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Autore: Jade    04/03/2005    2 recensioni
Ginny s'imbatte in Leonard e in Draco Malfoy. Loro l'aiutano in pozioni e lei in Cura delle Creature Magiche. La sera di Halloween mentre Ginny e Draco...arrivano Hermione e Ron nel bagno di Mirtilla Malcontenta
Genere: Mistero, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Draco/Ginny
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 1’

Un nuovo strano studente

Ginny percorreva i corridoi deserti della scuola da sola e silenziosamente. La scuola era ricominciata da due giorni ma di già, la sua mente era altrove. Precisamente verso il nuovo Serpeverde che tanto l’aveva colpita. Non lo aveva mai visto e un po’ le spiaceva che fosse dall’altra parte. Era carino, molto carino anzi. I capelli biondi un po’ più sotto dalle orecchie, lo facevano un po’ assomigliare a quei modelli Babbani e i suoi occhi…i suoi occhi di un verde chiaro, che si erano soffermati su di lei per tutta la cena, erano dolcissimi e gentili. L’aveva fatta decisamente andare fuori di testa, in quei giorni il suo pensiero e ora, avrebbe tanto voluto parlargli per sapere che modi aveva, se era un vero “bastardo Serpeverde” o un ragazzo a posto…Neanche un genio della lampada avrebbe potuto fare di meglio dato che, girando l’angolo, finì direttamente addosso a qualcuno che non la stramaledì del gesto ma anzi, cercò subito di capire se si era fatta qualcosa

-Stai bene? Virginia stai male?- lei aprì gli occhi. Chi, l’aveva chiamata mai Virginia in tutta la sua vita? Di solito se i professori la mettevano in punizione accadeva. Aprì gli occhi e si trovò i suoi, bellissimi a dir poco, quasi dentro a i suoi. Arrossì scattando lontana da lui a cui era finita sdraiata sopra (non che le fosse spiaciuto!) e lo aiutò a sedersi

-Scusa io non volevo lo giuro- lui sorrise e lei divenne di tutti i colori

-Non fa niente…non mi sono fatto male- si alzò e la tirò su senza troppa fatica -Tu, stai bene…Virginia?- un Serpeverde che la chiamava col suo nome…era una meraviglia…Annuì

-Sto bene…grazie…-

-Mi chiamo Leonard…Leonard Malloy-

-Virginia Weasley…tutti mi chiamano Ginny però- lui annuì

-Mi sono già informato su di te!- lei sorrise sperando che fosse per un interesse particolare…molto particolare! Si sentiva a tre metri da terra dalla felicità

-E perché?-

-Perché sei un tipetto interessante- Ginny era quasi sul punto di svenire -Che ci fa una Grifondoro in giro per la scuola a quest’ora?- lei gli mostrò un libro finito a terra e raccolto velocemente quasi come se temesse, che se ne andasse prima della spiegazione -Un libro? Sei andata in biblioteca?-

-Si, io adoro leggere. Soprattutto questo libro- lui lo rigirò con un sorriso. Sembrava che avesse tra le mani un piccolo cimelio

-L’ho letto anche io. Mia madre lo adora e me lo ha fatto leggere parecchi anni fa. Però sono un po’ come mio padre io…non amiamo molto le smielature scritte e non…Siamo più diretti…senza troppi rigiri- lei alzò un sopracciglio -Susa se ti ho offeso- concluse in fretta. Lei sorrise

-Nessun problema. Con sei fratelli maschi che non sanno che vuol dire romanticismo…possono anche ascoltare la tua confessione senza infuriarmi- lo guardò negli occhi -Ma tu, ti trovi bene trai Serpeverde?- domandò lei curiosa -Tu non hai molto di quei…viscidi ricconi- lui sorrise

-Non mi va male- fece lui -Mio padre era un Serpeverde e mia madre una Grifondoro e ho…preferito stare dalla parte di mio padre…sai che faccia se fossi stato un Grifondoro- lei arricciò il nasino

-Non mi venire a dire che è uno di quei padri-padroni che ha obbligato la moglie a sposarlo e a sei mesi ti aveva trovato fidanzata e ti aveva pianificato un futuro trai Mangiamorte!- lui la guardò incredulo e lei temette di aver centrato la situazione ma poi una sua risata la fece sentire una idiota. Lui si appoggiò al muro e lei divenne di tutti i colori -Dai stop…che figuraccia non ridere…- lo picchiettò sulla spalla -Dai Leonard…non ridermi dietro- la guardò

-Mio padre non è così…e si amano molto…Anche se si tirano spesso dietro i piatti di porcellana finissima, regalo della famiglia di mia madre, e le bottiglie di vino pregiatissimo che mio padre compra ogni anno spendendo migliaia di galeoni- Ginny lo guardò allibita -Però così dimostrano quanto si amano…diciamo. Litigano per delle sciocchezze e fanno sempre pace dopo urla, distruzione della casa etc…Siamo una famiglia un po’ strana…lo dicono tutti!- lei fece un debole sorriso

-Wow…ehm…fantastico- strinse il libro al petto

-Leonard che diavolo cui fai tu qui? Con chi parli?- Ginny trattenne il respiro. Era arrivato…proprio lui! Maledizione a quel Serpente!

