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Autore: Katniss82    13/09/2015    1 recensioni
Dopo quasi un anno di reclusione in ospedale Piera e Rocco ottengono il permesso dai medici di poter trascorrere una giornata insieme fuori dalle mura ospedaliere.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Piera, Rocco
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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grazie mamma

Siccome nella seconda stagione di Braccialetti Rossi è esente la mamma di Rocco ho voluto scrivere una fanfiction su di lei e del suo rapporto post – coma con suo figlio. La vicenda da me narrata si colloca più o meno fra la fine della prima e l'inizio della stagione.
Non esitate a fare anche recensioni negative se necessario. Buona lettura!


GRAZIE MAMMA!

Sono trascorsi tre mesi da quando ti sei ridestato dal coma che ti aveva assopito per ben otto mesi. Io sono ancora qui a lavorare come clown dell'ospedale per poter restare ancora al tuo fianco, fino a quando i medici non ti dimetteranno definitivamente e la nostra vita potrà, finalmente, tornare alla normalità; mi mancano le nostre passeggiate in bicicletta, nelle sere d' estate, nel parco vicino alla nostra dimora, mi mancano le nostre gite al mare e le nostre passeggiate a cavallo nel ranch di mio mio cugino Max. Andavamo spesso anche in piscina in estate, anche se, dopo ciò che “ci” è accaduto – parlo al plurale poiché questo fatto ha toccato Rocco ma pure la sottoscritta sotto certi aspetti - non so se avrò mai il coraggio di tornarci di nuovo in una piscina, anzi ogni volta che sento anche solo pronunciare il termine “piscina” o penso a qualcosa che assomiglia ad una vasca da bagno ma molto più grande e più profondo mi si gela il sangue e un brivido mi percorre lungo la schiena.
Stamattina sei ad una visita di controllo con la dottoressa Lisandri e ti ho promesso che quando avresti finito saremo andati insieme da qualche parte ove volevi tu. Il giorno precedente avevamo chiesto ai medici il consenso per un'uscita e loro avevano asserito. Dopo quel “sì” ci abbracciamo commossi: finalmente dopo quasi un anno potevamo di nuovo fare una di quelle gite insieme come una volta.
Ti vedo venirmi incontro accompagnato da Carlo e quest'ultimo mi riferisce che il mio Rocco migliora di giorno in giorno. Ringraziammo il medico e poi ti chiesi: Allora dove ti piacerebbe andare oggi?”

Alla piscina dove...” Non riuscì a terminare la frase ma intuì perfettamente a quale piscina si riferisse. Lo fissai per un tempo che mi parve infinito, piuttosto che sentire quella frase avrei preferito camminare a piedi nudi sui bracieri ardenti; l'istinto di chiederti perché vuoi andare proprio lì? era fortissimo ma mi limitai a rispondere con un semplice: “Ok.”
Salimmo sulla mia auto e ci dirigemmo verso la meta desiderata da Rocco. Fortunatamente non c'era traffico quindi non impiegammo molto ad arrivare a destinazione, anche se avrei preferito che l'autovettura andasse in avaria piuttosto che tornare ancora in quell' “inferno”, ma se tu desideri recarti lì evidentemente sentirai il bisogno di doverci tornare allora ti accontento.
Arrivati alla fatidica piscina, parcheggiammo il mezzo e ci incamminammo lentamente verso luogo “mostruoso”. Arresti davanti alla rete che separa la “spiaggia” dalla strada ma non varchi l'ingresso...fissi la piscina per una manciata di secondi poi ti volti verso di me e mi esplichi: “Mi avevi portato in questa piscina per farmi dei nuovi amici undici mesi fa...ed è stato proprio così! Sono stato otto mesi in questa piscina quando ero in coma e mi sono fatto degli amici qui...tutti coloro che si trovavano nel limbo tra la vita e la morte, in ospedale sono passati da me...e dalla mia piscina, e sono diventati miei amici...è in questa piscina che ho parlato con Davide per la prima ed ultima volta ed è qui che siamo diventati davvero amici. Se tu non mi avessi mai portato in questo posto non sarei mai riuscito a farmi gli amici che ho ora, quindi grazie mamma! E grazie anche per tutto quello che hai fatto e che stai facendo per me ogni giorno in ospedale”.
Nell'udire queste parole, i miei occhi si riempirono di lacrime di gioia e ci stringemmo in un tenero ed infinito abbraccio.

   
 
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