se mi lasciasse un parere con una piccola recensione, lo apprezzerei davvero.
All the love xx


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