-Ciao Draco, stavo facendo conversazione con Virginia- si era voltato a guardarlo e lui si avvicinò a passo svelto

-Stracciona Weasley…sono le nove passate, non lo sai che dovresti essere a nanna?- lui divenne rossa e furiosa. L’aveva messa in ridicolo, ancora una volta, e mentre Leonard li guardava ad occhi spalancati come a memorizzare ogni minimo movimento Ginny respirò profondamente

-Io a nanna ci vado quando mi pare e piace e poi non devo rendere conto a te di quello che faccio, o mi sbaglio?- lui fece un sorrisetto divertito e strafottente. Era pronto a rimetterla in imbarazzo, se lo sentiva

-Scusa tanto se ti ho offesa Weasley…non volevo ma davvero…non è un po’ tardi per una bimbetta come te? È pericoloso girare per la scuola così tardi- le si avvicinò e lei fece un passo indietro -Non ti mangio mica…soprattutto davanti ad Altri- e fece un cenno con gli occhi verso Leonard appoggiato alla parete -Ma se proprio vuoi…si può fare!- disse abbassando la voce

-Neanche morta Malfoy, piuttosto mi butto giù dalla torre di astronomia se permetti!- lui sorrise sarcastico

-Sei un po’ tragica principessa delle toppe. Ora noi ce ne andiamo…tornatene dal tuo caro Potter…e fatti consolare per la mia cattiveria- stranamente Ginny sentì una vena di irritazione nelle sue parole. Gelosia? Possibile? Anche Leonard si rizzò a quella frase. Li guardò sorpreso

-Non mancherò, grazie per i consiglio…Vuoi semmai un resoconto dettagliato domani?- le afferrò il braccio ma lei si scostò -Ciao Leonard- lui fece un cenno e lei se ne andò su per la scala

-Idiota- ringhiò Draco -Stupida idiota- guardò il compagno Serpeverde -Dobbiamo muoverci, se ti trovano fuori tu finisci nei guai grossi e pure io- se ne scesero nei sotterranei -Perché mi fissi?- domandò davanti al quadro di Sir. Cannigham che lentamente si apriva

-Così, perché mi sembravi…diverso vicino a lei-

-Sono sempre io Malloy, non trovo niente nella stracciona che mi possa far mutare comportamento verso di lei-

-Lo hai detto tu, non io!- sorrise sotto i baffi salendo le scale del dormitorio maschile. Draco si accigliò e lo seguì. Dividevano la camera del Caposcuola, ovvero quella di Draco, e stavano particolarmente bene insieme, erano in sintonia quasi. Avevano alcune cose in comune non proprio trascurabili e un vero talento per Pozioni che li aveva resi i più bravi dell’ultimo anno. Una cosa che però li accomunava e non li facevano passare inosservati era l’aspetto: biondi, la carnagione chiara…Erano due bellissimi ragazzi e da meno di due giorni la sfilza di spasimanti di Malfoy erano aumentate tra loro c’erano pure le ammiratrici del misterioso ragazzo. Parlavano di loro ma mai molto approfonditamente. Si fidavano l’uno dell’altro come mai era successo a Draco ma, certi confini non li superavano mai

-Ripeti che hai detto!- entrò in camera un po’ seccato e sbatté la porta. Si guardarono

-E’ che la mia impressione e quella di lei è stata probabilmente la stessa- Draco incrociò le braccia al petto -Ovvero che tu sia stato acido…perché ti spiace che lei vada da Harry a farsi…consolare. Come tu hai detto si intende- Draco rise

-Ma sei matto?!- si slacciò la camicia della divisa -Io non sono…e piuttosto mi strappo gli occhi, geloso di quel mentecatto di un Potter. Ti prego, a un Malfoy quella può interessare solo come tappezzeria…E dato che deturperebbe l’ambiente con quei capelli a carota va male anche per quel lavoro. In poche parole, di lei non me ne facci niente- Leonard fece un sospiro

-Come ti pare Draco- si buttò sul letto -Io dormo. ‘Notte- Draco mugugnò qualcosa e si chiuse in bagno dove si finì di svestire e si mise sotto la doccia.

Ginny entrò nella stanza di Harry, Ron, Neville e Dean, c’era pure Hermione stesa sul letto di Ron

-Non credevamo venissi, abbiamo fatto fuori parecchi dolci- disse il fratello. Lei alzò un sopracciglio

-Non importa Ron- si sedette al fianco di Harry

-Che hai?- domandò lui sorridendole

-Niente- fece uno sbadigliò appena accennato -Ho sonno però- si sdraiò affondando il viso nel cuscino. Adorava il profumo di Harry che si impregnava dolcemente ovunque -Mi svegliate più tardi?- il fratello sbuffò

-Non sei di molta compagnia- disse Dean

-Ho sonno ma vi ascolto- disse chiudendo gli occhi e stringendo il cuscino con le braccia. I ragazzi parlarono un po’ di Quiddich poi Hermione strattonò un po’ Ginny che aprì gli occhi assonnati

-Hai visto il nuovo Serpeverde?- le bisbigliò. I quattro ragazzi si misero ad ascoltare

-Gli ho parlato prima- sorrise -E’ molto gentile e simpatico- fece una smorfia di disgusto -Peccato che sia amico di Malfoy!- scosse la testa

-Allora mi sa che sia un pessimo Serpeverde, Gin- disse Neville -Semmai con una famiglia di Mangiamorte!-

-No, la sua famiglia è invece molto unita- si alzò in ginocchio -So che i suoi si amano molto e non sono quella famiglia che decide del futuro del figlio o robe così…Mi è sembrato, e se non si lascia influenzare da Malfoy lo sarà per molto, un’ottima persona e un Serpeverde molto diverso dagli altri. E poi è così bello che sfido tutte le ragazza di Hogwards a dire il contrario!-

