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Autore: Robigna88    13/09/2015    3 recensioni
MEGA CROSSOVER TRA Supernatural/The Originals/The Vampire Diaries/Constantine
Quando Elijah viene rapito da sua madre, Esther, e Mikael torna di nuovo dal regno dei morti intenzionato ad eliminare Niklaus, quest'ultimo, come il minore dei Winchester, sa non gli resta altro da fare che chiamare i rinforzi.
Quando Dean diventa Demon-Dean, Cass sta per esaurire la sua grazia e Sam si ritrova da solo nel momento peggiore della sua vita, sa che c'è solo una persona che può aiutarlo.
I rinforzi hanno due begli occhi nocciola, le fossette sulle guance, un caratterino per nulla facile e si chiamano Allison Morgan.
Riuscirà Allison ad aiutare la famiglia degli Originali e la famiglia dei cacciatori? E quanto la sua presenza peserà sui vari equilibri?
Genere: Drammatico, Fantasy, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Elijah, Hayley, Klaus, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: Spoiler!, Violenza
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'The family Business'
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NDA: Ancora qualche capitolo in questa storia e poi un sequel... cosa vi piacerebbe leggere andando avanti nella storia? Fatemelo sapere nei commenti :)

TFB

25.

 

 

 

 

 

NEW YORK CITY – NEW YORK

 

“Ancora non capisco come tu abbia fatto a convincere il Re dell’Inferno a riportarmi indietro” Mason si mise a sedere sul letto accanto a lei e sospirò. “Proprio me che non sono praticamente nessuno.”

Allison gli sorrise mettendosi in piedi. “Mi dispiace dirtelo, perché sembrerò terribilmente crudele, ma credo che il fatto che tu non abbia una grande importanza sia il motivo per cui ti ha lasciato andare. Non gli sei di nessuna utilità ma io sì, ed è per questo che quando gli ho chiesto di riportarti indietro ha colto al volo l’occasione di farmi un favore.”

“Così adesso sei in debito con lui” ragionò Mason passandosi una mano tra i capelli ancora bagnati. Il calore ed il pulito di una doccia erano sensazioni che si era sforzato di dimenticare durante la sua permanenza ai piani bassi. Inutile crogiolarsi nel pensiero di qualcosa che era sicuro non avrebbe mai più avuto.

E invece Allison Morgan era arrivata a salvargli la vita. Anche lei era un pensiero che aveva provato, invano, a togliersi dalla testa, perché quel qualcosa che era nato tra loro non era mai sbocciato e lui se ne pentiva ogni giorno.

Ripensò a quel passato, a Katherine… quanti errori aveva fatto. E quegli sbagli lo avevano portato alla morte.

“Esattamente” rispose lei.

“Ma sei certa che lavorare con lui sia una buona idea Allison? Voglio dire… non sembra esattamente la persona migliore al mondo.”

“Non è nemmeno una persona a dire il vero,” Allison prese una sedia e gli si mise a sedere davanti. “Mason, non preoccuparti per me. Adesso dobbiamo parlare di te.”

“Di me?”

“Sì, dei tuoi piani.”

Mason rise. “Piani? Sono appena tornato dal regno dei morti, non ho alcun piano a parte quello di passare quanto più tempo possibile con te.”

Lo sguardo malizioso negli occhi chiari del lupo mannaro la fece sorridere ed Allison scosse il capo incrociando le braccia.

“Non ti ho riportato indietro per passare del tempo insieme Mason… per quanto mi piacerebbe non sarà possibile.”

Lui allungò le mani fino a prendere le sue e si inumidì le labbra prima di parlare. “Perché no?”

Allison gli baciò i palmi, poi sorrise. “Mason, tu mi piaci, mi sei sempre piaciuto… ma quel tempo è passato e credimi se ti dico che è meglio non starmi intorno, soprattutto in questo momento. La mia vita è un casino e non ho chiesto a Crowley di farti tornare per puntarti addosso gli occhi indiscreti di chi mi vuole male. E sono molti. Se vogliamo che questa seconda occasione per te non vada a puttane ci sono alcune regole da seguire.”

“Tipo?”

“Primo, dimenticati di Mystic Falls. Dimenticati degli amici che avevi prima e tieni un profilo basso. Vivi la tua vita normalmente e non toglierti mai e poi mai la collana che ti ho dato; quell’anello ti dà il controllo sulla tua trasformazione. Durante la luna piena non ti trasformerai, a meno che non sia tu a volerlo, ma sarà comunque una notte particolare per te quindi cerca di non fare cazzate durante quei momenti.”

