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Autore: karter    13/09/2015    1 recensioni
[INCOMPIUTA]
Will torna a casa dopo cinque anni di silenzio.
Come sarà la sua vita ora che ha perso ogni contatto con la sua vecchia vita?
Ecco a voi la mia prima raccolta in questo fandom, che parla di una Will nuova, che dopo tanta sofferenza è riuscita a rialzarsi e tornare a casa. Ma perché è fuggita? Per scoprirlo immergetevi con me in questa nuova avventura! :)
I - Tornare a casa
II - Era tutto il suo mondo
III - Perdersi nei ricordi
IV - Un presente bellissimo
V - Primo giorno
VI - Chiacchierata madre/figlia
VII - Dopo cinque anni
VIII - Primi chiarimenti
IX - Il passato ritorna, sempre!
X - Non colleghi, molto di più
XI - Noi
XII - La prima volta
XIII - Un grande spavento
XIV - Prime risposte
XV - Fuggire ancora... O forse no?
Genere: Introspettivo, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Nuovo Personaggio, Wilhelmina (Will) Vandom
Note: OOC, Raccolta | Avvertimenti: Incompiuta
Capitoli:
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Dopo cinque anni...

 

-Due rum e cola, un angelo azzurro, quttro birre medie,  due jin lemon, una vodka lemon e una alla fragola- disse Zoey porgendo un foglietto con le ordinazioni alla rossa che stava già preparando due martini.
-Arrivano subito!- rispose Will porgendo i due drink ai ragazzi sduti al bancone e inizando a preparare i bicchieri per i nuovi cocktail.
Quella sera il locale era più affollato del solito e Will, Zoey e Sky erano stati costretti a rimboccarsi le maniche e a rinunciare anche alla pausa sigaretta che erano soliti concedersi a turno.
-Due aperol, una birra grande e due alexander- le disse Sky posandosi quache secondo al bancone e sistemendosi la chioma bionda.
Era tutta la sera che correva tra un tavolo e l'altro ed era davvero distrutto.
-Stanco?- gli chiese la rossa finendo di preparae l'angelo azzurro e ottenendo un sorriso divertito dall'amico.
-Vorrei solo buttarmi sotto le coperte e dormire due giorni di fila- le rispose guardandola con quegli occhi ametista con i quali riusciva ad incantare chiunque al primo sguardo.
Will sorrise a quelle parole inizando a versare le birre medie e dando le spalle all'amico.
Erano già quattro mesi che lavorava in quel locale e si era davvero affezionata ai suoi due cooleghi. Erano stati i suoi primi amici una volta tornata a casa.
-Dai facciamo a cambio- gli disse la rossa sistemando tutti i drink su un vassoio e avviandosi verso i tavoli -Però ricorda che mi devi un favore!- aggiunse facendogli una linguaccia.
Sky sbarrò gli occhi sorpreso, prima di sorriderle riconoscente.
La prima volta che si erano visti non si erano stati troppo simpatici, anzi poteva affermare tranquillamente che si erano odiati a pelle. Eppure, a quattro mesi di distanza da quel giorno e con l'aiuto di Zoey erano diventati migliori amici e la cosa non poteva che fargli piacere. Mai aveva incontrato una ragazza come lei!
-Zoey a che tavolo questi?- chiese la rossa aggirandosi per il locale con quel vassoio tra le mani.
La corvina la guardò qualche secondo incredula. Che diavolo ci faceva Will tra i tavoli?