-Io sono d’accordo con te-

-Ehi Herm, io sono qui- asserì Ron muovendole la mano davanti al viso

-Tu mi piaci Ron- disse la ragazza -Ma tra te e lui…è meglio lui…fisicamente…e scusa se è poco!- Ron la fulminò con lo sguardo -E non fare quella faccia Ron, ti prego!?- Ginny sorrise e sin mise seduta al fianco di Harry

-E mi dici anche di non fare questa faccia? Ma sei scema? Mi hai letteralmente smontato, e in meno di due secondi! Certo che sai proprio come rompere la magia dell’unico momento in cui non litighiamo!!!- lei sorrise

-Non fare l’offeso Ronnie tesoro!!!- lo prese per il collo e se lo tirò sopra

-Ma che fai!!! Lasciami scema!!!- lui odiava le effusioni pubbliche…le odiava come odiava che sua madre ad esempio, gli pulisse, ancora dopo anni, davanti a tutti con un fazzoletto, il viso sporco! Lo odiava anche quando erano tutti in famiglia! Hermione lo lasciò e lui rosso come un peperone era portato per buttarla giù dal letto ma Ginny che si alzò, gli fece portare l’attenzione sulla sorella -Dove vai Gin?-

-A nanna!- si accigliò. Perché aveva detto nanna? Da quando in qua ripeteva le parole di Malfoy?! Stava rimbambendo o era stato un caso? -‘Notte, ‘notte! Me ne vado a sognare il bellone Serpeverde-

-Vengo con te a sognarlo!- Hermione si alzò e Ron si accigliò -Ciao a tutti- andò alla porta e uscirono. La porta si chiuse

-Ahi, ahi Harry…mi sa, che hai aspettato troppo…ora, credo che non hai più molte chance perché quello la, è molto bello, lo dicono tutte!- proferì Neville scuotendo la testa. Il ragazzo prese a spogliarsi

-Neanche lo conosce. Non credo mi darà preoccupazioni quello…- sorrise -E poi le piaccio da sempre. Giusto Ron?-

-Si- disse senza pensarci troppo: l’ultima affermazione di Hermione lo aveva fatto un po’…irritare. La gelosia…lui odiava essere geloso, non lo faceva ragionare!

Se le lezioni di Piton erano una tortura, le punizioni erano molto peggio. Beccatasi la punizione alla terza ora, del terzo giorno di scuola, era stata costretta a ripercorrere le tappe della pozione, che aveva fatto esplodere il mattino, con la supervisione stretta del professore che, quando ti stava vicino, faceva ancora più paura del normale. Riuscendo a non far esplodere niente, aveva concluso di preparare la pozione Mille Sogni in due ore con il cuore ai mille, i pensieri peggiori per la testa e una gran voglia di piangere ogni volte che per un errore, la pozione spariva e doveva ricominciare tutto d’accapo. Si era beccata una A ma le era andata benissimo anche quell’orrido voto che però, mandava a farsi friggere i suoi ottimi voti in tutte le altre materie. Furiosa, con i pugni stretti e una camminata molto simile a quella di un militare Ginny, percorreva i corridoi livida di rabbia. Salì le scale che conducevano al primo piano ma una viscida voce strisciante la bloccò appena presa la strada per la casa dei Grifondoro

-Weasley, finita la punizione con il professor Piton? Non ti sei messa a piangere spero- battè il piede per terra e si voltò

-Apri le orecchie Malfoy- ringhiò guardando con la coda dell’occhio Leonard -Se tu non fossi un Serpeverde, per quanto ne sai di Pozioni, saresti in perenne punizione. Capito mostro platinato?!- Leonard alzò un sopracciglio, Draco fece un sorrisetto divertito e lei diede loro le spalle incamminandosi ancora più arrabbiata

-Un angioletto- fece Draco -Proprio un angelo di ragazza-

-Amore a prima vista tra di voi- disse Leonard -Sono allibito-

-E non hai ancora sentito quanto bene ci vogliamo io, San Potter, la Mezzosangue e Lenticchia- Leonard lo guardò -Quel Trio di sfigati che becchiamo a Pozioni, Erbologia, Cura delle Creature Magiche- fece una smorfia -I sapientoni in poche parole. Deficienti, se crepassero- e si incamminò verso la casa dei Serpeverde. Leonard lo seguì con lo sguardo triste. Scosse la testa -Muoviti- disse fermandosi sulle scale Draco

-Arrivo, vado un attimo in biblioteca- Draco annuì e gli fece un cenno con la mano prendendo a scendere mentre lui seguiva Ginny a passo svelto

-Carame…-

-Virginia- lei si voltò e lo guardò arrivare accaldato -Quelle scale sono un tormento- disse come per addolcirla. Lei annuì e sorrise

-E’ vero…amano…cambiare- lo guardò negli occhi -Cosa…vuoi? Se ti ha mandato Malfoy io…- lui scosse la testa rassicurandola -Allora ti ascolto. Hai bisogno di qualcosa?- lui scosse la testa

-Mi andava di sapere se stai bene. Lui non è così in realtà- lei alzò un sopracciglio -Fa così perché ha paura di esporsi troppo agli altri. Teme di essere ferito dagli altri. Sai suo padre…-

-No ferma. A me non interessa Leonard. Davvero e poi, perché me lo dici? Come puoi esserne sicuro? Vi conoscete da tre giorni!- lui scosse la testa

-Lo conosco molto bene invece. Fidati di me…per piacere- lei fece un sospiro

-No, scusa io…-

-Ti va di fare i compiti di Pozioni con noi domani?- lei ridacchio

-Non esiste. Ma sei pazzo? Io e voi due? Nella Sala Comune dei Serpeverde? Ehi, non vado nella tana del lupo se posso evitarlo. No grazie ma mi arrangio!- le prese il braccio

