Anime & Manga > Naruto
Segui la storia  |       
Autore: Dryas    13/09/2015    2 recensioni
Quando il passato riemerge e ti sorprende è davvero difficile ignorarlo, lei ne era la prova vivente.
Tenten non conosce le sue origini e non immagina che dietro a quel mistero si celano segreti che Konoha ha tenuto nascosti per troppo tempo. E mentre questi riemergono, il team Gai si frantuma sotto lo sguardo di un prigioniero, Dust, un uomo normale che possiede un'arma in grado di uccidere un ninja e che sembra conoscere Tenten. L'amicizia e la fiducia che lega Neji, Lee e Tenten sarà messa alla prova e arriverà a rompersi in una Terra lontana distrutta dalla guerra.
Genere: Drammatico, Guerra, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Neji Hyuuga, Nuovo Personaggio, Rock Lee, Tenten | Coppie: Neji/TenTen
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A













REFLEX




This means nothing to me
‘Cause you are nothing to me
And it means nothing to me

Muse, Uno










Il tramonto di fine estate trasformava il cielo in rosso cremisi mentre nubi dense e scure si alzavano vorticosamente an alto, disegnando cerchi invisibili. La terra vibrava, scossa da tremiti di dolore laceranti e imprevedibili. Boati lontani facevano da sottofondo all’inquietante scenario di guerra che aveva trasformato un tranquillo passaggio doganale in teatro di scontri. Tenten si mosse furtiva tra gli ostacoli di quella terra ferita. Le scintille facevano parte dell’aria che respirava, così come l’odore di zolfo e l’altro odore, quello che nemmeno di notte riusciva a dimenticare. Si portò una mano al fazzoletto attorno al naso, stringendolo ancora più forte.
Aveva perso i suoi compagni da troppo tempo, non aveva altra scelta che cercare di raggiungere la foresta e scappare. Un sibilo le perforò le orecchie e con un sussultò fece un salto disperato per raggiungere l’unico cumulo di terra nelle vicinanze. Appena in tempo: l’onda d’urto investì in pieno il suo riparo, facendolo sgretolare fino a che non rimase che qualche traccia. La granata era caduta solo a qualche metro da lei, e questo significava che era stata avvistata.
Da tempo aveva imparato a ignorare il senso di stordimento che seguiva a un’esplosione, e senza perdere tempo si mise a correre, incurante di qualsiasi pericolo. Sperare nella fortuna era tutto ciò che le rimaneva, non aveva più forze per combattere né compagni su cui fare affidamento. Era sola e circondata da decine di nemici.
Un suono metallico la distrasse dalla sua corsa. Proveniva dal suo zaino e imprecò, stringendo i denti e affondando con più forza i piedi nel terreno. Le stavano attaccando alle spalle, poteva sentire l’acqua della sua borraccia forata bagnarle le gambe.
Un altro colpo, questa volta accanto all’orecchio. Si lanciò a terra, rotolando di lato e nascondendosi dietro a delle macerie. Non si sarebbe fatta ammazzare da un vigliacco cecchino e sapeva bene come affrontarlo. Si tolse lo zaino dalle spalle e aspettò qualche secondo prima di lanciarlo. Non era nemmeno a mezzaria che ricadde a terra con due buchi a trapassarlo.
Sorrise. L’aveva individuato. Niente di più semplice.
Si alzò in piedi, con le ciocche sfuggite dal suo capo venire dondolare armoniche. Per sfuggire avrebbe solo dovuto ricambiare il colpo e sapeva esattamente dove mirare. Rimase impietrita quando individuò con gli occhi il cecchino stesso. Le stava di fronte con impudenza, le gambe leggermente allargate per aver più stabilità; impugnava un’arma che non aveva mai visto tenendola con una mano sola, in un gesto abituale, quasi scontato.
Vide il suo dito scattare. Lei fece lo stesso, lanciandogli un kunai esplosivo.
L’arma esplose in mano al cecchino, ma i frammenti colpirono anche lei. L’uomo cadde a terra con un urlo di dolore e si coprì il volto con una mano, mentre l’altra gocciolava sangue. Tenten guardò con odio il frammento che le si era conficcato nella coscia e cercò di allontanarsi strisciando. Doveva approfittare di quel momento per cercare di mettere più distanza possibile tra di loro. Anche la mano con cui aveva respinto l’attacco era gravemente ferita e muoversi senza poterla appoggiare la rallentava.
-Ferma!- gridò l’uomo. Era ancora a terra, sdraiato su un fianco e tutto ciò che poteva vedere di lui era l’uniforme verde della sua schiena. Non gli diede retta e cercò di muoversi più in fretta, usando i gomiti per avanzare verso la foresta.
-Ti ho detto di stare ferma!-
Questa volta era in piedi. Sentì un brivido di terrore mentre lo guardava reggersi a fatica sulle gambe, con la giacca bordata da due file parallele di bottoni d’oro bagnarsi del sangue che gocciolava dal viso e dal braccio destro. L’unico occhio rimastogli la stava trapassando, esattamente come avrebbe voluto che facessero i suoi colpi.
-Ti ucciderò- sibilò, con un rivolo rosso a intromettersi tra le sue labbra piene.
-Sono un medico- gli disse.
-Un medico, certo, un medico che mi ha quasi ammazzato!- gridò, facendo il primo passo verso di lei. Non le avrebbe dato ascolto, l’avrebbe raggiunta e uccisa. Sentiva che la paura cominciava a spezzarle anche i pensieri. Non c’era via di fuga.
