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Autore: Halosydne    08/02/2009    8 recensioni
Sulle note di Iris, canzone immortale e bellissima, pensieri che si rincorrono, che girano attorno ad un amore proibito.
Alla mia Gemellina Marghe, che meriterebbe qualcosa di più.

Questa Fic ha vinto il contest dei Never Ending Stories Awards nella categoria Best POV :)
Genere: Triste, Song-fic, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Sorpresa
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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 Ad un passo da te~

 

 

 


Sono qui che ti guardo, ma tu non mi vedi.
Sono qui che ti ascolto, ma tu non mi senti.
Cammini aggraziata per le stradine innevate del paesino, canticchiando una canzone un po’ triste con la tua voce da angelo. I tuoi capelli, un po’ biondi un po’ rossi, hanno perso la loro perfezione grazie a questo freddo vento che mi fa rabbrividire, nonostante io sia ben coperto. Forse non è solo il vento a farmi stare male. Forse sei tu. Forse è questa voglia pazzesca di sfuggire al Mantello dell’Invisibilità e di venirti accanto. Di parlarti, di prenderti una mano. Di abbracciarti stretta e di non lasciarti più andare via. Di baciare quelle tue labbra arrossate dal freddo.


And I’d give up forever to touch you
‘cause I know that you feel me somehow
you’re the closest to heaven
that I’ve ever been
and I don’t want to go home right now...


Ma non posso. Ho dovuto rinunciare per sempre a te, prima ancora di sapere che eri tu a popolare tutti i miei sogni. Ho dovuto sforzarmi di non pensarti. Ho dovuto fare finta di niente. Ho cercato di non accorgermi di come ti si arrossano le guance quando mi vedi. Di come ti trema un po’ la voce quando parliamo e siamo soli. Ho capito che anche tu senti quel che sento io… e questa sarà la nostra maledizione.
E dire che sembri un angelo. Qualcosa di assolutamente troppo etereo per essere vero.
Ti guardo mentre ti muovi un po’ al ritmo della tua nenia, e nei tuoi occhi color dell’oceano leggo la tristezza che anch’io mi porto dentro. Ma anche così, guardandoti sento quella stretta al cuore che ho provato la prima volta che mi sono avvicinato al cielo. La prima volta che, a cavallo di quella vecchia scopa di papà, mi sono lanciato verso l’alto. I tuoi occhi mi ricordano quel giorno, e mi sento malissimo.
Dovrei andarmene, tornare a casa, ma non voglio. Non ora che la neve che cade ti ha disegnato un lieve sorriso sul volto. Non ora che mi ritrovo a desiderare di essere io la causa del tuo sorriso. Non ora che sono a meno di un passo da te, e respiro il tuo profumo, desiderando di poterlo fare allo scoperto.


And all I can taste is this moment
And all I can breathe is your life
‘cause sooner or later it’s over
I just don’t wanna miss you tonight...


Hai l’odore dell’oceano, in te, e di fiori, quei fiori bianchi, fragili e delicati che sono una tua immagine perfetta. Merlino, come vorrei poter stare così per sempre. Ad un passo da te, con la mente inebriata dalla tua fragranza e il cuore che un po’ sanguina e un po’ esulta, perché sei vicina. Ma mi concederò solo questa sera. Solo questa sera ti resterò accanto e penserò a te nel modo proibito che sa di dolce e di amaro, che ho imparato ad odiare e ad amare. Non voglio perderti, ma dovrò lasciarti andare, prima o poi. Non devo pensarti, ma non voglio sentirti lontana, non stasera. Perché un giorno dovrò dirti addio.


And I don’t want the world to see me
'cause I don’t think that they’d understand
When everything’s meant to be broken
I just want you to know who I am...

 