-Se tu avessi un po’ di pazienza, scopriresti che lui è…un po’ acido all’inizio ma che poi è molto gentile- lei si liberò dalla sua morsa con uno strattone. Lo guardò massaggiandosi il gomito

-Sono sei anni che provo a…essere gentile ma lui…non è altro che un pomposo riccone che ama mettere tutti in ridicolo e io, non ho alcuna intenzione di assecondare ogni suo capriccio o di starmene zitta ogni volta che mi prende per i fondelli. Detto questo, non ho alcuna intenzione di studiare con voi- lo guardò negli occhi -Ciao Leonard- lui sorrise

-Ciao- e se ne andò

-Caramello- la signora grassa la guardò rabbuiata -Signora Grassa? Ho detto Caramello!- lei sbuffò

-Come sei stata acida ragazza mia!-

-Ehm…ehm…-

-OK, come non detto- e si aprì facendola passare

Ginny si prese la testa tra le mani. Perché Hermione quando serviva non c’era mai?! Perché diavolo si era messa con Ron e ora, si erano ficcati chissà dove a pomiciare come due in astinenza? Chiuse il libro di Pozioni producendo un rumore sordo. Se non avesse trovato al più presto le proprietà benefiche e non della pianta Zinomathia sarebbe impazzita. Salì sulla sedia e rimise a posto l’ennesimo libro della giornata. Afferrò un enorme libro in pelle di drago e lo sbatté sul tavolo poi, ne prese un altro particolarmente pesante

-Weasley a gambe scoperte così potresti far venire strane idee a chi cerca di studiare!- Ginny perse l’equilibrio dallo spavento e si dovette aggrappare allo scaffale per non cadere indietro. Scese dalla sedia

-Malfoy ma tu sei ovunque?!- lo riprese lei dando un’occhiataccia a Leonard che si era sistemato di fronte a lei con i libri -Non qui, ho da fare io!-

-Anche noi- disse Leonard -Stai facendo Pozioni?- lei gli prese il polso bloccando la mano che stava per agguantare il suo compito

-Tutto a posto Leonard- lo freddò lei

-OK- si sedette -Non ci sono altri posti., scusa- Draco si mise a capotavola. Era tutti e tre nell’angolo. Ginny li guardò

-Mi raccomando, stiamo uniti con quattro metri di tavolo!- ringhiò

-Spostati- disse Draco

-Spostati tu. Intruso!- disse lei acida -Ma tu guarda che mi tocca sentire!!!- si sedette e sfogliò i libri svogliatamente. Passò circa una mezzoretta d’assoluto silenzio poi, Leonard disse:

-Hai bisogno per Pozioni Virginia?-

-No- disse lei chiudendo il libro e afferrandone un altro

-La Zinomathia…- cominciò Draco -…è solo il secondo nome del fiore Paposa usato nelle Pozioni scudo- Ginny alzò gli occhi su Draco

-Stai scherzando per caso?!- sibilò lei sporgendosi verso di lui -Stai assolutamente scherzando?!-

-No- lei chiuse il libro con rabbia

-Tre ora a perdere tempo per quel fiore del cazzo!? Ma io lo ammazzo quell’untuoso viscido Pitone!- prese la pergamena -Giuro che lo ammazzo!- poi, non parlò più. scrisse per dieci minuti buoni poi appoggiò la penna seccatissima -Me la paga, questa volta me la paga!- arrotolò il foglio e lo ficcò in borsa poi, sistemati i libri, afferrò il libro di Cura delle Creature Magiche e si rilassò leggermente

-Ehi Virginia-

-Mmmh?- alzò gli occhi su Leonard corrucciato

-Sai che diavolo ci vuole per la cura della Nicomazia negli unicorni?- lei fece una smorfia e si mise in ginocchio sulla sedia

-In realtà è un gran casino Leonard- il ragazzo si sistemò meglio sulla sedia e anche Draco si mise in ascolto -Per esempio, ai piccoli di Unicorni, la Nicomanzia è una malattia infettiva letale che colpisce i neuroni. Gli adulti fino ai sei anni se guariti hanno problemi a livello mentale che li può portare a scatti di ira e altro del genere. Invece gli adulti dai sei anni in su hanno febbri alte, tremori ed altro. Non muoiono se curati con infusi ed impacchi di erbe sul corno che è…la parte più colpita dall’infezione- lo guardò -Gli infusi sono prevalentemente di radice di salice e corteccia di faggio. Gli impacchi sono fatte con menta, noci tritate e acqua bollente cotta con radice di cocco. Quest’acqua è molto rara e per questo un’infezione di questo tipo può essere letale per la maggior parte degli unicorni che non hanno un soccorso tempestivo. Negli anni trenta c’è stata una epidemia che ha decimato gli unicorni qui in Inghilterra e nel nord Europa- fece una smorfia -Un vero casino…-

Studiare con loro, Ginny notò, non era poi così male. Lei li aiutava nelle materie che le piacevano di più, e loro facevano lo stesso con Pozioni. Lei era molto migliorata nella materia di Piton(che si era particolarmente sorpreso di darle una E più di una volta in un mese, cosa mai successa in sei anni) e soprattutto Draco, era migliorato in Trasfigurazioni e Cura delle Creature magiche. Ottobre finì e Halloween arrivò. Hogsmead era per Ginny uno dei posti più belli del Mondo Magico. Lo adorava ed andarci con Hermione, che come lei amava lo shopping, era un vero spasso. Ginny stava osservando i vestiti di M.ma Glain quando le si illuminarono gli occhi. Strattonò per un braccio Hermione che la guardò sorpresa