“Sei seria?” Mason toccò l’anello con le dita tenendo lo sguardo fisso su di lei. “Stai dicendo che questo minuscolo anello ha tanto potere?”

Lei annuì. “Sì, è esattamente quello che sto dicendo. Ho chiamato Tyler, sarà qui presto e tu, io e lui dobbiamo essere le uniche persone a sapere che sei tornato. Non pensare nemmeno di avvicinarti a Damon per vendicarti. Neanche per sogno, hai capito?”

“Sì ho capito. Suppongo che non potrò neppure telefonare a Katherine per dirle quanto è stata stronza vero?”

Katherine è morta, Mason.”

L’uomo sgranò gli occhi. “Come?”

“È una lunga storia che non ha alcuna importanza. Ascolta… questa casa è tua adesso, e qui sotto c’è un vecchio bar, anche quello è tuo. Beh tecnicamente è mio, come la casa… ma hai capito cosa intendo.”

“No” Mason scosse il capo alzandosi. “Non posso accettare tutto questo.”

“Piantala!” esclamò lei guardandolo. “Mason, non sono qui per discutere con te. Voglio che tu prenda questa seconda occasione che ti è stata data e che la vivi al massimo. Io verrò a trovarti appena potrò e tu dovrai chiamarmi se qualcosa ti sembra anche solo sospetto.”

L’uomo aprì la bocca per dire qualcosa, ma prima che potesse parlare il suono del campanello risuonò nell’abitazione facendolo sobbalzare.

Allison si alzò, gli si avvicinò piano e gli baciò le labbra con le proprie per un lungo minuto. “È tuo nipote. Vai ad aprire e inizia la tua nuova vita.”

Mason la baciò di nuovo, con più trasporto. Poi andò ad aprire.

 

 

 

 

****

 

 

 

 

 

 

ANNAPOLIS - MARYLAND

 

Uno, due, tre… quattro squilli prima che la persona che aveva chiamato rispondesse. Quattro squilli di attesa che le avevano fatto quasi cambiare idea. Non era una mossa intelligente e lo sapeva, ma le parole di Crowley continuavano a ronzarle nelle orecchie; Matt si stava costruendo un piccolo esercito. Avrebbe attaccato presto ed Allison sapeva che non si sarebbe scagliato direttamente contro di lei… non subito almeno. Avrebbe preso di mira tutti quelli che amava prima della grande sfida finale. Faccia a faccia con lei come tanti anni prima.

La volta in cui aveva commesso l’errore che era costato la vita a Lily e che era il motivo per cui Victor non le rivolgeva la parola da troppo tempo. Si chiese come stava e pensò che magari avrebbe potuto fare un salto a Los Angeles; solo per accertarsi che Cass non mentisse quando sosteneva che si stava riprendendo, che oramai beveva poco e che aveva ripreso il controllo.

Adorava quell’Angelo, ma col tempo aveva imparato a mentire, soprattutto per non farla soffrire. Aveva tutta l’intenzione di telefonargli quando finalmente il suo appuntamento arrivò; a bordo di un’auto che non era sua ed Allison pensò che avrebbe dovuto aspettarselo.

Quando aveva chiamato Lorenzo, o Enzo per gli amici più stretti, chiedendogli di incontrarla ad Annapolis avrebbe dovuto sapere che Damon Salvatore sarebbe stato lì ad origliare. Annoiato com’era dopo la dipartita della sua amata, alla ricerca di qualcosa di eccitante da fare, di nuovo in pista col suo compagno di giochi preferito.

“Prima di arrabbiarti,” le disse Enzo scendendo dall’auto e avvicinandosi a passo lento a lei. “Sappi che non gli ho chiesto io di accompagnarmi. Era con me quando hai telefonato e ha origliato l’intera conversazione.”

Allison annuì. “Tipico” mormorò prima di voltare lo sguardo a Damon. “Come te la stai cavando?”

“L’amore della mia vita è dentro una bara in un coma che durerà fin quando la sua migliore amica non morirà, Alaric beve come un dannato e mia madre ha un nuovo gruppo di amici molto spaventosi ed io non mi spavento facilmente.”

“Una tipica giornata nella vita di Damon Salvatore,” la donna sospirò mettendo le mani nelle tasche della sua giacchetta di pelle. Poi volse di nuovo lo sguardo ad Enzo. “Ho bisogno del tuo aiuto.”