Il soldato si fermò a meno di due metri da lei. La metà del viso che ancora riusciva a vedere sembrava quella di un demone, sfigurato dall’odio. Infilò la mano nella tasca accanto alla coscia ed estrasse un’altra arma, uguale alla prima ma più piccola.
-Dove hai imparato?- le chiese.
Tenten esitò. Non aveva più la forza nemmeno di parlare. –A fare cosa?-
-A fermare i proiettili- ringhiò.
-Li vedo arrivare- rispose, stremata da quell’attesa. Se doveva morire voleva che accadesse in fretta, ma sembrava che il suo avversario avesse tutte le intenzioni di torturala prima di porre fine alla sua vita.
-Da dove vieni?- continuò.
-Konoha.- Sperò che fosse l’ultima domanda. Sarebbe stato un bel momento, morire con il nome del proprio paese sulle labbra. Ne sarebbe andata fiera, aveva dedicato la sua intera esistenza a servire Konoha e una fine così sarebbe stata perfetta. Non tutti i ninja possono vantare quella fortuna.
Il soldato si fece avanti e appoggiò l’arma alla sua fronte. Tenten non aveva idea di cosa fosse, sapeva solo che da quella canna uscivano dei proiettili e che erano letali. Tremava, non vedeva l’ora che fosse finita. Chiuse gli occhi, forse la paura si sarebbe calmata.
-Voglio sapere come fai.- La voce del soldato suonò imponente. Tornò a guardarlo. Il suo sangue aveva iniziato a gocciolarle addosso. Era caldo, odorava di ferro. Si chiese se tutto il suo corpo fosse fatto di metallo, in quelle condizioni anche il ninja più resistente sarebbe crollato a terra. Infatti accadde e le piombò addosso, ma subito qualcuno andò a liberarla.
Era Neji, aveva colpito il soldato facendogli perdere i sensi. Fissò il compagno come se fosse in trance. Questa volta pensava davvero che non l’avrebbe più rivisto. Aveva un taglio profondo sull’avambraccio, ma nonostante tutto era in buone condizioni.
Arrivano anche Lee e la loro missione, il ragazzo dal volto tatuato, Reiko Uri. Erano riusciti a proteggerlo alla fine, ma se non avesse avuto una mano fuori uso e il corpo a pezzi Tenten gli sarebbe saltata al collo e l’avrebbe fatto fuori con le sue mani. Era colpa sua se erano in quella situazione. Missione di classe A, certo! Erano finiti in mezzo a una guerra e quello stupido ragazzino aveva richiesto solo una scorta.
Lee l’aiutò ad alzarsi, mentre Neji dava un calcio al corpo del soldato, capovolgendolo. Il suo viso aveva un enorme squarcio sul lato destro, l’occhio non c’era più. Avrebbe dovuto morire sul colpo con una ferita del genere.
-E’ uno della squadra speciale. Vedete i bottoni della sua giacca?- disse Reiko. –Usa una di quelle cose.-
Neji si abbassò e con il braccio sano raccolse l’arma che aveva puntato contro Tenten. La guardò per qualche istante, indeciso su cosa farci. Poi l’allungò alla compagna di squadra. Tenten la prese come aveva visto fare al soldato. Era leggera, pesava meno di una spada e si impugnava con facilità. Il dito indice andò automaticamente sulla leva di metallo che gli aveva visto premere. Bastava che muovesse un dito e l’avrebbe fatta scattare.
La puntò contro il soldato steso a terra. Era ancora vivo e poteva ucciderlo senza il minimo sforzo, come avrebbe fatto lui se non fossero arrivati i suoi compagni.
-Cosa ne dite- esordì, fissando il corpo immobile, -se quando si sveglia gli facciamo qualche domanda?-
-Un prigioniero?- chiese Lee. -Siamo stremati Tenten, siamo riusciti a stento a metterci in salvo. Anzi, dovremmo muoverci, questo posto non è sicuro, potrebbero essercene altri come lui.-
-Credo sia una buona idea. Voglio capire cosa diavolo sta succedendo qui- ribatté Neji.
-Questa storia non ha niente a che fare con noi. Tenten è quasi morta!-
Il genio del clan Hyuga sapeva come farsi valere senza troppe chiacchiere. Si voltò verso il compagno di squadra e gli piantò addosso il suo sguardo imperioso. –Appunto.-
Con Neji dalla sua parte la decisione fu presa. Lee, l’unico ad essersela cavata senza ferite profonde, fasciò in qualche modo la testa del soldato e se lo caricò in spalla. Reiko non fiatò. Aveva almeno la decenza di non lamentarsi per quell’inconveniente che avrebbe allungato i tempi della missione.
Tenten chiuse la fila. La distanza che la separava dal resto del gruppo aumentava ad ogni passo. Era esausta, ma era anche curiosa e aveva abbastanza esperienza per saper reagire. Lasciò che una curva del sentiero la nascondesse alla vista dei suoi compagni e alzò il braccio. L’arma era un prolungamento della sua mano. Poteva facilmente prendere la mira e al tempo stesso tenere la situazione sotto controllo. Scelse un bersaglio facile, un albero dalla corteccia bianca che non aveva visto. Attese qualche istante, poi fece scattare il dito.
Nessun suono. Stava sicuramente sbagliando qualcosa. Riprovò, ma ancora silenzio. Eppure aveva osservato bene come facevano, alzavano il braccio, miravano e premevano. Niente chakra, solo polvere da sparo. L’arma quindi doveva essere rotta. Armeggiò finché sentì un altro scatto. Una pezzo di metallo, rotondo e con sei fori, si sganciò dal lato destro.
L’arma era scarica.
Il soldato aveva bluffato.

