-Cosa c’è?- chiese allungando il collo verso la vetrina di abiti di Halloween

-Ho trovato…cavolo guarda che razza di vestito…- le segnò un abito che a malapena si vedeva dal fuori del negozio

-Non lo vedo bene Gin- disse Hermione

-Entriamo- la portò all’interno del negozio e corse verso l’abito appeso al manichino. Era di un bellissimo verde smeraldo che assomigliava molto ai suoi occhi. Il bustino, in seta, si chiudeva al petto con stringhe di velluto verde, la gonnellina a pieghe del medesimo materiale e colore, aveva la zip su un fianco. Allegata aveva una cintura in velluto, da legare larga in vita in modo che scendesse da un fianco e le scarpe, con un tocco sottile e non molto alto, era in velluto con due strisce che formavano un fulmine, in seta

-E’…bellissimo…- Hermione lo sfiorò con una mano -Devi prenderlo! Assolutamente-

-Puoi giurarci- sorrise Ginny. M.ma Glain le si avvicinò -Vorrei provarlo- disse tutto d’un fiato sfiorando la cintura con un dito

-Certo- lo tolse dal manichino stando attenta a non rovinarlo e glielo porse. Ginny sentì un fremito nel prenderlo. Era un abito spettacolare, avrebbe fatto morire qualcuno quella sera! -Da questa parte- disse la donna conducendola ai camerini. Hermione la seguì. Ginny ci mise dieci minuti buoni ma quando uscì, Ginny, non era più Ginny

-Sei uno spettacolo- disse l’amica -Qualcuno stasera…creperà- lei sorrise

-Spero!- e rientrò a cambiarsi. M.ma Glain le mise tutto in una busta e glielo porse

-Fanno dieci galeoni- Ginny trattenne il respiro. Quel giorno di Halloween, le stava costando un patrimonio. Guardò la busta e sorrise. Ne valeva la pena per fare colpo. Colpo su chi, non lo sapeva, ma su qualcuno avrebbe ci sarebbe riuscita, eccome! Diede alla donna i dieci galeoni, i risparmi degli ultimi tre anni e con Hermione, uscì. Hermione, che aveva già l’abito, entrò a Mielandia mentre Ginny, seduta su una panchina, ammirava il vestito piegato nella busta. Era elettrizzata, super elettrizzata

-Sei qui, credevamo fossi rimasta a studiare- disse divertito Leonard. Ginny alzò gli occhi e li guardò

-Anche io credevo lo stesso di voi- disse con un sorriso -Allora, che fate qui?-

-Un giro- disse Draco -Sei con San Potter?-

-Con Hermione. Quel cretino insieme a Ron si è beccato una punizione con Piton- scosse la testa -Cretini-

-Da quando?- domandò Leonard -Noi non ne sappiamo niente-

-Che vuol dire? Che ci hanno detto…una balla?-

-A quanto pare!- asserì Draco -Che hai li?- segnò la busta

-Il vestito per stasera- disse raggiante -E’…bellissimo…a mio fratello potrebbe prendere un colpo se non lo ammazzo prima per la balla che mi ha detto!- arricciò il nasino lentigginoso e guardò verso Mielandia -Arriva Herm…-

-Ti stanno disturbando?- chiese curiosa lei e un po’ acida

-No Granger, nulla di tutto questo- disse Draco -Ora ce ne andiamo. Virginia!- lei fece cenno con la mano e se ne andarono. Hermione la guardò interrogativa -Non farmi domande a cui non avrai risposte Herm-

-Non te le avrei fatte, non voglio sapere niente…e ribadisco, niente!- Hermione prese ad andare verso la scuola mentre Ginny dietro, sorrideva con il cuore che batteva forte

Harry e Ron stesi sulle poltrone si dimenavano sbuffando come tori. Ginny si avvicinò a loro con un sopracciglio alzato

-Che avete?- chiese dolcemente

-Stanchezza…Piton ci ha massacrati…- Hermione si avvicinò e baciò sulla fronte Ron e Ginny fece una smorfia. Hermione era d’accordo con loro? Logicamente…che avevano da fare per mentirle?

-Piton?- domandò lei -MA che strano…Malfoy mi ha detto che non eravate in punizione oggi…- Ron ed Harry scattarono in piedi -Che avete fatto per dovermi mentire?- Harry balbettò qualcosa mentre Ron storse il naso

-Credi a quello?- lei annuì -Ma sono tuo fratello!- lei sorrise e arcuò un sopracciglio -OK, te lo diciamo- Harry gli piazzò una gomitata nelle costole che lo fecero divenire rosso come non succedeva mai -Cioè…- ansimò lui -…lo farà Harry perché io credo che dovrò andare da M.ma Chips…- si appoggiò ad Hermione che lo condusse in camera. Ginny si sedette e incrociò le braccia al petto

-Sono tutta orecchi- probabilmente lui stava per arrossire. Era in imbarazzo! Il grande Harry Potter in imbarazzo?! Lei lo guardò senza capire -Stai bene? Avete per caso fatto indigestione di dolci?- lui scosse la testa -Allora dimmi!- lui si schiarì la gola

-Ginny io ho chiesto a Ron di stare qui. Per fare delle prove-

-Pro…prove?- lui annuì -Una recita di cui non sono a conoscenza?- sdrammatizzò lei per la situazione ridicola che lui le stava spiegando