Il vampiro sorrise sorpreso. “Tu, Allison Morgan, stai chiedendo il mio aiuto?”

“Avete tutti questa reazione quando chiedo di essere aiutata, perché?”

“Forse perché di solito tu preferisci cavartela da sola piuttosto che chiedere aiuto,” le disse Damon piegando poco il capo. “E che diavolo ti è successo alla faccia?”

“Un piccolo incidente,” rispose lei agitando poco la mano senza guardarlo. “Allora, credi di potermi aiutare?”

Enzo arricciò la bocca, si prese un attimo prima di parlare. “Se ti aiuto significa che poi sarai in debito con me?”

La cacciatrice rise scuotendo il capo. “Hai provato ad uccidermi e stai ancora camminando sulle tue gambe… non tirare troppo la corda.”

“Okay okay… diciamo allora che io ti aiuto e che poi saremo pari.”

“Sì, diciamo così.”

“Fantastico!” esclamò Enzo. “Come posso aiutarti?”

“E perché lui? Perché non chiedi a me di aiutarti?” intervenne Damon perplesso.

“Perché si tratta di mio fratello,” Allison abbassò gli occhi per un attimo, poi li rialzò. “Sta radunando un piccolo esercito per venire a darmi la caccia e per quanto mi costi ammetterlo la sua imprevedibilità mi rende nervosa. È arrabbiato, sadico… ho bisogno di dare un’occhiata ai suoi piani da vicino, ma lui ti conosce Damon.”

“Ma non conosce me” disse Enzo. “Quindi tu vorresti che io mi arruolassi e diventassi una specie di talpa.”

Lei annuì, si guardò intorno per un attimo e poi si mordicchiò il labbro. “Non ho altra scelta,” disse. “Ma tu non devi accettare per forza…”

“Ci sto” disse lui. “Dimmi solo come procedere.”

“Sei sicuro? Mio fratello non è esattamente un tipo… piacevole.”

“Sono sicuro” rispose il vampiro. “Dimmi solo qual è il piano.”

 

 

 

 

****

 

 

 

 

NEW ORLEANS - LOUISIANA

 

Elijah odiava quello che stava per fare. Si odiava per quello che stava per fare… ma le ultime settimane, gli ultimi giorni, gli avevano fatto finalmente capire tante cose.

Il solletico che aveva sentito nel fondo dello stomaco quando Allison era sparita per ore, senza rispondere al telefono, senza mandare un messaggio per avvertire che tutto andava bene, glielo avevano fatto capire con ancor maggiore chiarezza; non si trattava di paura, o almeno non solo di quello.

Quella sensazione che percepiva nasceva dal fatto che gli mancava, gli mancava quella voce roca, gli mancava quel bel viso, gli mancava averla intorno, gli mancava ogni cosa di lei… Aveva amato Hayley, l’aveva amata in un momento in cui il suo cuore era libero, un momento in cui Allison era lontana dai suoi pensieri. Se ne era innamorato e quel sentimento l’aveva quasi consumato alimentato dalla sua paura di lasciarsi andare.

L’aveva amata e poi l’aveva persa. Ma il giorno del suo matrimonio con Jackson, mentre le diceva addio per davvero, si era accorto che per tutto il tempo aveva pensato ad Allison; non perché si trovasse in coma in quel momento, non solo perché era dannatamente preoccupato per lei… ci pensava perché si immaginava di vederla scendere giù per le scale chiusa in un bellissimo abito, luminosa e stupenda come solo lei sapeva essere.

E quando il pensiero era scemato ed era ritornata quella paura del sentimento, in quell’istante era entrata in gioco Gia. Le voleva bene e teneva a lei, non poteva negarlo… ma non era la donna di cui era innamorato e finalmente quella consapevolezza non faceva più paura.

Doveva mettere le cose a posto e doveva farlo subito perché era stanco di aspettare e perché sentiva che Allison stava scivolando via. Magari tra le braccia di quel Diego o magari tra le braccia di quell’Angelo... L’avrebbe persa e il pensiero faceva male.

Meglio mettere in ordine le emozioni ed i pensieri, essere pronto e poi smettere di negarlo: lui amava disperatamente Allison Morgan.

Gia,” sussurrò quando sentì la sua presenza nella stanza. “Dobbiamo parlare.”

 

 

 

 

 

 

 

 

 

   
 
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