-Secondo me Sky finirà per approfittare della tua bontà!- affermò divertita beccandosi una linguaccia dall'amica -Comunque sono per il tavolo sette!- aggiunse dirigendosi al bancone con nuove ordinazioni. Quasi quasi rimpiangeva le serate "discoteca", si lavorava molto meno tra i tavoli!
Will camminava serena per il locale. Ormai conosceva la collocazione di tutti i tavoli a memoria e spesso si divertiva a immaginare chi avebbe potuto ordinare la roba che portava sul vassoio osservando il profilo dei clienti man mano che si avvicinava.
Anche quella sera stava provando a farlo.
Al tavolo erano sedute cinque ragazze e sei ragazzi. Sicuramente le birre e i rum e coca erano per i ragazzi. Stava per cercare di capire il resto, quando si accorse di una cosa che non le piacque affatto.
Lei conosceva quei profili. Certo erano leggermente diversi da come li ricordava, ma erano loro, ne era certa!
Istintivamente sbarrò gli occhi, maledicendosi per aver sostituito Sky tra i tavoli proprio quella sera.
Camminò lentamente, sempre più a occhi sbarrati, conscia di ciò che l'aspettava.
Era giunto il momento di fare i conti con il passato alla fine.
-Ecco a voi!- disse posando il vassoio sul tavolo seza fissare nessuno negli occhi e mantenedo lo sguardo basso.
Sperava di potersela cavare senza essere riconosciuta, ma gli sguardi che sentiva bruciarle la pelle le suggerivano tutto il contrario.
-Sei davvero tu?- chiese un ragazzo dai capelli castani con degli strani segni verdi sulle guance, studiandola attentamente.
Non voleva sbagliare ma era sicuro che quei capelli vermigli e quella voce potessero appartenere solo a una persona.
Will sospirò a quelle parole. Era inutile continuare a nascondersi.
-Ciao Caleb!- rispose alzando il volto fino ad incrociare gli occhi onice del suo migliore amico mentre un timido sorriso le incurvava le labbra.
Non aveva intenzione di rivolgere lo sguardo a nessun altro in quel tavolo.
-Will!- esclamò Caleb senza riuscire a trattenere un sorriso e correndo ad abbracciarla.
Gli era mancata da morire!
Certo era furioso con lei per essere sparita senza una parola, ma in quel momento non importava, era solo felice di poterla riabbracciare dopo così tanto tempo.
La rossa sorrise stretta tra quelle braccia che sapevano di casa e felicità contaccambiando quella stretta che l'aveva sempre sostenuta nei moemrnti di crisi e in quelli di gioia. Lui c'era sempre stato!
Gli atri osservavano la scena in silenzio. Pareva ancora così assurdo ciò che stavano guardndo, eppure non c'erano dubbi. Quella ragazza era Will, la loro Will.
-Quando sei tornata? Perchè non sei venuta a salutarmi? Come stai? Che hai combinato? Dove sei stata? Perchè non ti sei fatta sentire?- iniziò il ragazzo tartassandola di domande.
Voleva recuperaere quei cinque anni di silenzi.
-Calma!- lo interruppe Will con un sorriso -Ora devo lavorare, che dici se ci vediamo domani per fare due chiacchiere?- proprose osservando i due amici in piena crisi con tutte quelle ordinazioni.
Caleb annuì sorridendole.
-Solito posto, solita ora?- le chiese poi, ricevendo un semplice segno d'assenso, prima che la rossa si allontanasse conscia dell'interrogatorio che la attendeva a fine turno da quei due impiccioni dei suoi due migliori amici che invece di pensare a lavorare la sbrciavano con la coda dell'occhio.