-No ecco io…ehm…senti vorresti venire ad Halloween con me stasera?- Ginny spalancò la bocca. Ancora la solita solfa? Ancora come ultima ruota del carro?! Si sentì fremere di rabbia. Lo aveva sentito bene chiedere a destra e a manca per la festa di quella sera ed ora, a meno di sette ore, lo chiedeva a lei. Ma chi era lui per trattarla così!? Si alzò

-Non vengo Harry! Io non sono la tua ruota di scorta. Ci vado da sola, con te non ci verrei neanche morta!- prese la busta e salì le scale del dormitorio senza dargli tempo di assimilare le sue parole. Si sedette sul letto livida di rabbia. Prese dal baule un tanga verde in pizzo poi entrò in bagno e si mise nella vasca riempita di acqua e sali profumati alla fragola. La fragola, lei adorava quel profumo…il suo frutto preferito e l’odore che preferiva…dolce e buono. Si appoggiò alla vasca e chiuse gli occhi. Si appisolò e d’un tratto si svegliò sedendosi ritta come un palo -Che diavolo mi prende? Che diavolo mi metto a pensare!!!- uscì dall’acqua fredda e si mise l’accappatoio bianco poi, uscì in fretta. Rabbrividì. Per essere ottobre c’erano la bellezza di 15°C alle quattro di pomeriggio ma, il ricordo di quel…sogno…-Oh cavolo che mi prende!!! Lui non è…lui è….lui…è Malfoy maledizione a me!!!!- si sedette sul letto incrociando le braccia al petto e picchiettando le dita su gli avambracci. Guardò l’abito steso sul letto e fece un mezzo sorrisetto -Però…lui non è poi così…cattivo. Certo che prima che si accorga di me ce ne vuole ma…se mi metto di impegno…non so…forse qualche pensiero ce lo fa- sorrise -E perché no!- scattò in piedi -Ho trovato. Missione della notte di Halloween: vedere quanto Malfoy resiste alla sottoscritta che, a dirla tutta, della Parkinson ne ha parecchie di cose in più!- annuì e dal baule estrasse i trucchi, mollette, ciappettini e tutto il resto. Si mise la camicia da notte estiva per prepararsi e prese a sistemarsi i capelli che grazie alla bacchetta, era molto più semplice da fare. Li aveva leggermente allungati alla vita, li aveva arricciati rendendoli morbidi boccoli color rame e li aveva legati dietro la nuca con un ciappettino a forma di farfalla. Sfilò dal basso la camicia e prese a vestirsi. Strinse le fibbie del bustino fermandole con un fiocchetto, sistemò la cintura sul fianco destro poi, quasi pronta, prese a truccarsi di verde. L’incantesimo Tante Facce ala fine, aveva fatto un lavoro esemplare e, se non fosse stata sicura di chi era, non si sarebbe riconosciuta. Si infilò le scarpe e si guardò ammaliata. Probabilmente più di uno ci avrebbe fatto un pensierino quella sera! Entrarono a ruota le sue tre compagne di camera. Erano già pronte e urlarono nel vederla

-Sei magnifica Ginny!!!!- la girarono e se la passarono di mano in mano prima di lasciarla respirare ancora

-Andrai con Potter?- chiese Clara

-No-

-E con chi, per chi ti sei fatta così bella? Dillo alle tue amichette!- la fecero sedere sul letto eccitatissime all’idea di sapere il nome del fortunato della serata

-Nessuno, lo giuro- loro si guardarono deluse

-Nessuno? Ma sei certa?- chiese Luisa -Non ce lo tieni nascosto vero?- lei scosse la testa -Mmmh…bè, allora vuoi fare colpo- lei sorrise -Lo sapevo! E chi è il fortunato che cadrà ai tuoi piedi?-

-Oh…ve lo saprò dire se accadrà. Non voglio illudermi troppo!-

-Il nuovo?-

-No-

-Mmmmh…- Clara sorrise -Ti terremo d’occhio amica, vogliamo proprio vedere…chi è- Ginny annuì senza lamentarsi. Amavano tanto sapere dei fatti altrui quelle tre, che era impossibile persuaderle a scegliere un’altra vittima se ne avevano adescata una. Le tre scesero e lei attese ancora un po’. Erano quasi le cinque e trenta. Prese il profumo alla fragola e il lucidalabbra del medesimo sapore poi, ritoccatasi leggermente scese in Sala Grande. La prima cosa che vide fu una marea di persone sedute per la cena, travestite, che ridevano e scherzavano tra loro. Poi notò alcune teste girarsi verso di lei, e poi il posto vuoto vicino ad Hermione che le sorrideva raggiante. Lanciò una rapida occhiata ai Serpeverde e sorrise. I suoi “amici di studio” sembravano due pesci lessi. Più Leonard che non Draco che, cercava di non dare troppo a vedere il suo stato da catalessi

-Sei…wow!- fece Hermione

-Sorellina vacci piano con le provocazioni. Non vorrei doverti salvare dai mostri che ti stanno per saltare addosso- lei sorrise