Mi chiedo cosa succederebbe se non avessi il Mantello addosso e ci fosse qualcuno a camminare per queste stradine, vicino a noi. Se ci fosse qualcuno a guardarci. Sarebbe la nostra fine. La tua, quindi la mia. Nessuno capirebbe che è più forte di me, più forte di te. Nessuno riuscirebbe a comprendere quello che sento ogni volta che poso il mio sguardo sul tuo volto di angelo caduto, ogni volta che un brivido di percorre la schiena quando ti sfioro anche solo per sbaglio.
Finirebbe tutto, se ci scoprissero. Le nostre vite andrebbero in pezzi, e anche le nostre famiglie. Sarebbe come lanciare un sasso contro uno specchio, e poi guardarne il riflesso. È quello che resterà di noi, se sapessero. Un riflesso frammentato, distrutto. Che mostra solo una misera parte della bellezza che c’era prima.
Eppure, sento il folle desiderio di uscire dal mio nascondiglio, colmare la breve distanza che ci separa e dirti tutto quello che sento. Perché tu capisca che non sei sola. Perché tu sappia che il tuo cuore batte con il mio. Perché tu conosca il volto che popola i miei sogni solo guardandoti allo specchio. Vorrei vederti sorridere per un istante, vorrei poter riempire il tuo sguardo di un amore proibito e impossibile. Vorrei che per un attimo, prima che tutto finisca, tu sappia chi sono davvero.


And you can’t fight the tears that ain’t coming
Or the moment of truth in your lies
When everything feels like the movies
Yeah, you bleed just to know you’re alive...

 

Continui a canticchiare, nascondendo le tue mani gelate nelle tasche del cappotto e cercando di fingere una spensieratezza che non provi. So che stai male a causa mia, so che ogni volta che i tuoi pensieri mi raggiungono si ritraggono, come se si fossero scottati. So che mentre guardi le vetrine illuminate dalle lucine di Natale vorresti piangere come non hai mai fatto in vita tua, vorresti affogare il tuo dolore in quelle lacrime che non arriveranno mai. Perché a causa di quel che senti, e che sento anch’io, sei costretta a mentire a tutti, alle tue amiche, ai tuoi genitori. Ma anche mentendo, non puoi non dire la verità. Ti ho sentita, una volta, parlare con Molly, che ti vedeva sconvolta, e dirle che avevi litigato con me. Anche se non ci parlavamo da giorni. Perché se tu eri sconvolta, era colpa mia. Se adesso ti senti soffocare, è colpa mia.
Sembra uno di quei film stupidi che sono l’ossessione delle ragazzine, quelli pieni di romanticherie e sdolcinate conversazioni. Ma questo non è un film, Merlino, è la vita reale. È tutto dannatamente vero, e dannatamente sbagliato. Non è uno di quei sogni dove se ti dai un pizzicotto ti svegli. Non potremo mai svegliarci, perché lo siamo già.

Sospiro. So che sto per fare del male a te, prima ancora che a me. Ma non posso farne a meno. Con un solo, rapido gesto, mi tolgo il Mantello, lo ripongo nella borsa e mi avvicino, entrando nel cono di luce disegnato dal lampione sul marciapiede innevato.
Sono apparso all’improvviso, ti ho spaventata, lo so. Ti irrigidisci dalla paura, o forse è perché sai già chi sono.
«Ciao, Dominique» mormoro, pianissimo, cercando di non farti capire quanto il tuo nome sia per me un veleno.
Sobbalzi, ti volti lentamente, e i tuoi capelli vorticano insieme ai fiocchi di neve, dello stesso colore dell’aurora sul mare aperto. «C-ciao… James» sussurri, rossa in viso. Stai tremando –preferisco non chiedermi per quale motivo– ma non posso fare niente per riscaldarti.
«Ti ho spaventata? Stai bene?» chiedo, evitando in tutti i modi di guardarti negli occhi.
«N-no, io… sto bene. Ho solo un po’ di freddo, credo» mi rispondi, nascondendo il tuo sguardo al mio.
Che sapore ha una bugia, Dominique? Cosa provi quando la pronunci?
E se lo fai sapendo che è a fin di bene? Ha un sapore diverso? Senti la differenza?

«Volevo solo dirti che…» Mi fermo, spaventato dalle mille possibili frasi che potrei decidere di dire. Da tutto quello che potrei scatenare. Posso portare via un angelo caduto? Mi è concesso di regalargli una maledizione? «… mamma e zia Fleur ti cercavano. La cena è pronta, aspettiamo solo te. Vieni?» Stringo forte i pugni, tentando di pensare soltanto allo sterminato clan che ci aspetta a tavola, cantando carole natalizie e contando i minuti che ci separano dalla mezzanotte.
«Certo, certo. Andiamo».
Lentamente inizi a camminare verso casa, e io ti seguo, guardandoti, desiderando solo di poter stringere le tue mani nelle mie. Ma non posso. E resto ad un passo da te.

 

And I don’t want the world to see me
‘cause I don’t think that they’d understand
When everything’s meant to be broken
I just want you to know who I am...
 

 

 

   
 
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