Ero convinta che non avrei più pubblicato nel fandom di Naruto, invece eccomi ancora qui. Credo si possa chiamare dipendenza e la mia è una ricaduta. Il titolo originale della storia era "DIABLO", ma non mi sembrava descrivere al meglio la storia, così l'ho sostituito con "REFLEX" che inglese significa "reazione involontaria" (no, la macchina fotografica non centra niente).

Per la prima volta mi sono decisa a pubblicare una storia senza che ne abbia scritto anche la fine. La trama nella mia testa c’è, il finale anche, manca tutto ciò che sta nel mezzo, ma farò del mio meglio per non deludervi. Sappiate però, che avendo scritto di getto, potrei aver scritto delle castronerie (fatemele notare senza paura). 

In generale la trama verterà sul mistero delle origini di Tenten, da sempre ignorate nel manga. Questo sarà motivo di una grave crisi all'interno del team Gai, che si vedrà proiettato in un campo di battaglia lontano da Konoha, in una terra in cui c'è una guerra totalmente diversa da quelle che hanno conosciuto. Chiaramente Neji e Tenten saranno la coppia principale, anche se non sarà una storia d'amore sdolcinata e scontata come potrebbe sembrare, anzi. Ma non vi anticipo troppo.



Alcune precisazioni:
Perchè Missing Moment?
Perchè si parlerà delle origini di Tenten.

Perchè What if? Come avrete già capito, Neji è vivo e vegeto, e intende restarlo.
Paese della Luce: inventato di sana pianta.
Età: dai venti in su. La squadra è unita, affiatata e con parecchia esperienza alle spalle.

Inoltre ogni capitolo sarà accompagnato da una citazione dei Muse (che amo alla follia).

Se questo capitolo vi ha incuriosito, vi aspetto al prossimo! Recensioni di ogni tipo sono ben accette, anzi, sono sperate e desiderate!

Dryas




   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Naruto / Vai alla pagina dell'autore: Dryas