-Non ti preoccupare Ronnie, me la so cavare bene- sorrise dolcemente e prese a servirsi di carne e verdura appena comparsa sul tavolo. Harry, poco distante, era con Luna, che probabilmente aveva accettato l’invito per compassione dato che, non era ragazza che amasse molto le feste come Halloween o che le importasse andarci accompagnata o meno. Ogni tanto, senza soffermarsi troppo, Ginny finiva con l’osservare il tavolo Serpeverde. Pansy, non era stata accompagnata da Malfoy ma bensì da Jhon Malkovich con cui, si notava bene, non andava molto d’accordo. Sorrise all’idea che Draco non l’avesse invitata! Intanto, per tutta la cena, sia Draco che Leonard non avevano fatto altro che confabulare tra loro senza degnarla di uno sguardo. Ginny si rattristò un po’. Probabilmente, il “viaggio” che si era fatta ore prima, di rendersi irresistibile per lui, non era andato a buon fine. Storse il naso un po’ irritata dalla cosa ma quando alzò gli occhi dal piatto, incrociò i suoi occhi e Ginny si sentì rabbrividire. Le fece un cenno con la testa e il sorrisetto rivoltole, era tutto meno che strafottente. Lei accennò ad un sorriso poi, perdendo l’autocontrollo, guardò il piatto prendendo un colorito rosso acceso. Oh cavolo, c’era riuscita? D’un tratto le si fece il respiro corto. Era pur sempre un Serpeverde…o no? E che diavolo di intenzioni poteva avere?! “Calma Gin…calmati subito! Non ti far prendere dal panico! Hai pur sempre sei fratelli…con loro hai imparato a difenderti…se lui…puoi sempre stenderlo…E poi lui non è poi così malvagio come sembra… Lo hai conosciuto in questo mese e mezzo…E poi Leonard è un tipo a posto…ha detto anche prima che lo conoscessi davvero che è…diverso da quello che sembra. Aveva pure ragione quindi…”

-Ginny ma stai male?- la ragazza guardò Neville al suo fianco e sorrise

-Tutto a posto- prese una fetta di torta da uno dei tanti piatti che erano comparsi. Era buonissima. Anche Ron, come al solito, si mise a ripulire piatti di torta e mentre Hermione continuava a scuotere la testa, Ginny ridacchiava alla vista del fratello messo peggio di un bambino quando si sporca. Quando la cena fu conclusa, i tavoli e le sedie sparirono. Dove prima c’era il tavolo dei professori, cominciarono a suonare le Sorelle Stravaganti e mentre le coppie(tra cui un impacciato Ron) prendevano a ballare, chi non aveva accompagnatore parlava con le amiche e con gli amici delle cose più svariate. Ginny aveva appena assistito ad una smielosissima scena di Pansy avvinghiata a Malfoy e una gran voglia di vomitare le era salita in gola. Uscì dalla Sala Grande in fretta e furia. Il bagno di Mirtilla era come al solito silenzioso. Il fantasma non c’era. Si sedette per terra e si guardò le mani

-Si direbbe che non ti stia divertendo- lei alzò il viso e guardò Draco. Guardò per terra

-Ciao…che ci fai qui?- domandò lei curiosamente. Lui alzò le spalle facendo oscillare il mantello nero con le rifiniture verdi. Come sempre, un figurino

-Facevo un giro- lei alzò gli occhi e incontrò i suoi -Mi annoiavo in un certo senso- lei fece un sospiro

-Ti annoiavi…immagino-

-Già- lei sbuffò

-Inventane una nuova Malfoy…non sembravi annoiato avvinghiato a metà delle ragazze della scuola. O mi sbaglio?- la voce era risultata dura e lievemente scosse da un pizzico di gelosia. Ci aveva messo tre ore per prepararsi, se no di più e a niente era servito perché lui, si era ben impegnato con quelle viscide arpie

-Sbaglio o sento un pizzico di…gelosia nella tua voce-

-Ecco, sbagli Malfoy, perché gelosa? Di chi poi?- lui si avvicinò e si piegò mettendosi alla sua altezza

-Per esempio gelosa del fatto che non ti ho degnato di uno sguardo tutta sera- lei spalancò gli occhi

-Stai scherzando!- disse lei scandendo bene le parole -Stai altamente scherzando vero!?- cercò di alzarsi in piedi ma lui la bloccò per un braccio -Non è divertente, lasciami…-

-Così scappi? Ho dovuto aspettare due ore prima che ti decidessi ad andartene da quella stramaledettissima festa…e ora ti lascio andare?!- sorrise sarcastico -Sarebbe idiota…no?- lei boccheggiò

-Lo hai fatto apposta!?-

-Sono bravino eh?- lei divenne tutta rossa -Anche tu sei particolarmente brava a trasformarti da principessa delle toppe a qualcosa di…decente- Ginny gli afferrò la guancia con forza

-Non è molto gentile questo però- lui sorrise

-Neanche la tua idea di farmi fare una figura da fesso davanti a tutti lo è- lei lo guardò senza capire. Si accigliò -Hai presente la figuraccia che avrei fatto se mi fossi lasciato andare alla tua contemplazione che…figuraccia?-

-Devo dire che sei abbastanza perspicace…Malfoy- lui sorrise

-Non puoi fregare uno che usa questi trucchetti da quando è nato- lei annuì

-Me la devo ricordare- lui annuì

-Vediamo di farlo in un modo un po’ speciale allora-

-Cos…-

-Su santa Grifondoro, non ti vorrai far pregare!-

-Ma per cosa?-

-Smettila di parlare e te lo mostro- lei annuì serrando le labbra. La tirò verso di se e le sfiorò le labbra con le sue. Ginny si irrigidì ma quando la sua lingua le sfiorò le labbra Ginny perse tutta quella buona volontà e tutta quella cognizione che la caratterizzava. Schiuse le labbra permettendogli di assaporarla, cercarla e sfiorarla. Le lasciò il braccio e lei poté cingergli il collo e sfiorargli i capelli ormai lunghi alle spalle. Le sfiorò la schiena dolcemente e posò dolcemente una mano sotto la gonna che aveva scoperto maggiormente la coscia. Le sfiorò l’elastico del tanga e la mano di lei lo bloccò -Ginny…- si lamentò lui