-Non ci ha degnati di uno sguardo!- constatò HayLin non appena la rossa si fu allontanata giocando con il ghiaccio del suo angelo azzurro e dando voce ai pensieri di tutti.
-Nonostante siano passati cinque anni non ci ha ancora perdonati!- aggiunse Taranee.
La sua vodka lemon abbandonata nel bicchiere. Non aveva più voglia di festeggiare il trenta e lode preso all'esame di storia egizia.
-L'abbiamo ferita, tradita e abbandonata nel momento in cui aveva più bisogno di noi- iniziò Cornelia giocando con la cannuccia della sua vodka alla frsgola -Vi aspettavate davvero che rivedendoci ci avrebbe buttato le braccia al collo?- chiese sarcastica prendendo un sorso del suo drink e lasciando tutti basiti.
Aveva ragione, lo sapevano, eppure non era facile da accettare.
-È tutta colpa nostra!- sussurrò Elyon chinando il capo tristemente.
A cinque anni di distanza i sensi di colpa le bruciavano ancora l'anima nello stesso modo in cui quel lontano giorno di cinque anni prima la sua pelle era stata bruciata dallo sguardo prima sorpreso, poi incredulo, umiliato, ferito e distrutto di quella che aveva sempre considerato una delle sue migliori amiche.
Vedendola così triste Matt l'avvolse in un abbraccio. Anche lui sentiva i sensi di colpa divorarlo, ma doveva essere forte, per entrambi.
Irma li osservò di sbieco facendo scoccare la lingua sul palato e attirando tutte le attenzioni su di sé.
-Non è piangendoci addosso che risolveremo le cose- affermò sorseggiando il suo jin lemon -Cinque anni fa abbiamo avuto tutti la nostra parte nella storia, escludendo Caleb che non ne sapeva nulla- continuò più decisa che mai -Quindi basta darci colpe reciproche, perchè il casino l'abbiamo combinato tutti assieme e per cercare di rimediare dobbiamo rimanere uniti, quindi diamoci una svegliata!-
Tutti rimasero sorpresi a quelle parole.
Irma era maturata tanto in quegli anni, forse troppo. Non pareva neanche più quella ragazzina sempre prona a far baldoria e a divertirsi.
-Hai ragione!- l'assecondò Joel stringendole una mano per dimostrarle il suo affetto e tutto il suo appoggio -Insieme abbiamo sbagliato, insieme troveremo una soluzione!-
Tutti annuirono convinti.
Avrebbero fatto di tutto per rimettere insieme quell'amicizia che era stata la cosa più bella capitata loro.

Caleb, però, era distratto, non ascoltava i loro discorsi. Nella sua mente riusciva ancora a sentire il profumo di Will inebriargli i sensi mentre le sue braccia stringevano il suo esile corpo.
Era cambiata tanto la sua amica in quelgi anni. Nel momento in cui l'aveva stretta a sé aveva sentito subito la differenza di quel corpo maturo premere sul suo.
Era stato strano stringere quei fianchi perfetti e sentire il suo morbido seno a contatto con il suo torace. Non c'era più traccia della quattordicenne timida che piangeva sulla sua spalla. Will era diventata una donna forte e determinata, bella e affascinante.
Non avrebbe mai immaginato di rincontrarla in quel modo, eppure pensandoci era parso così da loro. Del resto anche il loro primo incontro era stato alquano bizzarro. Prima era stato lui a piombarle addosso, poi lei a cadere tra le sue braccia. Sorrise ripensando a quel giorno e a tutte le avventure vissute assieme. Quante ne avevano passate in quelgi anni? Troppe per dei ragazzini come loro, eppure non si erano mai arresi. Avevano stretto i denti ed erano andati avanti con tutte le loro forze, sempre fianco a fianco. Nessuno era mai riuscito a dividerli, almeno fino a quel giorno.
Ricordava il mometo in cui aveva scoperto la verità. Quanto rancore era nato nel suo cuore, avrebbe voluto farli a pezzi, ma sapeva sarebbe stato inutile.
Ci era voluto tempo per superare la cosa e far tornre le cose a quelle di un tempo, ma tutti sapevano che non sarebbero più state le stesse, perchè lei non era più al loro fianco.
Quante volte alzando lo sguardo al cielo si era chiesto cosa stesse facendo e se sesse bene quella ragazzina dai buffi capelli vermigli che riusciva sempre a farlo sorridere di cuore e averla di nuovo davanti, dopo così tanto tempo, era stato un sogno, un bellissimo sogno che non si sarebbe dissolto una volta aperti gli occhi come gli era sempre accaduto in quegli anni. Questa volta er reale, il loro abbraccio era stato vero, così come la sensazione di calore che la pelle di lei gli aveva trasmesso e anche il profumo di vaniglia che gli aveva inebriato il respiro.
Finalmente era tornata e non avrebbe permesso a nessuno di allontanarla nuovamente da lui.

 

  
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