-Non ti allungare troppo altrimenti potrebbe succedere che non riesca più a starti vicino a studiare…- lo scostò da se

-Lo studio non era nei miei pensieri in questo momento- lei scosse la testa

-Nei miei si- lo guardò -Alzati- disse lei. Lui lo fece e lei si fece aiutare -Ora dobbiamo…-

-Ron, non qui…non da Mirtilla!!-

-Ma chi vuoi che ci sia!!!!- Draco guardò Ginny che era impallidita. Lo afferrò per il braccio e lo mise dentro ad uno dei gabinetti. Fece scattare la serratura e gli mise una mano sulla bocca. Lo spinse verso il muro

-Ron…non credo che…sia una buona…- disse lei tra un bacio e l’altro(e probabilmente un vestito caduto e l’altro, come pensò Ginny rabbrividendo)

-Lo è eccome…Harry si è portato di sopra…Luna…- Ginny disgustata fece una smorfia che fece ridacchiare Draco. Lei lo fulminò

-Ma c’è la stanza…delle necessità…nei bagni è scomodo- Ginny scosse la testa

-^Non riuscirò più a vederli allo stesso modo^- le disse Draco all’orecchio. Lei annuì. Ci fu un attimo di silenzio poi dsentirono una serratura scattare

^Prima di sentire una scopata in diretta…^ bisbigliò lei ^…squagliamocela!^ girò la chiave ma lui non si mosse. Era troppo curioso. Lei lo afferrò per il braccio e lom portò fuori supersando i vari…vestiti. Fuori dal bagno lei rabbrividì

-Che schifo, non li riuscirò più a guardare in faccia. nei cessi! Ma sono idioti!!!!- Draco sorrise

-Molto interessante, peccato che tu non mi abbia lasciato l’occasione di avere per le mani un ricatto bello e buono!- lei scosse la testa

-Mi sa invece che tu ne abbia parecchio invece- e con uno sguardo eloquente andò verso la casa dei Grifondoro -‘Notte Malfoy-

-‘Notte Weasley-

-Dì a qualcuno cosa è successo e io ti ammazzo!- disse fermandosi, voltandosi e salendo al contrario gli scalini in pietra

-Dipende se mi prometti altri…incontri così- disse lui alzando un sopracciglio divenendo terribilmente irresistibile. Lei si accigliò e si fermò sulle scale

-Malfoy…si può dare...si può dare- e se ne andò in fretta e furia lasciandolo con un sorriso più che compiaciuto stampato in faccia

-Credo che come tappezzeria, ora che ci rifletto, saresti sprecata!- e se ne tornò alla festa con le mani in tasca e un buon profumo di fragola sui vestiti e sulle labbra. Il mattino Ginny, incontrò, come prima persona, proprio Ron. Divenne di tutti i colori e dovette correre via per non ridergli in faccia e quando poi si trovò con Hermione, sola, in biblioteca alla pausa pranzo, fu costretta a rivelarle, senza il piccolo particolare di Draco, cosa aveva sentito. Hermione quasi pianse di vergogna ma poi, ripresa la sua compostezza, le fece promettere di non dire niente né a Ron nè a nessun altro. Ginny promise logicamente, pregando che Draco avesse taciuto. Lo aveva fatto, per fortuna…

Non ci fu altro tra Draco e Ginny da quel giorno. non erano più stati soli e così, passò Novembre e cominciò Dicembre. Ginny si sentiva sempre più coinvolta nel gruppetto e studiare non divenne poi così noioso per i tre. A volte, oltre ad aiutarsi, scappavano pure delle battute e delle risate prolungate che irritavano, particolarmente, M.ma Prince che li rimproverava e minacciava giornalmente. Il tempo che passavano in biblioteca insieme poi, era notevolmente aumentato. A settembre era circa un’oretta ma poi, a Dicembre, sfioravano le quattro ore buone. La sera del 3 dicembre, arrivarono a perdere talmente la cognizione del tempo che il coprifuoco, era scattato da quasi un’ora. Erano le undici. Mentre cercavano di sgattaiolare nei loro dormitori senza dare troppo nell’occhio furono beccati da un irritato Piton. Era pronto a spedirli dal preside ma Draco, utilizzando tutta la sua influenza, riuscì a tirarli fuori dai guai in extremis. Ginny guardò Piton che la scrutava con i suoi occhi nerui e freddi. rabbrividì

-Signorina Weasley, spero che d’ora in poi eviterà di mostrarsi con dei Serpeverde a tarda notte- lei strinse le spalle -Non vorrei che si pensasse male di lei- Ginny spalancò gli occhi allibita

-Male? E perché male!- era sull’orlo di una sfuriata. Non sopportava chi la giudicava e chi faceva supposizioni affrettate. Draco le diede una leggera gomitata e lei fece un sospiro calmandosi

-Si è saputo…che lei e il signor Potter non andate più molto d’accordo-

-Litigi- si affrettò a dire lei -Non si litiga più al mondo d’oggi?- lui fece un sorrisetto

-Certo a se a queste liti si aggiunge una strana famigliarità verso i Serpeverde…la cosa puzza di bruciato- Ginny strinse i pugni

-Allora stia attento che non le scoppi una pozione se sente puzza di bruciato!- fece acida -Ora me ne vado a letto…arrivederci a tutti e tre!- e se ne andò irritata sbattendo la porta.

 

  
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